RACCONTIAMO LE NOSTRE ESPERIENZE :
la "Storia di adozione" di Emanuela e Fabio

(ultimo aggiornamento di questa pagina: 28/09/01)

Questa "esperienza" raccontata da Emanuela è particolare, ... con tutti quei riferimenti temporali precisi, quasi a sottolineare come tutti quegli innumerevoli eventi siano stati importanti ed abbiano indelebilmente segnato la vita di questa coppia.

Grazie ancora Emanuela per averci spedito questa "Storia di Matteo e Valentina"!!


Indice
Se desideri leggere più tranquillamente off-line questa "storia di adozione", ti consigliamo di stamparla!



Storia di Matteo e Valentina ...


Prologo

I bimbi possono crescere con i Nonni, con Mamma e Papà, con la nuova moglie di Papà, con il nuovo marito di Mamma, con gli Zii.
C'è anche un altro caso: quello in cui i bimbi nascono dalla pancia di una signora e poi aspettano i loro genitori, che devono essere "speciali", nella casa dei bimbi. E questo è proprio il caso dei due fratellini: Matteo e Valentina.

I bambini possono vivere in modi diversi e di solito i loro genitori aspettano la loro nascita per soli 9 mesi. Per i genitori di Matteo e Valentina non è stato così: loro hanno dovuto attendere 2 anni e mezzo.




La domanda

C'era una volta,
una coppia abbastanza giovane o comunque giovanile, che decise di far crescere ed amare due bambini. In realtà all'inizio avevano deciso per uno soltanto, ma poi …
Nel dicembre 1997 decidono di presentare una domanda presso il Tribunale dei Minori di Roma, preparano i documenti necessari e nel marzo 1998 li presentano. Il Tribunale poi deve fare le indagini sulla coppia e decidere se sono adatti a svolgere il ruolo di genitori.
Dopo una serie infinita di controlli medici, psicologici e psichiatrici finalmente il Tribunale, a dicembre 1998, emette il sospirato decreto di una loro idoneità all'adozione internazionale.
Poi cominciano a guardarsi intorno per vedere a quale associazione rivolgersi. Nel questionario del Ministero avevano scritto la preferenza per i paesi di provenienza del bambino: Brasile o est europeo. C'era anche da esprimere la preferenza per il sesso: Mamma preferibilmente femmina e Papà preferibilmente maschio!!! Era solo un preferibilmente, ... perché, quando si aspetta un bambino non si esprime il desiderio del sesso?
Dopo aver interpellato varie associazioni, (tutte avrebbero rifatto i colloqui già sostenuti per il Tribunale) decisero che si sarebbe perso altro tempo prezioso per l'incontro con il bambino: dall'inizio dell'iter adottivo era passato già un anno!!!. Vanno quindi in Bulgaria, per rendersi conto di persona della situazione, consigliati da Suor Giuliana dell'Associazione CUORE di Alatri.
Andando al ristorante italiano, davanti all'ambasciata italiana a Sofia, tramite Mauro il gestore del locale, incontrano altre coppie che avevano concluso il loro cammino in questo viaggio d'amore. Gli raccontano la loro esperienza e li mettono in contatto con Kristian, un interprete bulgaro. Costui, chiamato con il cellulare, arriva al ristorante e spiega l'iter da seguire: bisogna tornare in Italia contattare l'Associazione AIRONE di Albenga, che abbinerà uno dei bambini che nella "Casa dei bimbi", aspettano i loro genitori.




La scelta dell'associazione

Tornati in Italia Mamma e Papà, telefonano a questa associazione: era l'aprile 1999. Fissano un incontro per il mese di maggio per un sabato ed una domenica (9 - 10 Maggio).

Finalmente arriva il giorno di partire per Albenga, Mamma e Papà non stanno più nella pelle perché sanno che alla fine dei colloqui vedranno in foto il loro bimbo. Partono alle 5 di mattina in macchina e dopo 5 ore di viaggio alle 10 in punto arrivano ad Albenga.
Entrano nei locali dell'associazione dove trovano altre 15 coppie, tutte lì in attesa del loro bimbo o bimba.
Il 1° giorno, il sabato, si svolge il colloquio con la psicologa che chiede a tutti di presentarsi e fa una serie di domande su come e perché si era deciso di fare questa scelta. Tutti hanno risposto che l'avevano fatto perché avevano tanto amore da donare e visto che il Signore non aveva allietato la coppia con figli propri, significava che Gesù voleva che questi genitori dessero amore ad altri bambini che erano già al mondo.
Il 2° giorno si svolge il colloquio con l'assistente sociale, che verte soprattutto sulla scelta di cambiare o non cambiare nome originario.
Mamma interviene dicendo che il cambio del nome serve per far sentire il bambino più sicuro di sé. Un nome straniero susciterebbe comunque curiosità negli altri che chiederebbero per tutta la vita il perché di quel nome così "strano"?
Nella loro famiglia poi, questa è una cosa del tutto naturale. Papà si chiama Fulvio, ma lo chiamiamo tutti Fabio. Mamma si chiama Emanuela, ma la chiamano Lella, ... specialmente la cuginetta Silvia, la chiama zia Lella.




L'abbinamento

Dopo il colloquio tutte le coppie vanno a pranzo e, al ritorno, le responsabili dell'associazione Orietta e Silvia consegnano le schede dei bambini con le fotografie di quasi tutti. Ma la foto del loro bimbo non c'era!
La scheda diceva che si chiamava Kancho, era nato il 4 Agosto 1997, alla nascita pesava 2,7 Kg. Mamma e Papà decisero che quello era "il loro bambino" e sarebbe sicuramente stato "il più bello".
Nel viaggio di ritorno, altre 5 ore di macchina, scelgono il nome: sarà Matteo. All'inizio avevano deciso per Matteo-Kancho ed è per questo che avevano scelto un nome corto. Poi, pensando agli sbagli che ne sarebbero conseguiti, decidono di lasciare solo Matteo.
La foto arriva il 10 giugno 1999 e finalmente Mamma e Papà conoscono il loro bimbo ... che è bellissimo e somiglia tanto tanto al suo Papà!



I documenti ed i certificati

Tornati a Roma cominciato a richiedere i documenti con il suo nome e il 3 Giugno 1999 mandano tutti i documenti via DHL a Sofia a Kristinan, che avrebbe provveduto a far mettere le due firme nei due Ministeri, a fissare l'udienza per la causa civile ed a preparare il passaporto.
Dopo 5 mesi più o meno Mamma e Papà sarebbero dovuti andarlo a prendere.
A luglio Kristian telefona a casa di Mamma e Papà che subito si allarma: forse qualcosa nei documenti non và bene? Ma Kristian li rassicura ... è a Roma e gli serve un taxi. Tranquillizzati, Papà conduce con il taxi Kristian, Assegna ed altri due signori per fargli visitare la città di Roma.




Una notizia: ... speriamo sia bella!

Passa agosto e settembre. Il 10 ottobre arriva una telefonata da Silvia: lei è in Bulgaria, Kancho sta bene e ... c'è una notizia che spera sia per noi bella. Ci comunica che c'è anche una sorellina che ha 5 mesi e che si chiama Vefelina.
Due? Mamma per l'eccitazione quella notte non dorme e tiene sveglio anche Papà. Mille dubbi, mille pensieri. Bisogna ristrutturare mentalmente la casa, la famiglia e ... soprattutto la vita. Non vede l'ora: la bimba che aveva sempre sognato era lì, davanti ai suoi occhi anche se ancora non la vedeva. Papà come al solito è più concreto: pensa ai problemi pratici che 2 figli, invece di uno, avrebbero comportato oltre a quelli economici. Ma Mamma è convinta che con il valido aiuto di Papà ce l'avrebbero fatta!

La foto della bimba arriva il 27 ottobre 1999, ... ma il suo nome non è Vefelina, bensì Veselina!

Nei 17 giorni tra la telefonata e l'arrivo della foto, oltre all'estensione del decreto di idoneità da uno a due bambini, avevano richiesto anche gli altri documenti: atto notorio, lettera ministro, volontà adozione e procura speciale.

Li avevano dovuti rifare perché il nome aveva una lettera diversa! Avevano pensato: "Non si sa mai ... magari fanno storie meglio non correre rischi che ritarderebbero l'arrivo dei bambini a casa!"
Dopodichè i primi due andavano legalizzati in prefettura,gli altri due insieme all'estensione del decreto d'idoneità, che nel frattempo era arrivato dopo quasi un mese ed era fortunatamente positivo, andavano legalizzati in Procura.
Poi il tutto in ambasciata (5 documenti) e finalmente lunedì mattina 15 Novembre 1999 (mai vista tanta pioggia!!) con il motorino Mamma và all'ambasciata bulgara e ritira tutti i documenti che partono per Sofia alle 14.30 del giorno stesso.
Rimangono in attesa dello svolgimento delle pratiche burocratiche, sperando di poterli andare a prendere al più presto "piccoli cucciolotti".
Nel frattempo Mamma e Papà decidono quale sarà la loro cameretta. Ora cercano di immaginare come sarà la loro casa all'arrivo dei bambini e non vedono l'ora. Sicuramente saranno molto più stanchi, ma anche molto più felici. Entreranno nel lettone di Mamma e Papà? Andranno a svegliarli con un bacio? Li pensano sempre e sperano che il tempo che trascorrerà fino a che non possono andare a prenderli, passi il più veloce possibile. Manca poco cucciolotti, dopo Mamma e Papà non vi lasceranno più!!
A metà gennaio, era un lunedì, rientrando a casa Mamma trova un messaggio sulla segreteria telefonica dell'associazione: avverte che i certificati medici sono scaduti e bisogna rifarli, così come i certificati penali!!
Tutto il mondo sembra crollare loro addosso: non ce la facciamo più a girare come trottole, ... bisogna anche riandare dal medico legale ad Ostia a chiedere di rifare il certificato di sana e robusta costituzione!! La mattina dopo armata di santa pazienza, Mamma telefona a quel medico legale: ci dice che dobbiamo ripetere gli esami clinici, perché scaduti, e poi tornare da lei con gli esiti.
Allora chiamiamo Vinicio, un amico di nonno Nino che lavora in ospedale. La mattina dopo ci fa fare subito l'elettrocardiogramma, la visita cardiologica, i prelievi del sangue. Il mercoledì (dopo solo 2 giorni!!!) andiamo ad Ostia, per ritirare il fatidico certificato di sana e robusta costituzione. Nel frattempo Mamma aveva fatto i certificati penali al Tribunale a P.le Clodio.
La mattina dopo Mamma lo porta in prefettura per la legalizzazione e chiede cortesemente, spiegando la situazione, se glielo possono riconsegnare in giornata. Gentilmente la signora le dice di salire al 4° piano per andare a farsi mettere la firma dal dirigente e di riportarlo poi giù per il timbro. Così è. Poi di corsa all'ambasciata Bulgara ai Parioli: e qui, l'amara sorpresa! L'ambasciata rilascia i quattro certificati (avevano bisogno soltanto dei timbri) dopo 18 giorni, ... esattamente il 3 febbraio 2000 pagando le solite 50.000 £. a certificato. Bisogna soltanto attendere!!!



La trafila bulgara

Il 17 gennaio il Ministro bulgaro mette la 1° firma per Valentina ed il 7 febbraio, telefonando dalla settimana bianca a Silvia dell'Associazione AIRONE, scopriamo che hanno messo anche la seconda firma: a giorni ci comunicheranno la data dell'udienza civile.
Tornati a casa Mamma ha un incidente con la macchina: viene tamponata e non và in ufficio per un mese. Nel frattempo ci comunicano che il 29 febbraio ci sarà l'udienza. Il 25 febbraio, era venerdì, invece arriva una telefonata che ci comunica che l'udienza è stata fatta, ma che manca un documento e quindi tutto è rinviato al 15 marzo 2000. Ci attiviamo per fare quel documento: per fortuna abbiamo tanti amici!! Chiamiamo Antonietta che il giorno dopo di sabato, a casa sua, ci fa compilare l'atto notorio. Lunedì in prefettura, ci va sia Mamma che Papà: Mamma non poteva guidare per il dolore al collo (portava il collare!).
Alla prefettura, ancora chiusa, e ci sono in fila già 40 persone!! Arrivato il suo turno, Mamma chiede se può avere il documento in giornata e dopo diverse traversie riesce nell'intento. Via ... diretti ora all'ambasciata Bulgara: dopo due ore di fila avviene il miracolo! Quando già si pensava di dover tornare dopo 18 giorni, l'impiegata torna con il foglio firmato e timbrato! Mamma e Papà non credono ai loro occhi! Mamma si fa accompagnare in ufficio e spedisce per fax il documento a Kristian. Il giorno dopo (1 marzo) lo invia per posta celere e spera che tutto vada bene. Poi chiama Kristian per assicurarsi che il documento sia arrivato: risposta affermativa ... tutto è stato tradotto, ... non resta che aspettare la sentenza del 15 febbraio 2000.
Arriva finalmente il 15 marzo Mamma non osa sperare e fa di tutto per non pensarci. Quando arriva a casa nel pomeriggio, trova un messaggio in segreteria che annuncia che la sentenza è stata emessa e che da oggi i bambini si chiamano D'Onofrio Matteo e Valentina!!

Chiama subito tutti i parenti avvisando che da oggi ci sono due D'Onofrio in più e poi naturalmente avvisa anche Papà che vuole però per festeggiare vuole attendere che i bambini siano con loro.
Ora è solo più necessario attendere 50/60 giorni per partire e andare a prenderli: forza bimbi!! ... manca poco, ancora un piccolo sforzo, sù!
Zia Pia chiama Rita che, a sua volta, chiama in ambasciata a Sofia per vedere se si possono accorciare i giorni di attesa per genitori e bambini: tutto inutile! Non si può fare molto per accorciare l'attesa, ma l'importante è che vada per il meglio!!!
Luca, il cuginetto di Matteo e Valentina, il 7 maggio avrebbe fatto la prima comunione: tutti speravano che per allora i bimbi fossero già arrivati! Purtroppo così non è stato. Mamma e Papà sono potuti partire solo il 14 maggio per festeggiare il compleanno di Valentina! Non si sà però quando sarebbero potuti rientrare in Italia, perché i passaporti sarebbero stati pronti solo il 7 giugno 2000 (per via di una nuova legge che impone a tutti i cittadini bulgari di rifare i passaporti! ... sarà poi vero?).
Mamma e Papà non ce la fanno più ad aspettare, pensando a Matteo ed a Valentina là lontani in quella "Casa dei bimbi" ... li desiderano ormai disperatamente!
Frattanto impiegano il tempo per preparare bene la casa ad accoglierli. Margherita e Luigi regalano il seggiolone: ... è già in cucina ad attenderli! Nonna Rita e nonno Nino regalano il passeggino blu con gli orsetti, e non solo .... hanno anche comprato un fasciatoio carino, carino: ora è in bagno ... ogni volta che lo guardano pensano a loro con dolcezza ... e poi, quei vestitini che ci hanno ben sistemato ... non vedono l'ora di usarli!
Forza Bimbi!!! ... ancora un piccolo sforzo e poi saremo insieme!!!




Si parte?

Intanto per ingannare l'attesa cambiano i dollari in banca (naturalmente al massimo cambio storico!): certo la fortuna non li aiuta molto in quella circostanza, ma come si dice ... aiutati che il ciel ti aiuta!
Mamma chiama la Balkan, la compagnia aerea che ha un volo diretto Roma - Sofia, così da non dover fare cambi di aereo e lunghe attese in aereoporto: purtroppo, però, i suoi piloti sono attualmente in sciopero ... ma dovrebbe terminare prima del 4 giugno, data in cui sperano di partire per la Bulgaria.
Scoprono che esiste una tariffa speciale (K offer) per coppie che volano insieme: almeno questa è una bella fortuna!!
Finalmente è ora! Mamma và in agenzia dove lavora Marco, il figlio di Teresa per comprare quei biglietti aerei (due adulti, un bambino ed un infante).
Il 4 giugno si parte! E' una domenica. Zio Daniele li accompagna all'aereoporto di Fiumicino. ... maledizione! Ad Ostia ci sono le frecce tricolore e il loro volo viene rimandato di un 'ora, e loro ad aspettare sull'aereo!
Alla fine l'aereo decolla. Mamma e Papà non stanno nella pelle: domani vedranno finalmente i loro piccoli ... che emozione!!!!
Arrivano a Sofia alle 21:30 e trovano ad attenderli un incaricato dell'associazione che li porta un un alloggio, quello che useranno per stare quella settimana insieme ai loro bimbi. E' al secondo piano senza ascensore, scale strettissime ed intonacate a calce. La cucina non ha il lavandino ma ha due piastre per cucinare. Il bagno è ovviamente senza bidè e l'acqua della doccia finisce in un buco per terra. Ma che importa .... ora l'unica preoccupazione è per il giorno seguente! Sarebbe stato il "grande giorno dell'incontro": il 5 giugno 2000.




L'incontro

Ore 6.30 sveglia. Ore 7,30 si parte per Targoviste. Arrivano verso le 11.30, entrano nella "Casa dei bimbi" con le gambe tremanti.
Dopo le formalità di rito (lascito compreso con tanto di ricevuta), chiedono di dare i vestiti per i bimbi ed i Pampers. Dopo circa dieci minuti arriva Valentina in braccio ad una signora con il camice: la Mamma ora può finalmente prenderla in braccio!! E' piccola come uno scricciolino e con gli occhi tristi, tristi. Però, come vede i giochini portati per lei, inizia subito ad interessarsi.
Nel frattempo portano Matteo, con due occhioni neri ner,i sgranati ed impauriti. Tutto rigido guarda in giro, controllando la situazione: la direttrice cerca di spiegargli che quei signori sono Mamma e Papà: sono venuti a prendere lui e la sorellina. Allora Matteo và subito in braccio a Papà ... da quel momento, per circa tre mesi, non se ne staccherà più.
Escono dalla "Casa dei bimbi" per le "foto di rito". Poi via per Sofia! La disposizione in macchina è la seguente: Rumen davanti, la "famiglia Brambilla" dietro.
Valentina comincia subito, con curiosità, a tirare fuori dalla valigia (posizionata sul sedile tra Mamma e Papà) tutto quello che può arraffare.
Matteo invece è rigido e terrorizzato: povero amore, non capisce ancora ... si ritrova con tre estranei. L'unica cosa che lo conforta forse, è che la sorella, che lui non conosce, viene trattata come lui e questo non lo fa sentire troppo solo.
Mamma dà un biscottino a tutti e due. Mentre Valentina lo porta subito alla bocca (ha 4 dentini 2 sopra e due sotto!), Matteo lo tiene in mano per quasi un'ora finchè Vale non tenta di morderlo.
Matteo ha 2 anni e 10 mesi: ne deve aver vedute di cose, ... cammina e corre un po' a scatti, ... pesa 11,6 Kg., ... le scarpine che avevamo portato n. 25 sono decisamente troppo grandi ... calza il n. 21.
Valentina ha 13 mesi: non poggia il piede per terra e non cammina, ... è come una bambina di 6/7 mesi, tant'è che pesa soltanto 7 chili, ... calza il n. 18.
Ma sono entrambi stupendi, ... quegli occhioni che ti guardano è come se ti interrogassero! Sembrano dirti: "Chi sei? Dove mi porti? Mi farai del male?"
Ma dopo pochissimo tempo si rendono conto che "quei due" Mamma e Papà solo lì solo per loro, per aiutarli in tutto e per tutto e soprattutto "per sempre".



A Sofia

La settimana a Sofia passa in fretta, tra alti e bassi ... soprattutto bassi. In casa un caldo tremendo, finestre senza persiane: un asciugamano attaccato alla tenda serve per trovare un po' di refrigerio!
Matteo ha quattro scariche di diarrea al giorno: non sanno bene cosa possa effettivamente mangiare. Per quanto riguardava Valentina, quelli della "Casa dei bimbi" avevano detto: "Se si sveglia la notte, datele un po' di yogourt" ... altro che yogurt aveva proprio fame!! Quella sera, con un biberon di latte, ha tirato fino al mattino senza nemmeno cambiare posizione!
Il secondo giorno ai giardinetti, mentre si stà facendo una foto, Valentina cade ed un pezzettino di biscotto gli si incastra in gola. A parte il sangue dal labbro, era diventata viola ... se Papà non la guardava bene in viso, ora non sarebbe qua! Le mette subito un dito in bocca per spostare il boccone e farla nuovamente respirare. Mamma scoppia a piangere, Matteo anche. Papà ha la maglietta tutta sporca di sangue così come Valentina! E' stato un momento difficile, forse il più difficile da gestire: ... ma Mamma e Papà si devono abituare. Ora sono genitori di due bimbi piccoli e devono avere cento occhi per far fronte ad ogni evenienza! E' proprio vero il detto: "Figli si nasce, genitori si diventa"!!
Dal momento che l'alloggio non è particolarmente confortevole, cerchiamo di stare sempre in giro per Sofia ... anche fino le 10 di sera: le ore del giorno non bastavano mai! Mamma si dimentica perfino di prendere la "pasticca" giornaliera ed il terzo giorno, tra il caldo, mancanza della pasticca e la puzza non indifferente dei due pannolini appena cambiati, quasi ha un malore! Ma anche questo inconveniente passa e finalmente, dopo giri vari in ambasciata, miracolo ... si riesce a partire due giorni prima del previsto!! Sono al settimo cielo. Non vedono l'ora di arrivare a casa, per mostrare ai Bimbi tutto quello che è stato predisposto per accoglierli nel migliore dei modi.
Una sera in un pub di a Sofia, una cameriera prende in braccio Matteo parlandogli la sua lingua: dopo neanche un secondo, Matteo comincia a scalciare cercando di attaccarsi al collo di Papà e strillando a squarcia gola: "pà, pà, pà". Ha forse già sentito l'affetto che gli stiamo dando?




Il rientro

Partenza: 11 giugno 2000. Non stanno più nella pelle. I bagagli li fanno in men che non si dica!
Paretnza alle ore 16:00. Alle 14:00, viene a prenderli Rumen, l'incaricato della Agenzia, per portarli in aereoporto. Fanno finalmente il check-in. E' una gionata particolarmente calda e poi loro sono molto eccitati per il ritorno: finalmente con i loro bambini in braccio!! Le emozioni provate non si riescono ad esprimere a parole!!! Per tutta la loro vita ricorderanno il momento in cui l'aereo è atterrato all'aereoporto di Fiumicino: finalmente a casa!
Ancora qualche pratica burocratica di un'oretta, per il disbrigo delle pratiche alla frontiera (per il Governo italiano i loro figli sono ancora due "extracomunitari"!!), e poi via a casa!!!



Conclusione

Ed ora? E' passato ormai un anno. I Bimbi si sono abituati alla nuova lingua, al nuovo Paese, ad avere un Papà ed una Mamma che pensano a loro. E' stata dura per tutti e quattro ... ma ce l 'hanno fatta in tutti i sensi!!
Ora che hanno intrapreso questo meraviglioso viaggio attraverso l'amore, sperano di portarlo a termine nel migliore dei modi: meglio amare e soffrire per amore, che non provare mai la meravigliosa gioia d'amare.
Ancora un bacio a questi meravigliosi bambini da Mamma e Papà: grazie di esistere!!! ... e un grazie anche a tutti coloro che hanno reso possibile questa meravigliosa avventura, ... prima fra tutti "quella signora".


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