Castello di Acquafredda

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Siliqua occupa una posizione centrale nella piana del fiume Cixerri e dista circa 30km dai centri urbani di Cagliari e Iglesias.

Il territorio comunale ha un estensione di oltre 19.000 Ha.  Occupa il versante occidentale di M. Arcosu (m 948) riserva naturale del WWF, mentre verso ovest copre il Monte Orri con la frazione di Zinnigas (dove sgorga una rinomata sorgente d'acque minerali).

La popolazione residente è di 4.077 unità , la densità è di 23 abitanti per Kmq.

La tipologia abitativa tradizionale, presenta le caratteristiche della casa agricola con cortile e "lolla". Il materiale costruttivo più utilizzato nella tipologia tradizionale è il "lardiri". Le manifestazioni e le ricorrenze locali sono per lo più di carattere religioso e vengono festeggiate in occasione di San Giorgio, S. Giacomo e S.Margherita di Antiochia. Il territorio comunale uno dei più vasti della Sardegna, è costituito per lo più da aree destinate a bosco, di grande interesse naturalistico, come la riserva del WWF di monte Arcosu.

Servizi vari presenti a Siliqua

Ufficio postale Banca
Scuole materne Scuole elementari
Scuola media inferiore Biblioteca comunale
Farmacia Centro assistenza sociale
Guardia medica Ambulatorio veterinario
Carabinieri Stazione guardie forestali
Volontari antincendio Anfiteatro
Volontari ambulanza Campi sportivi
Sede periferica ERSAT Ufficio confagricoltura
 

                                                                                                          monumento ai caduti nella centrale piazza Martiri

STORIA

Il territorio di Siliqua, fu abitato sin dal periodo nuragico, al quale risalgono alcune delle costruzioni (ormai quasi distrutte) che s'intravedono nelle campagne. Notevoli anche gli insediamenti punici - fenici presso il castello di Acquafredda. Il paese certamente già esistente in epoca romana, andò spopolandosi ma, risorse durante il basso medio evo, appartenne al giudicato di Cagliari e fu compreso nella curatoria del cixerri.

Nel 1257 l'abitato entrò in possesso della famiglia pisana dei Donoratico della Gherardesca e dal 1282 fu proprietà del conte Ugolino, noto perché citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Caduto in disgrazia il conte Ugolino, Siliqua e il vicino munitissimo castello passarono sotto il controllo di Pisa. Dal 1324 in poi, il castello e tutti i territori circostanti furono in possesso di diverse famiglie, fino a quando nel 1785 furono riscattati dal re di Sardegna Vittorio Amedeo. 

FLORA

Il territorio di Siliqua essendo sia collinare che montuoso, ha una vegetazione molto varia che raggruppa tutte le specie della macchia mediterranea. Essa va da formazioni basse a mirto, cisto, e lentisco per evolversi in macchia - foresta con ginepri, corbezzoli, lecci, sughere con il loro corredo di funghi, di cui Siliqua è una rinomata zona.

FAUNA

Di notevole interesse è il patrimonio faunistico ricco di numerose specie fra cui spicca la presenza del cervo sardo, ripopolatosi grazie all'opera del WWF; sono presenti in quantità elevata anche alcune specie di cinghiale, di donnola, di volpe, di gatto selvatico e di lepre. Interessantissime sono anche le numerose specie d'uccelli presenti quali l'aquila reale, il falco pellegrino, l'astore, il gheppio e la poiana.

ARTE

Su una collina lungo la strada statale 293 a circa 5 Km dal paese, si trovano i resti del castello di Acquafredda, che appartenne fin dalla seconda metà del 13° secolo alla famiglia pisana dei conti della Gherardesca. Attorno al castello, si trovava un villaggio che aveva carattere militare. Il complesso faceva parte delle fortificazioni che i pisani avevano costruito come sbarramento difensivo per la zona mineraria.

Importanti opere di ristrutturazione iniziate nel 1999 (che porteranno alla costruzione di un museo), hanno portato alla luce numerose costruzioni, finora ignote perché nascoste dalla fitta vegetazione. Un suggestivo sentiero permette di giungere sino alla vetta del castello da cui si gode di uno splendido panorama.

LE CHIESE

La chiesa parrocchiale di S. Giorgio, risalente probabilmente al 1500, conserva la struttura della primitiva costruzione in stile gotico-catalano, si affaccia su una piazza spaziosa delimitata sul lato opposto dall'edificio del Monte Granatico.

A poca distanza si trova la chiesa di S. Anna risalente al periodo precedente alla dominazione catalana-aragonese (1481) la cui ricostruzione secondo un'iscrizione che si legge su una trave della navata risalirebbe al 1765, di fronte si trova il vecchio deposito dell'acqua datato 1909.

Nella piazza centrale del paese, accanto al monumento dei caduti, si trova la chiesa di S. Sebastiano citata già nei testi del 1675, e poco lontana quella di S. Antonio eretta nel periodo di dominazione aragonese.

Nel rione di "S. Giuseppe" si trova l'omonima chiesa del1 1745.

Fra le numerose chiese che si trovano nel territorio del comune si devono ricordare la Chiesa di S. Margherita e la Chiesa di S. Giacomo di Stia Orro che sono ancora oggi centri di frequentatissime sagre. La Chiesa di S. Margherita, ricordata da documenti medievali, si presenta oggi quasi del tutto ricostruita in forme gotiche-catalane, probabilmente nel tardo 600’, epoca a cui si deve far risalire la facciata del terminale piano orlato di merlature, che richiama immediatamente quella della chiesa dedicata a S. Anna nella stessa Siliqua. Il porticato che vi si addossa è di costruzione molto frequente risponde alle esigenze della sagra popolare di S.Margherita.

La Chiesa di San Giacomo di Stia Orro apparteneva certamente ad un centro antico abitato d'epoca medievale.

La costruzione attuale si presenta con un avancorpo porticato da cui si accede alla chiesa vera e propria – che in origine aveva una semplicissima struttura ad aula del tipo di quella della chiesa di S. Maria di Flumentepido e ai locali costruiti nel 600’ per ampliarla, dotandola di presbiterio quadrangolare e di due piccole navate laterali delle quali una sola si conserva interamente mentre dell’ altra si vede la porta ormai chiusa nel muro del porticato. L’antica facciata a capanna fu anch’ essa rimaneggiata al momento in cui la chiesa fu ampliata e si diede la copertura alle parti nuove: vi fu aperta la piccola finestra ottagonale e realizzato il campanile a vela che conserva una campana. All'ingresso del paese, si trovano ancora i ruderi della chiesa di Santa Maria, dove si può notare ben evidente la forma originaria

 

   Chiesa di San Sebastiano

Chiesa di Sant'Anna

   

SILIQUA : INQUADRAMENTO STORICO-ARCHEOLOGICO

Nel territorio di Siliqua le prime testimonianze di insediamenti umani sono   costituite da resti di costruzioni e tombe ipogeiche situate nella valle del rio San Giacomo. Il sito più vicino all'odierno centro abitato risulta essere "Sa domu de s'orcu"  tomba ipogea (domu de janas) scavato in roccia vulcanica, e la necropoli di Matta Uannenna. Questi ritrovamenti isolati risalgono al periodo pre-nuragico. Al periodo della dominazione aragonese risalgono varie chiese, tra cui quella di S.Anna, ricostruita interamente nel XV secolo. Nel XIX secolo Siliqua fu importante centro agricolo e non pastorale. L'unico monumento architettonico del XIX secolo degno di nota è il Montegranatico, prospiciente alla chiesa parrochiale di S.Giorgio.

 

Serbatoio dell'acqua

   

Montegranatico

 

TRADIZIONI POPOLARI

Verso la fine del mese di maggio hanno inizio le festività religiose del paese con la sagra di S. Giacomo apostolo. Alla fine di luglio si festeggia S. Anna e la terza settimana di settembre S. Margherita che chiude l'Estate siliquese con degli splendidi fuochi d'artificio.

Periodicamente la PRO LOCO organizza sagre e spettacoli. l'associazione "Su Beranu" presenta ogni anno a inizio giugno la rassegna "Sonus de beranu", manifestazione a carattere Anche la banda musicale del paese tiene concerti in particolari occasioni coinvolgendo l'intera popolazione locale.

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