2. Salmone: il grande amore
2.03 Flash sull'Islanda.
Nota: cliccare sulle foto per ingrandirle.
Vai all'Album foto
ott.97

Mr. Hobbson a Mr. Tellwrit erano stanchi e frustrati.
Erano saliti a farsi una birra...dopo la sessione mattutina nella quale ogni mosca della loro collezione era stata ispezionata personalmente da ognuno dei 36 salmoni. Si! Li avevano contati tutti.Ed erano state tutte rifiutate. Erano rientrati dopo aver insistito tutta la mattinata in una pool farcita di salmoni fino all'inverosimile. Hakar, il capo-guida, dopo il pranzo scese con loro al fiume. Io, curioso e assetato di conoscenza, mi ero aggregato. Ci lasciò ben lontano dalla pool, con ferree istruzioni di non muoversi, poi arrivò alla fine della pool, sotto la piu' bassa "lie". Restò almeno otto metri lontano dalla riva e aspettò fino che una nuvola oscurasse il sole. Lanciò attraverso e verso valle e quando la coda fu tesa e svolta nella giusta lunghezza la sollevo' ancora attraverso la corrente ma molto più a monte. La mosca, una piccola Green Francis, cadde sull'acqua e, tirata dalla coda comincio' a dragare..... sali un pesce che non morse.In 20 lanci cosi' in meno di tre ore, sempre aspettando la nuvola e sempre con il medesimo approccio fece salire sei pesci, tre per due volte, e ne aggancio' due.I suoi occhi brillavano quando ci spiego' che il pesce vede e sente chi sta sulla riva. Essendo un salmone e non una trota, non fugge, ma rimane, diciamo, "indisposto". Era il secondo giorno che ci trovavamo sul...........
Come sempre la banda smaniosa ed inquieta dei pescatori-viaggiatori sta annusando di continuo in giro cercando grande torrenti da trote o fiumi da salmoni ancora sconosciuti (anch'io sono uno di quelli, né più né meno smanioso del peggiore di loro). E' difficile capitare in Islanda seguendo i tradizionali itinerari turistici, infatti questo piccolo paese, grande piu' o meno come l'Italia settentrionale ha pochissime attrattive.Il clima freddo, la scarsissima vegetazione (non esistono alberi ad alto fusto), il paesaggio lunare dovuto all'origine vulcanica dell'isola, l'alto costo della vita ne fanno un luogo poco ambito. Quest'isola però e' una delle zone più ricercate dai patiti che praticano la pesca del salmone atlantico, qui infatti ogni corso d'acqua, grande o piccolo che sia, viene risalito dai salmoni che scelgono queste acque fredde e pulite per la deposizione.

Nei mesi estivi si vedono migliaia di salmoni saltare cascate e risalire correnti offrendo uno spettacolo unico al mondo. Le statistiche dicono che un salmone preso a canna rende 500 dollari lire all'economia locale, mentre un pesce catturato commercialmente ne rende 12 dollari il chilo, quindi una media di 40/50. Quindi gli islandesi hanno sfruttato questa ricchezza naturale costruendoci intorno un vero e proprio business: sono state fatte scale di monta in prossimità delle cascate più impervie e artificialmente sono state create nuove pools per facilitare la risalita affinché un maggior numero di pesci arrivi alle sorgenti. In tutti i fiumi e torrenti, anche dove originariamente non erano presenti, sono stati seminati avannotti che, dopo un paio d'anni sono discesi al mare per iniziare cosi' un nuovo ciclo naturale: va detto infatti che i salmoni risalgono, per deporre, lo stesso fiume dove sono nati e cresciuti.
In questo modo, per esempio, è stato "costruito" un grande fiume come il Ranga, da oltre 2000 salmoni l'anno. Esiste un particolare ordinamento per la pesca, teso a salvaguardare il patrimonio ittico senza per questo penalizzare i pescatori. Già all'arrivo in aeroporto si deve sottoporre tutta l'attrezzatura che verrà a contatto con l'acqua, stivali compresi, ad un'accurata disinfezione (esci dall'aeroporto grondante e puzzolente di formaldeide); l'ufficio che se ne occupa rilascia poi un certificato senza il quale non è permessa la pesca. In ogni fiume, proprietari delle acque e dei diritti di pesca sono i "farmers" proprietari dei terreni e quindi delle rive dove scorre il fiume; questi normalmente si consorziano e, o lo gestiscono autonomamente o lo cedono ad una agenzia ricavandone un affitto che viene modificato di anno in anno in base alle catture stagionali (da anni i prezzi purtroppo lievitano continuamente nonostante la diminuzione costante delle catture). Nei lodges, infatti, esiste un registro sul quale viene scritto giornalmente il numero di catture, il peso ed il sesso di ogni salmone, la pool e l'esca della cattura, il nome del pescatore.Ogni fiume ha un numero determinato di canne, dove per canna si intende un pescatore che può pescare dodici ore.
E' consentito che due pescatori insieme prendano una canna pescando quindi sei ore a testa essendo l'orario di pesca dalle sette del mattino alle tredici e dalle sedici alle ventidue, poiché, data la latitudine, non esiste il buio della notte. Le beats sono a rotazione, quindi il pescatore che inizia il mattino a pescare supponiamo nella beat numero 4, pescherà il pomeriggio nella 5, il mattino successivo nella 1 poi la 2 e cosi' via, qualora si tratti di un fiume di 5 beats. Questo permette innanzi tutto di evitare l'affollamento sul fiume ed anche di poter pescare su tutte le pools essendocene di piu' o meno redditizie. Sono diversi i fattori che determinano il numero di canne che un fiume può portare: le caratteristiche fisiche del fiume, il numero di salmoni che risalgono (in parecchi fiumi esistono passaggi obbligati con cellule fotoelettriche per la conta), la ricettività del lodge. A questo proposito il fiume meno affollato è il Laxa i Asum che "porta" due canne ed il piu' affollato è il Nordura che ne "porta quindici", più una detta "esplorativa"; questi due fiumi sono tra i piu' pescosi d'Islanda, danno infatti mediamente oltre 2000 salmoni per stagione e, naturalmente, hanno costi profondamente diversi uno dall'altro. In Islanda la pesca al salmone è consentita con la mosca, principalmente usata dagli stranieri, e con il verme, usato dai locali; quest'ultima tecnica meriterebbe una trattazione a parte tanto è strana, affascinante e contemporaneamente difficile ma molto redditizia.
Normalmente in Islanda vengono usate mosche relativamente piccole, montate su ami doppi del 6/8/10: tra le piu' usate si ricorda BLUE CHARM, COLLIE DOG, RED FRANCIS, MUNRO KILLER, montate su finali adeguati alle dimensioni della mosca affinché questa possa lavorare bene ed allo stesso tempo tali da poter giostrare il salmone; a tale proposito, la taglia media delle catture è sui quattro chili ma è meglio non scendere troppo nel diametro del nylon perché, ricordiamocelo, sono sempre salmoni! Si usano normalmente code galleggianti o tuttalpiù sinking tip del numero nove, non tanto perché occorra fare lanci molto lunghi ma per forare il vento presente sempre molto forte. Per la relativa larghezza dei fiumi islandesi non è necessaria la classica canna da salmone a due mani tipo Scozia ma è sufficiente infatti una canna da 9/10 piedi ad una mano, eventualmente con un piccolo calcio per meglio combattere il pesce, con una potenza adeguata alla coda da lanciare. Il mulinello occorre sia sufficientemente capace per la coda ed almeno 100 metri di backing ed è meglio che non sia automatico poiché la dote principale che deve avere è la leggerezza, dote che si apprezza maggiormente, dopo dodici ore di pesca in condizioni ambientali difficili.
Non bisogna dimenticare tra l'altro che occorre portare un equipaggiamento termico adeguato per rimanere ore e ore, esposti ad un clima artico. Per la tecnica di pesca vera e propria diciamo che e quella piu' o meno classica della pesca al salmone ma questo sarà argomento di un altro articolo.






INDICE
|
Home | Prefazione |E-mail |
RadiciSalmone | Trotemoli | Saltwater | Pesci_strani | Varie |