5.Pesci strani
5.13 Peacock, Snook & Tarpon
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dic.95

Peacock, Snook e Tarpon prosperano nei caldi climi sudamericani, come i fuoriclasse del pallone o le ballerine di samba. I miei primi incontri con loro, i pesci non le ballerine, avvennero, diversi anni fa, in Venezuela. Tecnicamente era un momento in cui lavoravo. Quando sono in qualche Paese per cercare storie, verificare itinerari, fare foto, immergermi nel colore locale, in fin dei conti sto lavorando. A un osservatore esterno generalmente sembro una specie di vagabondo sfaticato e disoccupato. Sentii parlare di questi pesci esotici a Caracas da un nostro compaesano trapiantato lì da tempo. Al sesto bicchierino, dopo una cena, si offrì di accompagnarmi in una casa di tolleranza per illustrarmi l'ambiente e spiegarmene i costumi. Rifiutai educatamente, ma ormai avevamo attaccato discorso e poco dopo la conversazione casualmente ma inevitabilmente giro' sulla pesca. Valerio, questo era il suo nome, si diceva pescatore anche se, confessava, non molto raffinato. Il suo concetto della pesca era di mettere un paio di canne a fondo innescate con una testa di sardina, e una dozzina di birre in fresco. Finita l'ultima birra era finita anche la pesca. Suggerì un itinerario all'interno e lungo le coste per farmi avere un assaggio di alcuni pesci locali. Gli avrei insegnato a pescare con tecniche diverse e lui mi avrebbe fatto da guida, cicerone e autista. Gli autisti in Venezuela sono aggressivi e irresponsabili: se vuoi sopravvivere devi guidare sempre immaginando che le altre auto tentino continuamente di ucciderti. Può sembrare eccessivo, ma se segui questa regola probabilmente uscirai incolume dall'esperienza. Il Peacock (Cichla temensis) vive in America, in quasi tutte le acque dolci comprese tra i due tropici. Sono presenti in grandi quantità nei bacini del Rio Magdalena, dell'Orinoco e del Rio delle Amazzoni. Praticamente si trova in tutte le acque calde dei fiumi brasiliani, colombiani e venezuelani.
Peacock bass e' stato il nome usato dai primi pescatori nordamericani che si avventurarono in questi luoghi; dagli indigeni viene chiamato invece pavon, pavon mariposa (Cichla ocellaris -pavone farfalla) o tucunare'. Assomiglia abbastanza ad un boccalone con la testa un po' più squadrata, lontanamente simile a quella della cernia. La caratteristica principale e' comunque la sua colorazione: fianchi giallo-oro con sfumature verdi o arancio, ventre bianco, tre strisce scure che scendono dal dorso ed una macchia nera contornata di giallo alla base della coda. Ne esiste anche un'altra versione, un "modello" bronzato leggermente più piccolo con delle macchioline chiare sui fianchi. Questo pesce rappresenta una preda ambita e ricercata e viene catturato in genere usando metodi simili a quelli utilizzati per il black-bass ma con attrezzature ed esche di dimensioni maggiori. Può raggiungere il peso di 15 chili.Ne sono stati catturati diversi di questo peso (Rio La Pica, Rio Cinaruco) con le reti mentre il record con canna e' di oltre 12 chili, ottenuto da Rod Neubert nel 1982 sul fiume Mataveni, un affluente dell'Orinoco. Con la mosca il record è di circa 11 chili e mezzo (1992 - Bert Bookout - Rio Pasimoni). Esemplari che vanno dai 4 ai 7 chili rappresentano le catture piu' frequenti.La pesca si può effettuare sia a spinning che a coda di topo. Si pratica da una barca di circa 4 metri, a fondo piatto, provvista di motore. Il pescatore si piazza sulla prua con la canna in mano.
Se pesca a mosca deve avere già fuori dall'ultimo anello un pò di metri di coda, ed una parte di questa svolta in spire ai propri piedi per ridurre al minimo i falsi lanci. Arrivati nelle zone di pesca si spegne il motore e la guida comincia a spingere la barca servendosi di un remo. Se schiamazza o sbatte sull'acqua meglio: pare che le vibrazioni facciano uscire dalle tane gli esemplari migliori. Si usano popper molto grossi e che devono produrre il
massimo rumore. Io ne uso di semplicissimi: corpo in balsa di 6 centimetri con geroglifici vari, lunga piuma gialla o bianca come coda. La robustezza di questi non è molto importante: dopo ogni attacco sono comunque da buttare. Quella volta, appena arrivati ad uno slargo del fiume lanciai in uno spiazzo tra i rami e agganciai il primo. Non era grosso, ma all'inizio il Peacock sembra sempre pesante; saltò tre volte, tentò delle puntate verso il fondo e per dieci minuti cercai di tenerlo lontano dai rami che sporgevano. Questo pesce salta sempre appena agganciato, e fa una o due lunghe e veloci fughe. Poi, se non è enorme, si arrende abbastanza facilmente. Dai quattro chili in su ti fa sputare l'anima e preghi continuamente che tutto l'equipaggiamento tenga. Valerio guardava affascinato il volteggiare della coda e le mie mosche bizzarre e variopinte. In qualsiasi posto i "locali" generalmente non pescano a mosca ma il mio ospite sembrava completamente digiuno di qualsiasi tecnica e la sua attrezzatura sarebbe stata rifiutata da ogni rigattiere rispettoso di sè stesso. Guardava il mulinello da spinning che gli avevo prestato come un cacciatore di teste della Nuova Guinea può guardare un telefono cellulare. Non facevo in tempo a mostrargli come aprire l'archetto che aveva già "sparato" il Rapala dentro un cespuglio, o al di là di una palma o qualsiasi altra cosa poteva trovarsi sulla sponda opposta, o sulla nostra.

Certo ognuno può sbagliare e anche il più esperto si può agganciare ad un cespuglio, ma certe sue performances erano straordinarie. Forse troverete difficile da credere ma in un momento particolarmente negativo lo guardai fare nove lanci consecutivi, nessuno dei quali atterrò nell'acqua. Non facevo in tempo a spingere la barca per attraversare e sganciare l'ancoretta, che aveva già agganciato un altro pezzo di panorama dell'altra riva. Per non rischiare oltre la mia incolumità mi misi alla fine steso sul fondo della barca, osservando il perlustrare degli avvoltoi, il loro volteggiare sempre più in alto in cerchi senza fine nel cielo senza nuvole. Forse puntavano il mio panino o forse, pensiero lugubre, erano in attesa e puntavano proprio me. Lo Snook (Centropomus Undecimalis), che viene chiamato Robalo in lingua spagnola, fa parte della stessa specie del Persico del Nilo e del Barramundi australiano. Il suo marchio di famiglia è una lunga e sottile striscia che corre dalle branchie fino a metà della coda biforcuta. Gli Snook abitano le acque costiere poco profonde, gli estuari e le lagune interne salmastre; qualche volta possono risalire per dei tratti in acqua dolce, specialmente durante i mesi invernali. Si trovano nelle zone tropicali e sub-tropicali americane, lungo le coste di entrambi gli oceani.
Le zone dove vivono sono, normalmente, frequentate da milioni di zanzare: occorre quindi andarci preparati con dei prodotti adeguati. Se sei un raffinato usa dell'Autan o del Muskol o, se hai il fisico che te lo permette, fumati cinque o sei toscani. Probabilmente perderai qualche amico perchè hanno una puzza peggiore del concime bruciato ma sono il miglior dannato DDT anonimo sul mercato. Tutte le zanzare dei paraggi immediatamente muoiono e cadono a terra. A volte anche qualche pescatore. Gli Snook possono essere catturati sia "pescando l'acqua", lanciando alla cieca, sia a vista lungo le coste, lungo i bordi di mangrovie, flats, canali o formazioni rocciose. Talvolta possono venir richiamati verso l'esterno pasturando. In tutte le acque mordono facilmente gli artificiali (quando ne hanno voglia), sono forti, tosti, cattivi, e saltano usando tutte le armi che madre natura ha dato loro per romperti il nylon. Crescono abbastanza (oltre 15 chili, con un record del mondo di oltre 25) da venir considerati prede superbe da pescare con la mosca. Hanno più o meno le stesse abitudini e modo di cacciare del BlackBass: si catturano con le stesse mosche e poppers e con le stesse attrezzature. Come il boccalone lo Snook raramente fa lunghe fughe. Cerca piuttosto, veloce e potente, di sfruttare rami, ostacoli o qualsiasi cosa possa servire a bloccare o tagliare la lenza. Se riescono a raggiungere un qualsiasi riparo normalmente la lotta è finita. Se qualche volta lo scemo del paese tra loro punta verso il largo o verso spazi aperti la battaglia termina presto con la brutta fine del nostro amico .... anche perchè come pesce da tavola è una prelibatezza. Le attrezzature da utilizzare sono dettate dalla taglia possile/probabile e dal tipo di ambiente.
Se il nostro obiettivo sono grossi pesci dove ci sono mangrovie occorre una canna che tiri la 9. Se agganci un grosso esemplare che cerca di puntare verso dei rami devi avere tra le mani qualcosa che ti consenta di bloccarlo. Un pescatore abile può scendere fino alla 7 ma non oltre. Il finale che uso è di nylon dello 0.35. Gli Snook possiedono labbra ruvide ed abrasive e i bordi delle branchie sono affilati come rasoi (attenti se vi capitasse di maneggiarlo). Lo shock-leader è indispensabile, particolarmente se devi maneggiare il filo quando il pesce Š in prossimit... della barca. Per questo scopo generalmente uso ottanta centimetri di 0.80 unito al finale con un nodo Albright. Secondo la mia modesta opinione il Tarpon (Megalops Atlanticus) di qualsiasi stazza è il pesce di mare più sportivo che puoi trovare in acqua bassa. Ci sono un buon paio di motivi per affermare questo. Innanzi tutto quelli piccoli (chiamano "baby" pesci tra 2 e 10 chili) per quanto piccoli sono di taglia più che rispettabile per un pescatore a mosca. Mediamente superiori ai pesci che questo è solito agganciare. Secondo, i Tarpon vengono spesso avvistati o individuati in acque così basse e chiare che puoi assistere, come in un film, all'intera scena del pesce che insegue, via via più veloce, l'esca e poi la ingoia. Puoi osservare ogni fase e movimento della lotta.
Terzo... ma i motivi non dovevano essere un paio ? Si!Ma volevo riservarvi una sorpresa. Terzo, dicevo, la lotta di questi pesci potenti è sempre spettacolare. Il Tarpon, dopo essere stato agganciato, fa delle fughe incredibili, contorsioni, tailwalking (corse sulla coda) e soprattutto salti sull'acqua così violenti e furiosi che talvolta si ferisce da solo. Può capitare che atterri sulla barca massacrando gli occupanti. Si dice che ogni 6 Tarpon agganciati solo uno si porta alla barca. Generalmente è dovuto a una cattiva ferrata o al finale che si rompe. Prima della partenza è meglio controllare tutta l'attrezzatura, verificare che tutti gli ami siano affilati e che il nylon sia "fresco". Occorre collaudare perfettamente i nodi tra backing, coda e finale, controllare che questi scorrano bene negli anelli e assicurarsi del perfetto imbobinamento del backing o del nylon. Durante la pesca dovrete avere sempre a portata di mano un affila-ami per mantenerli acuminati. I nodi vanno eseguiti avendo cura di collaudarli prima di lanciare. La bocca del Tarpon è rivestita di placche ossee e la ferrata va fatta e ripetuta più volte con tutta la forza del braccio, tirando contemporaneamente la coda con la sinistra. E' sempre indispensabile, anche con questo pesce, uno shock-leader almeno dello 0.80 tra finale e mosca. . Così come un pescatore di torrente prende trote tra uno e due etti ma è attrezzato per un'eventuale trota di un chilo, così se andate a Tarpon sappiate che vi può capitare un pesce di 60 chili. Le attrezzature dipendono dalla taglia dei pesci che avremo come bersaglio. Naturalmente se ci aspettiamo pesci dai 40 chili in su abbiamo bisogno di canne speciali per code 11, 12 o 13 abbinate a mulinelli di alta qualità, e finali particolari. I più abili potranno tentare questi giganti con canne del 10 ma il pescatore medio è meglio che non affronti di queste battaglie con un scarsa "capacità di fuoco". Potrebbe impiegare troppo tempo, rischiando così attacchi da parte di grossi squali, da sempre i mortali nemici del Tarpon. Il Tarpon attacca praticamente qualsiasi esca progettata per l'uso in mare. Chico Fernandez, Stu Apte e Bernard "Lefty" Kreh svilupparono mosche particolari chiamate "Key stile Tarpon streamer", tipicamente costruite su ami da 3/0 a 5/0 per pesci sui 50 chili. I finali, dato il diametro, normalmente vengono tenuti in speciali contenitori con le mosche già attaccate in modo che non sia necessario doverli "stirare" all'ultimo momento.Per gli esemplari più grandi si usano normalmente finali con uno shock leader del 100 e una lunga sezione "di potenza" di oltre 2 metri attaccata alla coda.
Puoi catturare Tarpon in diversi modi. Puoi spendere tanto o poco. Puoi utilizzare un servizio completo di guide e soggiornare in hotels hollywoodiani e cenare lussuosamente ogni sera. O puoi fare da solo, senza guida, in tenda e mangiando sulla spiaggia. In qualsiasi modo e' intelligente utilizzare una guida per capire velocemente come e dove pescare. Vedrai come si deve fare e dopo un pesce o due forse potrai andare avanti da solo. Pescarli a mosca e' senz'altro spettacolare, ma anche se non te lo dirà nessuno, e' dannatamente difficile. Hai bisogno di condizioni ottime (tempo caldo e assolato) e di un sacco di Tarpon. E devi essere un grande lanciatore, senz'altro molto buono e probabilmente migliore di quello che pensi di essere. Branchi di Tarpon si trovano lungo tutte due le sponde dell'Atlantico: in Africa da Dakar (Senegal) in giù fino alla foce del fiume Congo (record del mondo in Sierra Leone: 123 Kg), e in America dalla Carolina al Brasile, isole caraibiche comprese.
Non è considerato un pesce commestibile, a parte a Cuba dove tutto ora viene catalogato come "cibo". Negli Stati Uniti, per esempio, la pesca in mare è libera ma occorre munirsi di una licenza di 50 dollari se vuoi tenerne uno, cosa che comunque nessuno si sognerebbe mai di fare.Le guide che ho conosciuto semplicemente non ti accettano più come cliente se uccidi un Tarpon, o un Bonefish. Esistono sia Tarpon stanziali che migratori e quindi va verificata, prima di decidere una "spedizione", la stagione migliore per la località prescelta. Anche se questa pesca si è sviluppata soprattutto ad Homosassa e nelle Keys, i Tarpon possono essere trovati ovunque in Florida, particolarmente tra maggio e giugno. Chi vuol avere l'opportunità di lanciare sul più grosso e spettacolare combattente che un pescatore a mosca può trovare sappia che occorre sempre una certa dose di fortuna e una buona guida che conosca il tempo, le maree, le fasi lunari per saper dove andarlo a cercare. Come regola generale, il momento migliore è al sorgere del sole o al tramonto, quando i pesci di solito si cibano. Nel fiume si pesca perlustrando alla cieca le varie zone dove si presume possano trovarsi pesci "in caccia", oppure dove si sono visti delfinare. Ci sono momenti che vedi o senti "gobbare" bestioni da cinquanta chili in certi spiazzi così angusti tra liane e mangrovie che non sai come farci arrivare una mosca. Occorrerebbe usare una fionda, una mongolfiera o un elicottero, ma sono tecniche di cui non mi sono ancora impadronito bene. Spesso li vedi continuamente durante tutto il giorno, ma questo non significa che siano in caccia. Un supplizio di Tantalo che mi provoca generalmente la fase mistica: "Dio ti prego, solo un pesce. Dai a Franco solo un bel pesce. Prenderò ciò che avrai la bontà di darmi e poi lo rilascerò. Solo un pesce e non desidero altro. Prometto che sarò appagato con uno solo. Grazie". Alcuni criticano le riviste quando parlano di viaggi in luoghi esotici, di prede emozionanti e strane. Credo che a tutti piaccia vedere una Ferrari anche se non tutti se la possano permettere. Abbiamo bisogno di articoli tecnici ma anche di sognare. Si legge Playboy più per avere delle ispirazioni che delle istruzioni.