Civiltà  della  Solidarietà

LAVORO: DIGNITÀ DELLA PERSONA

Il primo fondamento del valore del lavoro è l'uomo stesso, il suo soggetto : per quanto sia una verità che l'uomo è destinato ed è chiamato al lavoro, però prima di tutto il lavoro è "per l'uomo", e non l'uomo e non l'uomo "per il lavoro".
Indipendentemente dal lavoro che ogni uomo compie, e supponendo che esso costituisca uno scopo - alle volte molto impegnativo - del suo operare, questo scopo non possiede un significato definitivo per se stesso.
Difatti, in ultima analisi,
lo scopo del lavoro, di qualunque lavoro eseguito dall'uomo - fosse pure il lavoro più "di servizio", più monotono, nella scala del comune modo di valutazione, addirittura più emarginante -, rimane sempre l'uomo stesso.
Il lavoro è un bene dell'uomo, ed è non solo un bene "utile" o "da fruire", ma un bene "degno", cioè corrispondente alla dignità dell'uomo, un bene che esprime questa dignità e la accresce.
Volendo meglio precisare il significato etico del lavoro, si deve avere davanti agli occhi prima di tutto questa verità:  il lavoro è un bene dell'uomo - è un bene della sua umanità -, perché mediante il lavoro l'uomo non solo trasforma la sua natura adattandola alle proprie necessità, ma anche realizza se stesso come uomo ed anzi, in un certo senso, "diventa più uomo". 
(da :
Laborem exercens ,  Giovanni Paolo II - 1981)

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