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    2001

DAGLI ERRORI DEL CENTRO-SINISTRA,
IL RILANCIO DELL’ULIVO

Il 13 maggio Berlusconi con le sue destre (tra le quali quella fascista di Rauti) ha legittimamente conquistato Palazzo Chigi.  

Tale indiscutibile successo è stato  determinato da un lato da un blocco politico che, condividendo un progetto individualistico della società, è riuscito a mettere insieme i diversi egoismi e dall’altro dall’insipiente atteggiamento delle forze politiche del centro–sinistra.

Tre gli errori commessi: l’allontanamento di Di Pietro dall’Ulivo; il doloso tentativo di Bertinotti di azzerare l’Ulivo attraverso la crescita di Rifondazione Comunista per un progetto di egemonia a sinistra e infine la mancanza di comunicazione degli ottimi risultati ottenuti dai governi Prodi, D’Alema ed Amato sia sul piano europeo che in quello nazionale.

In campagna elettorale, poi, il concreto e pressante lavoro di Rutelli ha evitato una sconfitta ancora più marcata mitigando l’assenza dei partiti fatta eccezione dei DS  che, nonostante l’impegno, sono stati poi i maggiori penalizzati.

Il divario fra i voti dell’Ulivo come coalizione nel maggioritario e la sommatoria di quelli dei partiti nel proporzionale hanno dimostrato ancora una volta come il popolo ulivista sia più sensibile alla logica dell’aggregazione. 

I partiti del centro sinistra hanno ri-dimostrato di non riuscire più a relazionarsi in modo convincente con il territorio - soprattutto nel nostro meridione - contrariamente a quelli delle destre berlusconiane che, nel loro insieme, hanno superato il voto della Casa delle Libertà. 

Occorre riprendere il percorso, sia pure aggiornato, che portò alla vittoria del ’96 con Romano Prodi a capo di una coalizione che aveva un programma ed una strategia elettorale.

Ora la scelta di destra effettuata da D’Antoni – dopo la sconfitta politica del suo progetto di superamento dei poli – certamente metterà in crisi tutto quel mondo sindacale, che riconoscendosi negli anni scorsi nella leaderschip dantoniana, ha lottato nell’unità sindacale sia contro le demagogie padronali di cui Berlusconi era ed è indiscutibilmente il garante sia contro i fascismi di ritorno.

Per questo è auspicabile che tutti i partiti del centro sinistra sappiano fare un passo indietro, che non si innamorino di vittorie o si demotivino per sconfitte che appaiono più virtuali che reali; che sappiano liberamente rinnovare i propri quadri dirigenti sempre più legati a difendere le proprie postazioni di potere piuttosto che ri-confrontarsi con i cittadini e le cittadine.

Per questo L’Arca Centro di Iniziativa Democratica – che in campagna elettorale si è resa protagonista di iniziative a sostegno di tutti i candidati dell’Ulivo - rilancia con forza l’idea originaria dell’Ulivo in quanto convinta che il futuro si costruisce su un modello alternativo a quello di Berlusconi, su rappresentazioni sociali e politiche che marchino sul piano dei contenuti e della coerenza con i propri principi  ispiratori le differenze, sulla sottoscrizione di un contratto non formulato alla vigilia elettorale ma nella quotidiana testimonianza di un lavoro teso alla evidenziazione e al superamento degli squilibri sociali che con le destre berlusconiane saranno ancora più stridenti. 

Per questo l’Arca fa appello a coloro che hanno creduto nell’ipotesi di terzi poli a riprendere il cammino insieme; invita a promuovere rinnovate aggregazioni nel nome dell’Ulivo che, pur nel rispetto delle proprie storie, rivedano insieme donne ed uomini, movimenti ed associazioni per un progetto culturale e politico che isoli anche quanti nel passato recente, pur di affermare proprie egemonie, hanno contribuito a distruggere il progetto ulivista per propri egoismi degni della tradizione ormai consolidata dei “ berlusconini di casa nostra”.

Per questo l’Arca - come casa dell’Ulivo - invita i propri referenti istituzionali a riprendere il lavoro nell’ottica dell’aggregazione superando i particolarismi, rilanciando i coordinamenti dell’Ulivo.

L’Arca Centro di Iniziativa Democratica, anche attraverso il suo sito internet www.arcabari.it, è aperta a quanti, con forza e con l’Ulivo, vogliono rilanciare una opposizione democratica diffusa alla cultura che sta sopravanzando e che, con le destre, fa eleggere in Puglia personaggi inquisiti e già condannati dalla Magistratura. 

Carlo Paolini