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REGOLA DELL' OFS
ESORTAZIONE DI SAN FRANCESCO Nel nome del Signore! Di quelli che fanno penitenza Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, con tutta la loro forza (cf. Mc 12,30) ed amano il loro prossimo come se stessi (cf. Mt 22,39), ed odiano il proprio corpo con i suoi vizi e peccati, e ricevono il corpo ed il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e fanno degni frutti di penitenza: quanto mai sono felici questi e queste, facendo tali cose e perseverando in esse, perché su di esse riposerà lo spirito del Signore (cf. Is 11,2) e stabilirà in essi la sua abitazione e la sua dimora (cf. Gv 14,23), e sono figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del nostro Signore Gesù Cristo (cf. Mt 12,50). Siamo sposi quando con il vincolo dello Spirito Santo l'anima fedele si congiunge al nostro Signore Gesù Cristo. Gli siamo fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli (Mt 12,50). Madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo (cf. 1 Cor 6,20) per virtù dell'amor di Dio e di pura e sincera coscienza; lo partoriamo con le opere sante, che debbono illuminare gli altri con l'esempio (cf. Mt 5,16). O come è cosa gloriosa, avere un Padre santo e grande nei cieli! O come è cosa santa, avere un tale sposo, paraclito, bello e ammirabile! O come è cosa santa e come è cosa amabile, possedere un tale fratello ed un tale figlio, piacevolissimo, umile, pacifico, dolce, amabile e sopra tutte le cose desiderabile: il Signore nostro Gesù Cristo, che diede la sua vita per le pecore (cf. Gv 10,15) e pregò il Padre dicendo: Padre santo, conserva nel tuo nome (Gv 17,11) quelli che mi hai dato nel mondo; erano tuoi e tu li hai dati a me (Gv 17,6). E le parole che hai dato a me, io le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute ed hanno creduto veramente che io sono uscito da te ed hanno conosciuto che tu mi hai inviato (Gv 17,8). Prego per essi e non per il mondo (cf. Gv 17,9). Benedicili e santificali (Gv 17,17) e per essi io santifico me stesso (Gv 17,19). Non prego solo per essi, ma anche per quanti crederanno in me per la loro parola (Gv 13,20) affinché siano santificati nella unità (cf. Gv 17,23) come noi (Gv 17,11). E voglio, o Padre, che, dove sono io, siano anch'essi con me, perché possano vedere la mia gloria (Gv 17,24) nel tuo regno (Mt 20,21). Amen. Di quelli che non fanno penitenza Tutti quelli e quelle, che non fanno penitenza, e non ricevono il corpo ed il sangue del nostro Signore Gesù Cristo, e vivono nei vizi e peccati e camminano dietro alta prava concupiscenza ed alle cattive brame della loro carne, e non osservano quanto promisero al Signore, e servono col corpo al mondo, ai desideri carnali ed alle sollecitudini del secolo ed agli affari di questa vita: schiavi del diavolo, di cui sono figli e di cui fanno le opere (cf. Gv 8,41), sono ciechi, perché non riconoscono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo. Non possiedono la sapienza spirituale, perché non possiedono il Figlio di Dio che è la vera sapienza del Padre, dei quali è scritto: La loro sapienza è stata divorata (Sal 106,27); e: Maledetti coloro che si allontanano dai tuoi comandamenti (Sal 118,21). Vedono e lo riconoscono, sanno di fare il male e lo fanno e così consapevolmente mandano in rovina la loro anima. Aprite gli occhi, o ciechi, ingannati dai vostri nemici: dalla carne, dal mondo e dal diavolo; poiché è cosa dolce per il corpo commettere il peccato e gli è cosa amara farlo servire a Dio; poiché tutti i vizi ed i peccati escono dal cuore degli uomini e da lì procedono, come dice il Signore nel Vangelo (cf. Mc 7, 21). E così non avete niente di buono in questo mondo e non ne avrete per il futuro. E pensate di possedere a lungo le cose vane di quaggiù, ma vi fate imbrogliare, poiché verrà un giorno ed un'ora, che non pensate, che non conoscete e che ignorate; s'ammala il corpo, s'avvicina la morte e così l'uomo muore di una morte amara. E dovunque, in qualsiasi tempo e modo l'uomo muoia in peccato mortale senza penitenza e soddisfazione, se può soddisfare e non soddisfa, allora il diavolo rapisce la sua anima dal suo corpo con tanta angustia e tribolazione, che nessuno può immaginare, tranne colui che ciò subisce. E saranno loro tolti (cf. Lc 8,18; Mc 4,25) tutti i talenti ed il potere e la scienza e la sapienza (2Par 1,12), che credevano di possedere. E lasciano tutto ai parenti ed agli amici e dopo che essi si sono tolti e divisi i suoi beni soggiungono: Maledetta sia l'anima sua, poiché avrebbe potuto darci di più e guadagnare di più di quanto non abbia guadagnato. I vermi (intanto) divorano il corpo, e così hanno mandato alla malora il corpo e l'anima nel breve periodo di tempo di questo mondo, e se ne andranno all'inferno, ove saranno tormentati all'infinito. Per la carità che è Dio (cf. 1 Gv 4,16), preghiamo tutti coloro, ai quali giungerà questa lettera, di ricevere benignamente per amore di Dio queste olezzanti parole del nostro Signore Gesù Cristo, come sopra riferite. E quanti non sanno leggere, se le facciano leggere spesso; e le conservino presso di sé mettendole santamente in pratica sino alla fine, perché sono spirito e vita (Gv 6,64). E coloro che non faranno ciò, saranno tenuti a rendere conto nel giorno del giudizio (cf. Mt 12,36) davanti al tribunale del nostro Signore Gesù Cristo (cf. Rm 14,10).
Capitolo I *) Denominato anche con il nome di Fraternità Francescana
Secolare 1. Tra le famiglie spirituali, suscitate dallo Spirito Santo nella
Chiesa*), quella Francescana riunisce tutti quei membri del Popolo di Dio,
laici, religiosi e sacerdoti, che si riconoscono chiamati alla sequela di
Cristo, sulle orme di S. Francesco d'Assisi. 2. In seno a detta famiglia, ha una sua specifica collocazione l'Ordine
Francescano Secolare. Questo si configura come un'unione organica di tutte le
fraternità cattoliche sparse nel mondo e aperte ad ogni ceto di fedeli, nelle
quali i fratelli e le sorelle, spinti dallo Spirito a raggiungere la
perfezione della carità nel proprio stato secolare, con la Professione si
impegnano a vivere il Vangelo alla maniera di S. Francesco e mediante questa
Regola autenticata dalla Chiesa*). 3. La presente Regola, dopo il Memoriale propositi (1221) e dopo le Regole approvate dai Sommi Pontefici Nicolò IV e Leone XIII (8) adatta l'Ordine Francescano Secolare alle esigenze ed attese della santa Chiesa nelle mutate condizioni dei tempi. La sua interpretazione spetta alla Santa Sede e l'applicazione sarà fatta dalle Costituzioni Generali e da Statuti particolari.
Capitolo II 4. La regola e la vita dei francescani secolari è questa: osservare il
vangelo di nostro Signore Gesù Cristo secondo l'esempio di S. Francesco
d'Assisi, il quale del Cristo fece l'ispiratore e il centro della sua vita con
Dio e con gli uomini*). Cristo, dono dell'Amore del Padre, è la via a Lui, è
la verità nella quale lo Spirito Santo ci introduce, è la vita che Egli è
venuto a dare in sovrabbondanza. 5. I francescani secolari, quindi, ricerchino la persona vivente e operante di Cristo nei fratelli, nella sacra Scrittura, nella Chiesa e nelle azioni liturgiche. La fede di S. Francesco che dettò queste parole: "-Niente altro vedo corporalmente in questo mondo dello stesso altissimo Figlio di Dio se non il suo santissimo Corpo e il santissimo Sangue-" sia per essi l'ispirazione e l'orientamento della loro vita eucaristica. 6. Sepolti e resuscitati con Cristo nel Battesimo che li rende membri vivi
della Chiesa, e ad essa più fortemente vincolati per la Professione, si
facciano testimoni e strumenti della sua missione tra gli uomini, annunciando
Cristo con la vita e con la parola. 7. Quali "-fratelli e sorelle della penitenza-"*), in virtù
della loro vocazione, sospinti dalla dinamica del Vangelo, conformino il loro
modo di pensare e di agire a quello di Cristo mediante un radicale mutamento
interiore che lo stesso Vangelo designa con il nome di
"-conversione-", la quale, per la umana fragilità, deve essere
attuata ogni giorno. 8. Come Gesù fu il vero adoratore del Padre, così facciano della
preghiera e della contemplazione l'anima del proprio essere e del proprio
operare*). 9. La Vergine Maria, umile serva del Signore, disponibile alla sua parola e
a tutti i suoi appelli, fu circondata da Francesco di indicibile amore e fu
designata Protettrice e Avvocata della sua famiglia*). I francescani secolari
testimonino a Lei il loro ardente amore, con l'imitazione della sua
incondizionata disponibilità e nella effusione di una fiduciosa e cosciente
preghiera. 10. Unendosi all'obbedienza redentrice di Gesù, che depose la sua volontà
in quella del Padre, adempiano fedelmente agli impegni propri della condizione
di ciascuno nelle diverse circostanze della vita*), e seguano Cristo, povero e
crocifisso, testimoniandolo anche fra le difficoltà e le persecuzioni. 11. Cristo, fiducioso nel Padre, scelse per Sé e per la Madre sua una vita
povera e umile*), pur nell'apprezzamento attento e amoroso delle realtà
create; così, i francescani secolari cerchino nel distacco e nell'uso una
giusta relazione ai beni terreni, semplificando le proprie materiali esigenze;
siano consapevoli, poi, di essere, secondo il Vangelo, amministratori dei beni
ricevuti a favore dei figli di Dio. 12. Testimoni dei beni futuri e impegnati nella vocazione abbracciata
all'acquisto della purità di cuore, si renderanno così liberi all'amore di
Dio e dei fratelli*). 13. Come il Padre vede in ogni uomo i lineamenti del suo Figlio,
Primogenito di una moltitudine di fratelli*), i francescani secolari accolgano
tutti gli uomini con animo umile e cortese, come dono del Signore e immagine
di Cristo. 14. Chiamati, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, a costruire
un mondo più fraterno ed evangelico per la realizzazione del Regno di Dio,
consapevoli che "-chiunque segue Cristo, Uomo perfetto, si fa lui pure
più uomo-", esercitino con competenza le proprie responsabilità nello
spirito cristiano di servizio*). 15. Siano presenti con la testimonianza della propria vita umana ed anche
con iniziative coraggiose tanto individuali che comunitarie, nella promozione
della giustizia, ed in particolare nel campo della vita pubblica impegnandosi
in scelte concrete e coerenti alla loro fede*). 16. Reputino il lavoro come dono e come partecipazione alla creazione,
redenzione e servizio della comunità umana*). 17. Nella loro famiglia vivano lo spirito francescano di pace, fedeltà e
rispetto della vita, sforzandosi di farne il segno di un mondo già rinnovato
in Cristo*). 18. Abbiano inoltre rispetto per le altre creature, animate e inanimate,
che "-dell'Altissimo portano significazione-"*), e si sforzino di
passare dalla tentazione di sfruttamento al francescano concetto di
fratellanza universale. 19. Quali portatori di pace e memori che essa va costruita continuamente,
ricerchino le vie dell'unità e delle fraterne intese, attraverso il dialogo,
fiduciosi nella presenza del germe divino che è nell'uomo e nella potenza
trasformatrice dell'amore e del perdono*). Capitolo III 20. L'Ordine Francescano Secolare si articola in fraternità a vari
livelli: locale, regionale, nazionale e internazionale. Esse hanno
singolarmente la propria personalità morale nella Chiesa*). Queste
fraternità di vario livello sono tra di loro coordinate e collegate a norma
di questa Regola e delle Costituzioni. 21. Nei diversi livelli, ogni fraternità è animata e guidata da un
consiglio e un Ministro (o Presidente), che vengono eletti dai Professi in
base alle Costituzioni*). 22. La fraternità locale ha bisogno di essere canonicamente eretta, e
così diventa la cellula prima di tutto l'Ordine e un segno visibile della
Chiesa, comunità di amore. Essa dovrà essere l'ambiente privilegiato per
sviluppare il senso ecclesiale e la vocazione francescana, nonché per animare
la vita apostolica dei suoi membri*). 23. Le domande di ammissione all'Ordine Francescano Secolare vengono
presentate ad una fraternità locale, il cui Consiglio decide l'accettazione
dei nuovi fratelli*). 24. Per incrementare la comunione tra i membri, il Consiglio organizzi
adunanze periodiche ed incontri frequenti, anche con altri gruppi francescani,
specialmente giovanili, adottando i mezzi più appropriati per una crescita di
vita francescana ed ecclesiale, stimolando ognuno alla vita di fraternità*).
Una tale comunione prosegue con i fratelli defunti con l'offerta di suffragi
per le loro anime. 25. Per le spese occorrenti alla vita della Fraternità e per quelle
necessarie alle opere di culto, di apostolato e di carità, tutti i fratelli e
le sorelle offrano un contributo commisurato alle proprie possibilità. Sia
poi cura delle fraternità locali di contribuire alle spese dei Consigli delle
fraternità di grado superiore*). 26. In segno concreto di comunione e di corresponsabilità, i Consigli ai
diversi livelli, secondo le Costituzioni, chiederanno religiosi idonei e
preparati per l'assistenza spirituale ai Superiori delle quattro Famiglie
religiose francescane, alle quali da secoli è collegata la Fraternità
Secolare. "-E chiunque osserverà queste cose sia ricolmo in cielo della benedizione dell' Altissimo Padre e in terra sia ripieno della benedizione del Figlio suo diletto con il Santissimo Spirito Paraclito...-". (Benedizione di S. Francesco)
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