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IL PUNTO DI VISTA MEDICO

LA MONTAGNA TRA FISICA E METAFISICA

Boschi verdi e roccia imponente, fiori profumati e animali in libertà, neve incontaminata e sole avvolgente, aria ed acqua fresche, pulite, panorama, senso dello spazio aperto, della vastità, ed anche, a volte, di vertigine... e mi riferisco non solo alla paura del vuoto, ma anche a quella strana vertigine positiva, a quella sensazione di infinito che ci può aiutare a ritrovare la relatività del nostro essere rispetto all’universo. La montagna è tutto questo, tra maestosità e semplicità, tra vette e altipiani, tra bellezza e purezza... in poche parole: è emozione profonda, tra esperienza fisica e metafisica... che l’incontro con essa non è solo un fatto sensoriale o muscolare, ma anche e soprattutto psichico e, per molte persone, perfino spirituale.Un incontro a volte faticoso, ma sempre piacevole e corroborante, che per tanti di noi significa uscire finalmente dalle città strangolate dallo smog e assordate dal traffico, dove le nostre membra sono ripetitivamente prigioniere di una stanza o dell’auto, dove il nostro sguardo può troppo spesso al massimo estendersi solo fino al palazzo di fronte, dove il nostro pensiero quotidianamente si arena e spesso si aliena nel lavoro, oppure nella ricerca frenetica, a volte francamente nevrotica, di qualcosa di nuovo da fare, o da consumare, nel cosiddetto tempo libero.
Ma se è libertà ciò di cui tutti abbiamo più bisogno, la montagna è li, pronta a regalarcela: andiamo dunque, saliamo in montagna! ...per cercare di recuperare alfine dei ritmi più naturali per il nostro corpo e per il nostro pensiero ...assaporando in pieno il senso dello spazio aperto e della vera libertà: di guardare, di sentire, di muoversi, di esplorare ...restaurando così la nostra più vitale attitudine a misurarci, fisicamente e mentalmente, con l’ambiente e la natura ...riscoprendo il nostro più umano spirito di ricerca e tutto il piacere di conoscere, e quindi sincronicamente anche di conoscerci meglio, attraverso la curiosità e l’esperienza.
Vera palestra mentale dunque, non solo muscalare! Questa è per l’uomo la montagna: non solo ossigeno puro per il nostro sangue, ma nuova linfa vitale per il nostro spirito; non solo una sfida per le nostre gambe, ma anche vero nutrimento per la nostra mente. E non si tratta certo soltanto di una metafora, giacché la ricerca ci ha dato la possibilità di rintracciare le basi, sia fisiologicamente che psicologiche, di questo effetto benefico.
E’ ben noto ad esempio come l’esercizio fisico, attraverso il restauro della coordinazione oculo-motoria del movimento e l’affinamento del controllo cerebro-vestibolare dell’equilibrio e della tonicità muscolare, agisca parallelamente anche come stimolo trofico per il cervello e di conseguenza per tutto il sistema neuro-endocrino-immunitario, spingendo quindi il nostro intero organismo a recuperare non solo i giusti bioritmi, ma anche una migliore funzionalità e capacità di difesa generale. Ne deriva una rinnovata sensazione di benessere, sia fisica che psicologica, con un aumento della percezione positiva del proprio corpo ed un contemporaneo elevamento del tono dell’umore.
Se ciò vale già per l’esercizio fisico che si può fare nel chiuso di una palestra, in città, figuriamoci quanto e più tutto questo valga all’aperto, in particolare poi sui sentieri di montagna, o addirittura in parete, dove il nostro corpo e la nostra mente ricevono uno stimolo fisico continuamente e piacevolmente nuovo, non solo quello meccanico e ripetitivo di una fredda macchina per il body-builing.
A questo si aggiunga inoltre anche l’effetto altrettanto benefico del panorama e dei profumi della montagna e, non ultima, l’attesa, la ricerca e poi la soddisfazione della conquista dello spazio, sia che si tratti dell’arrivare in vetta, sia anche più semplicemente di attraversare un bosco, una valle, o di raggiungere una sorgente. Per non parlare poi dell’effetto strabenefico che proviene dal procedere in gruppo, sia come emulazione che ovviamente come socializzazione; il che non è poco, soprattutto oggi, in un mondo sempre più schizofrenicamente centrato sull’individuo e sull’esibizione narcisistica da una parte e sulla globalizzazione e la pressione della società di massa dall’altra.
Ci vediamo in montagna, amici!Boschi verdi e roccia imponente, fiori profumati e animali in libertà, neve incontaminata e sole avvolgente, aria ed acqua fresche, pulite, panorama, senso dello spazio aperto, della vastità, ed anche, a volte, di vertigine... e mi riferisco non solo alla paura del vuoto, ma anche a quella strana vertigine positiva, a quella sensazione di infinito che ci può aiutare a ritrovare la relatività del nostro essere rispetto all’universo. La montagna è tutto questo, tra maestosità e semplicità, tra vette e altipiani, tra bellezza e purezza... in poche parole: è emozione profonda, tra esperienza fisica e metafisica... che l’incontro con essa non è solo un fatto sensoriale o muscolare, ma anche e soprattutto psichico e, per molte persone, perfino spirituale.
Un incontro a volte faticoso, ma sempre piacevole e corroborante, che per tanti di noi significa uscire finalmente dalle città strangolate dallo smog e assordate dal traffico, dove le nostre membra sono ripetitivamente prigioniere di una stanza o dell’auto, dove il nostro sguardo può troppo spesso al massimo estendersi solo fino al palazzo di fronte, dove il nostro pensiero quotidianamente si arena e spesso si aliena nel lavoro, oppure nella ricerca frenetica, a volte francamente nevrotica, di qualcosa di nuovo da fare, o da consumare, nel cosiddetto tempo libero.
Ma se è libertà ciò di cui tutti abbiamo più bisogno, la montagna è li, pronta a regalarcela: andiamo dunque, saliamo in montagna! ...per cercare di recuperare alfine dei ritmi più naturali per il nostro corpo e per il nostro pensiero ...assaporando in pieno il senso dello spazio aperto e della vera libertà: di guardare, di sentire, di muoversi, di esplorare ...restaurando così la nostra più vitale attitudine a misurarci, fisicamente e mentalmente, con l’ambiente e la natura ...riscoprendo il nostro più umano spirito di ricerca e tutto il piacere di conoscere, e quindi sincronicamente anche di conoscerci meglio, attraverso la curiosità e l’esperienza.
Vera palestra mentale dunque, non solo muscalare! Questa è per l’uomo la montagna: non solo ossigeno puro per il nostro sangue, ma nuova linfa vitale per il nostro spirito; non solo una sfida per le nostre gambe, ma anche vero nutrimento per la nostra mente. E non si tratta certo soltanto di una metafora, giacché la ricerca ci ha dato la possibilità di rintracciare le basi, sia fisiologicamente che psicologiche, di questo effetto benefico.
E’ ben noto ad esempio come l’esercizio fisico, attraverso il restauro della coordinazione oculo-motoria del movimento e l’affinamento del controllo cerebro-vestibolare dell’equilibrio e della tonicità muscolare, agisca parallelamente anche come stimolo trofico per il cervello e di conseguenza per tutto il sistema neuro-endocrino-immunitario, spingendo quindi il nostro intero organismo a recuperare non solo i giusti bioritmi, ma anche una migliore funzionalità e capacità di difesa generale. Ne deriva una rinnovata sensazione di benessere, sia fisica che psicologica, con un aumento della percezione positiva del proprio corpo ed un contemporaneo elevamento del tono dell’umore.
Se ciò vale già per l’esercizio fisico che si può fare nel chiuso di una palestra, in città, figuriamoci quanto e più tutto questo valga all’aperto, in particolare poi sui sentieri di montagna, o addirittura in parete, dove il nostro corpo e la nostra mente ricevono uno stimolo fisico continuamente e piacevolmente nuovo, non solo quello meccanico e ripetitivo di una fredda macchina per il body-builing.
A questo si aggiunga inoltre anche l’effetto altrettanto benefico del panorama e dei profumi della montagna e, non ultima, l’attesa, la ricerca e poi la soddisfazione della conquista dello spazio, sia che si tratti dell’arrivare in vetta, sia anche più semplicemente di attraversare un bosco, una valle, o di raggiungere una sorgente. Per non parlare poi dell’effetto strabenefico che proviene dal procedere in gruppo, sia come emulazione che ovviamente come socializzazione; il che non è poco, soprattutto oggi, in un mondo sempre più schizofrenicamente centrato sull’individuo e sull’esibizione narcisistica da una parte e sulla globalizzazione e la pressione della società di massa dall’altra
Ci vediamo in montagna, amici!

Prof. Longo Marco
Psichiatra Psicoanalista

 

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