2.
Salmone: il grande amore
2.25 Avventure a Castleconnell
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mar.95
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Pesca del salmone in Irlanda In Italia
i pesci "sportivi" sono circa una decina (il numero esatto dipende
da quanto sei disposto ad accontentarti); quelli considerati tali
dai pescatori irlandesi sono invece solo salmoni e trote (a questo
proposito, una delle più grosse "bufale" mai raccontate
nei depliant è che un turista può prendere salmoni
e trote giganti solo immergendo un amo, in qualsiasi lago o fiume).
All'inizio del secolo, il tratto di Castleconnell, sul fiume Shannon,
appena a valle del lago Derg, era celebre in tutta l'Irlanda per
numero di catture e taglia dei salmoni. Nel 1912 un pescatore
catturo', da solo e in un solo giorno, 24 salmoni dal peso medio
di 27 libbre; nella stessa epoca John Enright, un fabbricante
locale di canne in greenheart, porto' a riva un esemplare di 53
libbre, e questa impresa gli fece vendere canne per tutto il Regno
Unito. Perfino oggi, in qualche pub dei dintorni, si puo' ascoltare
il racconto dettagliato della memorabile cattura in cambio di
una pinta di Guiness. In seguito fu costruita una diga e il fiume
venne canalizzato con il risultato che i salmoni si diradarono
sempre di più, arrivando quasi al punto di estinzione.
In seguito qualche anima pia prese a cuore la cosa finchè,
nel tratto a valle dello sbarramento, vennero costruite delle
pools artificiali e, successivamente, fu intrapresa un'intensa
opera di ripopolamento utilizzando i pochi riproduttori superstiti.
Anno dopo anno si sono ricostituite le risalite e ora le catture
sono tornate a livelli di tutto rispetto. I primi pesci arrivano
a febbraio ma il grosso del gruppo entra dalla metà di
maggio a fine giugno, poi arrivano in luglio i Grilse e in settembre
si ha ancora una discreta risalita autunnale di esemplari di due
anni.
La taglia dei pesci, sappiamo, varia da fiume a fiume, come succede
in tutto il mondo per il salmone, perchè questo ritorna
solo nei fiumi natali e quindi limita e concentra le caratteristiche
genetiche. Sullo Shannon la taglia media è superiore alle
dieci libbre, mentre i Grilse vanno da tre a cinque. Ogni anno
si cattura qualche bestione di tre anni (di vita in mare) che
varia tra le venti e le trenta libbre. Il tratto migliore del
fiume fa parte della fishery (riserva) di Castleconnell, a 15
minuti d'auto da Limerick, più o meno nella parte centrale
della sponda atlantica.
E'
divisa in 8 beats da tre canne ognuna, lunghe circa mezzo miglio.
Alcune sono sempre produttive, altre sono, diciamo, di passaggio
e diventano redditizie solo quando c'è molta risalita.
E' concesso pescare con ogni tecnica tranne che con il gambero
e normalmente si vedono irlandesi e inglesi che usano vermi o
devon e altri la mosca. Il fiume è abbastanza largo, ma
non molto. Non puoi gridare da una sponda all'altra ed essere
capito, ma vieni udito. Sono state create delle piattaforme in
tutti i luoghi migliori tanto che si potrebbe pescare tranquillamente
con una canna a una mano e con degli stivali bassi. I pesci che
si catturano sono sempre freschi di risalita: non siamo vicinissimi
al mare, ma il fiume è un "rush" senza ostacoli e come
i pesci entrano arrivano subito in queste pools.
E' capitato di trovare salmoni con sea-lices
(le pulci di mare che resistono 24 ore al massimo in acqua dolce)
a venticinque miglia dal mare, quando una piena li aveva aiutati
e l'acqua era abbastanza calda (i salmoni non salgono velocemente
quando l'acqua è fredda). Il salmone in acqua dolce può
succhiare un verme o masticare un gambero, ma tutti sanno che
cessa di cibarsi dal suo rientro nel fiume. Piu' o meno la sola
cosa che scuote un pesce inattivo e' un cambiamento delle condizioni
dell'acqua (temperatura, altezza, colore). Ricordo, a proposito,
una giornata in Islanda, sul Grimsa. Faceva freddo, credo 10/12°,
e l'acqua era bassa e gelata. Avevo preso un solo pesce nei due
giorni precedenti anche se il fiume era pieno di salmoni. Al pomeriggio
apparve il sole che fece alzare la temperatura dell'aria a 18°;
la temperatura dell'acqua probabilmente aumento' solo di un grado
o due ma questo fece la magia. I pesci incollati al fondo divennero
improvvisamente attivi.
Ne presi cinque in un paio d'ore con una Silver Wilkinson. Ma
torniamo all'Irlanda e allo Shannon. La zona e' ricca di "Bed
& Breakfast" tutti intonacati di bianco, molto lindi di fuori
e molto sporchi di dentro, e di hotel lussuosi affollati di donne
anziane che mitigano solitudini immense col clima irlandese e
col movimento d'albergo, e di un buon numero di europei e americani
che viaggiano per puro svago e per pescare. Chiesi a un direttore
come notasse le differenze. "Mister - disse - gli americani pensano
a pescare e a sbronzarsi, gli europei solo a pescare". Appena
arrivato, mentre mi stavo tostando i piedi davanti al camino,
avevo incontrato un medico belga da poco rientrato dal fiume con
due bei salmoni. Se spogliato e collocato pezzo per pezzo su uno
scaffale, avrebbe riempito un intero negozio di articoli sportivi.
Messa una accanto all'altra, le mosche della sua collezione sarebbero
arrivate da Bruxelles a Milano. La sua canna, se venduta, avrebbe
considerevolmente ridotto il nostro debito nazionale o sarebbe
bastata a finanziare una rivoluzione in Africa.Lo incontrai solo
quella prima sera, il giorno dopo e quelli successivi non si mostrò
nemmeno a cena, anche se nessuno se ne preoccupò troppo
attribuendo la sua assenza ad un pesce di duecento chili, o al
fatto che fosse annegato, o che avesse incontrato in qualche contadinotta
la donna della sua vita. Generalmente tutte le grandi beats da
salmoni hanno uno o più ghillies. Originariamente la parola
indicava il compagno più fidato del capo-Clan delle Highlands,
che doveva fare da "guardaspalle" in pace e in guerra. Non era
proprio un servo poichè la società di quel tempo
era di tipo paternalistico mentre il concetto feudale fu introdotto
solo in seguito dai Normanni. Comunque, il termine ghillie oggi
si usa per descrivere l'accompagnatore/guida di chi pesca in una
beat. Io ero subito andato a cercare quello consigliato dal direttore
dell'hotel: "John è un tipo particolare - aveva detto -
ma conosce ogni sasso del fiume". Quando la porta si aprì,
indietreggiai istintivamente. L'uomo che riempiva il vano della
porta con la sua mole era un pachiderma, alto oltre uno e novanta,
che doveva pesare un quintale e mezzo. Indossava un paio di calzoni
e una sudicia camicia bianca. Il suo fiato, anche a distanza,
puzzava di whisky stantio. Alle sue spalle c'era una sedia sulla
quale era appesa una giacca, e, davanti un paio di scarpe enormi,
e due calzini. Mentre prendevamo accordi cerco' di accendere un
fiammifero da cucina con l'unghia del pollice, ma non ci riuscì.
Ci incontrammo prima dell'alba in un gelido, frizzante mattino
e caricammo la mia auto di tutto il necessario. Raccatto' la sua
canna, pronta ormai per essere esposta al museo di storia naturale,
dal portaombrelli. Poichè il primo giorno non avevo prenotato
a Castleconnell mi avrebbe portato sul Mulcair, un affluente dello
Shannon dove risalgono diversi pesci, normalmente in stagione
più avanzata.
Su
questo fiume occorreva un permesso diverso, meno caro, che non
avevo. Mi ci portò ugualmente, per il principio irlandese
che la pesca è libera e gratuita "finché non ti
dicono che non lo è". Disse che c'era qualche salmone,
pochi, e voleva che provassi a verme. I ghillies vedono come scopo
della loro vita quello di catturare pesci e scelgono di pescare
sempre con ciò che ritengono più efficace. Io non
sono un pescatore a mosca snob, tantomeno un pescatore di salmoni
snob; ho già scritto da qualche altra parte del mio amore
per il verme e per le trote, ma per me metodo e ambiente devono
essere in armonia. Non pescherei mai scardole a mosca, temoli
con galleggiante e verdina, trote con il carburo.Liturgicamente
montai una canna da 9 piedi e mezzo, molto potente ma con un sensibile
cimino (parole del catalogo, ma è vero), con una coda del
9.
L'aria,
in riva al fiume, era gelida ma uso sempre per abitudine un abbigliamento
caldo: calze, maglie, berretto e soprattutto waders tipo thermos.
Se non è indispensabile perché soffrire? Caldo come
cornetto appena sfornato legai una Generale Practitionner ad un
finale di tre metri. Una General Practitionner per me assomiglia
a un gambero come una Ferrari a un pianoforte a coda ma credo
che questo dipenda dalla mia intelligenza, superiore a quella
di un salmone medio. Il mio solo apporto alla versione originale
è che io uso del tinsel oro invece che argento. Penso che
cosi appaia più simile al naturale, un'impressione supportata
dal fatto che ho diversi chilometri di tinsel oro acquistato in
offerta speciale. Ricordo che i miei lanci erano meglio del solito
quel mattino, probabilmente cercavo di far bella figura sotto
gli occhi di John. E' mia abitudine, prima di ogni partenza per
un viaggio di pesca, andare sul Toce per qualche lancio di allenamento.
Capita talvolta, o almeno è capitato, che ho catturato
più pesci allenandomi sul fiume che nella settimana di
pesca. Una volta addirittura portai un amico per mostrare lo SpeyCast
con la 15 piedi. Al primo lancio, una enorme iridea morse selvaggiamente,
saltando, correndo e facendo tutte quelle cose che si suppone
le iridee facciano. Tirai il pesce quasi a riva e, mentre iniziavamo
il dibattito se tenerlo o rilasciarlo, risolse da solo la cosa
rompendo il finale, vecchio almeno di un paio d'anni. I lanci
si susseguivano metodicamente: era uno di quei momenti in cui
sei convinto di avere la mosca giusta, di presentarla con abilità
e rara delicatezza, e inoltre la pool esplodeva ogni tanto di
pesci che saltavano ma nessuno abboccava. E' opinione comune che
quando i pesci saltano non mordono, ma la frenesia e l'istinto
di lanciare dove hai visto un salmone rimane irresistibile. Nessuno
sa perché i salmoni saltano, come nessuno sa perché
afferrino una mosca. Quando tutti i salmoni di una pool iniziano
a saltare, il pescatore farebbe meglio a tornare al lodge, oppure
restare a guardare lo spettacolo, posare la canna e sedersi. Una
spiegazione al saltare dei salmoni è che lo fanno per vedere
dove stanno andando, per studiarsi l'itinerario. Un'altra Š che
vogliono dare un'occhiata agli idioti che, illusi, si dannano
disperatamente sulla riva. Ero già alla fase "meditazioni
e implorazioni". Sai, del genere, "dammi un pesce solo per continuare
ad aver fede". Dopo circa duecento lanci, ci fu uno strappo selvaggio
ma, grazie a Dio, il finale era di quelli nuovi e tra i più
robusti. Venti secondi dopo, il salmone aveva tirato fuori trenta
metri di backing dal mulinello e continuava a saltare. Ogni volta
che balzava in aria io abbassavo la canna e pregavo. Infine fece
un ultimo salto, la coda si allentò di colpo e cominciai
a recuperarla sul mulinello. Pensavo proprio che ormai se ne fosse
andato, ma ecco che lo vidi saltare proprio sotto ai miei occhi.
Era corso controcorrente verso di me, a una velocità tale
da farmi pensare che fosse fuggito. Poi, ancora fresco come una
mozzarella quando e' fresca, riprese la fuga verso valle, direzione
mare. Fortunatamente non c'erano ostacoli lungo il percorso e
riuscii a galoppare lungo la sponda rocciosa all'inseguimento
del pesce fino a che questo si fermò esausto, proprio all'inizio
di una lunga rapida. Quando infine fu a riva John si avvicinò
con il guadino, ma lo allontanai con un gesto e feci un "tailing"
da manuale. La giornata era sul finire e mi sedetti sulla riva.
Un enorme, ispido, vecchio Irish Wolfhound era arrivato da dietro
un cancello spalancato, ed ora mi guardava mentre masticavo un
panino. Alla fine gliene diedi un pezzo, che sputò fuori
schifato. L'indomani a Castleconnell trovammo lo Shannon "Ply".
Un fiume è "ply" quando colore, altezza e temperatura sono
quelli giusti per prendere salmoni. Solo che questo non basta,
i salmoni sono salmoni: qualche giorno collaborano, altri no.
Quel giorno furono antisociali.
Ci
confortammo con del caffè' e del tipico liquido locale,
non famoso come quello delle Highlands, ma altrettanto buono.
L'alcool, si sa, è un veleno: ma pare che anni di pratica
intensiva sviluppino l'immunità. Niente salmoni anche il
giorno seguente. Un pescatore trovato sul fiume affermò
che era colpa delle foche. Una foca mangia sette/otto chili di
salmone al giorno e ora - disse - sono anche protette! No, dichiarò
un altro, sono le flotte pescherecce di Taiwan, dei giapponesi.
Qualcuno accennò all'inquinamento dei mari. Beh! Il giorno
dopo il fiume si riempì di centinaia di salmoni tra i tre
e gli otto chili. Saltavano dappertutto. Al mattino presto ne
incocciai subito uno davanti all'hotel, proprio all'ora in cui
tutti osservano il fiume mentre imburrano il pane. E' quello che
sogni da sempre: non solo agganciare un bel pesce davanti a un
folto pubblico, ma agganciare "l'unico" pesce della mattinata.
Tutti
guardavano dalle finestre ed io ero cresciuto almeno di una spanna.
Avevo visto il pesce delfinare proprio dove doveva esserci la
mosca e impassibile avevo atteso finchè la coda si era
tesa. Devi, in genere, ferrare quando il pesce ridiscende e ha
la coda rivolta verso di te. In questo modo, tra l'altro, se l'amo
scivola è facile che si pianti più indietro, nella
forbice tra le mascelle. Non è difficile imparare come
pescare il salmone a mosca, ci sono persone che possono insegnarti
come, e ci sono libri, video-cassette, articoli su riviste specializzate.
Ora è possibile perfino diventare un esperto, o almeno
apparire tale, senza aver mai catturato nemmeno un pesce. Pescare
il Salmone Atlantico, specialmente su piccoli fiumi, è
simile alla caccia grossa: devi individuare la preda prima di
entrare in azione. Talvolta invece sai esattamente dove si trovano
i pesci: puoi vederli mentre pinneggiano vicino al fondo della
pool e ogni tanto distingui i bagliori dei loro fianchi come flash
che arrivano dalla profondità Spesso ne vedi tre o quattro
che ondeggiano le code mentre muovono bocche e branchie o, se
sei fortunato, addirittura una dozzina che riposano in una sola
pool. Ho letto di qualche grande pool sul Miramichi e sull'Humber
dove qualche volta se ne scorgono un centinaio sul fondo. Nei
grandi fiumi come Namsen o Tay è diverso, specialmente
in quelli dove c'è acqua profonda e di torba. Qui la pesca
si fa lanciando "al buio", lanci ciechi ma con una accurata e
sistematica perlustrazione, costruiti per far passare la mosca
sopra qualsiasi luogo dove potrebbe trovarsi un pesce. Più
lungo è il tuo lancio e più stretto è l'angolo
di presentazione "downstream", più lentamente la mosca
compie la sua corsa attraverso il fiume. Una volta usavano canne
lunghissime, 18 o 20 piedi, per aumentare le distanza di lancio
e coprire più acqua, usando code di seta molto sottili.
Come descritto nel libro di Jock Scott lo scopo di queste code,
oltre ad essere invisibili ai pesci, era di posare delicatamente
un piccolo artificiale (la mosca piccola infatti sta più
vicino alla superficie anche in acque poco mosse). La canna lunga
permette inoltre un migliore "mending" e il controllo della coda
serve infatti non solo per far passare una mosca il più
lentamente possibile in mezzo alla corrente, ma anche ad accelerarla
quando entra in acque calme. Potremmo quasi definirla una specie
di pesca a traina dove la localizzazione del pesce è sconosciuta
e tu speri che la tua esca gli passi davanti, meglio ancora davanti
ad un branco. La principale differenza è che sul fiume
stai in piedi e tieni la canna in mano mentre trainando la canna
sta negli appositi sostegni e tu sei seduto, birra in mano e la
qualità della giornata dipende in larga misura dalla qualità
della compagnia, e della birra.
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