Angelo Mundula


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Giudizi critici

Giudizi critici su Mundula poeta e saggista.


Sul poeta:

...Angelo Mundula ha dato prova, fin dal principio, di singolarissime qualità...

Carlo Betocchi (
L’Approdo radiofonico )


Mundula è uno dei nostri pochi poeti che siano in grado di creare linguaggio lirico senza riferirsi a scolastiche precise. E’ un artigiano del vocabolo, un fiero assertore della piccola o grande autonomia del
poeta . Uno dei tanti esponenti del « gruppone « succeduto al Gruppo 63. Ma , rispetto ai tanti, Mundula ha il raro pregio dell’originalità, un’originalità di tipo rinascimentale.

(L’Informatore Librario )


Angelo Mundula è, forse, il poeta religioso contemporaneo che vive più problematicamente il suo rapporto con l’Assoluto.

Donato Valli
( L’immaginazione )

Un altro minuscolo ma sostanzioso volume racchiude molto sapere, molta luce intellettiva e adeguata perizia spirituale. E’
il vuoto e il desiderio di Angelo Mundula.
Mario Luzi
( il Giornale )


Punto d’arrivo è il sentimento del verbo che edifica nel proprio volume la sua aerea architettura... Non è dunque difficile constatare come nel prospetto odierno questa di Mundula sia una voce perfettamente coerente all’essenzialità, al procedimento di spoglio, di purificazione interiore della voce poetica.

Ferruccio Ulivi (
L’Osservatore Romano )

« Angelo Mundula è uno di quei rari poeti che hanno la vocazione del rischio, o meglio la condanna ad esso: come dimostra appunto questa sua opera che meriterebbe, per la ricchezza dei motivi e dei richiami, per le soluzioni spesso coraggiose e personali, un esame molto attento; e richiederebbe anche, pensiamo, una specie di guida per il lettore che non sempre può intendere appieno tutti i contrappunti e i concertati del poema. Che qui tuttavia segnaliamo come opera davvero rara, e anche come confessione, intellettuale e umana, dalle insolite, moderne caratteristiche».

Enzo Fabiani (
Gente )

«Affiora dalle nebbie del mondo d’oggi l’uomo alla ricerca di se stesso, del suo futuro, della sua speranza. Affiora dalle nebbie, tra spaventi e angosce, ma anche nel filo di luce di una visione consolante, l’uomo che sa di avere accanto a sè, nel viaggio tormentoso, guide invisibili, presenze supreme «.

Achille Di Giacomo (
Il Tempo )


« ..... qualcosa perdura, se può « riaffiorare dal profondo» e la lontananza non è così abissale, se a volte abbiamo l’avventura di colmarla, di sentirne la lingua e i profumi con tanta vicinanza ( la poesia ).... E del resto il senso più completo e tangibile di questo fenomeno, che è avvicinamento e lontananza da noi stessi, mi sembra magistralmente reso da un’altra poesia di Mundula: « ciò che non si vede / ingentilisce il pesco/ quanti fiori e gemme/ quante feste/ per quel ramo che cresce/ dalla ferita di un innesto/ dal punto nero dell’albero « .

Franco Loi (
Il Sole 24 ore )

«Se Montale potè scrivere
Sparir non so né riaffacciarmi e Luzi Non so più quel che volli o mi fu imposto , a specchio di una società del dopoguerra incerta nelle sue tensioni e intenzioni, Angelo Mundula non si perita ora di scrivere, nell’ambito di uno strenuo resistenzialismo etico- religioso Vivo l’intensa vita dell’albero/ il suo perpetuo risorgere....»
Pietro Civitareale (
Il Secondo Rinascimento )

« Mundula è uno dei più significativi poeti di oggi»

Alberto Mario Moriconi (
Rassegna di cultura e vita scolastica )

«Il prezioso uso delle metafore e la ricerca di una lingua che dal ritmo quotidiano si eleva al rapporto con l’infinito, ha sempre consentito ad Angelo Mundula un esercizio di poesia alta, non consueta, che travalica i confini dell’isola per assumere il carattere universale della vera poesia «.
Bruno Rombi (
Il Cristallo ).

« ...possiamo dire che, oltre alla balenante profondità religiosa del pensiero e alla forza e novità delle immagini che inseguono drammaticamente gli aneliti all’ideale e gli urti determinati dal contatto con la realtà ( cui neppure un «esiliato « può sfuggire ), un altro aspetto che ci avverte della presenza di un poeta di grande qualità è l’ampio, musicale respiro poematico di questa poesia... «

G(uido ) Z (avanone ) (
Resine )

« Lo dice anche lui, il poeta, che queste poesie sono nate da un’ulteriore urgenza di chiarezza e di semplicità: da una rastremazione intima della conoscenza più che dello stile, della convinzione più che della ricerca. E non può essere altrimenti quando la poesia raggiunge quote così alte... «
Franco Fresi (
L’Unione Sarda )

«Una poesia, quella di Angelo Mundula, alla quale avrebbe dovuto essere riconosciuto da tempo il ruolo, che a buon diritto le compete, di uno dei capitoli centrali nella storia letteraria del Novecento.... «

Achille Serrao (
Pagine )

« Mundula a nostro avviso è uno dei pochi poeti italiani che produce « poesia-poesia «per dirla con Sbarbaro, e che si distacca nettamente da taluni ingombranti obelischi che ci propone tetragonamente l’industria culturale».

Salvatore Arcidiacono (
Rassegna di cultura e vita scolastica )

“Raramente una voce si erge così splendidamente ardita come quella di questo poeta sardo.. “

Giovanna Vizzari (
L’umanità )

“Insomma.. da un ricco mondo interiore risultati di grande rilievo stilistico “

Alberto Mario Moriconi (
Il Mattino )


L’intensitè, le pouvoir des mots trouve ici son territoire avec l’intelligence, avec la finesse qui spécifie le génie italien et, en particulier celui d’Angelo Mundula, poète né. Dans la traversée d’un monde difficile, sa geste distribue la semence de l’éternel retour par quoi l’imaginaire et la beauté perdurent.
( L’intensità, la potenza delle parole, trova qui il suo territorio, con l’intelligenza, con la finezza che caratterizza il genio italiano e, in particolare, quello di Angelo Mundula, poeta nato. Nella traversata di un mondo difficile, il suo gesto distribuisce la semenza dell’eterno ritorno per cui l’immaginario e la bellezza perdurano.)

Jean Paul Mestas (
Jalons )

Mi piace la così singolare combinazione e combustione di curiosità metafisica, passione, ironia, fede nella poesia, spessore metaforico, taglio colloquiale. Sempre felice il respiro ritmico.

Pietro Citati ( in
Antologia critica di Picasso fortemente mi ama )

« Poeta da proporsi.. tra i poeti canonici di fine secolo «

Nicola Tanda (
L’Unione Sarda )


« Nel cammino poetico di Mundula poesia e religiosità si intrecciano e si ritrovano nel cogliere il senso di riverenza verso ogni aspetto, pur minimo, della realtà, il senso della dimensione assiologica di ogni cosa. Dimensione per la quale le cose ci si offrono come valore, preziosità: aspetti, questi, tanto più importanti in quanto temporalmente fragili,contigenti, tali cioè da richiedere non
buona vista , ma disponibile sguardo ad accoglierle per il senso in cui ci si offrono «.
Antonio Delogu (
Campi immaginabili )


« Tutto il canzoniere di Mundula, fra tentazioni, rimorsi, rimpianti, fughe in avanti e indietro, e dentro se stessi ( coscienza e sub ), è la ricerca di una « sicura geografia «, che vien messa in discussione, smarrisce i confini, proprio nel punto in cui ci si illude
di averla disegnata.».

Alberico Sala (
Corriere della Sera ).

« .... un grande poeta metafisico, il maggiore che si abbia oggi, accanto a quel Luzi che, significativamente è protagonista e dedicatario di uno dei componimenti del libro. In uno stile elevato, un poco lento, appena a tratti percorso da un brivido di ironia o di disperazione, Mundula ricompone l’idea della poesia come discorso dell’essere e del vero, partendo dalla sua città, Sassari, quella dell’»esilio «, pel tenace cammino verso la luce della Gerusalemme celeste «.

Giorgio Bàrberi Squarotti (
La Stampa-Tuttolibri )

« Poeta giunto all’attracco della maturità espressiva, acuto decifratore delle astuzie malizie e blandizie del verso, spinto dal vento dell’esilio, come un moderno Ulisse per voluttà di distanza e amore del radicamento intona una « suite « di affascinante leggerezza. Così la sua isola, la Sardegna, punto d’arrivo e di partenza, anello di solitudine e di ospitalità, si fa terra del verso, di un verso che la febbricita in solchi, in incantevole rigatura.”
Alberto Cappi (
Gazzetta di Reggio e di Modena e La Nuova Ferrara )



“ Leggendo qua e là ho potuto trovare una qualità assolutamente eccezionale”

Giacinto Spagnoletti (
Antologia critica di Picasso fortemente mi ama )



« Una verità di accenti e una forza e novità antica di parola che danno una voce alta e rara ( non mi spaventa la compromissione del giudizio ) alla poesia di questo nostro declinante secolo. La compagnia è scarsa, ma di quella buona, e non è il caso di far nomi «.
Stefano Jacomuzzi (
Il Cristallo )

.» Quasi senza che noi lettori ce ne accorgessimo, Mundula è venuto a occupare la prima fila della poesia italiana contemporanea; fuori da clamori e eccentricità, innovando la sua materia da
Il colore della verità a Picasso fortemente mi ama a
Il vuoto e il desiderio
fino questo Per mare: libro compatto, che riesce a una perentorietà di cosa poetica , vorrei dire paradossalmente, di là dal suo stesso autore «.

Giuliano Gramigna (
Corriere della Sera ).




Angelo Mundula is a poet who deserves all due attention since his verse manifestly emanates from a deep inner need.
( Angelo Mundula è un poeta che merita tutta la dovuta attenzione poiché il suo verso nasce manifestamente da una profonda necessità interiore.)

Oliver Friggieri (
The Sunday Times )




« E sta di fatto che Angelo Mundula non è solo « un grande poeta metafisico «, ma soprattutto un grande poeta cristiano».

Carmelo Mezzasalma (
Città di vita ).

“…Lo spasimo lacerante di Clemente Rebora, ad esempio; o la sofferta testimonianza di Turoldo; o la divina caccia, al limite della blasfemia, del “ franco cacciatore “ Giorgio Caproni. Strade diverse,intendiamoci, ma tutte quantomeno d’alto rischio. Angelo Mundula appartiene a tali latitudini… “

Paolo Briganti (
Piccolo del lunedì, Trieste )

«..... pulsioni e istanze che innervano i giorni della vita non tanto a orientare i passi verso le necessarie relazioni, quanto a dar senso e durata dentro e oltre quei passi alla vicenda che stinge e si rinnova in una sua irrevocabile bellezza, in una sua irrevocabile passione.

Pasquale Maffeo (
Avvenire )

“Per i tipi di Spirali, è uscito il libro
L’altra Sardegna di Angelo Mundula, un capolavoro di poesia e di scrittura.”

Armando Verdiglione (
La rivoluzione cifrematica, Spirali ,2004 ).

“ … una mirabile scrittura, chiara come un cielo sereno, limpida, profonda, carica di saggezza, di esperienza, di significati… “

Tilde Rocco (
Gazzetta del Sud )

“…. una delle voci più intense della poesia nostra contemporanea “

Giuseppe Marchetti (
Gazzetta di Parma )


“ Considerato fra i più rappresentativi esponenti di una poesia che dallo spirato Novecento si avventura dentro un enigmatico Duemila, Mundula già vi si è presentato con libri, scritti, interventi e interviste di livello, a consolidare quella sua ben nota attrezzatura concettuale e spirituale, non solo, ma ribadendola oggi con questo prodigio di versi che sono presagio di ulteriore sapienza”

Claudio Toscani (
Il Cristallo )

Sul prosatore:

«Per questo possiamo dire che questo libro di Mundula, più che una raccolta di saggi è ( come suona il titolo della collana in cui è apparso il libro ) il granello di senape necessario per far fruttificare la speranza della nostra cultura «

Giancarlo Pandini (
Avvenire )

«Angelo Mundula, uno dei maggiori poeti italiani della seconda metà del Novecento....è anche un valido critico letterario...»

Francesco Mannoni (
Secolo d’Italia )

«L’acutezza della riflessione e la levità della parola trovano poesia e fede nell’esperienza profonda dell’uomo «

Bachisio Bandinu (
L’Unione Sarda)

«Uno dei più raffinati elzeviristi è stato ed è Angelo Mundula «.

Giovanni Mameli (
L’unione Sarda )


« E questo libro è davvero «cultura « sia quando tratta del latino o della « civiltà del benessere « o della « durata della verità delle parole «, o di « educazione e responsabilità» o del « valore morale dell’opera artistica « o della cadenza interiore di Giacomo Leopardi «

Franco Loi (
Il Sole 24 ore )

«In effetti, in queste sue pagine, vi è l’imporonta di una grande coerenza, la quale discende dalla fedeltà a certi principi ( etici, estetici, religiosi ) che costituiscono il fondamento profondo della sua personalità «.

Vico Faggi (
Resine)

«Libri come questo ci aiutano a riflettere sui temi dell’esistenza, ci propongono di non adagiarci su un effimero benessere materiale, costringono chi legge ad interrogarsi e soffermarsi per un momento sulla propria cadenza interiore... «

Alessandro Bedini (
Il Giornale della Toscana )

« L’A. nato a Sassari dove esercita la professione di avvocato, è noto e apprezzato come poeta, ma è anche giornalista impegnato sul fronte dei valori e della cultura». Il suo è «un libro da leggere con attenzione. Mette anche in evidenza che tra letteratura e fede c’è armonia, non separazione: verità dimostrata dai grandi scrittori e poeti di sempre «.
Ferdinando Castelli (
La civiltà cattolica )

« Subito l’apertura, che dà spazio a luoghi amati della Sardegna dove Mundula è nato e vive, introduce a una scrittura saggistica dotata di quei caratteri,
pieghevolezza e dignità, che Leopardi assegnava alla buona prosa. L’assertività non vi diventa prevaricazione, ma si avvolge di una discrezione limpida, che significa pensare fortemente le proprie ragioni al cospetto ( col rispetto ) di quelle altrui. Ogni effetto di persuasione sarà un effetto di stile, magari schermato.... «

Giuliano Gramigna (
Corriere della Sera )



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