Brani biblici a fondamento dell'antisemitismo teologico

I seguenti testi biblici sono stati interpretati in chiave antisemitica a partire dai Padri della Chiesa, i quali elaborarono distinte teorie tendenti in gradi diversi all'esclusione o marginalizzazione della presenza ebraica dalla società. Il primo è quello di Matteo, dove glil ebrei si sarebbero assunti in quanto popolo la responsabilità della crocifissione di Cristo; il secondo, del Vangelo di Giovanni, nel quale Gesù polemizzando con i giudei li accusa di essere figli del diavolo. L'interpretazzione più benevola, che in qualche misura fece da scudo e da parziale protezione fisica alle comunità ebraiche, fu rappresentata dal verseto del Salmo 59, dove "mio popolo" ddiventano i cristioani, cioè il verus Israel; e il "non ucciderli e diserdili" era riferito agli ebrei perfidi, cioè increduli.

Mt 27, 24-25 «Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, prese dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: "Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!". E tutto il popolo rispose: " Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli"».

Gv 8, 43-44 «Perché non comprendere il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna».

Sal 59, 12 «Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi, disperdili con la tua potenza e abbattili».

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Cum nimis absurdum di Paolo IV Nostra Aetate