2. Salmone: il grande amore
2.08 RITORNO SUL NORDURA
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mag.89

E son tornato sul Nordura. L'attesa è durata diversi anni; nel frattempo ho girato altri fiumi d'Islanda, facendo diverse esperienze e visitando luoghi nuovi. Sul Nordura però ho preso il mio primo salmone e, successivamente, anche il mio più grande salmone atlantico. Non poterci tornare, non poter pescare nelle settimane migliori mi disturbava molto. C'ero stato infatti per quattro anni di seguito poi, una volta, per un banale incidente, l'associazione che aveva in gestione il fiume non mi aveva più mandato l'invito; in seguito aveva iniziato a ripropormi alcune settimane non delle migliori ed ora, finalmente, sono rientrato nel giro delle settimane Top. L'incidente consisteva nel fatto che un diverso concetto dell'etica della pesca e dei diritti reciproci aveva provocato un diverbio con un "pezzo da novanta" indigeno che riteneva di poter fare sempre il proprio comodo a discapito degli altri ospiti (nella fattispecie io). Il diverbio era poi degenerato a "cannate sulla testa". Naturalmente ne era sorto un "caso" ed il tizio era stato cacciato dal fiume ed il suo permesso annullato ma si sa che la cosa aveva provocato un certo disturbo nella tranquilla gestione e quindi io, pur avendo ragione, ero quello che aveva contribuito a smuovere il tranquillo tran tran.
Per diverso tempo mi hanno tenuto a stecchetto non inviandomi più le loro proposte ed ora, ritenendo che avessi sufficientemente espiato la mia presunta colpa o forse perchè le richieste sono minori (molto difficile), mi hanno rimesso nel giro buono offrendomi le settimane migliori. è andata bene: la settimana è stata di tempo bello, naturalmente secondo il concetto islandese del termine, e la pesca proficua con un bottino finale di quindici salmoni sulle sette/otto libbre.Tra questi il mio campioncino della settimana, che superava le dodici libbre (ho avuto in canna almeno altrettanti pesci che poi ho perso, con una media di sei abboccate al giorno). Voglio ora raccontarvi le fasi della cattura del "pesce più bello", che è stato anche il primo della settimana.
Ero appena arrivato alla beat 2, sotto la teleferica, e gettai uno sguardo in fondo alla buca: appena sopra una serie di rapide, dove l'acqua era tranquilla, vidi sette o otto salmoni davanti a delle rocce; erano quasi immobili, accontentandosi di rimanere fermi nella leggera corrente. "Chissà se gli danno? Chissà se li avrò spaventati scendendo?" Mi chiesi. Allungai il passo lentamente portandomi cautamente più a monte. Allungai la coda e la mosca arrivò a destinazione. Attraversò tutta la larghezza del fiume ma nessun salmone degnò di attenzione l'insolito ciuffetto. Rifeci il lancio poi cambiai mosca con una imitazione di taglia superiore. Un pesce si staccò dal branco e rabbiosamente salì a prendere la mosca. La morse e rientrò nei ranghi. Non aveva ancora realizzato quanto era accaduto. Poi iniziò ad agitare la testa pur rimanendo fermo al centro della corrente. Finalmente capì e si buttò giù per le rapide. Saltò risalì velocemente la corrente, si bloccò sul fondo. L'amo dell'otto faceva buona presa sulla mascella ma niente è sicuro finchè il pesce è nell'acqua. Alla fine gustai il piacere di afferrarlo per la coda e depositarlo sulla riva. Che inizio di settimana! Dopo un'ora avevo il mio primo pesce. Il Nordura si trova a circa tre ore d'auto da Reykjavik, tre ore di strada per la maggior parte sterrata che segue il mare costeggiando un sacco di fiordi.
Anni fa il percorso era molto più lungo e disagevole ma ora la prima parte, uscendo dalla capitale, è stata asfaltata e sono stati costruiti un paio di ponti che permettono alla strada di tagliare, invece di bordeggiare, dei fiordi che si insinuano nella terraferma per molti chilometri. Il Nordura (fiume del Nord) rimane sempre uno dei dieci migliori fiumi da salmoni dell'intera Islanda e da quando ogni anno si pubblicano i dati delle catture il Nordura dà sempre una media di circa 2000 salmoni l'anno ponendosi tra i cinque corsi d'acqua piu' redditizi di questi ultimi tempi.La lunghezza totale di questo fiume è di circa 65 chilometri dalla sorgente, che è un lago sugli altipiani che separano l'Islanda del Nord da quella dell'Ovest fino alla foce vicino alla cittadina di Borgarnes, dove si unisce al grande fiume glaciale Hvità (fiume bianco) a circa quattro/cinque chilometri dal mare.
L'Hvità raccoglie anche le acque del Grimsa, altro grande e celebre fiume da salmoni, sulle cui rive è stato costruito uno splendido lodge progettato dall'architetto Ernest Schwiebert, il famoso pescatore e scrittore americano: una meravigliosa costruzione a picco su una cascata di cinque metri dove si vedono saltare continuamente i salmoni nel tentativo di risalirla. è uno spettacolo unico vedere questi magnifici argentei pesci dall'enorme vetrata della sala da pranzo mentre si centellina un whisky spaparanzati in poltrona. Il salmone arriva, nella sua risalita del Nordura, fino al lago, incontrando tre grandi cascate. La prima di queste è Laxfoss (cascata dei salmoni) a circa 20 chilometri dalla foce. La prima risalita dei salmoni inizia alla fine di maggio o ai primi di giugno e questi, normalmente, non vanno oltre Laxfoss. Quindi si pesca lungo il tratto al di sotto di Laxfoss. Verso fine giugno iniziano a risalire gruppi piu' numerosi di salmoni, superando a salti la cascata (spettacolo magnifico) o utilizzando la scala di monta posta al centro della stessa. Luglio è il mese in cui si ha la maggior risalita; mentre i salmoni continuano ad ammassarsi sotto Laxfoss, sono molto fitti anche nel tratto superiore fino alla seconda grande cascata di Glanni; quest'ultima è un ostacolo molto impegnativo, non esiste scala di monta ed i salmoni riescono a superarla, in numero limitato, solo quando le condizioni d'acqua sono favorevoli. Solitamente ciò accade verso la fine di luglio ed un certo numero di pesci penetra nel tratto superiore fino alla terza cascata di Krokfoss (cascata solitaria), circa 18 chilometri a monte di Glanni. Sono solo pochissimi i salmoni che riescono a superare quest'ultimo ostacolo ed inoltre, essendo verso la fine della stagione, sopra Krokfoss in genere non si pesca. Quest'ultima cascata è a circa 25 chilometri dal lago che genera il Nordura. Il Nordura è un fiume abbastanza grande, largo dai 20 ai 60 metri e le sue acque sono pulitissime. Non esistono cittý o paesi nelle vicinanze ma solo qualche fattoria isolata. Ora, dall'Associazione Pescatori di Reykjavik, che gestisce il fiume, vengono concesse 15 canne più una cosiddetta "esplorativa". Ognuno ha a disposizione, a rotazione, un settore o più propriamente una beat comprendente ciascuna una decina di pools (lett. pozze: luoghi dove stazionano i salmoni).
Quindi lo spazio non manca e, procedendo accuratamente e con metodo, si riesce appena a pescare la totalitý del "tratto". I pescatori, tra cui molti sono gli islandesi, alloggiano nel lodge situato vicino al fiume dove si ha una buona sistemazione in camere a due letti con docce e sauna ed un trattamento familiare. Il cibo, secondo i canoni locali, è ottimo: noi italiani torniamo a casa con una fame nera. Sul Nordura è permessa la pesca con la mosca e con il verme mentre cucchiaini, devons e simili artificiali sono tassativamente proibiti. Appena arrivati è buona norma consultare il registro delle catture che ogni lodge è obbligato a tenere ed aggiornare quotidianamente. In esso viene registrato ogni pesce catturato, il suo peso, se maschio o femmina, con quale mosca è stato preso ed in quale pool, infine viene registrato il nome del pescatore. Appena sopra la Laxfoss esiste un passaggio obbligato dove vengono contati, mediante una cellula fotoelettrica , i salmoni che risalgono, che superano ogni anno le ottomila unità.
La stagione di pesca dura tre mesi all'anno, dal primo giugno al trentuno agosto e le settimane migliori sono dalla metà di luglio alla fine del mese. Nonostante queste siano le più care (i prezzi dei permessi vengono stabiliti in base alle statistiche delle catture degli anni precedenti) sono quelle in cui è più difficile ottenere un permesso e la lista di attesa è più lunga, anche perchè chi ci ha pescato ha il diritto di prelazione nell'anno successivo. Si pesca in uno scenario magnifico, in un fiume che ricorda alcuni nostri torrenti con uno sfondo di montagne innevate. L'ambiente è però un pò lunare, il suolo è nero di lava e spesso si innalzano dal suolo soffioni o getti di vapore, non esistono alberi ma solo cespugli striminziti (siamo al Circolo Polare) e l'unica compagnia è rappresentata dalle pecore e dai piccoli ponies islandesi. Peccato che, sia la tensione della pesca che il clima freddo e ventoso e soprattutto gli orari massacranti, fanno sì che il pescatore sia in un perenne stato di rimbambimento. Gli orari di pesca vanno dalle sette all'una e dalle sedici alle ventidue quindi, se si aggiungono i tempi dei trasferimenti, dei pasti, delle abluzioni e delle laboriosissime vestizioni (mutandoni, tute, waders, berretti siberiani, ramponi ecc.) alla fine si dorme cinque ore per notte. Quando, verso mezzanotte, si finisce di cenare, la tavolata appare come un'accozzaglia di zombi. Ho pescato e preso con un pò tutte le mosche che avevo con me: Blue Charm, Sweep, Crossfield, Black Sheep ma il maggior numero di strikes e catture le ho ottenute con i vari Francis nei diversi colori. Questi sono delle imitazioni di gamberetti rossi, neri, gialli e verdi montati su ami doppi dal 6 al 10. Una notte ha piovuto moltissimo ed al mattino, appena alzati, abbiamo visto dal lodge il fiume color caffelatte anzi proprio caffË e noi, pescatori stranieri, considerando che fosse impescabile, ne approfittammo per dormire, dato che eravamo al quarto giorno ed il rimbambimento era quasi totale. Maledicemmo anche il destino per il fatto che, probabilmente, non ci avremmo più potuto pescare fino alla fine della settimana. Quando un gruppo prende una decisione del.......io ne faccio inesorabilmente parte. A pranzo gli islandesi, dopo essersi rovinati le spalle per il peso dei salmoni catturati, ci raccontarono che il fiume era stato impescabile fino verso le dieci, poi l'acqua si era schiarita e questo era dovuto alla particolaritý del fiume stesso che si sporca in pochissimo tempo e poi torna subito chiaro. Dalle dieci all'una era stata una mattanza per chiunque fosse sulla riva con una canna in mano. In tre ore quattro islandesi avevano tolto dal fiume ventun salmoni! Al pomeriggio ci rifacemmo in parte ed io alla pool Myrkhylur ne presi quattro e ne persi altri tre. Come si usa dire: per prendere la cosa fondamentale è avere la mosca in acqua. Dei salmoni che ho attaccato parecchi li ho avuti sulla mosca legata con il Rifle Hitch. Quando notavo che il pesce faceva uno scarto od aveva un movimento strano al passaggio della mia mosca effettuavo un secondo passaggio con il Rifle e diverse volte ho avuto un'abboccata decisa. Un salmone è venuto su addirittura da un fondo di tre metri per assalire ferocemente la mia esca. Purtroppo almeno il cinquanta per cento dei pesci così presi li ho successivamente persi perchè l'amo, con quel sistema di legatura, non fà una buona presa con la ferrata. Altre volte ho avuto l'abboccata cambiando decisamente taglia e silhouette della mosca, normalmente mettendola più piccola. Quel famoso pomeriggio i sette pesci li ho attaccati con un Black Francis del 6. Per pescare sul Nordura non servono canne a due mani, o meglio potrebbero servire in qualche pool molto grande oppure per fare delle passate più efficaci ma chi usa canne a due mani viene guardato come un marziano. Io ho pescato sempre con una canna da dieci piedi ad una mano, facendo così un ottimo esercizio per i muscoli: lanciare continuamente con vento molto forte, con doppia trazione, shooting ecc. rinforza la muscolatura e tempra il carattere ma temo che mi rovini il fegato. Avevo con me diverse code poi ho usato sempre una nove galleggiante. Usavo dei terminali a nodi con punta dello 0.28 o 0.30. Molto importante, in Islanda, è curare l'abbigliamento: occorrono infatti indumenti caldi (la temperatura è sempre abbastanza fredda), leggeri perchË per raggiungere determinate pools occorre farsi delle interminabili sgroppate da far arrivare la lingua per terra ed infine impermeabili in quanto la pioggia, ora sottile ora scrosciante, è una presenza continua. Neoprene, Capilene, Goretex ed altri materiali della nuova tecnologia la fanno da padroni. Qui il salmone va giustamente rispettato anche quando, ormai sfinito, è nei pressi della riva: quindi non si deve usare il raffio. Io, nell'euforia della pesca al salmone, mi ero comperato anni fa lo speciale laccio della Hardy. Dopo esserci inciampato varie volte, esser rimasto impigliato nella vegetazione, dopo che, quando ne avevo bisogno, era incastrato nelle bretelle, o tra i vari pendagli del giubbotto ecc. ora lo lascio a casa, nell'armadione dove tengo le tante belle cose inutili che ho collezionato in trent'anni di pesca ed i salmoni li prendo con la mano come tradizione insegna
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