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PROPOSTA DI CONVEGNO NEL SALONE DEI 500 DEL PALAZZO VECCHIO DI FIRENZE.:

 

TEMA DI TALE CONVEGNO: "L'IMPORTANZA PEDAGOGICA ED EVANGELICA DI DON LORENZO MILANI OGGI NEL MONDO".

NELL'OCCASIONE VERRANNO PRESENTATI GLI ULTIMI LIBRI FATTI TRADURRE DAL

CENTRO RICERCA E FORMAZIONE DON LORENZO MILANI E SCUOLA DI BARBIANA

CHE SAREBBERO:

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA IN LINGUA RUSSA.

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA IN LINGUA ALBANESE.

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA IN LINGUA CINESE.

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA IN LINGUA GIAPPONESE.

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA IN LINGUA INDIANA.

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA IN LINGUA SPAGNOLA.

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA IN LINGUA FRANCESE.

Quel CAPOLAVORO CHE SI CHIAMA LA SCRITTURA COLLETTIVA IN LINGUA INGLESE.

L'OBBEDIENZA NON E' PIU' UNA VIRTU' IN LINGUA TEDESCA.

CI PARE SCONTATO CHE I RELATORI DOVRANNO ESSERE CHI ADOPERA TALI LIBRI NELLE

LORO REALTA' MISSIONARIE, O CHE SIANO COMBONIANI O ALTRI MISSIONARI DI ALTRE

TENDEZE.

E' LOGICO CHE A TALE CONVEGNO SARANNO INVITATI ANCHE PROFESSORI DELL'UNIVERSITA' DI TOKIO CHE E' DA OLTRE TRENTA ANNI CHE DI "LETTERA AD UNA PROFESSORESSA" NE FANNO USO GIORNALIERO NELLE FACOLTA' DI PEDAGOGIA.

E' ALTRETTANTO LOGICO CHE ANCHE QUELLI CHE USANO I LIBRI DI DON MILANI NELLE REALTA' SCOLASTICHE ITALIANE, E NON SOLO NELLE SCUOLE, CHI SI PRENOTA A PORTARE LE LORO ESPERIENZE, E' SEMPRE UN INCENTIVO IMPORTANTE.

ALLE ISTITUZIONI SI CHIEDE DI PARTECIPARE ALL'ORGANIZZAZIONE E ALLE SPESE PER SOSTENERE TALE CONVEGNO. AVRANNO DIRITTO A PORTARE IL SALUTO CON 5 MINUTI DI TEMPO. QUESTO VALE PER LA REGIONE, LA PROVINCIA, IL COMUNE E LA COMUN1TA' MONTANA.

FO PRESENTE CHE I SOLDI PER LA CULTURA CHE OCCORRERANNO SONO SOLDI DELLE

TASSE CHE IL POPOLO PAGA QUINDI NESSUNO CI REGALA NIENTE.

TRA GLI ORGANIZZATORI SARANNO INVITATE ANCHE ALTRE REGIONI D’ITALIA E NESSUNO AVRA’ L’IMPRIMATUR.

 

CENTRO FORMAZIONE E RICERCA

DON LORENZO MILANI E SCUOLA DI BARBIANA

Pres. GIOVANNI BANCHI

 

 

FRA IL DIRE E IL FARE......                   Egregi Signori,

ho deciso di prendere carta e penna per esporre alcuni miei punti di vista.

L’ultima volta fu detto che "e più facile criticare che fare". Vero.

Ma questo non mi riguarda, almeno nel caso in esame.

EccoVi di seguito elenco delle cose da me fatte e non gabellate.

 

  1. Sono stato, assieme a Dario Collini, 1’ideatore della "MAZE". Fu realizzata a Vicchio ed andò bene fintanto che fu strutturata e coltivata dagli artigiani del comprensorio. L’idea di Base che Dario ed io avevamo era di far gestire tale Mostra in forma paritetica da tutti i comuni del comprensorio e da tutti gli artigiani d’ogni ordine e grado. Non fu cosi anche se la Mostra ebbe un notevole successo quanto ad affluenza di pubblico e a volume d’affari. L’idea di base fu accantonata perché sia il sindaco di Vicchio, che gli assessori in generale, si arrogarono allora il diritto alla gestione diretta e centralizzata della "MAZE", ignorando completamente gli altri sindaci dei comuni di zona e gli artigiani tutti in generale. Naturalmente, alla lunga, questo tipo di gestione ha portato la Mostra sull’orlo dell’estinzione. All’inizio, ricordo, si parlava di creare un polo espositivo permanente al servizio di tutti gli artigiani, dove essi avrebbero potuto esporre i loro prodotti durante tutto il corso dell’anno, stabilendo nel contempo quote da decidersi all’interno di una commissione d’artigiani eletta per 1’occasione. Nessun partito, nessuna amministrazione pubblica, nemmeno la CNA hanno sostenuto questa impostazione. Il nostro sindacato, seppure si collochi a ‘sinistra’, ha fatto orecchie da mercante preferendo, come al solito, seguire le direttive di ‘qualcuno più in alto’ e sottomettendosi come d’uso, alla CGIL e alla CISL. Siamo chiari e sinceri. Lo sapete benissimo che siamo sempre considerati dei ‘padroncini’ da quelli colla puzza ‘populista’ sotto il naso. Ma la verità e che noi siamo parte del vero popolo, quello che lavora, si sforza e produce. Quel popolo che crea la paga e lo stipendio di certi ‘scaldaseggiole’ che considerano il popolo incapace di autogovernarsi e di difendere i propri interessi senza il loro apparato burocratico di carriera e le loro ‘sapienti e buoniste’ organizzazioni del ‘lascia fare a me pel bene tuo’. Io stesso fui fra i primi a costituire la CNA con sede a Borgo San Lorenzo. La portammo poi anche a Vicchio. Non c’era allora l’intenzione di piegar la testa e di dare all’ammasso i nostri cervelli e le nostre capacita per farle gestire da chi neanche conosce le vere problematiche della nostra zona e della nostra popolazione.

  2. Ho dato tempo ed energie della mia vita, sottraendole alla mia famiglia e ai miei interessi personali, per dedicarmi ai Pantaleoni, una famiglia dove, purtroppo, l’handicap colpisce più o meno tutti i membri del loro nucleo familiare. Mi presi quest’impegno dopo che lo ricevetti, per bocca di Francuccio Gesualdi, da don Lorenzo Milani. Devo ringraziare don Lorenzo perché quest’impegno mi ha fatto capire 1’importanza di servire veramente i meno fortunati fra noi, mi ha fatto apprezzare il senso della vita e la gioia di difendere veramente gli interessi dei poveri e dei meno fortunati fra noi. Naturalmente, ogni volta che peroravo la causa di questi sventurati presso le istituzioni comunali, non mancavano derisioni e battute. Ero considerato un ‘bischero’. Comunque sia, di questa ottusa stupidità non faccio caso perché, in ogni caso, so di ben agire e ne sono lieto.

  3. Molti anni fa ho fondato il Centro Documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana. C’erano con me molti ex-allievi di Lorenzo. Abbiamo per tanto tempo costituito una forza generosa e felice che gli anni non hanno fiaccato e che col tempo è cresciuta e si è rafforzata. Siamo oggi un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale. Decine di migliaia di persone ci conoscono e apprezzano il lavoro e l’opera di Lorenzo. Milioni di altre traggono beneficio dall’opera, a volte modesta ed oscura, che molti epigoni di Lorenzo, missionari o laici hanno riprodotto in ogni parte del mondo, nelle scuole e nei centri di accoglienza. Provvediamo a sostenere gli studi di coloro che si preparano a presentare tesi e trattati, a scrivere libri o ad applicare le tematiche educative di Lorenzo Milani fra coloro che ne abbisognano. E’ un’opera che assorbe tempo, energie e denaro che spesso proviene dalla tasca di noi soci. Fra questi ultimi annoveriamo molti volenterosi perfettamente sconosciuti, ma anche personaggi del calibro del Prof. Berlinguer, del Prof. Tullio De Mauro, di Walter Veltroni e di molti altri noti personaggi. Ci sano poi università e centri di studio a noi collegati, centinaia di scuole, di religiosi (vescovi, cardinali, monaci e preti sia in Italia che all’estero) e di insegnanti e professori d’ogni lingua e nazionalità. Abbiamo recentemente istituito un sistema di gemellaggi con l’appoggio di comuni sensibili e volenterosi (ultimo in ordine di tempo è Pianoro, alle porte di Bologna) per istituire ‘Centri Don Milani’ in altre città e in altre realtà. Lo abbiamo fatto per meglio diffondere a livello provinciale e regionale i nostri servizi e per rendere più agevole la passibilità di usufruirne. Abbiamo poi prodotto traduzioni delle opere di interesse milaniano in molte lingue (russo, tedesco, inglese, cinese, spagnolo, albanese, etc.). Con una quarantina di unità scolastiche abbiamo iniziato una proposta pedagogica nuova, un esperimento che porterà certamente nuovi frutti e nuovi aderenti.

  4. Sono fra i fondatori del Movimento Educatori Milaniani che conta migliaia di adesioni fra gli insegnanti d’Italia d’ogni ordine e grado e che opera con sede in quel di Verona. Tale organizzazione gode gia del sostegno delle istituzioni Locali e Regionali e verrà presto ad usufruire dei contributi dell’Unione Europea.

 

Tutto quanto da me fatto ha avuto sempre lo scopo di migliorare la situazione di tutti ed in particolare di coloro che vengono spesso considerati di meno.

Ogni volta che dei giovani vengono a Vicchio, specie quelli che sono richiamati qui dalla figura di Lorenzo Milani, noi diamo loro quella collaborazione, quel sostegno e quella carica che ci fanno guadagnare la loro amicizia e il loro sostegno. Siamo certi che a molti di questi è cambiato il modo di guardare alla vita. E di certo, anche loro hanno contribuito a mutare in meglio la nostra.

Queste collaborazioni, questo appoggio non ci e mai venuto dalle istituzioni e men che mai dal comune cui apparteniamo. Non fatemi parlare degli assessori alla cultura e delle rappresentanze sociali locali.

Ci hanno fatto pesare persino 1’uso del fotocopiatore che è indispensabile per chi debba riprodurre documenti del nostro archivio per ragioni di studio o di approfondimento.

Abbiamo ben capito che lavorare sulla strada tracciata da Lorenzo Milani significa star sui coglioni ai politicanti di mestiere. Ma noi che per motto abbiamo "I CARE" (che vuol dire mi preoccupo, mi interesso degli altri), nel caso di questi mestieranti....CE NE FREGHIAMO. E tireremo sempre diritto.

 

Ecco questa e la mia CARTA D’IDENTITA’.

Datevi una regolata, Voi che mi accusate di saper fare solo critiche e di non essere capace di Fare.

Sta a Voi ora presentare la Vostra bella Carta d’Identità. Vediamo cosa siete stati capaci di fare...... Voi.

Mettete la vostra bella Carta a confronto con la mia, se ne avete il coraggio.

O il coraggio per voi sono solo quattro parole acide buttate la così, tanto per denigrare e per lanciare uno slogan?

Quanto alle critiche che io muovo alle amministrazioni, non ce l’ho con le persone (dopotutto sono tutti galantuomini). Ce l’ho con l’incompetenza e l’insensibilià che paiono contagiare tutto e tutti in questo paese. Qualcuno ha detto che ciò che accade qui da noi accade dappertutto.

E’ una balla.

Qui noi abbiamo le risorse ‘Lorenzo Milani’, ‘Benvenuto Cellini’, ‘Beato Angelico’ e ‘Giotto’. Son risorse preziose per chi vive in un paese come Vicchio. E ce ne son pochi di paesi in Italia e nel Mondo che possono vantare tutti questi illustri personaggi.

 

Vedete, al1a fine pare che nessuno abbia una colpa diretta, tutti fanno a scaricabarile. Non c’e mai nessuno che, invece di trincerarsi dietro questo o quel gruppo, partito od organizzazione, voglia farsi carico delle proprie responsabilità personali.

Aveva ragione Toto.

Comicamente e tragicamente 1’umanità si divide in "Uomini o Caporali".

 

Scusatemi se ho deciso senza ascoltare il consiglio di nessuno. Ho deciso tanto tempo fa d’esser Uomo e tale intendo restare finche avrò fiato in corpo.

 

Grazie e arrivederci.

Nanni Banchi

Vicchio, 18 Giugno 2004

 

 

 

 

 

LA DISCARICA

Siamo sempre stati considerati dal Comprensorio e dalla Provincia un territorio marginale, di "frontiera". Nessuno si è mai preoccupato della nostra decadenza. Mai presi in considerazione per importanti e qualificanti investimenti pubblici (scuole, ospedali....... il nostro territorio non era "adatto" ... pensate un po' dove sono stati fatti se erano "siti adatti"). Siamo rimasti quindi fermi e forse siamo arretrati.

Unica eccezione: negli anni '80 la Comunità Montana e poi negli anni '90 la Provincia individuano nel nostro Comune le caratteristiche ambientali ottimali -"i siti migliori" - per una DISCARICA PRIMA ZONALE, ORA PROVINCIALE che nessuno voleva e vuole. Quando si dice la sfortuna.....

 MA PERCHÉ QUESTO IMPIANTO È COSÌ NOCIVO ALLA NOSTRA COMUNITÀ?

 Esiste un PROBLEMA GENERALE, che travalica i localismi, causato dalla gran massa di rifiuti e dai mezzi che li dovranno trasportare. Ad esso è legata tutta la problematica dell'inquinamento ambientale e quindi del riciclo e della riduzione della quantità di spazzatura. Questo è l'aspetto inquietante e preoccupante che un impianto di questo tipo "comunque" si porta dietro in qualsiasi luogo sia realizzato: è il cosiddetto IMPATTO AMBIENTALE che è stato ottimamente discusso ed approfondito dal Comitato Contro la Discarica, al quale va il nostro plauso, e che fa paura a qualsiasi Comunità. La discarica è un investimento ad alto VALORE NEGATIVO che va compensato anticipatamente da forti VALORI POSITIVI. Il nostro Comune, è evidente a tutti, non ha gli ammortizzatori sociali per poter sopportare tale impianto.

 Ma esiste anche un PROBLEMA PARTICOLARE, specifico di una zona come la nostra: L'IMPATTO ECONOMICO. Ora noi tutti conosciamo la "nostra debolezza" sia nel settore distributivo che nel settore produttivo. Sbagliamo sicuramente di poco se affermiamo che siamo il "paese più debole" (o tra i più deboli) della provincia fiorentina. Una debolezza che deriva da varie cause: dislocazione ambientale, scarsa gravitazione economica, scarsa capacità e lungimiranza amministrativa e ... chi più ne ha più ne metta: fatto sta che il risultato è quello che tutti vediamo. Un Paese che negli ultimi anni ha perso di vitalità, dove sempre meno si investe, un "Territorio debole", un "Comune debole": debolezza economica e amministrativa.

Questa "debolezza" ha creato i presupposti che hanno portato in questi ultimi anni ad una serie d'investimenti nel settore AGRO-TURISTICO: settore che sta crescendo e che può in futuro diventare l'asse portante di uno "sviluppo possibile" insieme ad un "futuro uso economico" della FASCIA APPENNINICA (aria, acqua, bosco, marroni, caccia, pesca): cioè il nostro territorio può trovare un suo "RINASCIMENTO" NELLA VALORIZZAZIONE AGRO-TURISTICA ED AMBIENTALISTA: futuro che ha già messo le sue radici e che va coltivato.

Se l'impatto ambientale con la moderna tecnologia può essere ridotto, l'impatto economico in un territorio debole nel pubblico e nel privato con una ancor debole vocazione agro-turistica-ambientale si svilupperà in tutta la sua deterrenza.

 

1. Perdita media valore immobiliare (ipotesi minima: 10/20% - circa 100 miliardi: 14 milioni pro capite[1])

2. Perdita secca e calo investimenti nei settori agro-turistico e residenziale.

3. Perdita d'immagine: Vicchio "il Paese della Discarica": unico investimento pubblico a valenza comprensoriale/provinciale

4. Aumento del traffico pesante

5. Riduzione salubrità acqua e aria

 

A questo punto sorge ovvia una domanda: "E' COMPATIBILE CON QUESTO TIPO DI VOCAZIONE TERRITORIALE UN IMPIANTO COME LA DISCARICA? ABBIAMO DISCUSSO, RIFLETTUTO ED APPROFONDITO QUESTO ASPETTO CON LA COMUNITÀ MONTANA, LA PROVINCIA E LA REGIONE? "

SE QUESTO NON È STATO FATTO....VOGLIAMO PRIMA DELLA DECISIONE FINALE FARE UNO STUDIO E ORGANIZZARE UN CONVEGNO SU QUESTA QUESTIONE PER VERIFICARE L'ESISTENZA O MENO DI QUESTA INCOMPATIBILITÀ?

Se l'analisi è questa- se la Provincia non riesce a convincerci con i fatti che stiamo ragionando male- la nostra comunità non può sopportare questo investimento per i motivi socio-economici che abbiamo analizzato. E questo non è campanilismo o fare a scarica barili, è l'abc della programmazione: OGNI TERRITORIO HA UNA SUA VOCAZIONE E SU QUESTA BASE SI FANNO LE SCELTE PUBBLICHE E SI INDIRIZZANO GLI INVESTIMENTI PRIVATI.

 

Abbiamo ceduto la nostra forza lavoro (pendolarismo) a Firenze e al Comprensorio non possiamo avere come unica risposta una discarica che COLPISCE LA NOSTRA DEBOLE ECONOMIA EMERGENTE E LA NOSTRA IMMAGINE.

 

QUESTA NON È PROGRAMMAZIONE MA PURA SOPRAFFAZIONE DELLE AREE FORTI SULLE AREE DEBOLI.

 

CENTRO STORICO

CONTENITORE VUOTO

Le “scelte” o “non scelte” fatte hanno portato a svuotare sempre più il Centro Storico con il risultato che tutti  abbiamo sotto gli occhi:

·   Fondi Vuoti

·   Estrema debolezza commerciale

·  Scarsa c apacità abitativa.  

 

IL CENTRO STORICO E’ IL CENTRO DEL PAESE

 

rompere l’attuale  organizzazione urbanistica “ad isole” 

(Villaggio, Colombaiotto, Stazione, Ginestra/Arsella)

 che strozza IL CENTRO STORICO e  lo rende UN CENTRO VUOTO

OCCORRE

Collegamento CENTRO-AREA VERDE-COLOMBAIOTTO Collegamento CENTRO-VILLAGGIO-IMPIANTI SPORTIVI

Collegamento PIAZZA VITTORIA-LAGO (zona ex-macelli)

Circonvallazione nord del Paese

Inoltre

Recupero di zone a parcheggio  e verde pubblico (aree est/owest – colombaiotto – zona 1°Maggio)

Recupero Locali (zona comune, scuola media) per potenziare le attività commerciali e di artigianato artistico

Recupero delle potenzialità abitative e di “Angoli” caratteristici (es.: Vicolo della Chiesa)

 

In generale c’è necessità di completare  varie urbanizzazioni e di migliorare la manutenzione:

Zone mancanti di marciapiedi; Aree verdi abbandonate; Carenza di alberi; Pavimentazione stradale dissestata; Erba che invade varie zone urbane, etc..

 

Tutto ciò serve semplicemente a far riflettere:

  • Quanto si sia pagato e si stia pagando per la mancanza di una chiara visione urbanistica e per la carente  gestione e la scarsa manutenzione del bene pubblico;

  • Il grosso sforzo da fare, non solo di tipo finanziario, ma soprattutto di idee e di coinvolgimento di energie, per invertire la tendenza al degrado del nostro Paese.

 

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