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Masseria S. Domenico

Da diverse fonti storiche si rilevano le caratteristiche prevalentemente agricole del Casale di Soccavo.

Soccavo, alle origini, risultava essere un villaggio agricolo di modeste dimensioni, in relazione agli altri Casali dell'area napoletana.

Esso è contraddistinto da una struttura insediativa sparsa, con un polo emergente costituito dalla chiesa parrocchiale. Attorno a questo polo, vanno aggregandosi nel tempo varie masserie poderi, che compaiono nella mappa del Duca di Moja del 1775:

si distinguono a ovest e a nord-ovest è le masserie del "Luogo detto Cinzia" e del "Luogo detto Pignatiello", attraversate da una strada identificabile con l'odierna via F. Bottazzi.

A est tra sono poi individuabili altre masserie:

il "Luogo detto Fondaco di Succava", il "Casale Alessio", il "Luogo detto Panfico", il "Podere di Santa Maria delle Grazie" e molto più distante la "Masseria S.Domenico" (di cui fa parte il "Complesso conventuale di Torre San Domenico) che risultava collegata con la "Masseria Verdolino", in quanto comprendeva una vasta proprietà che si estendeva dall'attuale largo Martuscelli, fino al vallone Verdolino.

Dopo un lungo periodo di abbandono, una parte di queste masserie sono state di recente ristrutturate, subendo alcune trasformazioni, e frazionate in unità abitative.