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SCUOLA, UNIVERSITA’, RICERCA:

I TAGLI DEL CENTRODESTRA

Scuola:

Per i docenti si prevedono 34.000 posti in meno e complessivamente, nel triennio 2003-2005, si risparmieranno 2043,31 milioni di euro.

Per il personale amministrativo tecnico e ausiliario sono eliminati 27.000 posti e nel triennio 2003-2005 si risparmieranno 247,2 milioni di euro.

Si tagliano le risorse per l'autoaggiornamento: 105 milioni di euro in meno in tre anni.

Il fondo dell'offerta formativa diminuisce di 44 milioni nel 2003, di 60 nel 2004 e nel 2005, per un totale di 164 milioni di euro in meno

Sono stati eliminati gli stanziamenti per le tecnologie didattiche: 165 milioni di euro in meno all'anno, per un totale di 495 milioni di euro in meno nel triennio 2003-2005.

Il contenimento del 10% delle spese correnti obbligatorie è previsto per il solo 2003 e comporta un taglio di 67  milioni di euro.

Per l'edilizia scolastica dopo i sei consecutivi piani quinquennali finanziati dal centrosinistra per 3000 miliardi di lire, nel 2002 non è stato finanziato il piano annuale e per il 2003 è previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro con cui si potranno finanziare solo mutui per 100 milioni di euro.

Il fondo per le zone sismiche non è stato quantificato ed è stato sottratto alla programmazione regionale.

Si tratta di una riduzione molto evidente del bilancio dello stato per la scuola che si può così sintetizzare:

ANNO 2003: - 732,95

ANNO 2004: -1089,15

ANNO 2005: -1359,41

Università:

Il fondo di funzionamento ordinario delle 76 università -in gran parte pubbliche - del Paese era già sceso lo scorso anno a 6.200 milioni di euro.

I rettori di 76 università (che di recente hanno confermato le dimissioni rese all’inizio dell’anno) per il prossimo anno accademico  hanno chiesto 6.600 euro, dovendo sborsare 490 milioni di euro per i  soli aumenti stipendiali: ma la Finanziaria del 2003, ormai  approvata dalle Camere,  prevede 6.200 milioni (essendo stati inseriti all’ultimo momento duecento milioni ricavati da una nuova tassa sul fumo).

Per quanto riguarda le risorse per il diritto allo studio - che nel 2001 erano di duecento milioni di euro - sono appostati per il prossimo anno poco più di cento milioni, come già l’anno scorso.

Le risorse per l’edilizia universitaria che nel 2001 erano di oltre 400 milioni, sono scese quest’anno a 200: e poco più di duecento saranno anche per il prossimo anno. 

Ricerca:

Il fondo ordinario per gli enti di ricerca - che era di 1.590 milioni nel 2001 e di 1.570 quest’anno – sarà ridotto a 1.550 milioni il prossimo anno.

La spesa complessiva per la ricerca passa – in ragione di questi nuovi tagli - dai 2.320 milioni del 2001 ai 2.280 del 2002 e ai 2.210 dell’anno prossimo, e rappresenta una percentuale dell’O,8% sul Pil, che ci colloca agli ultimi posti del continente, accanto a paesi europei lontani da noi per condizioni economiche e culturali complessive.