I caccia dell'AMI La componente opertiva elitaria dell’AMI è formata dai Tornado IDS/ECR integrata dagli AMX. I reparti di difesa aerea si affidano ancora ai vetusti F-104 Starfighter - integrati da due dozzine di Tornado ADV ricevuti in affitto dalla RAF- in attesa della consegna degli Eurofighter. Questi quattro tipi di aerei hanno fornito un significativo contributo alle recenti operazioni NATO nei Balcani. La difesa aerea italiana è in larga parte affidata ai reparti che volano sul vetusto F-104S Starfighter. Alla luce dei considerevoli ritardi del programma Eurofighter, l’AMI ha deciso di ammodernare ulteriormente alcune delle cellule di F-104S ASA in migliori condizioni portandole a un nuovo standard ASA-M. Esso differisce dal precedente per avere una nuova avionica, che include l’installazione di una piattaforma inerziale, un GPS, nuove radio e nuovi sistemi per le principali funzioni del velivolo. Solo 49 aerei monoposto sono in via di modificazione, dal momento che alcuni reparti verranno sciolti, mentre due gruppi di difesa aerea hanno ottenuto i Tornado ADV. I gruppi operativi su F-104S comprendono il 22° del 51° Stormo di Istrana, il 23° del 5° Stormo di Cervia, il 9° del 4° Stormo di Grosseto, il 10° del 9° Stormo di Grazzanise e il 18° del 37° Stormo di Trapani. Impegnati solo nella difesa aerea, gli F-104 sono dotati dei missili AIM-9L Sidewinder e Aspide 1A. I primi F-104S ASA-M sono stati consegnati al 23° Gruppo del 5° Stormo nel 1998 inoltrato. L’F-104S ASA-M verrà sostituito dal nuovo Eurofighter Typhoon, di cui l’AMI ha ordinato 121 esemplari, compresi alcuni biposto per addestramento. Per la qualificazione dei piloti sullo Starfighter l’AMI usa il TF-104G, che è assegnato al solo 20° Gruppo del 4° Stormo di Grosseto. Sedici TF-104G verranno portati nei prossimi anni allo standard ASA-M per mantenerli attivi fino all’arrivo degli Eurofighter Typhoon. Lo Starfighter è un aeroplano molto armato, ma oggi è un caccia incompatibile con le moderne tattiche di missione, sebbene le sue prestazioni in velocità, rateo di salita e accelerazione siano ancora più che adeguate. Per coprire l’intervallo di tempo prima dell’ingresso in servizio dell’Eurofighter l’AMI decise nel gennaio 1996 di prendere in affitto dalla RAF per 10 anni 24 Tornado ADV, da assegnare a due gruppi. Uno di essi era inizialmente basato nel Nord Italia e uno nel Sud, ma all’inizio del 1999 l’AMI ha deciso di concentrare tutti i suoi Tornado ADV nella base di Gioia del Colle, vicino a Bari. Questa è una posizione più strategica rispetto a Cameri, vicino a Novara, in considerazione delle condizioni geopolitiche della ex Jugoslavia. I Tornado ADV furono totalmente ricondizionati nella configurazione Stadio Uno Plus e il contratto di affitto prevede la fornitura del missile a guida radar BAe SayFlash. I Tornado sono assegnati al 21° Gruppo del 53° Stormo e al 12° Gruppo del 36° Stormo. Un altro sistema d’arma che necessita di rinnovamento è il missile per la difesa aerea al suolo, il vecchissimo MIM-14C Nike Hercules ancora in uso. I missili sono utilizzati da due stormi, il 16° a Padova e il 17° a Treviso, che hanno assegnati sei gruppi con molti distaccamenti nel Nordest del Paese. Sfortunatamente, a causa delle limitazioni di bilancio e dello sforzo economico per il programma Eurofighter, il piano di sostituzione è stato rimandato. L’AMI pensa di mantenere in servizio i Nike Hercules sino al 2010, ma realisticamente il missile andrebbe sostituito ben prima di allora. Per la difesa delle basi l’AMI ha 12 batterie SPADA sviluppate per distruggere incursori nemici operanti a bassa quota. F-104 Starfighter Attacco e ricognizione Confrontate con le unità da caccia, quelle d’attacco hanno un equipaggiamento molto più moderno. L’aereo più importante in questo ruolo è il Tornado IDS, di cui vennero acquistati dall’AMI 100 esemplari. Esso entrò in servizio nell’agosto 1982. I Tornado IDS sono assegnati a tre gruppi di cacciabombardieri: il 154° Gruppo e il 102° Gruppo del 6° Stormo basati a Ghedi, vicino a Brescia, e il 156° Gruppo Autonomo del 36° Stormo che opera da Gioia del Colle. Il Tornado IDS è utilizzato per missioni d’attacco al suolo e di ricognizione. Può impiegare bombe a guida laser e un pod di ricognizione sviluppato apposta dall’Aeritalia/MBB. Un altro gruppo di Tornado, il 155° del 50° Stormo di Piacenza, ha l’ultima versione, l’IT ECR, che è dedicata al ruolo SEAD. L’AMI porterà 15 Tornado IDS in questa configurazione con un nuovo equipaggiamento elettronico. Esso include l’integrazione dell’ELS (Emitter Location System) e del FLIR, il nuovo ARWE (Advanced Radar Warning Equipment) e la capacità di usare il missile antiradar AGM-88 HARM. Il primo IT ECR è stato ricevuto ufficialmente il 7 aprile 1997 e alla fine del 1998 il gruppo ne aveva sei. AMX Gli AMX L’altro aereo usato per l’attaco al suolo è il cacciabombardiere Alenia/EMBRAER AMX. L’AMI ne ha comprati 110 monoposto e 26 biposto e il primo velivolo fu assegnato al 132° gruppo del 3° Stormo nel novembre del 1989. Gli AMX monoposto sono al momento in dotazione a quattro gruppi: 14° Gruppo del 2° Stormo, 13° Gruppo del 32° Stormo e il 103° e 132° Gruppo del 51° Stormo. Nei primi anni di utilizzo l’aereo soffrì di svariati guai tecnici, in particolare dovuti al motore Rolls-Royce Spey, inoltre problemi logistici ne limitarono l’uso da parte delle unità AMX. Oggi la gran parte dei problemi è superata e l’AMX è diventato un efficace aereo d’attacco leggero e ha partecipato a numerose esercitazioni NATO e USA, comprese la Red Flag e la Maple Flag. Tornado particolare cabina L'armamento dell'AMX L’AMX è utilizzato per l’attacco al suolo e può portare 3800kg di bombe e razzi, comprese le LGB. Sistemi di guida a infrarossi Opher sono stati acquisiti dall’AMI per essere usati con bombe Mk 82 da 500 lb. Nel prossimo futuro l’AMX sarà equipaggiato con un pod per la designazione laser acquistando così capacità autonome di sgancio di bombe a guida laser. L’AMI sta inoltre cercando un nuovo pod con strumentazione elettro-ottica per la ricognizione che vada a sostituire il vecchio Orpheus, usato originariamente dallo Starfighter nelle missioni di ricognizione ottica. Diversamente dagli altri reparti operativi, alle unità su AMX hanno assegnato uno o due AMX-T biposto per l’addestramento permanente. Poiché questa versione ha le medesime capacità d’attacco della versione monoposto, il reparto può utilizzare gli AMX-T per le medesime missioni penalizzato solo da una piccola diminuzione dell’autonomia. In ogni caso la maggior parte degli AMX biposto dell’AMI sono basati, con compiti di addestramenti su velivolo, ad Amendola presso il 101° Gruppo del 32° Stormo.
I Tornado e gli F-104 dell’AMI in guerra: Desert Storm Il 25 settembre 1990 fu ordinato allo Stato maggiore dell’Aeronautica di predisporre un distaccamento operativo da schierare il Kuwait in appoggio alla risoluzione delle Nazioni Unite che richiedeva la liberazione del Kuwait dalle truppe dell’Iraq. La missione Locusta ebbe per base Al Dhafra e schierò otto Tornado IDS del 6°, 36° e 50° Stormo sotto il comando del colonnello Mario Redditi. Gli aerei precorsero i 4000km del tragitto verso la base con il supporto delle cisterne della RAF VC10 e furono inizialmente assegnati a compiti di pattugliamento sul Mar Rosso a protezione del Gruppo navale della Marina militare. Il 17 gennaio, con l’inizio della guerra aerea sul Kuwait, l’autorizzazione formale del Parlamento italiano a usare i Tornado nella campagna aerea segnò l’inizio delle prime operazioni belliche di aerei italiani dalla fine della Seconda guerra mondiale. Durante la prima missione i sei Tornado italiani incontrarono non poche difficoltà nel rifornimento in volo da una cisterna USAF KC-135 a causa del cattivo tempo e solo uno potè proseguire la missione. Durante l’attacco fu abbattuto dalla difesa aerea irachena e i due mebri dell’equipaggio furono presi prigionieri. Alla fine della Guerra del Golfo i Tornado avevano compiuto 226 sortite e sganciato 565 bombe. Nello stesso periodo, tra il 6 Gennaio e il 10 Marzo 1991, sei RF-104G del 132° Gruppo del 3° Stormo furono basati a Erthac, in Turchia, in supporto delle forze AMF. In questo periodo gli Starfighter volarono in 384 missioni assieme agli Alpha Jet della Luftwaffe e ai Mirage belgi. L’attività di supporto a queste due operazioni fu molto intensa e gli aerei della 46° Brigata aerea e del 31° Stormo volarono per più di 4000 ore.
Home torna alla homepage