2002
LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI A BARI: |
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METTIAMO UN PUNTO FERMO DA CUI RIPARTIRE |
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Da molti mesi le numerose Società Sportive di Bari, che utilizzano gli Impianti di proprietà dell'Amministrazione comunale, vivono una fase di inquietudine, non conoscendo quale sarà il loro futuro e soprattutto se potranno continuare ad utilizzare gli impianti restaurati e restituiti alla città dopo i "Giochi del Mediterraneo" grazie al contributo di Leggi dello Stato e finanziamenti pubblici. |
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Quest' iniziativa nei confronti della nostra Regione nasceva dalla mancanza cronica di infrastrutture sportive, che ci vedeva agli ultimi posti nel panorama nazionale e questo solo negli anni 1996-97. L'obiettivo di tale iniziativa era quello dello svolgimento di questo grande evento sportivo, con la consapevolezza di una fruizione sociale per tutti i cittadini, subito dopo lo svolgimento dei Giochi. |
Ora è inutile ripercorrere la lunga serie di polemiche, precisazioni, dichiarazioni roboanti dell'attuale Amministrazione e le forti prese di posizione di Associazioni sportive, del C.O.N.I. e degli organi di stampa, che con lungimiranza vedevano nel nodo della "GESTIONE" il punto focale per l'utilizzo di questi Impianti e la naturale "sopravvivenza" delle numerose Società sportive. |
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Fatta questa lunga premessa, è necessario porci la domanda: " oppure è soltanto quel "business", che è sotto gli occhi di tutti e vanto di questa Amministrazione di centro-destra? |
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La tanto auspicata e poi attuata "Società mista", fiore all'occhiello del nostro Sindaco, strumento per il rilancio di una gestione manageriale della cosa pubblica, non ha fatto altro che portare alla sparizione o al ridimensionamento delle numerose piccole società dilettantistiche, che operano da anni con sacrifici economici e personali, coinvolgendo centinaia di giovani appartenenti spesso alle fasce più deboli, mercato sicuramente non appetibile per coloro i quali intendono lo Sport come un'attività per fini di lucro. |
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Lo strumento principe, per la realizzazione di questa "scrematura" è stata la politica del "Costo Zero" (tutte le spese cioè a carico delle Società, senza alcun aggravio per l'Amministrazione), politica che fortunatamente è stata in parte sconfitta, riducendo il costo orario per l'affitto degli impianti dalle 80.000 lire/h alle attuali 30.000/h, mentre per le Società di calcio esso è stato portato dalle 10.000 lire iniziali alle attuali 42.200. |
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Comunque, accantonando la polemica sul costo orario e della sua successiva riduzione, un'operazione di pura demagogia, la verità che è davanti agli occhi dei cittadini è la scomparsa di , che poneva al centro il "Volontariato Sportivo", mentre le scelte dell'attuale Amministrazione - nello sport come in altri campi - vanno nella direzione di aggregazioni sportive di tipo manageriale, con alte professionalità e possibilmente di tipo "familiare". |
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Purtroppo nel tessuto della stragrande maggioranza delle Associazioni del settore , tale target non esiste. Pertanto penso che l'interrogativo che dovrebbero porsi il Sindaco e la sua Giunta, dovrebbe essere questo :"far scomparire la miriade di Società, che fuori dal contesto del proprio Impianto non avrebbero ragione di esistere o invece abbandonare definitivamente la scelta della "Società Mista"? |
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Questa costa a noi cittadini circa 1.200.000.000 di lire all'anno! |
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Con tale cifra l'Amministrazione potrebbe farsi promotrice di un progetto pilota: mettere a disposizione le professionalità richieste e stimolare la nascita di nuovi soggetti in grado di gestire nel modo adeguato gli Impianti sportivi comunali. |
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Vorrei ricordare al Sindaco e all'Assessore D'Oria l'esistenza, fin dal 1986 (Delibera Consiliare) della fantomatica "Consulta dello Sport", organo di democrazia partecipativa, mai convocata; è proprio da questo organismo che potrebbero venire una serie di indicazioni per un' impostazione nuova della politica dello Sport in terra di Bari. |
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Onofrio Traversa |