3. Trote e temoli
3.15 Travelling in Europe
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set.99

Traveling fisherman: storie, miti lungo i fiumi d'Europa La nostra è una passione che prende in un modo via via più coinvolgente, totale, senza possibile guarigione. Nessuno che conosco ne è guarito. Perfino Pietro smise la pesca per seguire Gesù, ma solo dopo l'assicurazione che sarebbe diventato un pescatore di anime. Tra i neo-pescatori si creano presto due categorie diverse: chi cerca il modo di passar un pò di tempo in pace e chi ha brama del torrentello nascosto, di esplorare posti nuovi. Alla fine il pescatore della domenica cercherà zone facilmente accessibili dove rilassarsi e prendere un paio di pesci per la cena; il pescatore di trote cercherà via via luoghi selvaggi, incontaminati e magari avventurosi. Incomincierà a sfogliare riviste piene di foto di trote enormi, sai ... di quelle che prenderai solo se userai quella particolare tecnica con una tal canna. Naturalmente questo lo stimolerà, anche perchè da noi sono sempre più rari gli "avversari poderosi" e allora cercherà dove poterli trovare e comincerà a guardarsi attorno. Oltre i confini. Certo, viaggiare costa. Dice bene un proverbio spagnolo "La vida buena es cara, hay vida mas barata pero ya no es vida". Girare per pescare, ahimè, costa più del turismo tradizionale: alberghi umani e non megalager, un'auto e non un torpedone, ristoranti non lussuosi ma nemmeno tipo mensa aziendale. In compenso non sei obbligato alle gite canoniche, ai luoghi status symbol (ohèi! Il Giusepp l'è andà ai Caraibi e la Mariuccia l'à mandà una cartolina dal Maroc) e alle mense che soddisfano il turista mediante mezza papaya e due spaghetti indegnamente scotti. I Paesi Europei possono offrire ancora pesca di qualità, magari non molta perchè il vecchio continente è estremamente industrializzato e fittamente popolato. Quasi sempre ti puoi muovere in auto (escludi così i patemi d'animo se temi l'aereo, non sei obbligato a prenotazioni con enorme anticipo, e spendi probabilmente di meno). Dopo otto, nove ore di strada salti dentro al fiume, anche se probabilmente non peschi subito perchè scivoli e passi l'ora successiva ad asciugarti. Devi imparare a star calmo, ormai ci sei. Fiuta piuttosto l'aria, guarda il cielo, ascolta l'acqua. Ricordati che non c'è fretta, anche se fremi. I Pirenei Spagnoli, e specialmente la parte centrale nella provincia di Huesca, offrono ancora buone condizioni per prendere trote.
Nel Leon ci sono chalk-stream bellissimi e nei vari corsi d'acqua che si gettano nel Golfo di Biscaglia, tra Santander e La Coruna, puoi ancora avere qualche possibilità con salmoni e trote di mare, che qui chiamano "reos". Nel Portogallo la mancanza di controlli ha diminuito enormemente le chances con le trote; solo il fiume Minho, nel Nord, e i suoi affluenti offrono ancora qualcosa di più della speranza per questi pesci. Adesso molta gente punta verso l'Austria. Noi, quasi ogni week-end, "bruciavamo" le centinaia di chilometri di autostrada e arrivavamo già perfettamente preparati sulle mosche da usare. Ora i costruttori di auto e gli stilisti hanno modificato le linee con musi sfuggenti e CX particolari in modo così abominevole che gli insetti scivolano via invece di restare perfettamente spiaccicati, con il risultato che per selezionare la mosca della schiusa ora devo sempre fare assegnamento su congetture empiriche o sulle confidenze di un amico.A Gmunden si sostava sempre nel negozio in centro, sotto ai portici, per comperare qualche mosca e per le ultime novità su acque e schiuse. Non che avessimo bisogno di mosche, ma avevo notato che, dopo aver lasciato un pò di contante, le notizie diventavano un pò più dettagliate. Le acque della Traun risentono ora dei troppi pescatori: sospetto che i temoli siano ormai "spaventati" dagli insetti.
Qui ho avuto giornate in cui tutti, tranne me, catturavano pesci. Ne ho avuto altre in cui catturavo così tanti pesci che la cosa diventava veramente imbarazzante. Ho avuto giorni in cui prendevo pesci qualsiasi cosa lanciassi loro, e altri in cui trovare la mosca diventava un problema da laurea in entomologia: mangiavano solo un tipo di insetto, in una sola taglia, e di quell'insetto inevitabilmente ne avevo sempre solo uno o due nelle scatole. Le acque della Slovenia sono ancora valide, ma ormai la pressione dei pescatori ha raggiunto livelli quasi inaccettabili. Sull'Isonzo, sull'Idrica, e sulla Sava ormai ci sono più pescatori che pesci: entri in un bar indossando un paio di waders e nessuno gira più gli occhi. Vi erano, circa quindici-venti anni fa, diversi pesci enormi, moltissimi piccoli, e un sacco tra i trenta e i quaranta centimetri. Naturalmente le prime volte prendevo più piccoli che grandi, ma quelli di buona taglia erano abbastanza numerosi da farmi passare allegramente sette/otto week-end per stagione lungo quelle sponde. Ora che ci penso, c'erano un sacco di trote per tutti: trovavi più trote da quaranta centimetri là che in tutti i fiumi d'Italia, anche se, onestamente, non c'è mai stato il tempo in cui tutte erano quaranta centimetri. Ho pescato per molto tempo e in molti luoghi, con molte persone e alcune di loro sanno leggere. Non posso quindi raccontare troppe balle. Sono ancora presenti in buon numero trote e temoli, ma sta prendendo sempre più piede l'immissione di iridee "pronto-pesca". Ci sono voci che esistano ancora in molti tratti trote da tre chili. Anche se chiunque sa che questa frase si riferisce comunemente a qualsiasi trota che passi il chilo e mezzo, probabilmente c'è un fondo di verità. Le acque croate (Krka, Kupa, Gacka) probabilmente avranno bisogno di qualche anno e quelle di Bosnia di qualche decennio per tornare a livelli decenti. Ricordo ancora certe schiuse di Mosche di maggio sul Gacka. La sua vallata era consacrata solo all'agricoltura: niente auto, niente fabbriche, niente diserbanti o concimi chimici. La temperatura di questo corso d'acqua è costante tra i 10° e 15°, estate e inverno. Poichè l'acqua impiega meno di un giorno a scorrere dalla sorgente alla palude dove scompare, la massima escursione è di 2 gradi.Queste caratteristiche determinano condizioni biologiche ideali: gli scienziati parlano di 13.000 insetti per metro cubo di fiume. Agenti di borsa, dentisti, avvocati, grandi chirurghi, il genere di persone che usano waders su misura e canne in refendu, pianificavano le proprie vacanze in modo che coincidessero con l'evento .... ma anche idraulici, vigili urbani e tramvieri. Tutti preparavano l'attrezzatura completa e poi aspettavano la telefonata di Stefanac, il gran stregone indigeno. Di Polonia e Boemia non conservo buoni ricordi di pesca.
Mi era capitato tra le mani un articolo che raccontava degli enormi lucci della Masuria, al confine tra Polonia e Russia (quando Walesa faceva l'operaio e Russia significava U.R.S.S.). Lo stesso articolo parlava anche dei salmoni, hucho e non, dei temoli della Polonia e della Cecoslovacchia. Le rotelline nella testa si erano messe a girare ed eravamo partiti. La notte che lasciammo l'Italia una intensa bassa pressione si mosse verso la nostra meta, accompagnata da una serie di quattro fronti freddi, perturbazioni in alta quota, e isobare così tese che non potevi separarle con uno spillo. Piovve tutto il viaggio, e quando il mattino successivo girammo verso Est capitammo in un vento a 90 all'ora con raffiche orizzontali, neve e temperature sottozero, parecchi alberi abbattuti.
Il lago dove arrivammo era un incredibile vortice di venti, onde di due metri e decisamente impescabile. L'uomo che faceva da guida ci accompagnò una sera ad una festa campestre. Tutti erano completamente ubriachi di vodka. Ogni tanto si interrompevano per offrirci qualcosa: un pezzo di formaggio, una copia di una rivista ed infine, ridacchiando, anche una minuta ragazza con un grande naso .... "Visto che siete soli". Noi avevamo cortesemente rifiutato e l'avevamo soprannominata Semaforo: aveva capelli rossi, occhi gialli, denti verdi e un alito che poteva appiccare un incendio. Ah, ma volete sapere della pesca: grandi, continui cappotti e generalmente la cosa si svolgeva in un paesaggio che assomigliava alla scenografia per un film di Dracula, solo un pò più sinistro. In generale, comunque, i corsi d'acqua dei Paesi dell'Est non sono particolarmente ricchi, e quelli che ho visto in pianura, sempre inquinati. Nei punti più fuori mano si trovano acque interessanti ma nulla che valga la pena di un viaggio così lungo. I locali inoltre pescano, e bene, per il cestino; non rimangono quindi molte possibilità ai pesci di crescere. La gente è cordiale, particolarmente con gli italiani e noi alloggiavamo in locande o, a volte, da contadini. Il Dunajec e il Poprad sono gli unici fiumi polacchi dove vive il salmone del Danubio (fu introdotto artificialmente). Questi Huchen mangiano solo altri pesci e sono praticamente impossibili da catturare a mosca. Provammo, un paio di mattinate, innescando grossi abramidi con risultati negativi. Queste esperienza, tra quelle della mia vita, va registrata nel capitolo "Etica: zona d'ombra". Nel Nord Europa solo pochi fiumi, secondo il nostro standard, ricevono una notevole pressione di pesca e questo è l'aspetto piacevole della pesca in Scandinavia. Nonostante ciò, dai primi anni '60 la pesca delle trote in Norvegia è deteriorata piuttosto rapidamente, ed è oggi solo l'ombra di cosa era immediatamente dopo la guerra. Le possibilità di catturare trote di, diciamo, due chili a mosca sono quasi nulle, a meno che tu non sia disposto a camminare cinque o sei ore dalla più vicina strada. Nell'estremo Sud del Paese è praticamente impossibile trovare trote oltre i quattro etti. In Svezia stesso discorso, solo che trovi anche salmerini di quel peso. Però in questo Paese ci sono due fiumi incredibili da trote di mare: l'Em, che ospita le più grosse del mondo e il Morrum, che dà anche diversi salmoni. In Lapponia puoi trovare una buona pesca: trote e temoli, in quantità quasi eccessiva e di taglia non grande, ma onesta. Le guide indigene che avevamo utilizzato erano capaci e cordiali.
Conoscevano bene i posti, ci sapevano fare sulle rapide con i gommoni, cucinavano benino e biascicavano non più di quattro/cinque parole al giorno. L'ultima sera ci abbracciammo e intonammo insieme "Santa Lucia". Poi puntammo verso il Tana (vicino Capo Nord) dove, appena giunti, incontrammo un pescatore sulla riva che imbracciava la canna come una pertica per le noci. Quando riuscì finalmente a fare un lancio superiore ai tre metri, il suo cucchiaio andò ad infilarsi fortuitamente nella gola di un salmone. Poiche' il pesce si pianto' in corrente ed il pescatore non riusciva a smuoverlo, mise la canna in spalla e si volto' verso il prato iniziando un vergognoso tiro alla fune. Dopo dieci minuti di "lotta" e venti metri di passeggiata il salmone si dibatteva sulla sabbia della riva.
Lo stimammo, sbavando dall'invidia, tra le venticinque e le trenta libbre. Naturalmente quello fu l'unico salmone preso, e visto, nella settimana. In Scozia e Irlanda c'è l'idea bizzarra che le fario appartengano solo ai laghi e sono appena tollerate, qualche volta con fastidio, nei fiumi. Anzi nelle Highlands, il termine "fish" si riferisce a un solo genere di pesce, il salmone. Qualsiasi altra cosa nei fiumi è ignorata o considerata cosa di cui sbarazzarsi. Quasi tutta la "tradizione" proviene da queste vallate: buona parte dei "sacri testi", le canne in refendu, le mosche classiche. Un pescatore scozzese mi disse una volta che, se controllavi i luoghi nativi degli uccelli e animali da cui provenivano i materiali per alcune mosche classiche da salmone, avresti avuto la mappa abbastanza completa del vecchio Impero Britannico. Disse inoltre (e credo potrebbe essere una ragione buona come un'altra) che probabilmente gli inglesi si erano dati da fare per conquistare il mondo solo per potersi costruire le loro complicate mosche. In Scozia, nel Tweed, ebbi l'approccio con il mondo del salmone. Solo con quel mondo, non con il pesce. Questo non fu solamente il mio primo fiume famoso, fu il primo veramente leggendario. Purtroppo ero capitato nel settembre più secco del secolo, e quando tornai a novembre ci fu il peggior autunno mai ricordato: uragani, neve, pioggia, tutti i fiumi in piena. Abbastanza da far ubriacare il presidente della Lega contro l'alcolismo. In Irlanda il modo più popolare di pescare le trote è "downstream" con tre mosche. Questo ti risulta evidente quando entri in un negozio per comprare qualche mosca adatta al fiume locale. Generalmente ti verrà offerta una selezione di sommerse come Greenwell's Glory, Pheasant Tail, Butcher, Clarlet e quasi sempre già montate in un finale di tre mosche pronto per l'uso. Di trote ce ne sono moltissime, in tutte le acque. "Un bel pesce" è un concetto vago su ogni fiume: qui si intende una trota di tre etti. Ci sono sia grandi fiumi che "spate rivers" che possono dare buoni risultati per i salmoni: ma sappiamo che questa pesca rimane sempre una lotteria. Per "spate river" si intende un corso d'acqua che viene risalito dai salmoni esclusivamente durante le grosse piene. Lanciare una mosca da salmoni tutto il giorno senza toccare un pesce può essere una situazione monotona, frustrante se e' ripetuta per una settimana. Peggio se li vedi luccicare, gobbare, saltare e non li prendi. Ma tutti i pescatori di salmoni accettano l'imprevedibilità e l'inevitabilità di qualche debacle o condizione negativa: quando c'è poca acqua o troppa. Quando e' troppo presto o troppo avanti nella stagione. Quando semplicemente non ci sono pesci nella pool o quando il sole e' troppo forte. In genere, durante le giornate penosamente senza pesci, mi conforto pensando e razionalizzando sulle medie delle catture, sulle statistiche per il Salmone Atlantico. Riguardando i miei diari trovo che la media e' stata di quasi un salmone al giorno, che e' una media alta per chi non peschi solo in Russia e Islanda e, non vivendo sulle rive di un fiume da salmoni, deve prendere l'aereo per trovarne uno. Non vuol dire che sono un pescatore particolarmente bravo, ma solo che ho avuto la fortuna di pescare su fiumi discreti nel momento giusto, e forse per questo ho acquisito esperienza. L'Irlanda del Nord, o Ulster è un po' più ricca sia di trote che di salmoni (fiumi Bush, Roe e Faughan). Quando ci pescai ero probabilmente l'unico turista dell'anno. Non tutti hanno piacere di trovarsi in quella parte del mondo che è presente tutte le sere nel telegiornale. Oltre alle fario simili alle nostre, in molti laghi irlandesi ne esiste una varietà, o sottospecie, soprannominata Ferox, il che è tutto dire. Ti occorre una barca e una guida sobria. Vai nella zona del lago battuta dal vento, dove tutti gli insetti vengono ammucchiati e dove il continuo moto ondoso smuove dal fondo e rimescola le ninfe. Devi lanciare tra le folate, o nelle pause tra queste. Naturalmente lo fai dopo aver indossato il maglione pesante e magari la giacca a vento. Se la pioggia arriva presto durante il giorno, gela e umidifica l'aria attorno. Fa parte delle attrazioni locali ma quella leggera doccia può significare l'inizio di una buona schiusa più tardi. L'Islanda offre la pesca al salmone al massimo livello in termini di qualità, gestione, purezza dell'acqua e dell'ambiente, bellezza e unicità dei paesaggi e molti altri fattori incluso, sfortunatamente, il prezzo. Dei trenta migliori fiumi del mondo per la pesca al salmone, dieci si trovano in Islanda. Naturalmente la lista d'attesa per poterci pescare è proporzionale all'esclusività. Offre anche degli eccellenti luoghi per pescare trote ma la distanza e i costi comunque eccessivi ne fanno una destinazione scarsamente valida per questo genere di obiettivi. Di tutte le destinazioni del mondo per il Salmone Atlantico, nessuna può rivaleggiare con i fiumi russi della penisola di Kola in termini di numero di pesci. I fiumi più poveri della regione hanno tanti salmoni come i migliori fiumi canadesi, delle isole britanniche e della Scandinavia. I migliori fiumi in Kola hanno più salmoni di quanto riuscite ad immaginare. Alcuni sono gestiti da organizzazioni americane, finlandesi, inglesi. I diritti di pesca su qualche fiume sono stati dati in affitto contemporaneamente a diverse organizzazioni, generando situazioni a dir poco spiacevoli. Sul Varzina soldati armati hanno "imprigionato" e poi scacciato alcuni pescatori. Del resto in Russia sta proprio cambiando tutto; pare che ora siano i bambini a mangiare i comunisti e nel caos generale ti puoi aspettare qualsiasi cosa: attendere due giorni l'elicottero che deve raccoglierti, o attendere i viveri che l'ufficio competente si è dimenticato di mandarti al campo. E ti ritrovi a far colazione, pranzo e cena con cavoli e salmoni, se li prendi, per una settimana.


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