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IL TERRITORIO

 

PATERNO’

Paternò è una cittadina di circa 50.000 abitanti, posta fra le pendici dell’Etna e la Piana di Catania.

L’economia della città è prevalentemente basata sull’agricoltura ed in modo particolare sulla produzione ed esportazione di agrumi.

Altro settore rilevante è l’artigianato, con la lavorazione della ceramica, del ferro battuto e della pietra lavica, attività che si tramandano di generazione in generazione, grazie alla capacità dei valenti artigiani che operano in città.

Notevole, nell’ultimo periodo, è stato lo sviluppo economico, che ha permesso un benessere sociale ed un miglioramento della qualità della vita sotto l’aspetto culturale, ricreativo, artistico ed ambientale.

Di origini molto remote, la rocca di Paternò fu sicuramente abitata fin dall’età di Thapsos, che va dal 1050 all’850 a.C. Dai cocci di ceramica ritrovati sulla collina e dai reperti archeologici si può stabilire che, a partire dal decimo secolo fino all’epoca normanna, la collina è stata sede di insediamenti umani.

Sull’origine del nome di Paternò, molto si è scritto e dissertato, le varie ipotesi non hanno fondamento scientifico, ma ne alimentano la leggenda.

Una delle principali attrattive del paese è la "collinetta", dove si erge maestoso il Castello Normanno, edificato per disposizione del conte Ruggero I nel 1072, sulla bocca di un vulcano spento.

Altri monumenti caratterizzanti il paese sono: la chiesa di S. Maria di Josaphat, il convento dei Frati Minori di S. Francesco, la Chiesa di S. Maria dell’Alto, che costituiscono un "unicum" dell’architettura normanna nella città. Le numerose chiese, costruite in varie epoche, testimoniano in maniera considerevole un passato ricco di storia che le ha valso l’appellativo di " città delle regine".