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Il gruppo sulla Qualità dei Servizi si è già incontrato due volte presso la sala Cornaggia a Cesano Boscone, in queste due occasioni il gruppo ha identificato e precisato i propri obiettivi e ha cominciato attivamente ad operare per il loro raggiungimento.

Nel primo incontro il gruppo ha assunto le seguenti determinazioni:

 

  1. Giungere alla costruzione di una griglia generale di valutazione della qualità di un servizio per soggetti portatori di ritardo mentale che tenga in considerazione una serie di indicatori di sistema validi indipendentemente dalle caratteristiche specifiche della  singola struttura.

  2. Fare in modo che tale griglia di valutazione permetta di differenziare i servizi in differenti livelli di qualità espressa (ad es. bassa, media, alta qualità).

  3. Elaborare delle griglie specifiche che contengano indicatori specifici di qualità differenti per diverse tipologie di servizi.

  4. Consentire all’AIRiM, attraverso questo lavoro di porsi come interlocutore nei confronti degli enti pubblici e del sistema sanitario per la determinazione di standard di qualità per le strutture che si occupano di ritardo mentale.

 

Il gruppo ha deciso di incontrarsi ogni mese e mezzo circa utilizzando la metodologia dell’home work tra un incontro e l’altro.

 

Il gruppo ha deciso di considerare le seguenti tre dimensioni della qualità:

  • Qualità manageriale

  • Qualità professionale

  • Qualità percepita

Utilizzando una metodologia di “brain storming”, è stata identificata una prima lista di indicatori della qualità, successivamente da distribuirsi all’interno delle dimensioni sopra citate.

Nel secondo incontro sono stati riconsiderati gli indicatori di qualità individuati nel primo incontro e si è passati a sistematizzarli in relazione alle tre dimensioni della qualità (manageriale, professionale, percepita) e si è iniziato ad impostare una bozza di griglia di valutazione.

Di notevole importanza è stata la ricerca del “taglio” da dare alla scheda in modo da non ricalcare analoghi documenti messi in circolazione dagli Enti pubblici e da mantenere un nostra specificità di tecnici, non lasciandosi coinvolgere in valutazioni dal sapore amministrativo.

M. Pilone