Storia di Cagliari Pagina 2
Altri invece hanno osservato che
Cara in una vasta area del Mediterraneo significa pietra e che
il suffisso di valore collettivo al nel caso di Caralis autorizza
il significato di "pietraia". Cagliari è stata dunque sempre vista come una grande pietraia;
lo era già per i protosardi che abitarono le grotte naturali
nelle sue rocce, e lo fu per i primi popoli che vi approdarono
e vi si stanziarono facendone una città.
Non si può dire che Cagliari sia stata fondata da questo
o da quel popolo e che la sua origine sia legata ad una precisa
civiltà. È vero piuttosto che i luoghi sono stati
abitati da tempi preistorici, come rivelano i reperti delle caverne
di S. Ella, nei dintorni della città, frequentate da popoli
diversi che vi hanno prevalentemente disposto le loro stazioni
commerciali. Anche favorito dalla forma delle coste, il golfo
di Cagliari fu punto di approdo per i Fenici, che cominciarono
a frequentarlo a partire dal X-IX sec. a.C. e a insediarsi più
saldamente con fon-aci nel sec. VIII, nei due siti del promontorio
di S. Ella e della laguna di S. GiIIa. Ma con loro Cagliari non
assunse la struttura di una città.
La mutazione si verifica invece coi Cartaginesi che, a parte le
ragioni commerciali che vi avevano spinto i predecessori, realizzano
quel tessuto urbano che era mancato nei precedenti insediamenti
discontinui ed occasionali. I reperti che attestano la città
punica sono numerosi e provano varie funzioni: quelle religiose
con le terracotte votive di S. Gilla, la necropoli di Tuvixeddu nel quartiere di
S. Avendrace, il tophet in zona S. Paolo non lontano dalla attuale
stazione ferroviaria. Indietro Avanti
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