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Il quartiere di Stampace ha il suo belvedere nel bastione di S. Croce. Da questo punto d'osservazione privilegiato si scorge, proprio di fronte, la parte più antica e più interessante del quartiere, con le viuzze strette che si inerpicano sul colle secondo una caratteristica medioevale, e con le emergenze architettoniche delle chiese di S. Anna e di S.Michele. A destra spicca l’ospedale ottocentesco S. Giovanni di Dio. L'accesso a questo Stampace «alto» (per distinguerlo da quello più basso orientato verso il mare) è costituito dalla piazza Yenne. Da qui parte la via intitolata al famoso giurista sardo Domenico Alberto Azuni, che si inerpica sul colle con un'ascendenza interrotta ad angolo retto nella via Ospedale. Partendo dalla chiesa di S. Michele, lasciata a sinistra la porta dello Sperone che mette in comunicazione Stampace alto con Stampace basso (è quanto rimane delle mura che circondavano il quartiere), la strada continua a salire più ripida e prende il nome di via Ospedale, per i vecchi cagliaritani sa ruga 'e monti. In cima all'ascesa sorge appunto l'ospedale S. Giovanni di Dio, che ha sostituito il più antico Fatebenefratelli situato fra la via Manno e piazza S. Sepolcro, sulle scalette di S. Antonio. Almeno altre due chiese di questa parte alta del quartiere devono essere citate: S.Restituta e S. Efisio . La via Ospedale continua la sua ascesa verso Castello prendendo il nome di via Porcell. Qui, al n. 2, un locale dell'Istituto di Anatomia umana dell'Università ospita il Museo di Antropologia ed etnografia .
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