Maze of Death (1970)

Labirinto di morte

P. K. Dick    -    Premessa dell'Autore    -    Esperienze di Maggie Walsh

 

Quattordici persone, nevrotiche e alienate nel loro rapporto con il lavoro e con il mondo esterno, decidono di lasciare una Terra disumana e oppressiva e di partire per il pianeta Dalmak-0.
Per Ben Tallchief, dopo una vita falli-mentare, sembra aprirsi un futuro di euforica comunione con gli altri; e così è anche per Seth Morley, insoddisfatto del suo lavoro come idrologo del Kibbutz Tekel Upharsin.
Ma all'improvviso il satellite delle comunicazioni viene distrutto e i quattordici umani si ritrovano di nuovo soli su un pianeta alieno e ostile, in un crescendo di mistero, terrore e morte: anche qui tutto sembra un incubo orribile dove non esiste una realtà oggettiva e l'intero paesaggio è solo un inganno di sensi, un fondale di cartapesta dove gli uomini si agitano come marionette mosse
apparentemente a caso da una Divinità folle e imperscrutabile.
Opera tra le più discusse e controverse di Philip Kindred Dick Labirinto di Morte rappresenta una vera summa di temi cari al geniale autore di fantascienza ed è considerato uno dei suoi capolavori.


Premessa dell'Autore
    -   inizio

La teologia di questo romanzo non risponde a nessuna religione conosciuta. Nasce dallo sforzo di William Sarill e mio di sviluppare un sistema di pensiero religioso, astratto e logico, basato sull'arbitrario postulato che Dio esista. Debbo aggiungere, inoltre, che il compianto vescovo James A. Pike, discutendo con me, ha sottoposto alla mia attenzione una gran mole di materiale teologico di cui ero in precedenza all'oscuro.
Nel romanzo, le esperienze di Maggie Walsh dopo la morte sono basate su una mia esperienza con l'L.S.D. Fin nei minimi dettagli.
La visuale di questo romanzo è altamente soggettiva; con ciò voglio dire che in ogni momento la realtà è vista non direttamente ma in modo indiretto, cioè attraverso la mente di uno dei personaggi. Il punto di vista è diverso da una parte all'altra, anche se quasi tutti gli eventi sono visti attraverso la psiche di Seth Morley.
Tutto il materiale che riguarda Odino e la morte degli dei è basato sulla versione di Richard Wagner di Der Ring des Nibelungen (L'anello dei Nibelunghi), anziché sull'insieme dei miti originali.
Le risposte alle domande poste alla tinca sono state ottenute dal I Ching, il Libro dei Cambiamenti Cinese.
In aramaico «Tekel Upharsin» significa «Egli ha pensato, e ora essi dividono». L'aramaico era la lingua parlata da Cristo.
Ci dovrebbe essere più gente come lui.



Esperienze di Maggie Walsh    -   inizio

Un tremendo colpo risuonò alle sue orecchie. Assordata Maggie fece un passo indietro e poi senti un grande dolore scoppiarle nel petto; sentì che i suoi polmoni morivano per l’urlo gigantesco e violento. Le cose che aveva attorno si fecero confuse , la luce scomparve e lei vide solo oscurità. Seth Morley, cerco di dire, ma dalle sue labbra non uscì nessun suono. Eppure sentiva un rumore; sentiva qualcosa di grosso e di molto lontano che scoppiettava violentemente nell’oscurità.
Era sola.
Tump, Tump, faceva il rumore. Adesso vedeva colori iridescenti, mescolati assieme in una luce che si muoveva come un liquido; poi formava ricami arzigogolati, ruote a pioli, e avanzava a circondarla da ogni lato. Direttamente davanti a lei, la grande Cosa pulsava minacciosa: udiva la sua voce forte, rabbiosa, che le ordinava di procedere. La forza di quel richiamo la spaventò: la Cosa ordinava, non chiedeva. Le stava dicendo qualcosa, e lei ne capiva il significato dalle tremende vibrazioni che emanava. Bam, bam, bam, faceva, e terrorizzata, piena di dolore fisico, lei fu costretta a implorare, «Libera me, Domine,» disse. «De morte aeterna, in die illa tremenda.»
La cosa continuava a pulsare. E Maggie, impotente, le scivolava incontro. Adesso, ai limiti della sua visuale, si formava uno spettacolo fantastico: vide una grande balestra, e sulla balestra stava l’Intercossore. Qualcuno tese la corda dell’arma; l’Intercossore fu messo al posto della freccia; e poi, senza un suono, l’Intercossore venne scagliato in avanti, nel più piccolo dei centri concentrici.
«Agnus Dei,» disse Maggie, «qui tollis peccata mundi.» Doveva allontanare lo sguardo dal vortice pulsante; guardò in basso, indietro… e vide, lontanissimo, molto al di sotto de lei, un grande paesaggio immobile di neve e macigni. Un vento furioso prese a soffiare; sotto i suoi occhi, altra neve si accumulò attorno alle rocce. Un nuovo periodo glaciale, pensò, e scoprì che aveva difficoltà a pensare, e ancora di più a parlare, in inglese. «Lacrymosa dies illa» disse, sconvolta dal dolore; il suo petto sembrava si fosse trasformato in un blocco di sofferenza. «Qua resurgt ex favilla judicandus homo reus.» Pareva che alleviasse il dolore, quella necessità di esprimersi in latino, una lingua che non sapeva nulla «Huic ergo parce, Deus!» disse. «Pie Jesu Domine, dona eis requiem.» Le pulsazioni continuavano.
Un baratro si spalancò sotto i suoi piedi. Cominciò a precipitare; sotto di lei, il paesaggio desolato del mondo infernale si faceva sempre più vicino. Gridò di nuovo: «Libera me, Domine, de morte aeterna!» Ma continuava a cadere; aveva quasi raggiunto il mondo infernale, e non c'era nulla che potesse riportarla in alto.
D'improvviso qualcosa dalle ali immense s'alzò in volo; sembrava una grande libellula di metallo, e dal suo capo uscivano spine. La libellula la sfiorò, e lasciò come traccia un dolce vento caldo. «Salve me, fons pietatis,» urlò lei; l'aveva riconosciuto, e non era sorpresa di vederlo. Era l'Intercossore che s'allontanava dal gelo del mondo infernale, e tornava al fuoco del cerchio più piccolo e più interno.
Tutto intorno a lei, in diversi colori, scoppiò la luce. Vide una luce rossa intensa bruciare lì vicino, e confusa in giri in quella direzione. Ma qualcosa la fermò. Il colore sbagliato, pensò fra di sé. Dovrei cercare una luce bianca, brillante, il grembo più adatto alla mia rinascita. Scivolò in avanti, trasportata dal vento caldo dell'Intercossore... La luce rossa scomparve in basso, e al suo posto, sulla destra, nacque una luce gialla enorme, immobile. Con tutte le sue forze si spinse in quella direzione.
Il.dolore al petto sembrava essere diminuito; in effetti aveva una percezione molto vaga di tutto il corpo. Grazie, pensò, per aver alleviato il disagio; apprezzo questo dono. L'ho visto, disse a se stessa; ho visto l'Intercossore, e per merito suo ho una possibilità di sopravvivere. Guidami, pensò. Conducimi alla luce dal colore giusto. Alla mia rinascita.
Apparve la luce bianca tersa.. Lei le volò incontro, e qualcosa la spinse da dietro. Sei arrabbiata con me? pensò, riferendosi all'enorme presenza che pulsava. Sentiva ancora le vibrazioni, ma non erano più indirizzate a lei; quella Cosa avrebbe continuato a pulsare per l'eternità perché era oltre il tempo, al di fuori del tempo, e mai vi era entrata. E adesso non esisteva più nemmeno lo spazio: ogni cosa sembrava bidimensionale e si univa a ciò che aveva vicino, come un disegno vigoroso ma rozzo, tracciato da un bambino o da un uomo primitivo. Figure splendenti, colorate, ma assolutamente piane... e unite une alle altre.
«Mors stupebit et natura,» disse Maggie, a voce alta, «cum resurget creatura, judicanti responsura.» Le pulsazioni continuavano a diminuire. Mi ha perdonata, disse fra sé. Ha permesso che l'Intercossore mi guidasse alla luce giusta.
Veleggiava verso la tersa luce bianca mormorando di tanto in tanto frasi di devozione in latino. Il dolore nel petto era completamente svanito, e non aveva più la minima sensazione di peso; il suo corpo aveva smesso di consumare tempo e spazio.
Accidenti, pensò. E' meraviglioso.
Tump, tump, faceva la Presenza Centrale, ma non più di lei, adesso pulsava per qualcun altro.
Il Giorno della resa dei Conti era venuto, era venuto ed era già passato. Era stata giudicata, e il giudizio era favorevole. Provò una gioia profondissima, assoluta. E continuò come una falena perduta in un mare di stelle, a scivolare dolcemente verso la luce bianca.

«Non volevo ucciderla» disse Ignatz Thugg .............