6. Un po' di tutto
6.12 DIECI HOT SPOTS
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ago.95

E' un'opinione comune che se Dio ha creato il mondo con due terzi di acqua e un terzo di terra è solo perche' voleva farci trascorrere un terzo del nostro tempo lavorando e due terzi pescando. Per rispettare questo principio inviolabile, in un quarto di secolo ho collezionato oltre un centinaio di viaggi di pesca esplorando una quarantina di Stati e quattro continenti. Ho visto molti luoghi che erano, e alcuni lo sono ancora, meravigliosi. In molte zone trofei importanti attendono le nostre mosche, ma non sempre, per me, un buon posto significa solo decine di pesci titanici. Di frequente rivolgo l'attenzione a luoghi che appagano più per caratteristiche particolari quali, ad esempio, la bellezza del paesaggio o esemplari che rappresentino una vera sfida. Il senso indescrivibile di vigilia, di mistero, i preparativi o semplicemente il pensare di andare a pescare, per me, costituisce già metà del divertimento. Quello che spesso affascina più del banale tira-molla con un pesce è tutto ciò che sta attorno alla pesca: sentire il sole o la brezza o la neve sulle guance, il suono del fiume, gli uccelli, o il fruscio delle foglie, i colori dei fiori lungo le rive, la trepidazione con cui affrontiamo circospetti la prima buca, la birra gelata dopo una giornata sul fiume, le chiaccherate con gli amici attorno al fuoco, e miriadi di altre emozioni che hanno poco a che fare con i pesci. Se fossimo veramente interessati solo alle catture, invece di mosche e canne in grafite, useremmo probabilmente vermi e tramagli. Ognuno di noi ha concezioni e idee diverse sulla pesca. Tempo fa, a una cena fra pescatori, Mario mi disse che se non avesse potuto pescare con l'attrezzatura ottimale e nel momento migliore non avrebbe pescato del tutto. Roberto affermò invece che avrebbe preso pesci anche se avesse dovuto farlo esclusivamente con un arpione, di frodo e in una notte gelata. Lui fa il medico ma va a Bonefish in inverno e a salmoni durante l'estate, a trote in primavera e a temoli in autunno, inoltre è un appassionato cacciatore, cercatore di funghi e sciatore. Non mi è stato mai chiaro quando trova il tempo di curare i pazienti. Ma qualche medicina deve averla propinata, penso, perchè una volta una casa farmaceutica lo ha invitato ad un congresso a Parigi.
Non dimentichiamo che la pesca può essere talvolta un'avventura, ma di base dovrebbe essere un normale, quotidiano, aspetto di buon vivere. Uno spagnolo di nome Ortega ha detto che la pesca e' "una vacanza dalla condizione umana": non è infatti indispensabile andare in qualche luogo esotico, catturare un sacco di pesci enormi in qualche posto selvaggio credendo che solo così si possano provare emozioni. Sui torrenti di casa, infatti, si trascorrono parecchi momenti piacevoli e si affina l'esperienza. Quella sorta di cognizioni, voglio dire, che si sviluppa nelle acque di casa è parte integrante dell'abilità del pescatore, ed è difficile ottenerla quando sali su un aereo a Roma, arrivi in Patagonia, peschi senza tregua per sette giorni fiumi completamente diversi da quelli ai quali sei abituato, e ritorni a casa con gli waders che non sono ancora asciutti.
Ora spesso mi sento chiedere: "Qual'è il posto migliore?" "Dove si trovano i pesci più grossi?" "Dove si prende di pi-...Dove? Dove?". Talvolta mi sono trovato a fare paragoni tra un fiume e l'altro, classifiche tra un'area e un'altra simile .... "le trote dell'Ybbs sono più difficili di quelle dello Steyr" oppure "il Rio Colorado ha Tarpon enormi, ma peschi in un mare di fango, assediato da zanzare taglia Jumbo".Mi sono costruito così un elenco, molto personale, dei luoghi migliori, degli "hot spots" del mondo, e la mia intenzione è, in parte, di parlare della pesca veramente "di qualità". Il discorso dei costi che si devono sostenere ha la sua importanza, ma a volte non è fondamentale. Non molto tempo fa ho speso una cifra che non confesso a mia moglie per una canna che userò forse un paio di volte in tutta la vita, ma ancora oggi non vado al bar dove pago il caffè cento lire in più. Una volta stabilite certe priorità, queste vanno rispettate. Le prede d'acqua dolce più ambite sono senz'altro trote, temoli e salmoni; cominciamo quindi la carrellata tra i luoghi in Europa che offrono queste specie. Il top è senz'altro la Salza dalle parti di Gusswerk o Mariazell: il fiume è tra i più belli del mondo, le trote enormi e selvatiche e l'Austria è quella piccola meraviglia di pulizia e cortesia dove si procede quasi sempre in salita o in discesa e tutti gli alberghi sembrano ritagliati dalla stessa persona con la stessa sega da traforo. Ci sono voci che esistano in questo tratto decine e decine di trote da cinque chili. Anche se chiunque sa che questa frase si riferisce comunemente a qualsiasi trota che passi il chilo e mezzo, probabilmente c'è qualche fondo di verità L'alta Sava in Slovenia, quella vicino a Bohinj per intenderci, è un'altra piccola perla: trote e temoli, prati in fiore, acque di cristallo, fondali turchese o di un bianco abbagliante, tutt'attorno montagne che ti tolgono il fiato. Peschi per ore, per giorni, in una splendida solitudine. Qui, credeteci o no, mi sono trovato in parecchie occasioni nel mezzo di schiuse selvagge con trote giganti che saltavano dappertutto come pazze. Schiuse dove non riuscivo a prendere un pesce qualsiasi mosca usassi. Schiuse dove ero certo che avrei avuto maggiori possibilità se avessi cercato di acchiapparle col guadino, tanto bollavano vicine.
Dell' Unec, sempre in Slovenia, e dei suoi temoli tutti ne parlano; ci sono certamente altri luoghi con molti bei temoli, ma nessun corso d'acqua possiede lo stesso fascino. Un amico mi ha detto: "Quello è il posto dove decidi di andare quando hai già catturato abbastanza pesci da non aver più niente da dimostrare. Ora vuoi solo vedere quanto regge il tuo sistema nervoso". Rimane sempre un gradino sopra gli altri fiumi e infatti ci incontri i pescatori più esigenti di tutto il mondo. Qui alcuni giorni non ci sono nè bollate nè pesci; in altri nessuna bollata ma prendi pesci discreti; in altri ancora belle bollate e schiuse ma nessun pesce. Più spesso c'è un po' di tutto.
E per pochissimi giorni all'anno la pesca è semplicemente fantastica. A proposito, ci sono due tipi estremi di pescatori. Alcuni non pescano in un posto finchè non diventa alla moda, mentre altri scappano via nel momento che lo diventa. A lungo andare, ci saranno sempre più dei primi che degli ultimi. Io e la maggior parte dei miei amici generalmente stiamo nel mezzo.

Per il Salmone Atlantico penso all' Islanda, e al fiume Nordura in particolare. Ho pescato in altri fiumi che danno più catture (Brynjudalsa, per esempio) o esemplari più grossi ma nessuno di questi è così vario e piacevole. Mi pare poi che i salmoni del Nordura, a parità di peso, siano più forti. Forse usano il doping. Fu il posto che mi diede le prime soddisfazioni quando partii seriamente alla ricerca del salmone, il mio profano Graal. In quei tempi questa pesca non era ancora appannaggio di banchieri, armatori e rock-star. Dimentichiamoci la Scozia anche se proprio in questa strana terra ha avuto i natali la pesca al salmone: fatto che si può solo spiegare perche' e' anche il luogo di nascita del whisky. E' l'ambiente ideale dove fare le prime esperienze di lancio a due mani: ci sono ottimi istruttori per lo Spey-Cast, e rimane il luogo dove poter ammirare la maggior quantità di vetusti salmoni impagliati. La Norvegia, invece, offre un piccolo numero di grossi pesci, specialmente all'inizio di stagione, quando i fiumi generalmente non presentano le condizioni ideali per pescare a mosca. In Russia c'è l'Umba dove i salmoni grossi ci sono davvero (ne ho presi diversi attorno ai dieci chili, con un paio oltre i dodici), anche se risalgono solo per una settimana o due all'anno, difficili da azzeccare come un terno su Napoli. Gli altri fiumi della penisola di Kola hanno risalite "strane" oppure presentano scomodità eccessive, o danno salmoni piccoli, o in numero troppo elevato. Voglio spiegarmi: per pescare nel Ponoi devi chiedere un mutuo in banca, e si paga un prezzo alto perchè il fiume ha medie di 8/10 salmoni al giorno per pescatore. Non mi interessa. Non mi interessano punteggi nè performance da stakanovista. Due salmoni, per me, significano una buona giornata, tre/quattro una giornata eccezionale. Oltre questo l'eccitazione della ricerca e l'emozione della cattura diminuiscono. Tutto si riduce solo a fatica e contabilità. ll Canada Atlantico è un po' come Scozia e Irlanda: trote di trenta, quaranta centimetri ti possono capitare tranne quando vuoi tenerne qualcuna da portare a casa. In quel caso quelle che prendi arrivano al massimo a diciannove centimetri. A volte senti parlare di un chilo e mezzo, due chili, a volte senti addirittura storie durante le quali chi le racconta tiene le braccia come se dovesse sollevare un frigorifero. In generale se ributti in acqua una trota di venticinque centimetri ti guardano come un deficiente. Per quanto riguarda il Salmo Salar questo è un ottimo posto per spendere poco e vedere i salmoni saltare nelle pools degli altri: le catture rappresentano un optional. Il Labrador e il Nord Quebec fanno eccezione: hanno degli eccellenti fiumi ma con regolamenti particolari. Voglio dire che se hai già preso i tuoi due salmoni, diciamo verso le nove del mattino, devi smettere e ti rimane troppo tempo da dedicare a costruire mosche o sbronzarti o a meditare sui tuoi peccati. Il Tarpon può essere definito una gigantesca aringa così come una tigre si può definire come un grosso micio. Questo pesce leggendario si trova lungo tutte due le sponde dell'Atlantico: in Africa circa da Dakar (Senegal) in giù fino alla foce del fiume Congo, e in America dalla Carolina al Brasile. I Bonefish hanno un'area ancora più diffusa e sono praticamente presenti in tutti i mari caldi, anche se non sempre sono facilmente pescabili. Per queste prede il luogo che amo sono i Jardines de la Reina di Cuba: ricchi di pesci di ogni genere, un vero paradiso per il pescatore, adatti per tutte le più raffinate tecniche. Peschi dalla barca o in "wading", individui l'obiettivo e lanci: vedi sempre il tuo pesce, quando insegue e afferra la mosca, quando fugge alla velocità della luce, quando salta.
Qui, in mare aperto, puoi perfino tentare con la mosca enormi squali. Naturalmente devi attirarli sotto bordo brumeggiando. Se ne hai il fegato. Il mio amico Fulvio, che ama invece sentirsi la terra sotto i piedi, si è specializzato nelle pesca da riva per Saraghi, Barracuda e Cubera. Conosce perfettamente luoghi e orari migliori, dove andare con ogni marea per il surf-casting, come e con che cosa pasturare. Questa è una delle poche tecniche che non ho mai praticato soprattutto perchè odio le lunghe attese e la pesca notturna. Alcune malelingue, poi, dicono che il surf-casting sia stato inventato da nobili decaduti che non potevano permettersi di affittare una barca. Per il Bonefish anche Los Roques in Venezuela è eccellente: milioni di esemplari, anche di taglia notevole ma, in pratica, non trovi Tarpon. Belize, Bahamas, Florida e Messico hanno invece, a mio avviso, un peggior rapporto qualità/costi rispetto alle aree sopracitate: fanno parte ormai del grosso circuito turistico-alieutico statunitense e ciò significa guide ottime, organizzazione cinque stelle, prezzi da capogiro e pesci scarsi. Non sono mai stato a Christmas Island, nel Pacifico.
Molti amici me ne hanno parlato ottimamente ma andarci è come il discorso delle trote in Nuova Zelanda: saranno magnifiche ma occorre fare il giro del mondo e quando si vola per venti/trenta ore l'orchite è sempre in agguato. Il Sudafrica ti strega per gli scenari, per gli animali, per la gente gentile e ospitale. Ma sono sicuro che non ci ritornerò, perlomeno esclusivamente per pescar trote. Per le fario veramente grosse il meglio è la Terra del Fuoco. La parte cilena ha meno trote di mare giganti (5/10 chili) rispetto a quella argentina ma ha anche meno vento (leggi meno giornate perse) e molte più trote stanziali. E queste sono fario di due o tre chili che esigono rispetto. E poi peschi tra monti e vallate rimaste uguali dalla creazione. Uno spettacolo affascinante che quasi ti commuove: la fisionomia generale di questo paesaggio montuoso è la più bella che abbia mai visto. Il fatto di aver girato mezzo mondo non significa che io sia un ricco snob: ho sempre cercato occupazioni che mi permettessero di viaggiare e pescare. Durante mie precedenti incarnazioni ho fatto il vagabondo e poi l'ufficiale e il commesso viaggiatore (modi diversi di fare il vagabondo). Ora, dove vivo, sono conosciuto come "quel balordo del Fumolo". Non me ne preoccupo, forse hanno ragione e comunque è una specie di tradizione di famiglia. Cinquant'anni fa se chiedevi di "quel balordo del Fumolo", ti avrebbero indicato la casa di mio zio. Le grosse Rainbows in Alaska si trovano nell'area del lago Iliamna: fiumi come il Talarik e il Newhalen sono leggenda. Io preferisco il Tazimina con le acque chiare come la grappa che fanno, di frodo, dalle mie parti. Individui le trote enormi tra i branchi di salmoni, assisti ad ogni fase quando succhiano il tuo "Salmon Egg". Il pescare su pesci che vedi amplifica sensazioni ed emozioni. Naturalmente ci devi veder bene. Purtroppo passano gli anni e non sono più "occhiodifalco" come una volta: intendiamoci, posso ancora leggere o sfogliare Playboy senza occhiali, ma per fare un Blod Knot decente con lo 0.10 impiego qualche minuto. Nella Bristol Bay, per la pesca del Silver Salmon, amo il fiume Togiak per gli stessi motivi. In Alaska, quando ci sono, i salmoni li trovi dappertutto ma spesso ti ritrovi a lanciare, gomito a gomito con centinaia di altri pescatori, e immergi le tue preziose mosche in corsi d'acqua pieni di acqua melmosa o lattescente per il disgelo. L'area del Togiak, invece, pare ritagliata da una cartolina: vedi il fondale a quattro metri e puoi bere l'acqua. Solo gli orsi talvolta fanno compagnia ma sono discreti e non ti disturbano. Non ho ancora accennato alla Steelhead. L'area di diffusione di questo pesce e' quella del Nord Pacifico che va dalla California all'Alaska con una maggiore concentrazione nello stato di Washington e in British Columbia. Man mano che si va verso Nord le Steelheads sono più grandi perche' trascorrono piu' tempo in mare. Per esempio in California ce ne sono molte di un anno mentre in British Columbia sono dalla classe 3/2 (tre anni in acqua dolce e due in mare) in su. Le piu' grandi che vengono catturate nell'area dei fiumi Skeena (Morice, Babine, Kispiox) e Fraser (Thompson, Chilko) e Dean appartengono tutte alle classi 3/3, 3/4 e 4/3. Ne ho catturata qualcuna, ma non sono luoghi dove mi sono divertito molto: non credo al principio che devi soffrire per avere una buona pesca. Sarà che mi sono convinto che quando gli anelli si gelano dovresti startene a casa a oliare i mulinelli o tuttalpiù in albergo ad avanzare proposte licenziose alle cameriere. Si potrebbe pescarle più a Sud, in California o in Oregon, a settembre/ottobre ma la media delle catture su quei fiumi è di un pesce ogni cento ore di pesca. Il Big Game a mosca è stato qualcosa di vago fino a quando si seppe che nel gennaio dell'89, Lee Wulff (c'erano stati altri prima, ma non così famosi) aveva catturato un Marlin e poi un Sailfish (quest'ultimo lottando per sei ore e mezza) in Costarica. Naturalmente tutti e due i pesci erano stati attirati vicino alla barca trainando delle esche prive di ami. Ho letto che anche Messico, Panama e Honduras offrono queste possibilità e suppongo vere certe storie che ho sentito. Catturare un Marlin o un "Vela" però è qualcosa, per me, che sta tra quelle imprese che vengono fatte sempre solo dagli altri, come correre i cento metri in dieci secondi, scalare l'Everest, guadagnare con la Borsa, dipingere la Gioconda. Per quanto riguarda gli altri pesci sportivi le lagune interne di Cuba, tanto per dire, sono farcite di boccaloni; ma personalmente non adoro nè i boccaloni nè la pesca ai boccaloni, anzi aborrisco quest'ultima. Ma non ho nessuna voglia di attaccar briga con quelli che la fanno, provo solo una sorta di pietà per loro. Ho pescato Snook, Barramundi, Peacock Bass ecc., ma li considero un pò come delle entraineuses: soggetti interessanti, ma non qualcosa per cui un gentiluomo debba perdere troppo tempo o andarne troppo fiero.Ricapitoliamo. Allora abbiamo detto Salza, Unec e Sava a corto raggio. Poi Nordura e Umba, Jardines de la Reina, Los Roques, Rio Grande in Terra del Fuoco, Tazimina e Togiak. Fanno dieci-posti-dieci in tutto. Beh! Cinquant'anni fa A.J.McClane parlava di cento luoghi al mondo veramente ottimi. O io sono più schizzinoso o cinquant'anni sono bastati per deteriorare fiumi e acque del novanta per cento. Qualcuno dice che il declino ha a che fare con la pesca intensiva mentre altri parlano di inquinamento. Io propendo verso una causa del tipo forza malvagia naturale, l'equivalente moderno degli antichi spiriti maligni. Naturalmente se hai intenzione di fare il pescatore-giramondo devi memorizzare alcune frasi d'emergenza per la guida che ti accompagna: "Cerveza fria, por favor" ai Caraibi oppure, se sei a Nassau o a Vancouver, "Cold beer, please" assicurandoti sempre che qualsiasi cosa bevi arrivi da una bottiglia o da una lattina. Altre frasi chiave da imprimere nel cervello sono: "Mantenga la lancha paralela ... la costa, por favor" o "Please keep the boat parallel to the shore", e poi ancora "Quiero pez mas grande" oppure "I want a bigger fish" oppure "Have You a sister? (Tienes una hermana?)" nel caso, ma solo in quello, la pesca fosse totalmente negativa.