Eraclito

Eraclito nacque a Efeso, in Asia Minore, verso il 535 a.C. da famiglia regale e sacerdotale, risentì l'influsso di Pitagora e di Senofane. Scrisse un'opera Sulla natura, di cui si sono conservati pochi frammenti, sufficienti tuttavia a rivelare il suo pensiero, gli antichi ne sottolineavano l'oscurità del linguaggio. La realtà eterno divenire. Con una netta contrapposizione alla scuola Eleatica, Eraclito sostiene che la realtà è eterno divenire, incessante mutamento delle cose, molteplicità, stadio intermedio tra essere e non essere. Nella realtà nulla è, tutto diviene, tutto scorre ("pànta rèì"): "non è possibile scendere due volte nella stessa acqua di un fiume". La realtà in continuo divenire utilizza la lotta dei contrari: la guerra è la suprema legge di tutte le cose, e tutto si genera dalla discordia. Dal giorno viene la notte, dal freddo il caldo, dalla vita la morte, ecc., e in questa trasformazione si attua una profonda razionalità. l'unità dell'essere esiste, e nasce dalla sua molteplicità. L'unità è il divenire, nel fondersi e nello svilupparsi dei contrari. I sensi ci danno una conoscenza esatta della realtà, ma non bastano a far superare l'inconciliabilità degli opposti: solo la ragione permette all'uomo di cogliere l'unità nella molteplicità. La razionalità di Eraclito, pertanto non è statica, bensì dinamica. Abbiamo quindi in Eraclito un'anticipazione della dialettica, che verrà sviluppata a fondo nel secolo XIX da Hegel e dai suoi scolari. Il fuoco ragione del mondo. Il fuoco è principio ultimo e sostanza unica di tutte le cose, della loro creazione e della loro distruzione. E' un fuoco eternamente vivente, in perpetuo mutamento e trasformazione, che è logos o "ragione eterna " del mondo. "Il mondo che è lo stesso per tutti gli esseri, non lo fece alcuno degli dei o degli uomini, ma fu sempre ed è e sarà sempre un fuoco eternamente vivente, che si accende con misura e con misura si spegne". Da esso nascono attraverso la "via all'ingiù" e "la via all'insù" tutte le cose. Il fuoco raffreddandosi diventa acqua, poi terra e viceversa. Anche negli uomini si ha un flusso continuo; infatti tutte le cose comprese quelle divine, sono in continua trasformazione, seguendo la via all'insù e la via all'ingiù. Un'etica aristocratica. Il logos, oltre che legge del cosmo, è anche intelletto che detta le norme per le azioni degli uomini. Solo il saggio, però, conosce queste norme e le segue. Gli altri uomini ubbidiscono ai loro interessi particolari, senza vedere l'universale delle cose, anche se talvolta attuano le norme senza conoscerle. Si tratta di un'etica aristocratica, alla quale corrisponde nel campo politico, l'opposizione di Eraclito alla democrazia.

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