Le arti marziali a livello sportivo

La gara è un momento importantissimo nella vita di un praticante di arti marziali; perché è un momento si di confronto,ma soprattutto è un momento di verifica del lavoro fatto in palestra fino ora.

Se non ci confrontiamo con altri praticanti non possiamo crescere, se non c'è nessuno che ci fa notare che non abbiamo raggiunto un certo livello battendoci, o che siamo migliorati battendolo, rimarremo sempre in una consapevole inconsapevolezza. E' troppo semplice rimanere in palestra tra di noi e batterci reciprocamente le spalle dicendoci:- Bravo!.

Il nostro avversario è il nostro metro di riferimento; e alla fine di ogni incontro lo si deve ringraziare per il contributo datoci per verificare se ci siamo allenati bene o male. Se lo si vince vorrà dire che il lavoro fatto è stato retributivo, ma il vero metro di misura è quando si perde; si perché è facile trovare delle scuse alla sconfitta, giustificarsi attaccandosi a qualsiasi motivo, l'arbitro parziale, una macchia di sudore sul tatami ( materassina dove si praticano le arti marziali ), ci siamo alzati col piede sbagliato, la Luna che è entrata in Giove per cui il nostro segno è entrato in una fase semestrale nera dal punto di vista fisico. Sono tutte scuse dettate dal nostro ego, ma dentro di noi sappiamo bene che la verità è ben altra.

Adesso comunque non bisogna travisare e pensare che l'importante in una gara di arti marziali ( Karate nello specifico )  sia uscire sempre vittorioso dallo scontro, anche perchè è pressoché impossibile. Dobbiamo sempre tener presente che il nostro obbiettivo finale è il DO, cioè la via, il metodo; quindi si può anche perdere un incontro; ma lo si deve perdere perchè lo ha vinto l'altro, non perchè lo abbiamo perso noi. Ai fini del tabellone di gara non cambia niente, ma dal punto di vista interiore è come la differenza che passa tra il giorno e la notte; perdere avendo dato il tutto per tutto, avendo portato noi e il nostro avversario al massimo dell'impegno, ci da il diritto di andare da lui e guardandolo negli occhi     dirgli :- Bravo, complimenti. Essere sconfitti sapendo che potevamo fare di più è estremamente umiliante, perchè abbiamo perso contro noi stessi; siamo stati complici del nostro avversario, che magari aveva un bagaglio tecnico inferiore al nostro, ma quel poco lo ha messo tutto in gioco riuscendo ad avere la meglio su di noi.

Questa filosofia è nota a tutti con un motto coniato da un barone francese : L'importante non è vincere, ma partecipare.

Dopo questa forse logorroica introduzione, parliamo del karate sportivo.

Le gare di Karate si dividono fondamentalmente in due grandi categorie, Kumite ( combattimento ) e Kata ( forme ).      

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