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Pesci strani
5.12
MESSICO/BASSA CALIFORNIA
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apr.94
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Le 4 di mattina: il cameriere bussa e
depone sul tavolino un vassoio di caffè fumante. Sono
a letto da tre ore dopo una cena con tacos, chili (fuoco in
bocca e dinamite nello stomaco) e birra "Corona". Del resto
della serata ricordo solo un vortice di tequila, pura, in versione
Sunrise o Margarita. Come uno zombie attraverso i corridoi e
la hall. Una breve corsa in tassi'. L'autista ascolta la radio
a centomila decibel: "mariachi" che violentano trombe e chitarre.
Ama la musica di buon ora, il sadico. Manca di poco una Lincoln
giallo canarino e mi deposita a Palmilla Beach. Sento bisogno
urgente di Alka Seltzer e/o caffè per endovena. Ore 5:
la spiaggia e' affollata come a un concerto di Madonna. Si scaldano
i motori, gente indaffarata carica sulle barche fasci di canne,
ghiaccio, birre, esche. I fanatici del marlin si riuniscono
in piccoli gruppi, chiaccherano e si palpano i muscoli l'un
l'altro. I marlin sono l'obbiettivo piu' ambito nella zona dei
famosi archi di pietra a Los Cabos; lo Striped e' stanziale
mentre troviamo il Blue Marlin da ottobre a dicembre; i vela
sono presenti tutto l'anno con un apice da agosto a ottobre.
Questi non sono gli unici pesci dei paraggi: si incontrano infatti
anche Dorado, Roosterfish, Yellowfin. La barca fende le onde
e il Johnson 75 lacera l'aria. Il mare e' inchiostro come pure
il cielo, solo all'orizzonte si intravedono le prime luci dell'alba.
Mi
sento come Mad Max dopo la catastrofe nucleare. Stiamo attraversando
il Mar di Cortez e puntiamo verso Gordo Bank. Alle 6 albeggia,
Francisco mi dice qualcosa che si perde nel vento. La partenza
e' sempre di buonora: i tonni (yellowfin e bonitos) mangiano
verso le 7 e i Marlin principalmente tra le 9 e le 11. Quando
arriva mezzogiorno la temperatura sale a 35/40 gradi e non hai
ombra per attenuare il sole impietoso. Perfino i mulinelli diventano
roventi come ferri da stiro. il colore dell'acqua è azzurro
come una cartolina del golfo di Napoli. Durante il tragitto
trainiamo artificiali.
Stanno filando la seconda lenza quando il gracchiare del primo
mulinello mi scuote dal letargo. E' l'inizio della festa e due,
tre, quattro Dorado ci regalano le prime emozioni. Sulla ferrata
saltano fuori dall'acqua e i loro fianchi verde-oro riflettono
i primi raggi di sole.
Ore
7 arriva l'esca: dei pescatori messicani si accostano, ci scaricano
un bidone nel pozzetto anteriore e venti dollari cambiano di
mano quasi furtivamente. Il mare comincia a ribollire ovunque:
decine, o forse centinaia, di tonni cacciano freneticamente.
Mentre i "pinnagialla" continuano furiosamente la caccia tiro
fuori dal fodero la "9 piedi/coda 12" e il Fin-Nor. Roberto
e Francisco mi guardano e rapidamente fanno pulizia di tutti
i possibili ostacoli sulla tolda. Appena la mosca inizia ad
affondare il filo subito si tende e la canna flette. Eccolo!
Provo a forzare sulla prima fuga. Bang! Il finale dello 0.40
si spacca o si taglia in un attimo. E' solo per una questione
anatomica che non riesco a prendermi a calci. Calma, Franco,
vanno "lavorati". Giostrandoli un po' di piu' e con maggiore
attenzione non danno problemi. Ne prendo otto in un paio d'ore:
5/7 chili, "ninos" per Francisco, "Urca che bestioni!" per me.
Poi, con le braccia a pezzi, mi metto a fotografare i due messicani
che non mollano un attimo. Innescano sardine vive e le lanciamo
a dieci metri. Bevo qualcosa: e' troppo presto per essere affamati
e comunque non ci si deve aspettare niente sul panga: una bottiglia
di acqua, una birra fresca ma niente cibo. Roberto, il marinaio,
individua sulla superficie la pinna di uno Striped. Recupera
velocemente una lenza, "trafficando" contemporaneamente tra
pesci-esca e catture, afferra un "bonito" fresco, lo aggancia
tra gli occhi e butta fuori il tutto dalla barca. Il Marlin
afferra l'esca e scompare nelle profondità alla velocità
della luce. Scorrono 10, 20 metri. Roberto blocca il mulinello,
punta la canna sullo stomaco, inarca la schiena per una ferrata
D.O.C. Sbavando mi fisso la cintura reggi-canna. La botta sarebbe
sufficiente per proiettare il pesce direttamente in barca solo
che ...... niente. Zero. Il filo resta molle.
Viene su l'amo vuoto. Abbiamo forse avuto un miraggio? Mezz'ora
dopo ne vedo saltare un altro: un missile di un paio di quintali
a trenta metri da noi. Esplode dall'acqua, si contorce e ricade
in mille spruzzi.
Impiego
qualche secondo a capire che e' agganciato e la barca fortunata
e' a duecento metri. Assistiamo affascinati alle fasi della
lotta ma pesce e imbarcazione si allontanano sempre di piu'.
Alle 11.40, quando punteremo la prua verso la costa, la sagoma
del "fisherman" si scorge ancora all'orizzonte. C'è ancora
mezz'ora: il tempo per qualche lancio. Ne "tocco" uno al secondo
passaggio, al terzo ne attacco un altro proprio sotto la barca,
alla fine dello stripping. Il combattimento non dura nemmeno
dieci minuti e quando finalmente viene issato sulla barca mi
dicono che e' ora di tornare. "Mas tarde!" impreco. Roberto
da' un'occhiata generale alle attrezzature, si sgola una Pepsi,
preme l'avviamento e accende il motore. "Ma come! Proprio sul
piu' bello!?!".Penso
in silenzio come sarebbe simpatico che scivolasse e si rompesse
un osso, anche solo uno piccolo. L'appuntamento con il mio marlin
e', per ora, rimandato. Rientrando per un primo tratto trainiamo
con uno sgombro. Quasi subito avvistiamo un Vela sulla scia,
attacca l'esca ma non si ferra. Sarebbe opportuno fare il prossimo
viaggio a Lourdes. Male non dovrebbe fare. Alla spiaggia ritrovo
lo stesso tassista, splendente nei suoi sandali, bermuda, maglietta
giallo/unto, occhiali da sole spaziali, sombrero di paglia e
sigaro modello "stronzodicane": la radio maledetta mi aspettava
al varco. Los Cabos comprendono S.Jose' del Cabo, un pacifico
villaggio di 5000 abitanti fondato nel 1730, e Cabo S.Lucas,
recente centro economico di circa 30.000 abitanti. Tanto messicano
il primo quanto americano il secondo. La zona si e' sviluppata
da un dozzina d'anni, da quando cioè e' stata aperta
la strada (2.000 km.) che la collega al confine con gli Stati
Uniti. Fino ad allora era praticamente rimasta come l'aveva
trovata Cortez alla fine del sedicesimo secolo. Il recente boom
ha aumentato il numero degli hotel di lusso e il fenomeno turistico
sta ora esplodendo. Nonostante questo la Bassa California e'
ancora un luogo, unico nel suo genere, che offre sensazioni
contrastanti e piacevoli: montagne aspre e desertiche punteggiate
da cactus, spiagge bianche orlate da enormi palme, mare incredibilmente
azzurro e straordinariamente generoso. Per un pescatore e' la
destinazione sognata. Chi desidera pace e relax al sole tropicale
sceglierà East Cape o S. Jose' del Cabo, mentre chi preferisce
piu' "vita" a parte la pesca si trovera' bene a Cabo S.Lucas.
Qui
il "posto" per antonomasia e' il Solmar: l'albergo sorge su
uno sperone di roccia ed e' letteralmente circondato su tre
lati da Marlin e Sailfish. East Cape e' conosciuta invece come
la capitale mondiale del Roosterfish e il titolo e' pienamente
meritato; ovunque si "mastica" di pesca, ci sono grandi opportunità
di catturare Jack Crevalle, Pompano, Sierra (esponente del clan
dei mackerel) e altre specie, tutte a un centinaio di metri
dalla riva. Surf-casting e spinning sono eccellenti lungo tutta
la costa. Giugno e' il mese migliore per trovare il roosterfish
che pascola tra mullet e sardine. A dire il vero durante tutto
l'anno e' difficile pescare poco: la sola questione e' "quanti?"
o "quanto grossi ?". Solo se hai in mente qualche obbiettivo
in particolare alcuni periodi sono meglio di altri. Chi desidera
pescare a mosca dovrà portare il proprio equipaggiamento
perchè i negozi locali offrono poco o niente. Invece
delle canne in due o quattro pezzi preferite le loro cugine
in tre pezzi che hanno maggior potenza per sollevare la preda.
Se volete portare solo una canna sceglietene una per coda 10
e dimenticate i Marlin, altrimenti portatene anche una per la
13 o la 15.I
mulinelli devono avere una frizione facilmente regolabile, forte
e sensibile, e bobine che tengano 3/400 metri di backing. Le
code devono essere scelte secondo il tipo di pesca che si intende
fare ma senz'altro non basta una galleggiante.
Le
nuove Sinking Billfish Taper, dal 13 al 15, sono adatte per
chi cerca seriamente il trofeo. La selezione di mosche deve
includerne alcune per Roosterfish oltre a deceivers, poppers,
Glass e Clouser minnows. Inoltre, se inseguite i rostrati, portatevi
una discreta scelta di mosche chiare e lucenti di mylar, di
taglia adeguata (da poterci appendere un bue). La tecnica ha
poche semplici regole. Quando si vede l'acqua ribollire (pesciolini
cacciati) il comandante lentamente muove la barca e ti porta
a distanza di lancio (da 20 a 30 metri). Come in ogni tipo di
pesca in mare la velocità e' la chiave principale del
successo. Devi essere pronto sulla piattaforma a prua della
barca. La coda svolta e posata in spire ordinate ai tuoi piedi.
Quando la distanza tra te e il pesce e' quella giusta devi fare
un lancio indietro, un leggero shooting nel falso lancio avanti,
ancora leggero shooting nel lancio indietro e sparare in avanti,
di fronte al pesce. Ogni falso lancio, oltre a questi, con le
moderne code e' inutile e serve solo a spaventare il pesce.
La mosca va posata a lato della "mangianza", dove i pesci saettano
frenetici. Lasci affondare per un paio di secondi e poi cominci
a recuperare con strappi veloci e irregolari. Una delle emozioni
piu' belle e' che puoi vedere il pesce quando si "pappa" la
mosca. Appena arriva lo strappo dai una secca ferrata, e poi
ancora una volta per sicurezza, tenendo il cimino abbassato
e tirando la coda che tieni nella mano. In questo modo, se il
pesce molla la mosca, questa rimane ancora davanti al predatore
eccitato che potrebbe riprovarci. Quando e' ben ferrato e' importante
"sentirne" le intenzioni. Bisogna essere preparati a ridurre
la pressione istantaneamente quando il pesce inizia una fuga;
non illudetevi che sia esausto dopo la prima lunga corsa: questi
pesci hanno incredibili riserve di energia.
E
una lotta faticosa, di nervi e di muscoli. La principale differenza
tra queste pesche e il sollevamento pesi e' che con quest'ultimo
non riempi le pareti del soggiorno di schifezze impagliate.
Per le battute di pesca generalmente si usano i "panga", in
origine costruiti per i locali pescatori professionisti. Queste
barche possono essere facilmente tirate sulla sabbia delle spiagge
della Baja e pesano circa 350 chili. Con un motore fuoribordo
da 60/80 hp trasportano comodamente un pescatore oltre all'equipaggio
e sono praticamente adatte per qualsiasi tipo di pesca. Il costo
di una barca con marinaio (ma dovete chiamarlo jefe o captain)
e' abbastanza modesto, tra i 150 e i 200 dollari al giorno nelle
zone piu' famose, e meno di 100 dollari in quelle piu' sperdute.
Se cerchi una soluzione piu' comoda o lussuosa, pur pescando
nelle stesse acque, puoi scegliere un "fisherman". Avrai a disposizione
un'attrezzatura piu' completa (outriggers, sedia da combattimento
ecc.) e potrai dividere con altri amici la spesa (400 USD circa)
della barca piu' grande. Combatterai qualche pesce in meno (ma
e' molto emozionante anche vederlo fare) e ci sarà qualcuno
che ti scatterà delle foto decenti. Alle spese occorre
aggiungere obbligatoriamente la mancia.
Sotto
il canonico 15 per cento rischiate di venire annegati. Le imbarcazioni
lasciano la spiaggia prima dell'alba (ore 5 a.m.) e ritornano
verso mezzogiorno; dopo tale orario solo una ricompensa stratosferica
potrebbe convincere gli equipaggi a restare in mare. Le barche
migliori sono generalmente prenotate ed e' un grosso rischio
non farlo per tempo. Vanno sempre evitate le prenotazioni dell'ultimo
momento: non ho mai avuto esperienze positive in questi casi.
Se proprio vi trovate in una situazione del genere fate prima
qualche indagine.Chiedete
al negozio di pesca o in albergo il nome di un buon comandante
oppure, meglio, osservate i risultati quando tornano le barche
dalla pesca. Il mal di mare, nella scala delle catastrofi, e'
solo uno o due gradini prima della fine del mondo. Molta gente
tende a diventare verde appena la barca lascia il porto.Chi
ne soffre mastichi, in barca, del Travel-Gum oppure prenda della
Xamamina almeno un'ora prima di partire.
Se
anche questa non funziona chiedete consiglio al vostro dottore.Direte:
"Invece di soffrire non sarebbe meglio passare le vacanze a
Cortina?". Non esistono spiegazioni.Qualcuno
tiene pitoni come animali domestici, altri girano per parchi
vestiti di un solo impermeabile, altri ancora scrivono il proprio
numero di telefono nelle toilette. Altri infine sono pescatori...
Non ci puoi fare niente.
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