2. Salmone: il grande amore
2.02 IL SIGNOR SALMONE
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ott.87
Molte volte si sente parlare di salmoni a sproposito, forse perché per la maggior parte della gente "salmone" è solo sinonimo di cibo pregiato e costoso. La confusione è creata anche dal fatto che sulle confezioni di questo pesce destinato alla tavola si legge danese, canadese norvegese: non tutti questi paesi sono reali luoghi di provenienza del salmone e non sempre si parla dello stesso tipo di pesce. Ora ho saputo che anche in Italia sono seminati in alcune acque o vengono messi esemplari adulti nei laghetti di "pesca sportiva": questi stanno al vero salmone come una bambola gonfiabile sta ad una bella bionda. Ho pensato quindi di scrivere queste righe per cercare di chiarire il problema dal punto di vista del pescatore giacché ho acquisito una certa esperienza, girando il mondo, da piu' di dieci anni alla ricerca di questo pesce. Innanzi tutto possiamo dividere i salmoni grosso modo in due specie: quelli del Pacifico e quelli dell'Atlantico. Esistono poi altri tipi che pur appartenendo alla stessa famiglia li definirei d'importanza minore in quanto esulano dalla tradizione di pesca a tale pesce. C'è ad esempio il salmone Hucho, che è una specie stanziale di tutto il bacino del Danubio e che spesso capita di osservare pescando nei fiumi iugoslavi Sava e Sora; tale specie pero' non scende al mare e quindi vive tutta la sua vita in acqua dolce e non raggiunge, visto la minore quantità di cibo, dimensioni eccezionali. Probabilmente si è acclimatata in acque così meridionali ai tempi delle glaciazioni. Gli altri salmoni, seminati nei laghetti italiani, non li definirei piu' tali poiché questi pesci ora, non essendo piu' una specie anadroma, ormai hanno perso le proprie caratteristiche. Esistono poi i vari Landlocked che sono salmoni del tipo Sockeye o Coho seminati in alcuni fiumi del sud del Cile che si gettano nel Pacifico e che, pare, si sono acclimatati abbastanza bene, infatti si pescano quando risalgono per deporre; anche in Nuova Zelanda sono stati seminati dei Kings, non so con quali risultati. Sul versante Atlantico del Sud America so che nelle famose isole Falkland o Malvinas vengono pescati dei pesci chiamati salmoni, ma non essendoci stato personalmente ed avendo visto solo delle fotografie mi sembrerebbero piu' delle belle trote di mare. Ed ora veniamo al salmone atlantico (Salmo Salar): il re dei pesci d'acqua dolce.
I libri e racconti che sono stati scritti su questo pesce sono migliaia. E' il pesce per antonomasia, dalla forma perfetta, dalla livrea argentea e splendente, dalla forza indescrivibile che gli permette di saltare cascate, di risalire rapide, di combattere strenuamente una volta allamato. Esso vive nell'Atlantico settentrionale, in prossimità del Polo Nord, dove si ciba prevalentemente di gamberi che danno alla sua carne quel famoso colore rosato. Questa specie, una volta raggiunta la maturità sessuale, istintivamente si dirige e risale il fiume quindi il ruscello dove è nato.I fiumi da salmoni sono, più o meno, tutti quelli del Nord Europa quindi principalmente della Norvegia, Scozia, Islanda, Irlanda e Nordamericani cioè quelli del Labrador, Nuova Scozia, Terranova ecc.
Una volta questi splendidi pesci risalivano anche i fiumi tedeschi (infatti si parlava, prima dell'inquinamento, dei salmoni del Reno, che impiegavano anche quindici mesi per risalire alle sorgenti), i fiumi francesi e spagnoli e perfino uno del Marocco. Ora se ne cattura ancora qualcuno in Spagna e Francia ma questo rimane sempre un avvenimento eccezionale. Le acque di questi paesi sono troppo calde e poco ossigenate per questo pesce, talvolta il fiume od il mare alla sua foce è inquinato e per questa ragione i salmoni non risalgono, non riconoscendo piu' i sapori e le sostanze dei luoghi nativi. Il salmone atlantico è un pesce che può superare i 2O chili, anche se tradizione vuole che il peso si calcoli sempre in pounds (una libbra = 454 gr.), normalmente pero' le catture sono sui 4/5 chili. I fiumi norvegesi Alta e Tana sono i piu' famosi per i pesci di maggior taglia ed è inspiegabile (come buona parte della vita e delle abitudini del salmone) come determinati fiumi diano sempre salmoni grandi ed altri piccoli. Questo è strano dato che una volta al mare vivono tutti insieme in enormi branchi cibandosi tutti allo stesso modo. Il salmone atlantico, dopo la deposizione, si mette in corrente (viene chiamato KELT) e si lascia trasportare, ormai sfinito, al mare. Buona parte di questi pesci muore nel viaggio di ritorno; quelli che sopravvivono, al contatto con l'acqua salata, riprendono a nutrirsi e si ritemprano. Da ricordare che questa specie riesce, nell'arco della sua esistenza, a compiere due o tre deposizioni e che quest'ultima caratteristica è una delle differenze tra il salmone atlantico e quello del Pacifico, infatti quest'ultimo muore subito dopo la prima e unica riproduzione. Infatti si ammala subito dopo l'accoppiamento e quindi muore: la sua carcassa serve da primo nutrimento per il salmoncini appena nati. E' il ciclo vitale che continua. Dopo la frega gli avannotti di salmone (Fry) vivono nel torrente come fossero delle trotelle. Tutti i salmoni, una volta a contatto con l'acqua dolce, assumono una livrea di diversa colorazione. Il Salar diventa solo piu' scuro mentre l'Oncorhynchus cambia totalmente colore (il Red da argenteo diventa addirittura rosso fuoco). Ai maschi il muso si trasforma fino a presentare un vero e proprio "becco", inoltre ai maschi della specie Pink e Red compare sul dorso un'enorme gobba tale da snaturare completamente la silhouette originale. Dopo circa due anni migliaia di pesci lunghi 18/20 centimetri prenderanno la strada del mare dove si perderanno negli oceani.
I salmoni del Pacifico sono simili nella forma e nelle abitudini al Salmo Salar ma gli studiosi li distinguono classificandoli non piu' appartenenti al genere Salmo bensì al genere Oncorhynchus e dividendoli in sei specie diverse: Oncorhynchus Keta detto anche Chum o Dog Salmon Oncorhynchus Gorbsha detto anche Humpy o Pink Salmon Oncorhynchus Nerka detto anche Sockeye o Red Salmon Oncorhynchus Kisutch detto anche Coho o Silver Salmon Oncorhynchus Tschawytscha detto anche Chinook o King Salmon Oncorhynchus Masou. La specie Masou risale i fiumi della parte occidentale dell'Oceano Pacifico quindi Giappone, Corea, penisola di Kamciackta mentre le altre specie risalgono tutte le coste americane dalla California all'Alaska ed asiatiche fino alla Siberia. Il grosso della risalita dura circa tre settimane per ogni specie; i Kings sono i primi a ripercorrere i fiumi verso le sorgenti, questo avviene prevalentemente in giugno.
Questa è la specie dai pesci più grandi: la taglia media è tra i 15 e i 20 chili ed il record è stato di 56 chili. Dopo di questi risalgono i Chums (4/5 chili), seguiti dai Reds (3/4 chili) ed infine, in agosto, dai Silvers (5/7 chili). Ogni due anni, solo negli anni pari, risalgono i Pinks ed i fiumi sono letteralmente invasi da questi pesci dal peso di circa due chili. Non si può buttare nessuna esca in acqua senza trovarsi subito attaccato un Pink. Il salmone si può prendere in diversi modi. Ho visto dei bracconieri in Scozia prenderne alcuni buttandosi nudi nel Tweed con delle reti (era novembre). Ho visto eschimesi prenderli con nasse, fiocine e reti. Ho visto usare vermi e gamberi, cucchiaini e devons, aringhe e plughi ma tradizionalmente la pesca vera e propria al salmone è a mosca. Non esiste nessun'altra pesca al mondo che può dare le emozioni che da un salmone in fondo alla coda di topo: a parità di peso nessun altro pesce esprime tanta potenza. Innanzi tutto occorre premettere che i salmoni in acqua dolce non mangiano: il loro apparato digerente cessa di funzionare e non lascia passare cibo. Ora ho letto di una nuova teoria secondo la quale questo pesce, avendo sempre bisogno d'energie per risalire la corrente e per le fatiche della riproduzione, probabilmente anche se non può inghiottire se trova qualche piccolo organismo vivente, lo prende con la bocca e ne succhia le sostanze vitali. Ma questa, come dicevo, è solo una teoria che pero' potrebbe in parte spiegare il tipo di pesca che fanno in Islanda con il verme o in Norvegia con il gambero. Vero è, in ogni caso, che il pesce perde completamente lo stimolo della fame infatti per farli abboccare a qualsiasi esca bisogna generalmente fargliela passare ad un centimetro dalla bocca. Questa pesca con esca naturale, dove è permessa, si basa soprattutto nell'individuazione del pesce e poi nel far stazionare l'esca davanti allo stesso. Non è in ogni caso una pesca facile, poiché è difficile, per prima cosa, individuare nettamente il pesce sul fondo e poi in certe correnti e fondali, far star fermo un gambero od un mazzo di vermi è proprio un lavoro da esperti. Altra cosa è invece la pesca con la mosca ed il cucchiaino, o simili. Queste esche vengono attaccate dal salmone piu' per aggressività o perché procurano disturbo al pesce. Anche qui molte teorie: si dice che vuole ripulire l'acqua ove deporrà da qualsiasi corpo estraneo; altri dicono che prende la mosca perché si ricorda di quando si cibava di queste nella prima parte della sua vita in fiume. Avete mai visto una mosca da salmone? Assomiglia a tutto tranne che ad un insetto e se si prova a pescare salmoni con una sedge od uno spinner il risultato è nullo. Altri ancora dicono che il cucchiaino o certe mosche come la General Practictioner, che imita un gambero, stimolano il pesce che ricorda quando cacciava in mare, ma anche questo spiega solo in parte alcuni comportamenti. In realtà il pesce prende generalmente l'esca solo se gli passa davanti in un certo modo e solo ben difficilmente fa uno scarto per afferrarla, cosa che farebbe se il suo fosse un istinto famelico. A parte le diverse teorie, il salmone si pesca normalmente con il cucchiaino (o devon o plugo) o a mosca sempre lanciando a 45 gradi verso valle e lasciando derivare l'esca, senza recuperare, fino a farla giungere parallela alla riva. Importante è che la lenza sia sempre tesa. A questo punto si recupera e si ripete il lancio; ogni due lanci si fa un passo verso valle e cosi' via fino a che si è perlustrata tutta la pool.
E' fondamentale "conoscere" le pools, perché queste sono le zone dove i branchi di salmoni si fermano a riposare e solitamente queste si trovano subito a monte o a valle di un ostacolo, ma solo l'esperienza insegna dove si trovano i posti migliori. A questo proposito direi che è buona norma farsi accompagnare da una guida esperta. Nella pesca con il cucchiaino è fondamentale il peso dell'artificiale, infatti questo deve essere tale da "sentire" il fondo, senza incagliarsi poiché è lì che solitamente ci sono i salmoni. Da tenere presente che dove si vedono i salmoni "gobbare" mentre sono in risalita generalmente non abboccano ma lo fanno invece quando stazionano in una pool, soprattutto appena arrivati o appena prima di ripartire: sono questi i momenti in cui sono piu' eccitati e piu' facilmente mordono l'esca.
Pescando a mosca il sistema è piu' o meno lo stesso. Occorre naturalmente tenere presente che le dimensioni della mosca sono in funzione della portata d'acqua del fiume (come del resto per le code) e della sua limpidezza (si va da mosche montate su ami, doppi o singoli, del 10 a mosche su ami del 1/0) ed in genere si usano mosche scure con cielo scuro e mosche chiare e brillanti nei momenti soleggiati. Tutto questo, naturalmente, con mille eccezioni. Ricordo una volta che sul Langa (Islanda) dopo ore e ore di lanci su tutte le pools, rispettando i canoni tradizionali di questo tipo di pesca, non riuscivo a prendere un pesce. Ad un certo punto vidi un salmone in fondo ad una corrente; in quel momento era uscito il sole e il fiume in quel punto era piccolissimo ma io avevo un'enorme mosca completamente nera in fondo al finale. Avrei dovuto cambiarla ma non lo feci per pigrizia e tentai ugualmente un lancio. Una folata improvvisa di vento mi fece cadere in malo modo la coda e la mosca a tre quattro metri dal pesce e comincio' a dragare subito: un ribollio, un colpo secco e mi ritrovai con il salmone, quel salmone, attaccato alla lenza. Probabilmente o non aveva letto i sacri testi o era un pesce "diverso". Per il salmone atlantico, sui fiumi molto piccoli dove si pesca con coda galleggiante, a volte si usa il Rifle Hitch, un nodo che fa stare la mosca non in asse con il finale e quindi la fa dragare continuamente: ciò talvolta aumenta il potere adescante. Per il salmone del Pacifico spesso si pratica lo stripping come pescando a streamer, sempre a discendere. Arrivati in fondo alla pool, se non si sono avute abboccate, si torna all'inizio della pool, si cambia mosca e si ricomincia con maggior convinzione. A volte si prega.


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