3. Trote e temoli
3.13 Meditazioni in Alta Traun

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nov.96

Mentre era ancora buio, Hilde, la camerierina austriaca, venne ad accendere il fuoco nella grande stufa di ceramica. Fuori giaceva, molto più in basso, il Traunsee grigio acciaio e più in là ancora, molto più in là, il gigantesco monte dal nome così strano che cominciava a illuminarsi al primo sole. Iniziai la colazione mentre Carlo trafficava col telefono per chiamare casa. Pareva che ci fossero dei problemi e lui si era offerto di tornare per essere presente, ma sua moglie aveva detto di starsene a pescare e che se tornava non avrebbe fatto nessuna differenza. Sai com'è, ti senti un po' irresponsabile, ma in fondo sai che la vita è breve, e le responsabilità generalmente sopravvalutate. Io e Carlo abbiamo fatto un sacco di viaggi insieme, e se li abbiamo fatti alla ricerca di qualcosa di superiore, non so dirtelo. Spesso abbiamo viaggiato solo per vedere se le trote di un fiume erano del genere che bollavano su un tipo di mosca, altre volte attratti dai miraggi dei passa-parola nei clubs. Talvolta l'abbiamo fatto per l'istinto da esploratori che è in ognuno di noi. Un viaggio è abbastanza per certi luoghi, altri ne richiedono un secondo. E sono contento di dire che non tutte le volte che ci recammo in un posto per la seconda, terza o quarta volta fu solo per prendere più pesci o più grossi. L'Austria è una delle nostre mete preferite e, in particolare, i fiumi del Salisburghese nella zona dell'Alta Traun, sopra il lago. Questo è il luogo dove le rive sono sempre verdi, l'acqua limpida e le trote bollano quasi sempre. I paesi sono ridenti e la gente cordiale; mi è stato detto anche che ci sono due o tre ristoranti decenti, ma io non ci ho mai mangiato perchè quel genere di ristoranti non rimane aperto abbastanza e cioè fino a chè io non abbia finito di pescare il "coup de soir", sia uscito dal fiume, abbia smontato la canna e tolto gli waders eccetera. I torrenti non sono troppo affollati, anche se sono paesi che vengono abbastanza frequentati da pescatori: quando ti siedi a un bar o cammini con degli waders in neoprene nessuno viene a chederti se sono un nuovo tipo di calzoni da sci. Dopo colazione mi avviai per le scale, cercando di farmi strada con i tubi delle canne dietro due teutonici commessi viaggiatori che parlavano di porte di sicurezza, due sposini in età scolare che disquisivano sulla marmellata, una signora nel meriggio della vita e i cinque membri di una famiglia che sembrava venuta in vacanza da Abbiategrasso. Il fiume scorreva in mezzo al bosco. L'acqua buia e limpida scivolava veloce e il suo fluire produceva delle increspature sulla superficie. Non ci avvicinammo troppo, perchè sapevamo che scorreva anche sotto gli argini e non volevamo spaventare i pesci camminando sulla riva. Un'altra ragione per stare fuori o lontano dall'acqua è che ai bordi del fiume possono ripararsi un sacco di pesci. Questo è vero specialmente al mattino presto, alla sera e alla notte, quando le grosse trote sono in perlustrazione e soprattutto in estate quando bruchi, cavallette e insetti vari cadono da rami o prati. Gli alberi uccisi dagli incendi della foresta erano grigi ed esili e morti nella foschia, ma la nebbia del mattino non era fitta.
Montai la canna e legai al finale una specie di Pale Watery, più che altro perchè mi sembrava abbastanza visibile. E' una di quelle mosche che ti può far catturare un paio di pesci in più, ma non fondamentali per trasformare una normale giornata di pesca in una grande giornata. Non sono mai riuscito a costruire una mosca da trote decente: tutte le mie creazioni vengon fuori come informi batuffoli pelosi. E invidio davvero quelli che riescono a costruirsene di belle. Credo che crearle sia di per sè una soddisfazione particolare oltre all'immenso piacere di catturare una trota con il frutto del proprio lavoro. A parte tutti questi aspetti intangibili, la faccenda pratica è che se te le costruisci le fai proprio come le vuoi tu. Dopo tutto, tu sei la sola persona che realmente sa come le vuole. Tu sei stato sul fiume e hai visto cosa volava! Al mattino devi pescare "in caccia" e sono convinto che più o meno una mosca vale l'altra.
Basta che galleggi bene, abbia una tinta neutra, non troppo grande o troppo piccola. Poi, quando la giornata avanza, le cose diventano più facili, o difficili. L'acqua si scalda, le trote si muovono, cerchi di capire cosa c'è nell'aria. Non dico che prendi sempre pesci, ma visto che le trote si nutrono per tutto il giorno, hai delle buone possibilità. In fondo è quello che ragionevolmente chiediamo. I fiumi attorno a Bad Ischl (400 metri. s.l.m. - 15.000 abitanti circa) sono rimasti un piccolo paradiso ed offrono discrete possibilità a chi vuole cimentarsi con code e mosche. Pochi chilometri dopo Salisburgo vi è l'uscita che conduce alla cittadina, dopo aver costeggiato un paio di incantevoli laghi (in totale circa 50 chilometri). Tra i miei compagni di pesca c'è sempre qualcuno che non si preoccupa minimamente della bellezza dei dintorni e nonostante questo è comunque felice di continuare a pescare e prendere pesci. Questo è un certo tipo di pescatore, come altri che trovi sui fiumi: l'apprendista entomologo, il lanciatore narcisista, il filosofo. Dal paese si possono raggiungere comodamente diversi corsi d'acqua della zona. I vari fiumi hanno caratteristiche proprie ma in comune la purezza dell'acqua e la ricchezza di pesci. E' consentita solo la pesca a mosca e sono presenti trote, temoli e salmerini in buon numero. Puoi prendere parecchio, o almeno così dicono tutti quelli che conosco. La memoria di un pescatore è notoriamente espandibile, e tutti sappiamo che se uno ti dice che puoi prendere una media di cinquanta trote al giorno su qualche fiume, egli sta parlando di tutti i pesci che ha preso in quel luogo in tutta la vita, più il dieci per cento. Qui un "bel" pesce da catturare è tra i sette etti e il chilo e mezzo. Ogni anno viene catturato almeno un pesce sui quattro chili.
Tali esemplari però hanno l'abitudine di crescere anche dopo la cattura e forse per questo ho sentito diverse storie di taglie mostruose. Mi sentivo realmente bene. Qui il volo di un falco, la vista di un capriolo, un boccale di birra in un'osteria (che si chiamano sempre Gasthof) aggiungono sempre sapore alle uscite di pesca. L'aria era chiara e pulita, rocce e alberi erano del colore giusto, l'acqua fresca come pensavo dovesse essere. Forse era qualcosa di profondo o, forse, avevo visto troppi documentari della National Geographic. Non proprio tutto quello che vedevo era meraviglioso, ma lo scenario era davvero bello e le trote non avrebbero dovuto essere troppo timide. Quando arrivo ad un fiume, punto sempre verso monte (un istinto naturale sia per i pescatori che per i salmoni).
Al secondo lancio dalla riva avevo già preso qualcosa: un pino di oltre quindici metri. Al terzo o quarto lancio la mosca nuotò sopra ad un masso sommerso nel punto di verde più profondo, poi si agganciò al fondo. Almeno così pensavo fino a che il "fondo" non cominciò a dare violente testate. Pensai alla mia strana mosca e che probabilmente la trota l'aveva scambiata per una Devaux originale. Ruppe prima che potessi vederla. Successivamente i pesci iniziarono a bollare dappertutto, ma a parte cinque o sei piccole fario, votate in una missione suicida, non catturai molto, però un incredibile numero di quelle più grosse ispezionava ogni mia mosca e controllava ogni movimento sulla riva. La Kainischer Traun qui è piccola, infrascata e la corrente piuttosto veloce. Il problema è che devi stare lontano abbastanza dalla buca così che diventa impossibile tenere la coda fuori dal fine-pozza che la fa dragare all'istante. Avresti bisogno di una sei piedi per fare il lancio e di una venti piedi per tener fuori la coda. Oppure dovresti esser un lanciatore migliore di me. Aldo o Fosco, quando sparano fuori tutta la coda e diverse manciate di backing oppure quando depositano la mosca sotto un ramo e dietro a un sasso, mi dicono "è solo questione di timing, di tecnica" vedi "senza sforzo, non metterci tutta quella forza. Solo un po' di spinta!" Quella mattina il fiume mi battè vergognosamente. Vidi qualche trota sul chilo che stava bollando attorno a me, ma non riuscii ad agganciarne una in tre ore nonostante 30 o 40 cambi di mosche e discese vertiginose nei diametri dei finali. Verso mezzogiorno dall'altra parte del fiume passarono due persone a cavallo e si fermarono a guardarmi. Io agitai le mani in segno di saluto ma subito loro si allontanarono. Questa fu praticamente l'unica cosa emozionante che accadde in tutta la mattina. Carlo disse di averne prese tre e mezza (vuol dire generalmente una persa, o indescrivibilmente piccola) pescando a streamer nelle buche più grandi. Lui non crede molto nella mosca esatta, e sulle cognizioni di entomologia. Una volta mi ha detto esplicitamente che volerne sapere sugli insetti più di quello che conoscono le trote è una perdita di tempo. Normalmente si veste nelle migliori sartorie, quelle specializzate in una moda sobria ed elegante, ma quando si veste da pesca sembra una bancarella ambulante: gilet e cappello sono stracci sporchi e informi, gli waders hanno perfino le toppe sulle toppe.
Verso le due, sulla via del rientro, arrivammo a un ponticello. Sotto di noi passava il fiume, incassato e scuro. Appena più a monte, mezzo metro sotto la superficie, una grossa ombra nera pinneggiava tranquilla. Solo ogni tanto si spostava a destra o a sinistra di una decina di centimetri. Mi piace andare a monte del pesce che ho individuato (lontano abbastanza che non mi possa vedere, vicino abbastanza che io lo possa fissare) e fargli passare la mosca davanti al naso. Se lanci da dietro, spesso vede passare il finale o la coda. Se lanci da monte, gli arriverà per prima la mosca. Nelle rare occasioni che il pesce e' già in caccia, abboccherà istintivamente al primo passaggio. Altre volte si infiammerà con occhiate impazienti e la inseguirà, magari afferrandola prima che scappi via dalla pozza. La catturai.
Semplicemente attraversai il ponte, risalii nascosto per una decina di metri e feci un unico decente lancio, e agganciai il pesce. Punto' verso il fondo tre o quattro volte. Poi si rimise in corrente e poi ancora si lascio' guidare nell'acqua bassa dove l'afferrai, a dire il vero non molto elegantemente. Vidi che era quasi cinquanta centimetri e almeno un "onesto" chilo e mezzo. Dopo una pausa di un paio d'ore decidemmo che era il momento di tornare al fiume. Grosse nuvole davano l'impressione di andare verso i cieli di Vienna. Nel frattempo che si era arrivati al fiume, il temporale aveva cambiato direzione, o noi avevamo preso la direzione sbagliata all'inizio così tutto si risolse ad aspettare la sera chiusi in auto, solo una fessura aperta per far uscire il fumo. Avevo comunque "santificato" una giornata che sembrava essere quasi senza speranza e, soprattutto, avevo preso più di Carlo. La pesca a mosca, per sua natura, è uno sport che non deve, o non dovrebbe, contemplare nessuna rivalità o competizione. Sono proprio contrario ad ogni genere di competizione nella pesca, a parte quelle sfide in cui, per esempio, chi prende il pesce più piccolo della giornata deve pagare un giro di birre. Ho un conoscente che quando l'incontri sul fiume e gli chiedi come va egli tira fuori un foglietto e gli dà un'occhiata. La ragione del "segnapunti" è che usa quei dati su catture e condizioni per inserirli, una volta a casa, nel suo computer e produce statistiche annuali, mensili, stagionali eccetera. Quando incontro qualcuno che mi dice "Quanti ne hai presi?" mi piace rispondere: "Nessuno, qualcuno, una ventina", un numero vago, sai cosa intendo. E non voglio nemmeno pensare se sto esagerando o sottostimando. Come nel sesso: non credo che il divertimento si misuri in centimetri o in quantità di "catture". Per molto tempo ho detto che non mi piacciono le gare di mosca perchè trovo che siano innaturali e ne sminuiscano il piacere e, dopo aver partecipato a una di queste, lo dico con maggior convinzione. Naturalmente, ognuno può pensarla come gli pare.
Una gara che rispetti accuratamente tutti gli aspetti e le sfumature della pesca a mosca non esiste e probabilmente non esisterà mai.Dovrebbero esserci non solo gare di lancio e di numero-catture ma anche categorie riservate alla moda sul fiume (old english style con pipa, modern-yuppie-Patagonia, tirolese o montanaro nostrano, rattoppi creativi sugli waders, copricapi estrosi ecc.) senza menzionare poi conoscenza buone trattorie fuori mano, selezione vini, invenzione e battesimo mosche, identificazione uccelli e piante, buon-umore, barzellette e aneddoti, balle ed esagerazioni, disquisizioni etiche e così via. Un punteggio su qualcosa di così ovvio e arido come il numero di pesci, o il totale dei metri, è ridicolmente riduttivo. Un grosso, stupido pesce dovrebbe valere quanto uno piccolo ma intelligente e una trota non presa ma fatta salire dovrebbe valere lo stesso qualcosa.
Se hai una grossa fario in un punto difficile e riesci a farla venire a ispezionare cinque tue mosche diverse anche senza afferrarle, dovresti avere, diciamo, dieci punti. Se stai calmo. Se la chiami "quella vacca" perdi un punto. Con "brutta troia" ne perdi cinque. Se il giorno della gara c'è un sole che spacca i sassi, e tu dici che te ne stai a casa perchè non è tempo da pesca, dovresti guadagnare lo stesso cento punti. Idem se dopo una bella cattura ti siedi sotto un pino a fumare una sigaretta e guardar le nuvole. Notizie utili sulla zona dell'Alta Traun, anche se ho parlato più d'altro. COME ARRIVARE A BAD ISCHL / OBER TRAUN: BRENNERO-INNSBRUCK (autostrada per Monaco-Salisburgo) -SALISBURGO-BAD ISCHL oppure BELLINZONA-LIECHTENSTEIN-FELDKIRCH-INNSBRUCK....... CORSI D'ACQUA DELLA ZONA: ISCHLER ACHE praticamente in centro a Bad Ischl, torrente largo 10/15 metri caratterizzato da buche, lame e correnti. Presenti fario, iridee e temoli. ISCHLER TRAUN è il fiume per eccellenza, largo 50 metri, con correnti e profondità uniformi.Dopo aver attraversato la città si unisce con l'Ischler Ache. Presenti trote e temoli, anche di taglia enorme. MUHLBACH scorre a Bad Goisern (3/5 chilometri dall'hotel). E' un piccolo canale, a volte pare in secca, simile ad un chalk stream largo 5 metri e si pesca praticamente tra case e giardini. E' ricco di fario e, vicino allo sbocco nella Traun, anche di temoli. KOPPEN TRAUN scorre in un canyon vicino a Bad Ausee, a circa 15 chilometri da Bad Ischl. Il tratto a disposizione è lungo 7 chilometri più gli affluenti. Ambiente magnifico e selvaggio, nel tratto superiore scorre lungo la linea ferroviaria fino alla stazione di Bad Aussee. ALTAUSSER TRAUN (5 km), GRUNDLSEE TRAUN (5 km) e KEINISCHER TRAUN (6km) distanti circa 20 chilometri (a monte di Bad Aussee). Sono due tratti simili ai nostri torrenti appenninici, tutti buchette e piccole correntine. Sono pieni di trote fario e iridee, salmerini anche se non di taglia eccelsa e rari temoli.


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