NEL TEMPO RUBATO ALLA GUERRA . . . . . 

 

. . . . i sentimenti, le emozioni, la noia o la rassegnazione sui volti di questi soldati in guerra, nei momenti di riposo in trincea e nelle retrovie “casa di guerra “ dei soldati di tutti gli eserciti dove c’era posto per una parola o per un sorriso e dove oltre alle restrizioni, i controlli e la disciplina c’era la possibilità di un bagno, di cibo sempre caldo, di tempo libero da spendere negli spacci di reparto o nelle osterie dei paesi in cui sorgevano gli accantonamenti. Brevi ed effimeri scampoli di vita in condizioni più umane che facevano sentire i soldati più lontani dall’orrore della battaglia e dalla paura della morte durante l'assalto o sotto un bombardamento. 


   
 

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