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    2000

Il "118": Codice rosso!    

BARI 18 ottobre 2000 - ore 10,45 - 

In una via che viene definita il "salotto buono" della città, la centralissima via Sparano, un uomo muore davanti agli occhi di centinaia di persone: l'ambulanza arriverà dopo 45 minuti!
9 novembre, meno di un mese dopo... un avvocato muore durante l'udienza, in un'aula affollata del palazzo di giustizia: anche questa volta l'ambulanza - come nel primo caso - arriva soltanto dopo mezz'ora...

A Bari - come in tutta la regione - si può morire come se ci si trovasse in un angolo sperduto del nostro territorio, un'isoletta in mezzo al mare o sulla cima di una montagna.        Lo Stato - con il D.P.R. del 27/03/1992 -ha affidato alle Regioni  il compito di attuare tutte le strutture necessarie per attivare il "118", tutelando il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione Italiana. 
Tale numero sarebbe dovuto essere attivo in tutta Italia entro la fine del 1996!
Le Regioni pioniere sono state l'Emilia Romagna, il Veneto e la Toscana, seguite poi dal Piemonte.

Quante altre morti saranno necessarie prima che la nostra regione sia dotata del "118", il SERVIZIO PER LE EMERGENZE SANITARIE, in funzione da tempo nelle altre regioni d'Italia (ad eccezione di Basilicata, Campania e Molise)? 

Perché in Puglia non si riesce ad attivare un servizio che può salvare la vita di molte persone? Fino a quando chi governa la Regione Puglia ci riempirà soltanto di promesse? 

Quanti sono i cittadini pugliesi che conoscono il "118"? 
Quanti sanno che questo non è un numero qualsiasi?

 

Per le strade di Bari, vediamo farsi largo affannosamente - in mezzo al traffico caotico - ambulanze a sirene spiegate spesso non sufficientemente attrezzate, da cui scende frettolosamente personale volontario che recupera l'infortunato e lo trasporta all'ospedale più vicino. Che cosa succede da quel momento? Molti di noi sanno come vanno le cose...

Cos'è il "118"?

E' il numero unico nazionale - e gratuito - dell'emergenza, un numero facile da comporre anche da parte dei bambini. Il "118"è un servizio pubblico di pronto intervento sanitario 24 ore su 24, un sistema di coordinamento per gestire l'emergenza sanitaria, che comprende l'intera rete territoriale italiana, collegando la serie delle centrali operative regionali e provinciali con le postazioni territoriali, in modo da portare soccorso quasi ovunque in tempi rapidi, far fronte cioè a quello che in gergo si chiama "Codice Rosso". Per funzionare esso deve naturalmente far parte integrante del sistema ospedaliero.

Come funziona il "118"?

Quando si verificano situazioni gravi ed imprevedibili (come malori improvvisi, svenimenti, dolori violenti al torace, all'addome e agli arti, oppure grave incidente stradale, sportivo, a casa, in montagna o al mare... ) il cittadino si trova spesso da solo di fronte all'emergenza, senza un punto di riferimento sicuro che possa intervenire a suo favore velocemente, senza inutili perdite di tempo.  

In queste situazioni, in ogni ora - da qualunque posto - si chiama il "118", una centrale operativa attrezzata per dare una risposta alle richieste sanitarie urgenti del cittadino.

 Egli  comunica il proprio numero di telefono, quando dove e cosa è accaduto e quante persone sono coinvolte, in modo da permettere all'operatore di valutare lo stato di gravità del caso e scegliere il mezzo di soccorso più adatto da inviare.

Che cosa c'è dietro il "118"?

Intanto operatori sanitari con una preparazione multidisciplinare, cioè professionisti sanitari dell'urgenza, poi mezzi di soccorso polivalenti per le diverse situazioni di emergenza, linee di comunicazione (radio e telefono) altamente affidabili, un sistema informatico in rete e protocolli operativi per interventi omogenei sull'intero territorio nazionale: 

un trauma molto grave deve essere affrontato con il personale migliore sul mezzo più avanzato, nel più breve tempo possibile.

TUTTO QUESTO IN PUGLIA ANCORA NON C'E'!

a cura di Maria Cristina Rinaldi