PROFILI AERODINAMICI
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Questa sezione sarà divisa in tre capitoli che riguarderanno il campo aerodinamico di alcuni tipi di profili immersi in una vena fluida.

  1. Il campo aerodinamico di una lastra normale al vento

  2. Il campo aerodinamico di un solido generico

  3. I solidi di buona penetrazione

 

Capitolo 1 

Il campo aerodinamico di una lastra normale al vento

Osserviamo ora brevemente l'andamento fluido prodotto  dalla pressione di alcuni corpi investiti da aria con direzione determinata.

Iniziamo da una lastra piana e supponiamo di immergerla normalmente alla direzione di una corrente visualizzandone l'andamento (Fig.1).

Fig.1

I filetti fluidi che colpiscono normalmente la lastra creano, su questa, una zona di sovrappressione molto simile ad una prua arrotondata.

Questa zona, che si rinnova continuamente, opera una separazione del fluido tale che parte di esso aggira l'ostacolo tendendo a richiudersi immediatamente a valle del corpo, la tendenza è però ostacolata dalla viscosità dell'aria, per cui a valle  della lastra si origina una scia turbolenta notevole.

Le due superfici della lastra presentano pressioni differenti, e precisamente la superficie anteriore è sottoposta ad un aumento di pressione e quella posteriore ad una diminuzione di pressione rispetto a quella ambiente, dando luogo ad un'azione risultante che è detta spinta aerodinamica.

L'andamento delle pressioni su una lastra normale al vento relativo è indicato nella Fig.2, esso dipende ovviamente dalla superficie del corpo, dai suoi contorni e dalla velocità relativa, oltre che dalle caratteristiche proprie del fluido.

Fig.2

E' interessante notare che se la lastra presenta dei fori, la resistenza totale non è proporzionale alla superficie piena, ma acquista un valore maggiore in virtù del fatto che i fori producono dei vortici che aumentano la turbolenza della scia (Fig.3).

Fig.3

Da notare infine che lastra piane uguali, normali al vento, e poste una dietro l'altra a breve distanza, presentano una resistenza totale che non è uguale alla somma delle resistenze parziali, ma è minore e dipende dalla distanza tra le lastre stesse.

La resistenza totale diminuisce infatti col diminuire della distanza reciproca e questo risultato è intuibile se si pensa che la lastra ubicata posteriormente non viene investita direttamente dall'aria, ma si trova nell'ombra aerodinamica della prima (Fig.4).

Fig.4

CAPITOLO 2

Il campo aerodinamico di un solido generico

Il campo aerodinamico, in generale, consiste in una zona di sovrappressione in una scia più o meno accentuata e in una azione tangenziale di attrito lungo le superfici lambite.

Le sovrappressioni frontali e le depressioni posteriori danno luogo ad una parte di resistenza detta "RESISTENZA DI FORMA".

L'azione di attrito. determinata dalla viscosità dell'aria e che provoca la formazione degli strati limite, da luogo invece alla "RESISTENZA DI ATTRITO".

La somma delle due da il valore della "RESISTENZA AERODINAMICA TOTALE" che il corpo offre all'avanzamento.

Pur essendo utile la conoscenza degli elementi che contribuiscono alla formazione dei valori parziali di resistenza, in sede sperimentale si preferisce quasi sempre determinare il valore della resistenza aerodinamica totale.

CAPITOLO 3

I solidi di buona penetrazione

La resistenza è una forza che si oppone al moto di un corpo e quindi volendo mantenere le condizioni di movimento, è necessario bilanciarla con un apposito propulsore; più è elevata la resistenza, più dovrà essere elevata la potenza necessaria per mantenere una certa velocità.

Si comprende facilmente come sia necessario cercare il profilo più idoneo per ridurre la resistenza.

Su questa strada, si è arrivati allo studio di corpi particolari ai quali è stato dato il nome di "solidi di buona penetrazione".

La loro forma è stata ricavata dallo studio di alcuni pesci e dalla osservazione del campo aerodinamico creato da alcuni corpi semplici.

Facendo variare più gradualmente le sezioni posteriori da quella maestra, otteniamo un solido detto "FUSO" (Fig.5).

Fig.5

Esso rappresenta il corpo di buona penetrazione, cioè il solido che offre la minima resistenza all'avanzamento.

Le prove in galleria aerodinamica hanno dimostrato che non è conveniente ne regime idraulico, fare le parti anteriori di forma acuta, ne esagerare nello affusolamento delle parti terminali, perchè la diminuzione di scia si fa sempre meno sensibile mentre aumenta la resistenza di attrito.

Un'idea delle caratteristiche del fuso si può avere pensando che un tale corpo, se ben realizzato, può presentare delle resistenze all'avanzamento cinquanta volte inferiori a quelle offerte da un disco di pari sezione maestra.

Le parti componenti un velivolo partono sempre da forme affusolate, che vengono in seguito deformate per particolari esigenze tecnologiche e di installazione.

 

WebMaster : Tartarelli Pier Paolo - tspierpa@tiscali.it

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