ROCCIA DELLA VAL LOMASONE.

( di Paolo Malfer )

 

Dal film alla realtà. In Val Lomasone, nelle Giudicarie Esteriori (Trentino Occidentale) ad un tiro di schioppo dalle Terme di Comano, rinomata località trentina per l’acqua portentosa che cura molte malattie della pelle, dove è stato girato lo splendido documentario naturalistico (presentato dalla Sat in collaborazione con la Festa dell’Agricoltura - Palio dei 7 comuni nel dicembre scorso) , è situata la PALESTRA DI ROCCIA della VAL LOMASONE frequentatissima da arrampicatori e da appassionati provenienti da tutti i paesi del mondo; la palestra, costruita grazie all’impegno e al lavoro costante di un gruppo di vulcanici soci della Sat di Ponte Arche, è contrapposta, geograficamente parlando, a quelle, forse, più famose del Basso Sarca e della zona di Pietramurata, ma non ha certamente nulla da invidiare alle vicine aree altogardesane. La palestra, protetta, alle spalle, come un fedele guardiano, dal Monte MISONE, è stata scoperta e localizzata su di una parete alta una sessantina di metri e si sviluppa per oltre 200 metri. Si trova poco a monte della Malga Lomasone, raggiungibile in auto da Vigo Lomaso o dall’antico paese di Dasindo. Dalla malga si prosegue per una strada sterrata per alcune centinaia di metri fino all’indicazione di un parcheggio. Da qui, in pochi minuti, a piedi, un sentiero porta alla base della parete di roccia calcarea che appare fieramente solida e stratificata. Sono state realizzate con sapienza e fantasia circa 70 vie , tutte chiodate ad espansione con spit, catene di sosta e segnalazione del proprio nome alla base di ciascuna di esse . I segnali , per rispettare l’ambiente , sono stati realizzati in legno con incise le nomenclature colorate di giallo. Tante ed intense sono state le ore di lavoro per “tirare” a lucido il terreno sottostante. Tre sono i settori, con itinerari che variano fra difficoltà valutate tra il 5a e 8c (gradi) . Alcuni di questi raggiungono anche i 60 metri di altezza. La parete, ed è questo il bello, offre varie soluzioni . Il divertimento puro è assicurato. Diedri, fessure, piccoli campanili. Questa zona attrezzata offre enormi potenzialità. Basti pensare solo alla possibilità di organizzare corsi per gli studenti delle scuole vicine oppure anche corsi per addetti ai lavori come, ad esempio, il Soccorso Alpino o per le altre Agenzie ufficiali che si occupano di sicurezza in montagna. L’Ora del Garda ( un vento costante che soffia da sud verso nord ), infatti , fa di questa terra giudicariese un piccolo paradiso graziato da una favorevole condizione climatica anche nei periodi invernali.

Ultimamente sono state attrezzate , dopo averle sperimentate, altre 8 vie che vanno ad aggiungersi come delle perle preziose, alle altre. I loro nomi e numeri : n.° 20 Linda, 21 Disonesta, 22 Signorina, 23 M.Brento, 24 Panorama, 25 Lampo, 26 Divorzio, 27 Tosto . Il numero 28 è un boulder (sasso) alto circa 5-6 metri suddiviso in due parti Block 1 e Block 2. Un boulder naturale che potrebbe essere “usufruito” come punto o fase di riscaldamento da parte dei frequentatori per accedere, poi, alle altre splendide vie. Molto funzionale e suggestiva l’area Pic-nic che in estate attira gruppi di persone del luogo e turisti amanti di grigliate all’aria aperta; da sottolineare inoltre anche la rievocazione di un luogo sacro e misterioso come il “Dòs de le strie” ed il suggestivo Presepio, che nei giorni dell’Avvento attira molti visitatori che rimangono incantati dalla bellezza dello scenario fuori dal comune.

Nei mesi scorsi la palestra di roccia della Val Lomasone è stata visitata da una selezionata delegazione di giornalisti tedeschi in rappresentanza di alcune importanti testate e magazine del settore. Le loro dichiarazioni sul campo ma, soprattutto, sulla “carta stampata”, hanno esplicitato vivo interesse e grande plauso per l’indubbia originalità sia del posto naturale che della palestra stessa. Non dobbiamo dimenticare infatti, il grande “biotopo” naturale, che è molto vicino alla palestra, dove vivono moltissime forme viventi di organismi vegetali e animali che altrimenti sarebbero scomparsi dalla valle; senza contare l’aspetto più importante per l’uomo: l’agricoltura che ancora oggi è ampiamente praticata nel suo fondovalle, così come la silvicoltura e l’allevamento del bestiame.

Questi aspetti, collegati alla cultura e alle tradizioni della piccola comunità dei due paesi limitrofi, Dasindo e Vigo, formano tutt’ora una base molto consistente per poter affermare la bontà naturale , culturale e, perché no, anche promozionale del Lomaso e delle sue amene frazioni. Un vero e proprio fiore all’occhiello per il Comune del Lomaso che può vantare di possedere , grazie alla Grande Natura e alle passioni competenti dell’uomo, un gioiellino prezioso da tenere ben coccolato nello scrigno del gusto e del bello in assoluto.

 

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