5. Pesci strani
5.05 Alaska Specie
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mar.89

Quest'inverno tutti i giornali hanno riferito le punte di freddo registrate in Alaska: titoli che parlavano di 102 gradi sotto zero erano presenti su qualsiasi testata. In realtà questa terra non e' solo gelo polare, aurore boreali, eschimesi, ghiaccio e neve. Circa un secolo fa gli USA acquistarono dalla Russia (parecchi nomi sono rimasti infatti russi: Kasilof, Seldovia, Pribilof ecc.) per 7.2 milioni di dollari questo immenso territorio che e' grande quasi quanto l'Europa intera, con circa quattrocentomila abitanti. Questa terra possiede tre milioni (proprio 3.OOO.OOO !!! ) di laghi e 54.000 chilometri di coste con miriadi di corsi d'acqua che si gettano nel Pacifico, nel mare di Bering o nell'Oceano Artico. Dal più piccolo torrentello al grande Yukon, tutti gli innumerevoli torrenti e fiumi sono puliti ed incontaminati, abbondantemente provvisti di acque limpide e cristalline, alimentate da eterni ghiacciai e popolati da pesci di sogno. Sono tali le caratteristiche di questo paese che non c'è da stupirsi se gli abitanti lo chiamano orgogliosamente The Great Land (La Grande Terra).
Lo Yukon e' lungo sei volte il Po ed il Mt. Mc Kinley e' un chilometro e mezzo più alto del Monte Bianco. Anche il visitatore più insensibile non può non emozionarsi di fronte agli aspetti maestosi di questo paese. Viaggiando con il camper od in automobile non e' difficile incontrare un alce, avere la sorpresa di vederlo sbucare dal folto di betulle ed abeti che fiancheggia la strada e, tranquillamente, trotterellare davanti a noi per poi sparire nel bosco dall'altra parte della strada; spesso se ne incontrano anche alla periferia della città, tra le case di Anchorage ed a tal proposito faccio notare che solo in questa zona ci sono ogni anno quasi cento collisioni tra questi enormi animali (un maschio adulto raggiunge e supera gli ottocento chili) ed automezzi vari.
Il nome Alaska evoca nelle nostre menti sogni, miti e desideri inconsci, gli eroi di Jack London, la corsa all'oro, il cercatore con mulo e padelle varie, l'Iditarod (la famosa lunga corsa sulle slitte con i cani che attraversa mezza Alaska). Per noi pescatori italiani significa il paradiso della pesca, il Walhalla dall'altra parte del mondo, catture fantastiche, lotte al cardiopalma, canne piegate all'inverosimile e lenze tese. Significa anche il fascino della natura incontaminata, delle enormi distese, dei grandi silenzi, l'incanto delle migliaia di fiumi e torrenti, dei chilometri e chilometri di abeti e betulle. Strade infinite dove capita spesso di dover cedere il passo ad un gruppo di caribou e dove, nelle piazzole di parcheggio, gli scoiattoli vengono a mangiare sulla vostra tavola (qualche volte si autoinvitano anche orsi o wolverines, per fortuna raramente). Non sono molte le specie di pesci presenti in queste acque ma sono tutte molto sportive e con esemplari di taglia elevata e dotati di una grande aggressività e combattività. La famiglia più importante e' senz'altro quella dei salmoni del Pacifico, presente qui in cinque specie diverse (King,Pink,Chum,Red e Silver) che risalgono i fiumi circa da Giugno a Settembre.
Il salmone qui e' importantissimo poichè rappresentano uno tra i principali anelli della catena alimentare sia per gli uomini che per gli animali. Quando i salmoni iniziano a risalire, a milioni, i fiumi dell'Alaska, tutto un complesso meccanismo naturale si mette in movimento: gli orsi magri ed affamati dopo il sonno invernalescendono dalle montagne e colline e cominciano a piazzarsi lungo le rive dei fiumi per la grande abbuffata. Un Grizzly od un Brown Bear di cinquecento chili (arrivano anche a settecento) mangia una decina di salmoni a pasto. Aquile, lontre, procioni partecipano alla festa mentre i salmoncini appena nati sono il cibo di una grande quantità di uccelli soprattutto gabbiani e rondini di mare. Dietro ai branchi di salmoni si muovono, dai profondi fondali dei laghi, tutti i pesci che si cibano delle loro uova. Innescare un uovo od una imitazione dello stesso e' il modo più facile per fare subito qualche cattura. Provate ad immaginare branchi con un fronte di tre o quattro metri, lunghi svariati chilometri e fitti come acciughe in scatola.L'Alaska "produce", tra pesca commerciale e sportiva, quasi centocinquanta milioni di salmoni dei vari tipi ed oltre duemilacinquecento corsi d'acqua vengono risaliti da questi pesci. Molte specie ittiche dell'Alaska sono anadrome, cioe' depongono le uova in acqua dolce e poi crescono e si sviluppano in mare.
Oltre che ai cinque tipi di salmoni questo succede anche a diverse trote e salmerini. Non parlerò ora dei salmoni e delle loro differenze, poiche' ne ho gia parlato in un precedente articolo, ma voglio descrivere le altre specie presenti in queste acque. Infatti con più di venti ore di luce al giorno a disposizione per la pesca, ci si diverte a tentare, annoiati dal prendere salmoni, la cattura di altri tipi di pesce (si pensi che, nei mesi estivi, il sole tramonta alle 22 e sorge all'una, ed in quelle tre ore la luce e' comunque sufficiente per pescare). Il primo posto spetta, secondo me, senz'altro alla Rainbow (Salmo gairdneri), la trota americana per antonomasia. E' la preda più ambita e, di conseguenza, la piu' protetta: zone intere, grandi come la nostra Lombardia, sono considerate Trophy Area, ed in esse e' obbligatorio il Catch and Release, salvo che per i trofei, le misure dei quali sono indicate nell'apposito libretto che viene consegnato con la licenza. Per trofeo in genere s'intendono esemplari dai quattro chili in su. La livrea e' simile a quella della trota iridea che siamo soliti vedere. La sua silhouette e' molto più slanciata e con la testa più grande rispetto al corpo, la striscia laterale e' più decisa e più rossa, e spicca moltissimo sul corpo argento chiaro, fittamente picchiettato di puntini neri. La sua combattività e' leggendaria e la definirei il pesce, proporzionalmente al suo peso, più forte e combattivo. Non dobbiamo confonderlo con le iridee che popolano le nostre acque: questi sono pesci che vivono e vengono riprodotti da generazioni in vasche d'allevamento ed ormai hanno perso la maggior parte delle caratteristiche di forza e selvaticità che, originariamente, erano proprie della specie. Si catturano a spinning o pescando a streamer mentre e' molto difficile prenderle pescando a mosca secca. La taglia media e' sul chilo ma ne ho presa anche una da sei chili con canna da mosca e streamer argento e rosso. Quando vive in mare e risale per la deposizione viene chiamata Steelhead e raggiunge anche i dieci chili. A differenza del salmone quest'ultima, durante la risalita, si ciba normalmente e si può catturare perfino a mosca secca. Alcune che risalgono nella penisola del Kenai da agosto ad ottobre, trascorrono l'inverno in acqua dolce. Il record per l'Alaska per una Rainbow/Steelhead e' di 42 pound e due once (circa venti chili) e misurava un metro e trenta. Fu catturata circa dieci anni fa. La Rainbow e' originaria delle acque occidentali del Nord America ed in Alaska la sua area originale arrivava alla latitudine del fiume Kuskokwim. Ora e' stata introdotta anche in molti sistemi di acque dove prima non esisteva. La Rainbow si trova negli enormi laghi, nei minuscoli torrentelli e nei grandi fiumi. La trota Cutthroat (Salmo clarki) si trova principalmente in British Columbia ma e' presente nelle acque del Sud-Est Alaska; e' simile alla Rainbow e presenta una striscia rosso sangue sotto la bocca, da cui il nome di "gola tagliata".
Quando vive in acqua salata il suo corpo da blu/grigio diventa argenteo e spesso la striscia rossa sparisce. Il record per l'Alaska e' di quattro chili e ottocentocinquanta grammi. Nelle acque del Sud/Est e' stato introdotto il salmerino (Salvelinus Fontanilis) che viene chiamato Brook Trout. Un esemplare di due chili di questa specie e' da considerare molto grosso. Come livrea e' simile al nostro salmerino e predilige i laghi. La Dolly Varden (Salvelinus Malma) e' il pesce che e' distribuito nelle acque dell' Alaska più di qualsiasi altro tipo. Può variare moltissimo in peso e colorazione. Può raggiungere anche i dieci chili ma, credetemi, anche una Dolly di "solo" tre chili vi fara' dannare con la sua difesa caratteristica: giri su se stessa e strapponi improvvisi. E' coloratissima: dorso blu, ventre bianco, pinne rosse e mille puntini rosa.
L'affettuoso nome di Dolly con cui viene chiamata deriva infatti da una famosa soubrette dei tempi della corsa all'oro che aveva un costume di scena con quei colori. La Dolly e' abbondante lungo tutta la costa del Pacifico, dalla British Columbia, lungo la penisola del Kenai e le Aleutine, attraverso la Bristol Bay e lungo tutta la costa fino ancora al Canada. Sparse popolazioni sono presenti all'interno, nel territorio dello Yukon e nelle Terre del Nord Ovest. Questo e' un salmonide principalmente d'acqua salata che risale i fiumi solo per deporre ma sono presenti e conosciute anche forme strettamente viventi in acqua dolce.Raggiungono i posti di frega da Settembre a Novembre ma e' risaputo che nella Penisola dell'Alaska e nelle Aleutine depongono molto piu' tardi. Quando arriva la primavera le Dollies ritornano al mare, mangiando voracemente e guadagnando peso.Una volta veniva pagata una taglia di due centesimi e mezzo per ogni coda di Dolly consegnata per la teoria che questa mangiava un gran numero di uova e di salmoncini. La taglia cesso' quando ci si rese conto che spesso veniva pagata per code di giovani salmoni, trote e altre specie e non solo per le Dollies in quanto i preposti dal Governo non sapevano distinguere le varie specie.E' vero che la Dolly segue i branchi di salmoni e ne mangia le uova ma questo succede da parte di tutte le altre specie. A volte l'abbondanza di Dollies ha dell'incredibile: durante la risalita autunnale riempiono letteralmente alcuni fiumi tanto da non riuscire più a distinguere il fondo. L'Artic Char (Salvelinus Alpinus) e' uno stretto parente della Dolly con la quale condivide spessissimo l'habitat. Ha, in generale, una preferenza per le acque meno mosse. La livrea e' quella del salmerino nostrano solo che molto spesso e' facile confonderlo con la Dolly quando, in qualche caso, conduce vita anadroma. Allo stesso modo le Dollies acquistano i colori del Char quando vivono sempre in acqua dolce.
I naturalisti affermano che la differenza sta nel numero di vertebre ed in una piccola protuberanza tra stomaco ed intestino, ma io, rilasciando sempre i pesci che prendo senza sottoporli ad autopsia, li distinguo con questo criterio: se tende al rosso/bruno e' Char mentre se tende al blu o al grigio e' Dolly. Del resto molto poco si sa su questo pesce, solo che predilige fregare nei laghi e che viene utilizzato in larga parte dagli eschimesi come cibo. La Lake Trout (Salvelinus namaycush), innanzi tutto e' un salmerino e non una trota come forse il nome potrebbe far pensare. E' presente in tutta l'Alaska tranne che nel Sud Est. Si trova in British Columbia e nelle Terre del Nord Ovest dove raggiunge taglie enormi, principalmente nel Gran Lago degli Orsi e nel Gran Lago degli Schiavi. Nei territori dello Yukon la Lake Trout e' numerosa in tutti i grandi laghi. Il colore varia da un grigio molto scuro ad un verde pallido picchiettato o reticolato di bianco. In Alaska il record e' di oltre venticinque chili ma si parla di esemplari di cinquanta chili catturati nelle Terre del Nord Ovest.
E' un pesce da acque molto profonde, spesso oltre i cinquanta metri, ma in Alaska i laghi sono piu' frequentemente piccoli e poco profondi e lanciando dalla riva spesso si hanno ottimi risultati con esche brillanti. Questo pesce non e' assolutamente migratorio e rimane nel lago dove e' nato per tutta la vita. Ha una grande bocca ed e' tra i predatori che falcidiano più pesantemente gli Smolt (piccoli salmoni) temoli, chars ecc. Visto che la carne rosa e' squisita, una piccola Lake trout ( dal chilo ai due perche' poi comincia ad essere stopposa) rappresenta spesso la colazione del pescatore quando, affamato, fa una pausa. Un po' di stagnola, mezza cipolla tagliata, uno spruzzo di limone, pepe e sale e ne viene fuori uno spuntino eccellente. Un salmerino al cartoccio da far invidia a molti ristoranti. L'Arctic Grayling (Thimallus Arcticus) e molto simile al nostro temolo. I colori sono bellissimi.La pinna dorsale e' enorme, tutta punteggiata di rosa e azzurro, purtroppo quando e' fuori dall'acqua diventa rapidamente di un grigio spento. Il corpo e' leggermente punteggiato di nero. La sua area di diffusione e' vastissima, si trova in tutti i sistemi di acque, anche in quelle gelide dei tributari dell'Oceano Artico. E' una delle catture piu' frequenti, dai dieci ai quindici inches (30/45 centimetri); sui sessanta centimetri e' da considerare tra quelli belli.
La sua dieta e' principalmente di insetti acquatici, larve ma non disdegna piccoli pesci come smolt e piccole trote. Sale facilmente a bollare su qualsiasi mosca secca scura montata su ami dal 12 al 16. Lo Sheefish (Stenodus leucichthys) e' un pesce del quale si sa molto poco; per intenderci viene chiamato anche Inconnu o Unknown (vuol sempre dire sconosciuto); viene cosi' classificato perche' raramente si cattura in acqua dolce ma a volte si trova qualche esemplare anche a trecento chilometri dal mare; non risale per un motivo particolare ne' ad epoche stabilite, a volte se ne trova un branco per un giorno o due e poi per mesi non si ha notizia di nessuna presenza. Le poche catture vengono fatte, sempre casualmente, solo nei fiumi Yukon, Kuskokwim, Selawik e Kobuk. Probabilmente e' un pesce che vive in mare, alle foci dei grandi fiumi ed ogni tanto segue qualche branco di pesci in risalita per cibarsi. Quando sono presenti in un punto del fiume si vedono scene tipo le "mangianze" che fanno i tonni in mare: l'acqua ribolle, si vedono pesci piccoli saltar fuori dall'acqua, si odono tonfi e sciacquii. E' un pesce totalmente argenteo, con molti denti sottili, assomiglia, ma molto vagamente, ad un magro barbo o a un cavedano a dieta. Ha scaglie molto grandi e per questo viene chiamato anche "Tarpon Artico". Il peso medio e' di cinque/sei chili ma ne sono stati catturati anche di venticinque chili, lunghi oltre un metro e mezzo.
Si tratta di un pesce aggressivo e vorace e si cattura con streamer o sottilissimi ondulanti che imitano dei pesciolini. La difesa e' quella del barbo, naturalmente proporzionata al peso. Il Northern Pike (Esox Lucius) e' il nostro luccio, unico della grande famiglia di lucci Nordamericani presenti in Alaska (In Canada c'e' il Pickerel, il luccio nero e l'enorme Muskellonge).E' presente in molte acque, prediligendo le anse calme dei fiumi. Questo lungo e vorace predatore ha una enorme bocca e formidabili denti; convive negli stessi luoghi di temoli e trote cibandosene appena può. Si cattura con qualsiasi cosa lucente in movimento e occorre sempre il finale metallico. Mediamente sono più piccoli di quelli presenti nelle nostre acque anche se il record dell'Alaska e' di diciannove chili. Ricordo che diversi anni fa trovammo un'ansa del fiume creata da una enorme diga di castori che era franata.
L'acqua calma od il fatto che i piccoli castori, topi o lemmings che cadevano in acqua creavano una "pastura" continua ne avava fatto un punto di ritrovo per i lucci affamati di tutto il circondario. In tre superammo i cento lucci nello spazio di due ore. Lancio, aggancio, recupero e slamatura di pesci da uno a quattro chili a ritmo di catena di montaggio. Una vergogna, peggio di qualsiasi duro lavoro. Nel panorama vario dei pesci d'acqua dolce di queste zone sono da annoverare anche la bottatrice e diversi tipi di Whitefishes che, impropriamente, potremmo definire simili ai nostri ciprinidi ma che, visto il clima, non raggiungono taglie interessanti e dei quali nessuno tenta la cattura. Sicuramente le notizie che ho riferito circa i pesci, la loro vita e le loro abitudini in questo paese meriterebbero molto piu' spazio ma penso di aver fornito un'immagine sufficientemente reale delle possibilità che in Alaska esistono per ogni tipo di pescatore. Ciascuno infatti può costruirsi, senza difficoltà, l'itinerario di pesca che più gradisce sia dal punto di vista prettamente sportivo che turistico.