AERONAUTICA MILITARE ITALIANA
FORZE AEREE ITALIANE
L’Italia ha costituito la base principale per le missioni sopra l’ex Jugoslavia, a cui l’AMI
ha fornito un importante contributo. La Marina ha recentemente aumentato il proprio potenziale
aereo con il primo reparto dotato di velivoli ad ala fissa, mentre l’Esercito possiede
un’aviazione tra le meglio equipaggiate d’Europa.
La vitale posizione che l’Italia occupa nel Mediterraneo la rende d’estrema importanza
strategica per la NATO. L’Italia fornisce la più grande, efficace e affidabile forza
aerea del fianco sud dell’Alleanza. Negli anni della guerra fredda, ai compiti
dell’Aeronautica militare italiana (AMI) nei confronti del Patto di Varsavia si
aggiungevano quelli di protezione dalle minacce provenienti dalla Libia. Con la
fine di questo periodo e il venir meno del timore di un confronto con l’Unione
Sovietica, le operazioni si sono sempre più rivolte verso conflitti locali di bassa
intensità. Fino ai primi anni Novanta, la presenza statunitense in Italia era
relativamente di basso profilo. La guerra nell'ex Jugoslavia ha visto una rapida
crescita dell’attività, non solo degli USA ma anche di tutta la NATO, in Italia
che ha fornito il teatro operativo per le operazioni NATO in Bosnia e nel Kosovo,
con gli aeroplani alleati dislocati presso numerose basi italiane. Questa presenza
sembra destinata a perpetuarsi negli anni a causa della permanente instabilità
politica nei Balcani.
La riorganizzazione dell’Aeronautica
L’AMI aveva fatto in modo di assicurarsi un futuro di forza operativa efficace in
vista di situazioni difficilmente prevedibili. Negli ultimi anni l’Aeronautica
militare ha iniziato un profondo processo di riorganizzazione e recentemente il
capo di Stato maggiore, generale Fornasiero, ha rivelato la nuova struttura dell’Arma.
Dal 1° marzo 1999, il CSM (capo di Stato maggiore) riferisce direttamente al CSD
(capo di Stato maggiore Difesa), e ha sotto il suo controllo la Squadra aerea,
l’Area formativa, che comprende il CGS (Comando generale scuole), e l’Area logistica
o Comlog. Le precedenti Regioni aeree, che dividevano il territorio italiano in
tre parti, sono state di recente ridotte a due, con i comandi a Milano per la zona
Nord e a Bari per la zona Sud. Il quartier generale dell’AMI rimane naturalmentea
Roma. Il cambiamento più importante è la creazione della Squadra aerea, che raggruppa
sei brigate aeree, comprendenti 21 stormi, che sono le unità operative dell’AMI.
Le due Regioni aeree sono incaricate di cooperare con il Comando logistico, che
fornisce il personale e il materiale di supporto ai reparti di volo. La nuova Squadra
aerea controlla le sue sei brigate aeree del nuovo quartier generale di Centocelle,
vicino a Roma.
L’organizzazione delle brigate
Le brigate si distinguono in una Brigata caccia intercettori, una Brigata
cacciabombardieri ricognitori, una Brigata trasporto tattico, una Brigata supporto
aereo, una Brigata sistemi missilistici e una Brigata spazio aereo. La Brigata
caccia intercettori ha base a Bari, ma presto si trasferirà a Gioia del Colle.
Questa brigata dispone del 4°,5°,9°,36° e 37° Stormo: in pratica tutti i reparti
incaricati della difesa aerea. Sulla base di Ghedi, presso Brescia, è schierata
la Brigata cacciabombardieri ricognitori che controlla tutte le unità destinate
all’attacco al suolo: 2°,6°,32°,50°,51° e 53° Stormo, il 156° Gruppo addestramento
acrobatico (Frecce Tricolori). La Brigata trasporto tattico è basata sull’aeroporto
di Pisa San Giusto, sede della 46° Brigata trasporti, e da essa dipende anche il
31° Stormo trasporto VIP, a Roma Ciampino. La Brigata sistemi missilistici ha sede
a Padova e controlla il 3° Stormo di base a Villafranca, che oggi resta soltanto
un reparto d’addestramento alla difesa missilistica, avendo perso la sezione di
volo. La Brigata supporto e SAR ha il proprio quartier generale a Pratica di Mare
e mantiene il controllo su varie unità, tra cui il Reparto sperimentale di volo e
i distaccamenti SAR distribuiti lungo le coste italiane. La Brigata spazio aereo,
di nuova costituzione, comanda tutti i gruppi e le squadriglie radar dell’AMI, e
tutte le unità che si occupano del controllo dello spazio aereo nazionale.
Il comando dei reparti di addestramento
I reparti di addestramento sono assegnati al Comando generale della scuole, mentre
il Reparto sperimentale dipende dal Comando logistico, che ha anche la responsabilità
di vari reparti di manutenzione dei velivoli, del Reparto chimico, del Reparto
armamento, del Reparto medicina aeronautica e spaziale e del Poligono sperimentale
e di addestramento interforze, che ha sede a Perdasdefogu, in Sardegna. Gli aerei
ASW e di pattugliamento marittimo sono sotto il comando dell’ispettore per la
Marina, che opera in stretta collaborazione con la Marina militare italiana.
Ultimo, ma non meno importante, tra i cambiamenti in atto, la creazione di due
centri di comando e controllo, di cui il più importante è il COFA/CO (Comando
Operativo delle Forze aeree), collocato a Poggio Renatico (Ferrara), che rappresenta
il principale punto di comando e controllo delle operazioni dell’AMI; l’altro
centro è il COA/CO a Martina Franca, che è il alternativa al precedente e che è
incaricato anche di coordinare e controllare le operazioni che si svolgono fuori
del territorio nazionale.
L’AMI in guerra: la Bosnia e il Kosovo
Nelle operazioni in Bosnia e in Kosovo, i Tornado dell’AMI hanno compiuto numerose
missioni in supporto alle truppe nATO. Quelli utilizzati nell’operazione Allied Force
partivano per missioni di appoggio tattico e ricognizione che tipicamente prevedevano
uno o due rifornimenti in volo, a aseconda che il decollo fosse avvenuto da Ghedi o
da Gioia del Colle. I Tornado erano equipaggiati con il designatore laser Thomson-CSF
CLDP (Convertible Laser Designator Pod) e due bombe a guida laser GBU-16 da 454kg e
due AIM-9L per autodifesa. Anche i nuovi Tornado ECR del 155° Gruppo del 50° Stormo
di piacenza sono stati pesantemente coinvolti in operazioni per la soppressione delle
difese aeree del nemico. Gli AMX del 51° e 32° Stormo sono stati impiegati in parecchie
missioni di bombardamento e hanno utilizzato per la prima volta le bombe Opher di
costruzione Elbit con guida all’infrarosso. Nelle operazioni aeree del 1999 sopra il
Kosovo sono stati impiegati entrambi i velivoli in dotazione all’AMI per la difesa
aerea. Quattro F-104S ASA-M di ciascuno stormo sono stati dislocati ad Amendola e a
Gioia del Colle, per assicurare la difesa dello spazio aereo italiano, in vista della
possibile minaccia dei MiG serbi. Per le missioni su allarme, gli Starfighter erano
armati con un missile AIM-9L agli infrarossi e un Aspide a guida radar. I Tornado ADV
hanno effettuato essenzialmente missioni di pattugliamento aereo, armati con quattro
missili Skyflash e quattro AIM-9L Sidewinder.
torna alla homepage