Cortesia del re
Su Autori Luigi XIV

 

Mai uomo fu così naturalmente cortese, con una cortesia così misurata, così giusta, né così capace di distinguere l'età, il merito, il rango, nelle risposte quando queste andavano oltre il «vedrò», e nelle maniere. Questi diversi gradi si notavano con chiarezza nel suo modo di salutare e di ricevere la riverenza, quando uno partiva o arrivava. Era ammirevole vederlo ricevere i saluti in modo differente, alla testa delle truppe, sia in campagna che alle riviste. Ma soprattutto nei confronti delle donne, nessuno l'uguagliava. Non passò mai davanti alla più modesta delle cuffie senza alzare il cappello, dico, persino alle cameriere che sapeva tali, come spesso accadde a Marly. Per le dame si levava completamente il cappello, ma più o meno da lontano; per i titolati, lo levava a mezzo, e lo teneva in aria o poggiato sull'orecchio; per gli altri nobili, quelli che veramente lo erano, si contentava di mettere la mano al cappello; lo toglieva come per le dame, per i principi del sangue; se avvicinava delle dame, non si copriva se non dopo averle lasciate. Tutto ciò avveniva solo quando si trovava fuori, perché nei suoi palazzi non aveva mai il capo coperto. Le sue riverenze, più o meno marcate, ma sempre aggraziate, avevano una leggiadria e una maestà incomparabili, persino il suo modo di alzarsi a metà durante la cena per ogni dama con diritto allo sgabello che entrava, non per nessun'altra e nemmeno per i principi del sangue, ma ciò verso la fine, lo affaticava, quantunque non abbia mai cessato di farlo, perciò quelle dame evitavano di entrare alle sue cene quando erano già iniziate. Sempre con la stessa distinzione riceveva i servizi di Monsieur, del duca d'Orléans e dei principi del sangue, a questi ultimi non faceva che un cenno familiare come a Monseigneur e ai suoi figli, riservando ai grandi ufficiali un'aria di bontà e di attenzione. Se gli facevano aspettare qualcosa al momento di vestirsi, attendeva sempre con pazienza. Puntuale alle ore che stabiliva per l'intera giornata, con una precisione scrupolosa e sintetica nei suoi ordini. Se andava, durante l'inverno, nei giorni di cattivo tempo, quando non poteva uscire, dalla Maintenon un quarto d'ora prima di quel che aveva stabilito, cosa che non avveniva quasi mai, e non vi trovava il capitano delle guardie di servizio, non mancava mai di dirgli in seguito che la colpa era sua per avere anticipato l'ora, non del capitano per non essere presente. Così, con questa regola alla quale non veniva mai meno, era servito con la massima esattezza, e ciò era molto comodo per tutti i cortigiani.