2.Salmone :il grande amore
2.19 VERDEIRLANDA -
Le trote del Tipperary e i salmoni del Blackwater.
Nota: cliccare sulle foto per ingrandirle.
Vai all'Album foto
lug.93

I preparativi erano terminati. Avevo spulciato tutti i libri, ritagliato articoli dalle riviste, visionato e studiato cassette, perfino partecipato a un corso di perfezionamento lancio.
L'attrezzatura era stata minuziosamente controllata e le scatole di mosche rifornite da mesi di ispezioni nei negozi di mezza Italia.Le destinazioni, i percorsi e gli alberghi attentamente selezionati; in ufficio e in famiglia tutto era stato pianificato per evitare fastidiosi contrattempi dell'ultimo minuto. Aldo mi aspettava all'orario stabilito. L'arsenale completo fu caricato in auto: parecchie canne "intubate", da leggere a potenti; una selezione di code, da galleggianti a super affondanti; tutte le mosche che avevamo (che erano un sacco); piu' waders e stivali. In altre parole avevamo tutto "l'ultimo grido" in fatto di pesca a mosca. Una donna che vide caricare il tutto ci diede un'occhiata di commiserazione: probabilmente ci credeva la' per pulire la fossa biologica di qualcuno. Lasciammo Milano sotto la pioggia; l'aereo attraverso' un denso strato di nuvole basse, poi nubi temporalesche piu' alte.
Per tutto il viaggio ebbi la sensazione di essere chiuso in un cilindro proiettato nel cielo grigio. Per fortuna l'aeroporto di Dublino era illuminata da un caldo sole primaverile e, meraviglia delle meraviglie, noi e le valige eravamo arrivati nello stesso luogo. Caricammo armi e bagagli e puntammo decisi verso Cahir e il Tipperary. Nessuno mai si era cosi' organizzato e addestrato per salmoni e trote "ferox".
Le trote, normali fario e non le celebrate "ferox", bollavano su sporadiche schiuse di effimere (olive e iron blue) che scendevano la corrente o lottavano con il vento. Il Tar, nel punto dove lanciavamo le nostre code, era la copia dell'Unec sloveno ma senza temoli, che in Irlanda non esistono. Anche la pesca ricordava quella al temolo: occorrevano imitazioni molto piccole, 18 o 20 e finali O.1O. Ne catturammo qualcuna. Non molte, ma molte per essere le prime due ore su un fiume completamente nuovo per noi. Per istinto o per una fortunata combinazione mi ero messo a pescare con piccole Cul-de-canard e i pesci avevano iniziato a salire decisi.Alcuni francesi avevano parcheggiato lungo la riva e, per caso, mi videro slamare tre trote di seguito. Subito vennero cortesemente a indagare su quali mosche usavo.
Le mostrai e, bluffando vergognosamente, infilai nel discorso qualcosa in latino. Non necessariamente devi essere un esperto ma devi comportarti come se lo fossi. E' una situazione in cui cadiamo tutti ogni tanto quando comprendiamo di sapere qualcosa in piu' della persona con la quale stiamo parlando oppure, peggio, ci accorgiamo di non sapere niente di piu', ma l'altra persona lo crede, per un motivo o per l'altro. Il nostro albergo, un convento vecchio di un paio di secoli, riadattato, era perfetto. Circondato da due chalk stream (Tar e Duag) raggiungibili a piedi, con camere spaziose, un'ottima cucina e ricco di vecchie canne e cimeli del passato. Alle pareti antiche stampe di mosche, trote e ambienti agresti predisponevano l'animo alla serenita' e a "elevati" pensieri. Quei paesaggi bucolici erano giardini, boschi, fauni e rosee fanciulle dal generoso posteriore di cui gli uomini dell'epoca e io stesso, conveniamone, erano cosi' amanti. Tutti i fiumi della zona sono ricchi di trote ma si vedono raramente pescatori lungo le sponde. Esistono tratti liberi e alcuni privati gestiti, generalmente, da associazioni che rilasciano il permesso a un prezzo irrisorio. In Irlanda occorre la licenza governativa solo per pescare trote di mare e salmoni (ai turisti: 10 sterline per 21 giorni). Pescammo inoltre nell'Aherlow e in un paio di altri piccoli chalk stream. Due "cannate" le provammo anche nel Suir, che rimane un ottimo fiume da trote e ospita qualche salmone. Ci furono molte catture attorno alla libbra, un paio leggermente piu' grandi, diverse decisamente piu' piccole. Ne rilasciai una che stimai oltre 45 centimetri: non porto mai attrezzi per misurare o pesare e lo faccio, suppongo, perche' questo mi consente di essere ottimista nelle mie valutazioni e nei racconti. Il fondo del fiume e' abbastanza uniforme con sabbia o ghiaia e corrente moderata. Sono indispensabili gli waders e in qualche punto sassoso anche la wading-staff. La ricchezza di insetti ne fa l'ideale per le trote che crescono e si sviluppano in un ecosistema pressoche' perfetto. Ci sono pochi lucci e altre specie sono praticamente assenti. L'uniformità del fondo fa in modo che le principali schiuse siano piu' o meno simili lungo tutto il fiume, con l'eccezione della mosca di maggio, che si trova solo tra Camus Bridge e Golden.
Il momento migliore e' maggio-giugno e settembre se si vuol pescare tutto il giorno altrimenti, nei mesi estivi, si deve pescare la sera. Nel Suir ci sono anche salmoni, principalmente tra Ardfinnan e Carrick-on Suir. In stagione, quando le condizioni sono giuste, si hanno buone risalite di grilse come pure di salmoni da 12/18 libbre; raramente vengono presi ancora pesci sopra le 4O lbs. Qui e' stato catturato il record dell'Irlanda: pesava 57 libbre e fu preso a mosca nel 1874 da Michael Masher. Per fare dei confronti pensate che il record con la canna del Salmo Salar e' quello di Henrik Henriksen di 79 lbs., preso nel 1928 nel Tana in Norvegia. Un altro esemplare famoso fu il record della Scozia di Miss G.W. Ballantyne. Fu preso circa settanta anni fa nel Tay e dopo una lunga lotta fu tirato a riva sotto Caputh Bridge. Pesava 64 lbs.
Non crediate che il salmone sia solo qualcosa che si nasconde in buste sottovuoto per uscirne quando arriva qualcuno inaspettatamente a cena. Per molti di noi rappresenta l'apoteosi, l'obiettivo finale, l'ossessione che non fa dormire. Tutti quelli che sono stati colpiti dalla "salmonite" sanno inoltre che il successo non e' mai garantito e affrontano lunghi viaggi solo per provarci, spendono un sacco di quattrini solamente per aumentare le probabilità. La nostra malattia era solo sopita. Dopo la fase di "riscaldamento" con le trote e dopo aver condotto alcuni profondi test sul whisky al malto della zona ci fu la ricaduta. Le ricerche ci avevano condotto al Blackwater, famoso per le sue ricche risalite di salmoni. Il terreno di torba nelle zone alte del fiume e in alcuni affluenti e' all'origine del colore scuro delle acque da cui deriva il nome del fiume. E' davvero un' "acqua nera". Qui la terra e' piu' fertile che nel Nord e non cosi' selvaggia; non si vedono le lande battute dal vento come nel Donegal o il mondo di montagne e colline spopolate e aspre del Connemara. Si vedono prati e boschi e fattorie. Il mattino resti come paralizzato dalla visione di uno scenario che ti fa comprendere per la prima volta perche' gli Irlandesi combatterono tanto accanitamente per vivere e morire liberi fra questi prati e queste colline. Questo corso d'acqua, lungo oltre 100 miglia, e' caratterizzato da grandi pools, leggere rapide e, generalmente, da una discreta corrente tranne che con livelli molto bassi. Negli ultimi tempi le catture "ufficiali" dichiarate sono state tra i 6.000 e i 10.000 esemplari l'anno. E' permesso pescare in tutti i modi, solo in alcune beats e' vietato il verme o il gambero. Queste ultime esche richiedono una perfetta conoscenza del fiume e grande abilita' e sono praticate dai locali. Gli altri (il 95 per cento) pescano principalmente a mosca con lunghe canne a due mani o a spinning utilizzando devons oppure il "Flying Condom" (vi evito la traduzione letterale), uno strano rotante che si rivela micidiale. Esistono lungo il corso diverse fisheries, appartenenti a privati e ad associazioni. Le piu' famose e prodighe di pesci sono quella di Careysville appartenente ai duchi del Devonshire e quelle del Blackwater Lodge che era appunto la nostra meta. Al lodge ci aspettava Jamie, il nostro ghillie. L'Oxford English Dictionary indica gillie e non ghillie ma io lo preferisco con l'acca. Ma cos'e' esattamente questo ghillie? Si potrebbe definire come l'estremo accessorio dell'attrezzatura del pescatore di salmoni, dopo la wading staff, il barometro, il gilet autogonfiabile, l'annoccatore firmato. In pratica e' un ibrido tra un esperto, un valletto, uno sherpa ed un compagno di pesca. Non deve pescare: se ha una canna può usarla solo per dimostrazioni oppure, come emergenza, per cercare pesci o trovare la giusta mosca. Il cliente pesca, lui fa il ghillie. Per quanto ritenga indispensabile i suoi consigli sulle "lies" (luoghi dove staziona il salmone) nelle pool, normalmente pesco meglio da solo: mi concentro meglio e mi vergogno meno quando "mi attacco" agli alberi. Dopo i convenevoli di rito, molto rapidi, cominciammo l'inquisizione.
Quando chiedi "Com'è la pesca?" e ti senti rispondere: "C'è acqua nel fiume e i pesci vivono nell'acqua" devi cominciare a preoccuparti. Le guide non sono mai vaghe quando i pesci "mordono" sul serio. Avremmo alternativamente pescato un paio di giorni in beats "alte" e altri due in beats "basse". Questo sistema di rotazione permette di pescare una diversa beat ogni mezza giornata. In questo modo un buon tratto di fiume alto e basso viene pescato ogni giorno e l'intero corso d'acqua disponibile viene completamente "coperto" nella settimana. La parte interessante di questo meccanismo e' che offre a tutti le stesse possibilità poiche' con particolari condizioni d'acqua alcune zone del fiume diventano migliori di altre.
Potrebbe essere frustrante per un pescatore trovarsi alla beat due e sapere che tutti i pesci vengono catturati alla sette. Oddio puo' anche succedere, in particolari periodi dell'anno, che l'intero fiume contenga pesci ed esistano "lies" produttive in ogni beat. Tre giorni erano passati: registrati alla voce "disfatte". La mia ultima beat era "Bridgetown Abbey". Avevo pescato in lungo e in largo tutta la mattinata. Risultato zero. Poi un salmone aveva gobbato in mezzo alla pool, leggermente verso l'altra sponda. Avevo ripescato in lungo e in largo per altre due ore. Poi mi ero seduto all'ombra. Il panorama era meraviglioso. Volavano rare sedge. Una trota sali' vicino alla riva. "Sea-Trout!?!". Le trote di mare nel Blackwater sono rare, tantopiù in questa stagione e le native fario non sono tali da soddisfare nessuno. E' vero che puoi catturarne a decine in un giorno, ma una di venticinque centimetri e' gia' un bel pesce. Gli indigeni parlano di sovrappopolazione. Aggiunsi al finale uno spezzone di nylon piu sottile e una Wickham Fancy. La trota mangio'. La recuperai gustando le sue puntate e i suoi salti. Era una fario, mezza spanna sopra lo standard. La sganciai rimettendola dolcemente in acqua. Questa era la pesca come avrebbe dovuto essere. A differenza dei salmoni, le trote mangiano mosche di tutte le forme e taglie. A differenza dei salmoni, loro le prendono senza curarsi se l'acqua e' alta o bassa, calda o fredda, chiara o scura. E quando non le mangiano non mi preoccupo perche' so che, a differenza dei salmoni, le prenderanno piu' tardi o domani. Era giunta l'ora di conoscere le attrattive dei pub locali. Muovendoci lentamente e faticosamente come astronauti negli waders, gile' e piumini si decise per un'esplorazione del villaggio. Una stretta, tortuosa strada ci porto' giù fino a Ballyduff. Volevamo annegare la delusione e celebrare nonricordocosa. Dopo la terza pinta di Smiticks, una parente chiara della Guiness, Aldo era gia' impegnato in una lotta di classe con il cameriere. Fu allora che Jamie scopri' che stava piovendo e, ignorando le proteste, ci trascino' al fiume. Ci dividemmo, uno verso monte uno verso valle, Jamie in mezzo, al riparo in macchina. Arrivai a un punto dove l'acqua piatta si increspava leggermente e, pareva, accelerare. Staccata la Wickham legai una nuova Stoat Tail. Un lancio un paio di metri prima dell'increspatura. La coda si fermo'.
Il mulinello comincio' a gemere. Eccolo! Un secondo ancora poi alzai la canna. L'acqua si apri' ed un missile d'argento s'innalzo' alto nell'aria, si rigiro', si contorse e ricadde. Il salmone venne fuori ancora, e poi una terza volta, intraprese un "tailwalking" per due metri prima di rientrare in acqua. Mi venne incontro creandomi "problemi" per riavvolgere la lenza e tenerlo in tiro. Si fermo', iniziai a pomparlo ma comincio' un'altra fuga piu' veloce e lunga, non si fermava piu'. Il mulinello sembrava fumare. Avevo in bobina ancora si e no venti metri di backing e partii di corsa in giù per il fiume, canna alta, riavvolgendo affannosamente. Si fermo' ancora: tutta questa ginnastica speravo almeno che avesse contribuito a stancarlo un po'.
Ripresi a pompare guadagnando lenza, lo tirai vicino per ben quattro volte ed ogni volta, quando era quasi a riva, si riporto' in giù e al largo nel fiume. Fece ancora due salti, spruzzando mille gocce che sembravano diamanti attraversati dai raggi del sole che, al tramonto, faceva capolino tra le nubi. Sembrava proprio fosse in mio onore. Questo salmone dimostro' tutte quelle doti di forza, resistenza e combattività che gli hanno fatto meritare il nome di Re d'acqua dolce. Infine, stanco di saltare, tirare e correre arrivo' docile docile verso riva. Lo presi per la coda, lo posai delicatamente sulla riva togliendogli la mosca dalle mascelle. Era un maschio, lo stimai di dodici/quattordici libbre.Non era ancora buio, ci stava ancora qualche ora di pesca. Bagnato fino alle ossa, smontai tutto e chiamai gli altri. Arrivarono tutti e due, Aldo mi infilo' una sigaretta tra le labbra chiedendomi dove, come, con quale mosca, con quale trucco. Era il momento adatto per parlarne ma con un Irish Coffee in mano, in albergo davanti al camino. Il mattino seguente era avvolto di una scura nebbia che scendeva dalle Knockmealdow Mountains. Si fece colazione con uova, aringa affumicata e marmellata d'arance. Sarebbe stato un tempo ottimo per pescare il salmone ma si doveva rientrare. Stava piovendo leggermente quando lasciammo la vallata puntando in direzione Nord-Est. A Sud, verso Youghal, si intravedeva qualche raggio di sole.