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ELEZIONE 

DEL SINDACO

 E  

CONVENZIONE

Francesco Sofia

L'esperimento barese della Convenzione tra Partiti e Associazioni per l'elezione del prossimo Sindaco di Bari è un'iniziativa politica che merita attenzione e conoscenza allargata.

Nata dalle mutate condizioni socio-politiche, serve a garantire la partecipazione delle cittadine e dei cittadini al governo della città  e costituisce il laboratorio di riflessione e partecipazione.

La stampa, in genere, non ne ha seguito nascita ed iter e così l'originalità dell'iniziativa (forse unica in Italia) non ha goduto della visibilità che hanno mietuto invece beghe e furbizie nutrite da interessi collaterali finalizzati a progetti di parte.

Il Centrosinistra con Rifondazione e l'Italia dei Valori, che ne fanno parte, mostrano così all'opinione pubblica una staticità non reale, mentre l'iniziativa di collaborazione con le Associazioni  è relegata in secondo piano.

Voci autorevoli di pensiero politico (vedi anche Suppa su Repubblica - Bari del 15 agosto) preferiscono "non si parli del profilo del futuro sindaco di Bari, rispetto all'urgenza  di un nome nuovo e chiaro"; tuttavia lo stesso Suppa, senza accorgersene, ne traccia il profilo quando enuncia dei criteri che coincidono perfettamente con quelli raggiunti dalla Convenzione.

A settembre, fra pochi giorni, la convenzione riprenderà i  lavori.

 E' auspicabile che:

1.     l'intesa tra le forze politiche e le Associazioni sia salvaguardata e rafforzata;

2.      nessuno di quanti ne fanno parte tenti sorpassi a sorpresa pur di raccattare visibilità e primogeniture;

3.      l'intervento di persone "nuove e per curiosità" (a cui non è comunque esclusa la partecipazione, ma "ad construendum") non interferisca con azione a disturbo con grettezza civile;

4.      si giunga alla scelta del candidato sindaco preferibilmente all'unanimità;

5.   la convenzione protragga il suo lavoro di studio, ricerca ed iniziativa politica oltre le elezioni per costituire un "punto e luogo" di confronto tra eletti e cittadini.

Se questo laboratorio risulterà utile lo dirà la storia  politica barese del prossimo futuro: comunque sarà stato abbastanza dimostrato che le Associazioni, nella durezza della loro critica, erano pronte a restituire fiducia e prestare collaborazione ai partiti di cui riconoscono l'irrinunciabile valore istituzionale nella democrazia.

Oggi, in un momento di serio attacco alla democrazia istituzionale, l'esperienza di Bari  appunta una bandierina sullo scacchiere politico, per dire che la "sorveglianza"  civile al mantenimento della democrazia  non accetta toni sfumati per indicare il pericolo della deriva, ma al tempo stesso la volontà di partecipazione e difesa dei valori ripristinati con la Resistenza