Storia di Cagliari Pagina 1 Il nome di Cagliari è stato a lungo oggetto degli studi
storici e linguistici. La disputa non è chiusa definitivamente,
e si riaccende invece periodicamente su qualche particolare del
toponimo e sul suo significato generale.
Cagliari si chiamò fin dai più antichi tempi Caralis.
Poi quel nome ha subito qualche modifica: è diventato Carales,
e cioè un plurale come è accaduto per il nome di
altre gloriose città antiche (Athenae, Cumae, Syracusae,
Pisae) quasi a sottolineare l'espandersi e, nel caso di Cagliari,
il moltiplicarsi al suo interno in quartieri e in tante piccole
città autonome.
Troviamo anche le trasformazioni in Calaris e in Calares, come
attestano le antiche carte volgari campidanesi fin dal sec. Xl.
Ma sono i Pisani e gli Spagnoli ad apportare al nome le più
radicali modifiche. Proprio un segno della penetrazione pisana
è la comparsa della voce toscaneggiante Callari che riflette
il fenomeno dell'aggeminazione della "l" caratteristico del parlare
toscano. Quella che è giunta fino a noi è la modifica
spagnola di Callari in Cagliari, sul modulo di Castilla trascritto
e letto Castiglia. È invece influenzato dal quartiere di
Castello, il più importante storicamente, il toponimo
di Casteddu usato fra i sardi per indicare la città. Ma
quale è l'origine e il significato del nome più
antico? Intorno alla base Car al suffisso al, alis, ales si sono
sviluppate le più diverse opinioni. C'è chi, ritenendo
certa la fondazione della città da parte dei Fenici, considera
la parola un tutto unico e ha fatto derivare Caralis dall'eroe
eponimo Qaral, appunto fenicio. Avanti
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