IL CRISTIANESIMO REALIZZATO:
l'UNIVERSALESIMO
di Sergio Valli

 
 
   
    "IL CRISTIANESIMO REALIZZATO: L'UNIVERSALESIMO " è un libro, anzi tre libri poiché si tratta di una trilogia, di non facile identificazione.   Non è un trattato filosofico, non è un libro di fantascienza, non è una grande utopia, non è un pamphlet politico, non è un'opera di teologia ne una nuova Bibbia, oppure è tutto questo insieme.

     E' evidente che a prescindere che ci sia o meno un intento profetico nell'autore, questa è un'opera scibilista che abbraccia tutto ciò che è oggetto dello scibile umano nella comprensione dell'Universo, dando risposta ai perchè - insoluti e non - della ragione.
 

    Un autore coraggioso Sergio Valli, che si espone in prima persona, sprezzante delle sicure obiezioni e perplessità che gli muoverà chiunque intraprenda la lettura del suo libro.

     Il messaggio è imperioso, determinato, non tergiversa, non lascia spazio al minimo dubbio, quello che lui scrive deve avvenire, "tra poco, subito, anzi è già avvenuto", poiché secondo il principio (dimostrato peraltro da teorie fisico-astronomiche) del  perpetuo presente infinito dell'Universo, il passato e il futuro sono - nell'opposto contesto riferito all'ordine cosmico negativo invertito caduto in prescrizione e dall'Universo rimosso -  situazioni spaziali e temporali determinate esclusivamente al passato dal riferimento dello spazio finito alfa-omega, "come l'orologio forse dimostra ancor meglio della freccia di Zenone". 

     Le deduzioni dell'autore vanno oltre, superano il cerchio del finito e anche l' "iperspazio infinitesimale" per giungere attraverso il recupero dell'universo dell'origine e del principio (Universo della Luce poi scomparso dando avvento temporale alla negativizzazione e all'invertimento produttori  dello spazio finito), all'Universo Materiale Infinito, dove la materia  distinta sia della massa fisica che della componente psichica e spirituale (Spirito-Massa), rappresenta il nerbo costitutivo dell'Universo, di cui l'intelligenza, il pensiero, sono il punto di partenza (Principio) ma anche quello dell'arrivo. 

     Questo pensiero, il cui fulcro costitutivo, la persona dotata di intelligenza (l'umana), è rappresentato da Gesù di Nazareth, "l'Abbattitore del tempio", si sviluppa proprio realizzando e attualizzando il Primo Cristianesimo, cioè il Cristianesimo "originario",   Per compiere questo percorso - che non è più un tragitto virtuale nello spazio-tempo, ma il suo superamento in quanto "spazio-morte", cioè in quanto temporale assenza della vita, quindi  un "rinascere" eliminando il "deserto cosmico" della simulazione biologica - è necessario realizzare sul nostro pianeta l'organizzazione universale di eguaglianza economica assoluta, la Società per azioni umane, da incorporare nello Stato dell'Universo. 

     A questo risultato si giunge disattivando (abbattendo) l'ordine sociale negativo invertito soggetto all'ordine cosmico obsoleto, dove i valori vengono negativizzati e invertiti (e tutto vi è perciò capovolto) come la Storia e la mente dell'uomo simulato lo  hanno rappresentato finora, per scoprire "l'Universo positivo rivoluzionario" in cui emozione, sensibilità e ragione si integrano a formare il reale essere umano.   Il quale, liberatosi dalle connotazioni animali istintuali e del ruolo di "vuoto ripetitore", di "clonato", esplicherà le caratteristiche di persona umana, o terza (come la definisce l'autore richiamandosi sia ai testi del diritto che a quelli delle religioni dove vi risulta mancante o imprecisa), nella Società per azioni reali (come reale è appunto la persona umana), nella quale ogni cittadino, dal momento della nascita, sarà socio "titolare della propria azione (umana) a cui corrisponde una rendita vitalizia". 

     E' necessario quindi abbattere, ovvero ribaltare compiendo una vera e propria tabula rasa perché  perfettamente negativi invertiti, tutte le istituzioni e i valori fino ad oggi imperanti nel loro complessivo assetto politico, economico, giuridico, culturale e sociale, ed è in particolare su questo aspetto che Sergio Valli insiste quando descrive come "stato di evoluzione" (o di intermediazione tra finito e infinito utilizzando il prosieguo spaziale e temporale universalista), l'istituzione planetaria dell'organizzazione universale di eguaglianza economica assoluta, nella quale tutte le persone umane godranno effettivamente degli stessi diritti e delle stesse garanzie economiche. 

     E  tale istituzione, comportando la simultanea disattivazione dello stato socioeconomico basato invece sulla disuguaglianza e sull'ingiustizia, liberando il pianeta dall'ordine cosmico obsoleto e collegandolo con l'Universo "coinvolgerà l'intero sistema temporale simulato, recuperando per la loro reiscrizione biografica  tutte le persone e le generazioni passate". 

     Di fronte a una prospettiva che comporterebbe "l'immediata cessazione delle malattie, dell'invecchiamento, delle morti, dei delitti ricorrenti, delle ingiustizie e degli orrori incessantemente reiterati", e al cospetto del rifiuto e dell'indifferenza ricevuti , questo tentativo di diffusione della cultura dell'Universo può assumere,  a volte, la forma dialettica di una appassionata protesta , perfino invettiva o provocatoria, che oltretutto (giustificata dall'ignavia e dall'ignoranza rilevate nel riscontro interlocutorio) non si potrebbe forse fare a meno di considerare in sede pedagogica quanto mai  "doverosa".

     Ma è "nell'approssimarsi del nuovo secolo e di un nuovo millennio che come la persona umana è terzo", da cui nasce la ragionevole certezza dell'autore di un esito favorevole al recupero planetario (significativo è il brano conclusivo del terzo volume, "In viaggio verso casa", dove la risposta positiva delle Nazioni viene data per scontata da "una offerta che non si può rifiutare").

      Sicuramente sgradito ad alcuni (specie a quelli che esercitano il potere in tutte le sue espressioni), ma affascinante e possibile per altri (coloro che hanno la lungimiranza intellettiva) apparirà questo complesso progetto.

     Non fosse altro che "non morire" è la speranza di tutti, è utile anzi necessario leggere questa opera.

     E  poiché abbiamo perfino citato quella "reiscrizione biografica" che sta a indicare "la possibilità che viene data ai morti di ritornare in vita, consentendo oltre la prospettiva del non più ammalarsi, invecchiare e morire e dell'eterna giovinezza, anche quella di rivedere i propri cari defunti", è nella storia delle idee che Sergio Valli avrà un peso specifico molto alto; e non solo nella storia delle idee, ma anche nella storia della letteratura dove l'autore  si esprime con il suo stile personalissimo e audace, sia come poeta visionario e immaginifico nonché affabulatore politico acrimonioso (Io, l'Uomo), sia come romanziere realistico attento al sociale ma al tempo stesso misticamente dominato da un'anima fantastica e fantascientifica che esplode nella sua opera MADRE MATERIA, dove getta le fondamenta del pensiero universalista.

     Quella di scrittore, anzi di delatore della verità, per Sergio Valli oltre essere una missione è un dovere; e tra lo scetticismo dei più, coloro che sono sensibili e raziocinanti non potranno certo rimanere indifferenti alla sua prorompente genialità, al suo pathos creativo, alla sua fertilissima intelligenza. 

     Leggere dunque e meditare.   Il Giudizio è cominciato...
 
 

Monica Martinelli