2.
Salmone: il grande amore
2.20
Alaska : " bows and kings"
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ago.93
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Non dovrebbe esserci motivo di essere
piacevolmente turbati dal rumore di un piccolo aereo, o dall'odore
di un repellente per zanzare ma, se non hai mai provato a pescare
nel Grande Nord, non potrai capire perchè gente come
me è affascinata da particolari di questo genere. L'interno
dell'Alaska è un perfetto silenzio rotto dal suono dei
motori dei generatori, dei fuoriborbo e specialmente dal rombo
degli idroplani. Lassù i monomotori sono l'equivalente
delle nostre utilitarie. Una volta che ti sei allontanato dalla
manciata di strade, nel "bush", dove la pesca è realmente
eccezionale, l'aereo è l'unico mezzo per andare da qualsiasi
parte, e soprattutto per far ritorno. Le sensazioni idilliache
che affiorano sono determinate dalle distese infinite, dai fiumi
incredibili, dai grandi silenzi. L'aspetto più reale,
invece, è il ricordo di titanici tiri alla fune con i
Kings, dell'urlo del mulinello e quel selvaggio "strappare la
coda" delle Rainbows. Molti dicono che i giorni delle grandi
catture sono inevitabilmente finiti. Ma esistono ancora, oltre
il 60° parallelo, zone che possono dare forti emozioni e
grandi catture. Seward, allora segretario di stato degli U.S.A.,
fece acquistare dallo Zar l'Alaska - un milione e mezzo di chilometri
quadrati - nel 1867 per 7.200.000 dollari: i russi, certamente,
si stanno ancora mangiando le unghie. Tra le altre ricchezze
questo territorio rimane uno dei luoghi più importanti
nel mondo della pesca in acqua dolce, sia a spinning che a mosca.
Arrivare
ad Anchorage è abbastanza facile, dal momento che è
servita da molte compagnie aeree. Queste sono inoltre zone immense
e relativamente disabitate e quindi le acque ricevono scarsa
pressione di pesca. L'acqua che scende dalle imponenti catene
di montagne e dalle grandi pianure della tundra rifornisce enormi
sistemi che possono sopportare risalite di milioni di esemplari
delle cinque specie di salmoni del Pacifico dell'Est: il King
(chinook), il Red (sockeye), il Pink (humpback), il Dog (chum)
e il Silver (coho). Le altre specie come trote rainbow, dolly
varden, arctic char, temoli artici, lucci, lake trout a sheefish,
abbondano in questi fiumi e nei piccoli affluenti e crescono
raggiungendo taglia e combattività eccezionali. Soprattutto
i sockeye, e poco meno gli altri salmoni, costituiscono la base
per l'intero sistema ecologico di queste acque. Il numero dei
pesci che risale è stupefacente: 6 milioni in un sistema....
18 milioni nell'altro..... e ci sono centinaia di sistemi di
acque. Sono numeri che danno un pò alla testa, come le
distanze in anni luce delle galassie o i miliardi del nostro
debito pubblico. Qualche volta qualcuno ti dirà che il
fiume xy non è buono per le grosse trote perchè
non sono ancora arrivati i salmoni. Se sei nuovo della cosa
ti chiederai che cavolo sta dicendo. Generalmente nei corsi
d'acqua ci sono temoli stanziali e qualche Dolly, ma le grosse
Rainbow e gli Arctic Char arrivano dai laghi in numero significativo
dietro le risalite dei salmoni.
Tutti
questi pesci infatti seguono i branchi fino al momento della
frega quando, tranquillamente, si ingozzano di uova. E' dura
da immaginare, ma in questo schema delle cose le graziose rainbow,
come i char e i temoli stanno nella medesima nicchia ecologica
dei bigattini, degli avvoltoi e delle iene. Le nostre cheppie,
che migrano al mare, sono chiamate sempre "cheppie". Le rainbow
che migrano al mare sono chiamate invece "Steelheads" quando
ritornano nei fiumi. Questo la dice lunga su questo pesce. E
quando lo agganci comprendi il perchè. Il tuo mulinello
istantaneamente diventa un pialla-nocche, la coda un ustiona-dita,
il guadino qualcosa di inutile per pesci che son così
grossi. Quante canne sono esplose e mulinelli fusi su di loro.
Per non parlare di caviglie storte e ginocchia sbucciate nel
tentativo di seguirli giù per il fiume. La vera Rainbow
stanziale invece salta sempre, con la lenza tesa o con la lenza
molle. I suoi balzi non sono semplici salti ma veri e propri
voli paralleli alla superficie e a un'altezza che varia da trenta
centimetri a un metro e mezzo. Sembra incredibile che un pesce
possa saltare così tanto ma è proprio così.
Se non ci credi, agganciane una in un torrente impetuoso e prova
a strattonarla. Se è un pesce di tre chili può
anche trascinarti in acqua e saltare soltanto un metro e quarantacinque.
Non credere sia un pesce simile alle nostre iridee. Anche se
scientificamente è lo stesso, la Rainbow sta all'iridea
come una tigre sta al tuo micio di casa. Sfortunatamente, una
volta che hai provato quelle vere, catturare un'iridea diventa
divertente come ballare con la propria sorella. Quando cominci
a pensare all'iridea nostrana come a uno zombie, avrai essenzialmente
capito la cosa. Ora alcuni scienziati revisionisti hanno inserito
questa trota nei loro testi con il nome di Onchorynchus mykiss,
io ho sempre preferito la vecchia definizione di Salmo Gairdnerii,
non fosse altro che per il mio senso della tradizione.
Tutti i salmonidi originari del Nord
Pacifico. infatti, oggi sono stati accolti nel clan degli Onchoryncus.
Chi, come me, è più interessato a catturarli che
ad analizzare il loro DNA, può essersi chiesto il motivo.
Il nome specifico di Mykiss è stato storicamente dato
alla versione russa della rainbow. Il termine deriva dal nome
indigeno, poi americanizzato, di un pesce incontrato nella penisola
di Kamciakta da un certo Johann Walbaum nel 1792. Negli anni
80 sofisticati studi genetici dimostrarono che la trota americana
e quella russa erano lo stesso pesce e quindi il primo battesimo
era quello da considerare valido. Non si sa il pensiero di Gairdner,
che l'aveva classificata circa un secolo dopo. Io l'avrei chiamata
piuttosto Irideus, molto più lirico. Ma nessuno ha nemmeno
chiesto il mio parere. Tanto la trota ama l'acqua veloce che
la trovi, a volte, in mezzo a una rapida, così nessun
altro pesce anadromo ama come il King il lento scivolare della
corrente sul fondo del fiume. In giugno, siamo in pieno disgelo,
la maggior parte dei fiumi non è che una massa di fango.
E' difficile immaginare che un pesce possa vedere una mosca
laggiù, tra tutta quella melma e quella oscurità.
Questa sfida spiega tutta la mia attrezzatura dall'inizio alla
fine. La mosca utilizzata difficilmente potrebbe venir definita
come tale. Consiste solo di un enorme, affilato amo ricoperto
di filo di piombo, un corpo di lana giallo e piume arancioni
di marabou grosse come mezza mano.
Prima
che cominci a storcere il naso, ricorda che l'obiettivo è
solo quello di andare a fondo, e una volta laggiù essere
visto. Ho notato che certe tattiche oscure sembrano essere molto
più accettabili quando permettono di prender pesci. Il
finale è un metro e mezzo di 0.50 (non è una pesca
"di fino"), ma questo nylon deve lottare anche contro gli incagli
sul fondo e poi, in quel genere di acqua, non ci sono problemi
di visibilità. La coda è una sinking tip super
affondante. Quando ne hai agganciato uno, senti tirare lentamenete
e possentemente: immagina di aver agganciato un tram che non
fa fermate. Il trucco per combattere uno di questi bruti è
solo quello di tirare costantemente come una bestia. Ti rassicuri
il fatto che è impossibile rompere uno 0.50 solo con
la pressione esercitata da una canna in grafite. A volte venti
centimetri di differenza di profondità significano fare
una cattura dietro l'altra o non prender niente. Frankie, una
delle mie prime conoscenze a quelle latitudini, aveva agganciato
in una mattinata sei/sette King mentre io, dopo lanci su lanci
ero ancora a zero. Essendo ben educato, non mi diede nessun
consiglio fino a quando non glielo chiesi.."Non stai pescando
dove ci sono i pesci". disse. Io realmente non capivo perchè
50/80 centimetri facessero una così grande differenza
in risultato. Stavamo pescando in un'ansa del Kenai, un paio
di miglia a monte di Soldotna. Eravamo sulla sponda in uno spiazzo
tra la vegetazione, utilzzato probabilmente come sala da pranzo
dagli orsi quando venivano a pescare. Tanto per far conversazione
gli dissi che avevo meno paura degli orsi che dei serpenti...
"Sicuro" rispose "ma se un serpente ti morde, almeno trovano
di te qualcosa in più delle scarpe". Mi insegnò
inoltre come distinguere un orso nero da un grizzly: il nero
ti segue fino in cima all'albero mentre il grizzly semplicemente
ti scuote giù. King, Chinook, Spring, Tyee.... Onchorynchus
thsawytscha è il salmone che ha più soprannomi
rispetto agli altri suoi colleghi del Pacifico; inevitabile
per una creatura il cui vero nome contiene undici lettere ma
solo due vocali. La maggior parte di questi nomi celebra o la
taglia o il suo ritorno precoce in acqua dolce, cosa vista sempre
come di buon augurio dagli indigeni. A differenza di molti altri
pesci che vengono buttati nel fiume dall'allevamento, i salmoni
sono veramente selvatici e risalgono quando gli va di farlo.
Le
cinque specie risalgono in differenti periodi durante l'estate.
Il King, il più grosso della famiglia, generalmente appare
verso la metà di giugno, e la risalita va avanti fino
a fine luglio. I Kings si trovano sempre nei tratti più
profondi del fiume e mordono lentamente streamers fatti passare
sul fondo con code ultra-pesanti o grossi ondulanti o lenti
rotanti. Scegliere di passare una settimana a pesca nel 49°
Stato americano può essere una decisone complessa e che
necessita un certo tempo per alcune valutazioni e considerazioni.
C'e' stata una proliferazione di nuovi lodges e organizzazioni
e arrivano un sacco di voci contrastanti dai pescatori che ci
vanno. Occorre considerare la stagione, in concomitanza con
le risalite dei salmoni o delle steelheads, e se andare in camper,
fare un river trip, soggiornare in un lodge o in un campo.
Ci
sono quattro tipi di vacanza in Alaska: camper (grosso modo
200 usd al giorno), float trips (2400/3000 usd settimana), campi
fissi (2500/3500 usd settimana) e fly-out lodges (4500/5500
usd). Puoi anche risparmiare qualcosa: un mese lavorai come
guida in una zona della Bristol Bay senza paga, ma solo perchè
il campo era a corto di personale e volevo fare quell'esperienza.
ll mio entusiasmo per la pesca rimase uguale anche se probabilmente
i clienti avrebbero meritato un destino migliore. I fly-out
lodges usano idrovolanti per trasportare i pescatori ogni giorno
su fiumi remoti o campi esterni posti su acque ricchissime di
pesci. Questo permette di avere accesso ad alcuni differenti
sistemi, di vedere dall'alto scenari superbi e consente la flessibilità
di cambiare luogo per una pesca migliore. A volte il tempo non
permette di volare, ma comunque vicino al lodge ci sono sempre
degli ottimi luoghi tenuti "di riserva" per questi casi. Inoltre
parecchi lodges raffinati offrono un comfort incredibile a queste
latitudini e spesso sono posti in zone spettacolari e dai panorami
mozzafiato. La sistemazione in questi lodges tende a essere
di lusso: stanze con bagno e doccia calda, vini e cucina di
classe, anche se su standard americani. La giornata di pesca
è organizzata in modo che, dopo una prima colazione che
sfamerebbe un reggimento, si parte in idrovolante per i diversi
fiumi; si ha sempre molta azione anche se la pesca termina piuttosto
presto; per ragioni di sicurezza infatti gli aerei rientrano
nel pomeriggio (la regola è che ritornino al lodge prima
del buio). Ultimamente alcuni famosi lodges hanno cambiato spesso
proprietario, e questo ha provocato un instabile management:
guide non sempre esperte, gestione non perfetta, eccetera. I
campi fissi non offrono quasi mai voli su più sistemi
di acque, ma sono sempre ubicati presso fiumi ricchi. I pescatori,
il più delle volte, vengono trasportati nei vari luoghi
con barche a idrogetto. In questo caso il tempo trascorso a
pesca è maggiore. In genere questi campi utilizzano tende
con una certa comodità (docce, zona ristorante coperta...).
Ogni cosa qui è semplice ma fatta bene, da competenti,
compreso i pasti, che è tutto quello che si chiede da
un'organizzazione del genere. Puoi pagare il doppio o il triplo
in un lodge ma alla fine tutto quello che avrai in piu' e' solo
cibo piu' raffinato e la possibilita' di sbronzarti. La pesca
e' piu' o meno la stessa. I float trip sono economici, si fa
grande pesca e offrono divertimento e avventura. In genere si
percorrono un centinaio di chilometri in una settimana. Si utilizzano
gommoni di quattro/cinque metri e si scende il fiume fermandosi
nei luoghi migliori (correnti, affluenti..) Volendo riassumere.....
un viaggio di pesca da queste parti può avere diverse
forme, dipende dai gusti e dalla capacità del portafoglio.
A un'estremità, puoi combinare di farti scaricare (non
letteralmente) da un idroplano su un lago remoto, con una guida,
una canoa o un gommone, un equipaggiamento da campeggio ecc.
e poi scendere giu lungo il fiume, pescando man mano. Dopo qualche
giorno vieni raccolto da un altro aereo. Questo genere di vacanza
è adatta ai pescatori con un notevole spirito di adattamento
e amanti dell'avventura, che desiderano la solitudine o, meglio,
l'isolamento completo, il contatto con la natura e, incidentalmente,
i bassi costi. Per quelli che amano doccia calda, aperitivi
prima di pranzo, pasti a quattro portate seguiti da chiaccherate
sugli eventi della giornata centellinando un whisky di 12 anni,
e poi una buona dormita in caldi e confortevoli letti, ci sono
diversi lodges ottimamente equipaggiati, che ti forniscono un
trattamento cinque-stelle e che hanno una flottiglia di idroplani
per portare gli ospiti ogni giorno a pescare secondo le loro
scelte e i loro gusti. Comunque, tutte le diverse soluzioni
ti offrono, a parte i salmoni, il vantaggio di poter pescare
in pace senza trovarti attorniato da una famiglia di escursionisti
della domenica, completi di cestino da pic-nic, fazzolettone
legato sulla testa e nonna. E' non è cosa da poco.
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