2.
Salmone: il grande amore
2.26 In Russia: salmoni sull'Umba
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dic.95
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Fiodor si accocolò meglio sul fondo
della barca, tirandosi su il bavero della giacca e abbassando
il berretto sugli occhi. La nostra conversazione si svolgeva solo
a gesti: credo fosse, il suo, un caso classico di lobotomia. Solo
quando gli offrivo una sigaretta bofonchiava "Spassiba!" nella
sua strana lingua. Che fortuna non essere nato in Russia: non
capisco una parola di russo. Poco prima, gesticolando, avevo chiesto
notizie sui pesci: come dissertare di teologia o metafisica con
il busto in marmo di Socrate. Ci trovavamo dove il fiume si incanalava
dopo un grosso slargo, trasformandosi in una successione di rapide.
Perlustravo la pool con una serie di lanci, allungando di mezzo
metro la coda ad ogni passaggio, prima a sinistra e poi a destra.
La ripetizione meccanica dei movimenti mi aveva condotto nel solito
stato di turbamento mentale; ora mi trovavo nella fase "meditazione",
su calcio-mercato e Claudia Shiffer. Meditando su Claudia Shiffer
si può pescare allegramente per molte ore. Arrivato al
mio limite massimo di lancio Fiodor sollevava l'ancora e scendeva
di cinque metri. Il vento creava una serie di increspature sull'acqua.
Al passaggio della mosca, non ricordo se una Stoat Tail o una
Red Butt, ebbi la sensazione di qualcosa di strano, più
una "pausa" nella corrente che un ribollio o un'onda anomala.
La guida stava già afferrando la corda dell'ancora quando
gli feci segno di fermarsi. Al lancio successivo la coda si tese,
ferrai e agganciai un salmone di venti libbre e al terzo passaggio,
senza spostare la barca, uno di ventisei. Due catture indelebili:
frutto di attenzione e di caparbietà. Entrambi presentarono
il repertorio completo con salti da tachicardia e pirotecniche
scorribande. Con il secondo per sei volte mi ritrovai ad aver
fuori cento metri di backing, sempre con la sgradevole percezione
del nodo che scorreva tra gli anelli. Alla fine, una veloce torsione
con le pinze liberò l'amo dalla bocca e i pesci tornarono
nel fiume. Nell'Umba si pesca solo a mosca con ami singoli o doppi
ma senza ardiglione. Sul fiume viene adottata una stretta politica
di "catch and release": si possono trattenere due salmoni per
settimana, uno da portare a casa e uno per la cena al lodge. Studi
fatti da biologi dimostrano che tutti i pesci agganciati sopravvivono,
specialmente se i pescatori mangiano altro per cena. In tutto
il mondo il principio generale è che la migliore tecnica
sia quella che cattura pesci, secondo me invece è quella
che più mi diverte.
A
parte l'uso di veleni ed esplosivi, non c'è un metodo sbagliato
di pescare, anche se noi moschisti pensiamo che il modo più
opportuno sia quello di utilizzare piume, peli e strisce di argento
su di un amo. L'Umba è tra i migliori fiumi del mondo per
quantità e taglia dei salmoni. Scorre nella penisola di
Kola, verso il Mar Bianco, a circa 200 km a Sud di Murmansk e
a 700 a Nord di S.Pietroburgo. Questa parte della Russia Š quasi
completamente priva di insediamenti umani. I diritti di pesca
del lodge vanno dal mare (tidal pool) fino al lago Kanozero, 40
chilometri di acque che in quattro anni (i primi test sono del
1989) si sono guadagnati una reputazione di classe mondiale per
il Salmone Atlantico.
A
monte del lago esiste un altro campo di pesca dove i pesci arrivano
però a stagione inoltrata. Il basso corso del fiume ha
un flusso continuo di pesci "freschi" e si hanno tre risalite
principali. La prima, Spring di taglia media, inizia a fine maggio
e continua fino a metà giugno; attorno alla fine di luglio
si ha la risalita maggiore di Grilse e poi, da settembre fino
all'arrivo del gelo, salgono gli enormi salmoni autunnali. La
risalita totale è calcolata tra i 30.000 e i 50.000 esemplari.
Il peso medio è di 10/12 libbre, con molti salmoni da 12/18
libbre e diversi esemplari nella classe 20/30 lbs. In un periodo
"normale" un pescatore si può aspettare 2/4 pesci al giorno
ma ci sono state alcune giornate di oltre 10 salmoni per canna.
Oltre ai salmoni risale qualche trota di mare mentre nelle correnti
vivono poche fario stanziali. Ci sono invece molti temoli, in
taglie che definirei impressionanti. Il temolo per italiani e
francesi è un pesce importante. Americani e inglesi tendono,
al contrario, a vederlo come un soggetto utile per divertirsi
quando le trote non mangiano o i salmoni latitano. Alcuni di noi
arrivano ai lodges con un sacco di mosche proprio per i temoli
e così dallo staff del campo e dalle guide veniamo considerati
piuttosto innocui e, in qualche caso, irreparabilmente cretini.
Il fiume è uno dei pochi della penisola di Kola che presenta
acque limpide con livelli costanti: nessun problema quindi di
piene e secche che possono influire negativamente sulla pesca.
La larghezza varia dai 20 metri al mezzo chilometro della foce
e nella maggioranza delle pools si può pescare in "wading".
Sono disponibili barche a motore per pescare nei luoghi non raggiungibili
con gli "waders" e per il trasporto nei diversi tratti del fiume.
Qui è presente ogni possibile trappola: dai sassi coperti
di patina tipo-vaselina, ai ciottoli che "ballano", alle fessure
sul fondo dove puoi facilmente slogarti una caviglia, alle buche
improvvise, alle infide correnti con fondo di ghiaia che si disintegra
sotto ai piedi mentre la corrente aumenta man mano di intensità
fino a trascinarti nel Canyon-di-non-ritorno. A quelli che credono
di sfidare qualsiasi corrente immersi fino alla vita negli waders
suggerisco di portare qualche "affarino" elettronico che mandi
dei segnali. Saranno facilitati i soccorritori per localizzare
il corpo. Nelle pools più a monte l'acqua è abbastanza
tranquilla ma è come camminare sulle saponette. Roberto
lassù ne catturò almeno una decina. Salmoni, non
saponette. La vallata, una striscia di alberi che serpeggiano
nella tundra, scende con una lieve pendenza fino all'estuario.
Il panorama attorno è caratterizzato da piccole colline,
non più alte di un centinaio di metri, con rade e stentate
betulle mentre il terreno è ricoperto da muschi e licheni.
La mattina, quando ci si sveglia, c'è quella specie di
foschia irreale che avvolge boschi e fiume. Talvolta si vedono
vicino all'acqua lontre e visoni. I pesci possono esser presenti
un po' dappertutto lungo il corso del fiume: catturarli, generalmente,
è tutta un'altra cosa.
La
pesca al salmone è un affare che "tira in ballo" abilità,
fortuna, condizioni atmosferiche, stagionali, orari, tavole solunari,
maree, la Sacra Bibbia e il Corano, il barometro e altre cose
che ne derivano come prendere freddo o pioggia o scottature. O
mal di fegato perchè un gruppo di canoisti o di oche ha
appena attraversato la tua pool e ha mandato ogni pesce a nascondersi
per ore. Vicino al campo, ci sono quattro pools principali, tra
cui la famosa Krivets. In queste sono necessari lanci da 20/25
metri. Chi è abbastanza esperto può usare una canna
a una mano. Nell'Umba la tecnica da usare e' quella classica con
coda galleggiante e mosca sommersa (anche se si hanno diverse
abboccate a secca o con il Riffle Hitch).
In
qualche pool è necessaria una Sinking-Tip. Si lancia attraverso
la corrente, con un angolo di 45/50 gradi rispetto alla riva,
si lascia derivare la mosca correggendo la coda affinchè
non faccia pance (mending the line). Questo si ottiene facendo
descrivere continuamente un ipotetico cerchio, di circa un metro
di diametro, al cimino della canna. Quando la lenza alla fine
è tesa e parallela alla riva normalmente si esegue un leggero
"stripping", tanto più lento quanto più forte è
la corrente. Poi si allunga leggermente la coda e si ripete il
processo dall'inizio. Arrivati al proprio limite di lancio, si
scende di un passo "downstream" e si ricomincia da capo. La chiave
di successo è quella di coprire meticolosamente tutta la
pool alla ricerca del posto dove staziona il salmone. Quando si
nota qualche strano movimento (utilissimi i polaroid) come ad
esempio una risalita o uno scarto improvviso di un salmone, un
ribollio o un bagliore nell'acqua, oppure si avverte un leggero
fremito sulla coda, occorre registrare mentalmente il punto esatto
dove questo è avvenuto e poi rifare la stessa passata,
facendo dragare la mosca o magari cambiandola. Per quanto concerne
il criterio di scelta dell'artificiale ... avete mai lanciato
in aria una moneta? Quando si ha finalmente l'abboccata (a volte
un leggero sfilare della coda tra le dita, a volte uno strattone
deciso e violento) non si deve ferrare subito perchè si
rischia di togliere la mosca dalla bocca prima che questa venga
chiusa. Nella pesca a secca e a vista si fanno invece lanci brevi
e bisogna essere fulminei a ferrare quando il salmone si alza
dal fondo per afferrare la mosca, e prima che la risputi. Le trote
mostrano una certa paura dell'uomo, il salmone, specialmente quando
riposa nella pool, lo ignora. Vedi queste creature azzurro-argento,
immobili, disdegnose e indifferenti a qualsiasi mosca lanci, al
rumore che fai o alla tua apparizione sulla riva. Non si trovano
nel fiume dove cercheresti le trote e nemmeno reagiscono come
farebbero queste alla tua mosca. Anzi spesso non hanno alcun tipo
di reazione. Le trote stanno sempre dove trovano riparo e abbondanza
di cibo, e questi "sentieri" del cibo sono sempre più facili
da individuare delle "lies" da salmoni. Alcuni dei luoghi che
sembrano completamente senza speranza ad un pescatore di trote
sono spesso l'unico luogo dove poter catturare un salmone. Man
mano che il pesce risale segue il solito percorso seguito da generazioni.
Le "lies" non rimangono mai vuote per molto tempo, perchè
se il salmone riprende il suo viaggio verso monte o viene catturato,
un altro esemplare o magari un piccolo branco prenderà
la stessa posizione. Non dimentichiamo che i pesci, se i livelli
d'acqua sono alti, arrivano di continuo e un punto favorevole
può essere rioccupato in meno di un'ora. Dopo un quarto
di secolo di pesca al salmone (con qualche successo e infiniti
insuccessi) so che non ci sono regole universali per definire
una "lie". Di sicuro al salmone occorre un luogo dove poter rimanere
per settimane o mesi, durante il suo viaggio verso monte, senza
consumare energie. L'acqua deve avere una giusta temperatura,
ed essere mossa abbastanza da possedere un buon tasso di ossigeno.
Con tempo molto caldo, per esempio, un luogo logico dove trovare
il salmone è all'imboccatura di un freddo affluente. A
volte una "lie" può essere solo una leggera depressione
sotto un albero, dietro un pilone di un ponte, un rivolo laterale
rispetto alla corrente principale, una serie di ciottoli in mezzo
alla corrente, o solo un punto qualsiasi sotto una riva franata.
Un'altra posizione favorevole è dove una corrente principale
ne incontra una minore. Lanciare alla cieca senza la conoscenza
di una guida locale che sa dove stazionano i pesci raramente è
produttivo. A volte ci sono tratti lunghi più di un chilometro
privi di salmoni poichè, senza ragione apparente, questi
li attraversano velocemente. Quando i livelli cambiano durante
la stagione, l'esatta locazione delle "lies" può variare;
con livelli molto bassi, molte sono addirittura abbandonate del
tutto. Questo spiega come mai beat ottime in maggio sono magari
vuote in agosto. Spesso capita, quando le condizioni del tempo
sono "anormali", che posizioni che davano molti pesci l'anno precedente
non ne contengano oppure i salmoni non si fermano abbastanza da
diventare "takers" (che hanno voglia di mordere). La sola cosa
che hanno in comune salmoni e trote è che sono membri della
stessa famiglia. Un branco di salmoni può restarsene in
piena vista, ignorando lancio dopo lancio dozzine di mosche finchè
il pescatore sconsolato decide che è una battaglia senza
speranza.
Poi
arriva un altro, fa un lancio o due, e un pesce sale con una violenza
tale che credi fosse stato proprio ad aspettare quella mosca.
E' un rapporto causa-effetto impossibile da spiegare, e il rapporto
delle catture è nettamente in favore dei pescatori senza
le nozioni preconcette di pesca alla trota. I pescatori provetti
di trote soffrono in modo disumano di queste frustrazioni. Mi
rendo conto di quanto ciò sia difficile o complesso da
comprendere per un principiante, particolarmente quando non prende
e vede il fiume pullulare di pesci che saltano o delfinano dappertutto.Il
consiglio è molto semplice: dimentica quello che sai sulla
pesca alle trote ed impara a conoscere i salmoni da un pescatore
di salmoni, perchè altrimenti tutto ti apparirà
come il paradosso assoluto.
Ci
sono giorni, meravigliosi ma troppo rari, in cui i salmoni salgono
con decisione e ti trovi sempre in azione molto più che
se pescassi trote, o alborelle. Quei momenti sono quelli che ti
danno la carica e motivano le tue sofferenze. E' la ragione per
cui mi danno o pesco felicemente da anni. Forse dobbiamo considerare
la pesca al salmone una forma di arte, di poesia, un esercizio
o un'esperienza valida per sè stessa, con o senza pesci.
Forse è semplice sentimentalismo da parte mia o forse un
desiderio inconscio di fare le cose nel modo più difficile...
mi diverto a scopone solo contro un avversario abile. Preferisco
perdere una bella partita che vincere con chi non sa giocare.
Credo che il pescatore di trote diventi pescatore di salmoni per
qualcosa che ha a che fare con l'evoluzione naturale. Chi pesca
il luccio cercherà prima o poi il Muskie, o chi traina
per ricciole sogna il Marlin. Dapprima come utopia poi come obiettivo
e poi ancora come pratica corrente. "Andar per salmoni" è
la prova di come il mondo sia diventato sempre più piccolo,
aprendo nuovi orizzonti per chiunque con canna e lenza abbia spirito
di avventura. Il lodge sul basso corso dell'Umba si trova a sei
ore d'auto dalla città di Murmansk, dove ci si ferma per
il controllo doganale, e si affaccia su una delle migliori pools
del fiume. Le camere, ciascuna con doccia, hanno due/tre letti
e riscaldamento elettrico. Per pescare sarei disposto a dormire
su un materasso imbottito di porcospini scatenati ma il mio concetto
sulle comodità è: "soffri se devi, ma solo se devi".
Le pareti di legno sono coperte delle obbligatorie pelli, corna,
pesci impagliati, teste d'alce.
Di solito vedi più animali in questi ostelli che se stai
un mese nella foresta. La sala da pranzo ha un camino e un bar,
che propone solo vodka, dove è stato fatto qualche brindisi
alla salute dei salmoni. Anzi si fecero diversi brindisi. Episodi
che diedero il nostro personale contributo alle statistiche sul
consumo alcolico in Russia (la nazione con il più alto
consumo pro-capite). Nel menù non ci sono caciocavalli,
fichi secchi, maranzane e tarallucci ma è piuttosto una
combinazione di cibi occidentali e russi con uova, latte, carne
di manzo ma anche di renna e alce. Le guide indigene hanno il
volto roseo come un prosciutto, alcune parlano un po' d'inglese
e conoscono molto bene il fiume. L'ambiente è reso accogliente
da un paio di cameriere, che forse come cameriere non valgono
molto ma le cui virtù decorative sono palesi. Nei periodi
caldi di luglio e agosto ci sono diverse zanzare, specialmente
la sera, ma le finestre sono dotate di zanzariere. A queste latitudini
in estate c'è luce continua quindi ognuno può scegliere
gli orari che più preferisce. Gli scandinavi preferiscono
pescare la notte e dormire di giorno. Americani, inglesi, francesi,
italiani preferiscono il contrario: le statistiche delle catture
dicono che è lo stesso. |