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MARCEL BREUER (1902-1981 Ungheria)

1925: "B3" o "Wassily"

1928: tavolo "B10" 
 

1929: mobile da cucina
 

1930: scrivania "B91" 

 

 

 

Nato a Pecs (Ungheria) nel 1902, fu alla Bauhaus dal 1920 al 1928, prima come studente e poi come direttore del laboratorio di falegnameria. Le sue prime realizzazioni, sconvolsero il modo di pensare l'arredamento dell'epoca. Specialista nella progettazione di mobili, realizzò i primi mobili in acciaio tubolare. Datosi all'architettura, la sua prima opera degna di nota fu la casa Harnischmacher a Wiesbaden (1932). In quello stesso periodo, viaggiò in parecchi paesi, tra cui l'U.R.S.S. dove ebbe alcuni contatti con la Scuola Costruttivista ed elaborò un progetto di teatro per la città di Charkov(1930). Il curioso progetto da lui elaborato nel 1928 per un ospedale a Elberfeld rivelava già un'evidente parentela di spirito con le idee costruttiviste. Abbandonò definitivamente la Germania nel 1933, trascorse qualche anno in Svizzera, dove costruì nel 1935 con Alfred ed Emile Roth le abitazioni di Zurigo - Doldertal, per stabilirsi poi negli Stati Uniti. Socio dal 1937 al 1941 di Walter Gropius, suo ex maestro alla Bauhaus aprì, in un secondo tempo uno studio in proprio. La maggior parte dei suoi progetti dfi architettura sono stati realizzati negli Stati Uniti: Geller House a Long Island (1945); Robinson House a Williamstown, Massachusetts (1947); casa a New Canaan, Connecticut, che costruì per se (1951); Starkley House a Duluth, Minnesota (1955); Grieco House ad Andover, Massachusetts (1955); Chiesa dell'Abbazia St. John a Collegeville, Minnesota (1953 - 61); Centro di Arte drammatica di Bronxville, Stato di New York (1953); Ginnasio di Lichtfield, Connecticut (1956); College Hunter dell'Università di Bronx, New York (1958); Convento dell'Annunciazione a Bismarck, North Dakota (1963); Chiesa di San Francesco di Sales a Muskegon, Michigan; sede della Housing and Home Agency a Washington (1966); Museo Whitney a New York (1966); importante per la facciata a forma di piramide rovesciata. Le opere americane non devono, però, farci dimenticare le importanti  realizzazioni di Marcel Breuer in altri paesi: nel Venezuela, il complesso di abitazioni "El Recreo" (1958); in Svizzera. la Staehelin Haus, presso Zurigo (1959); nei Paesi Bassi, il negozio Bijenkorf a Rotterdam (1957); la sede della società Van Leer a Amstelveen (1957 - 58); l'Ambasciata degli Stati Uniti all'Aia (1957 - 59), dalle strane finestre trapezoidali; in Francia, infine, due delle sue opere più importanti, la sede parigina dell'UNESCO (1952, con Zehrfuss e Nervi) e il Centro IBM di la Gaude, Alpi Marittime (1962).Rimane da citare una delle più recenti realizzazioni europee di Breuer, la Stazione di Sport invernali di Flaine, Savoia. Un purismo senza concessioni, spinto al paradosso, lo portò ad allineare sulla neve edifici cubici in calcestruzzo completamente estranei al paesaggio e al tipo di svago. L'impresa era tanto audace, quanto discutibile ne è stato il risultato. Uno dei contributi più celebri di Breuer è la pianta a "Y" di alcune delle sue costruzioni. Breuer, la usò per la prima volta nel 1952 per la sede dell'UNESCO, ma l'idea era nata fin dal 1936 in un progetto, irrealizzato, del Centro Civico di Londra. Le sue realizzazioni di Amstelveen, di la Gaude e di Wshington non furono che applicazioni dello stesso principio, spesso ripreso da altri architetti. Dai primi mobili agli incarichi recenti, l'intera opera di Breuer si è svolta sotto il segno del funzionalismo. Tuttavia, con la sola eccezzione di Flaine, essa non ha niente di quella freddezza che si collega talvolta a questa nozione. Le costruzioni di Breuer abbondano di trovate formali, affascinanti ma in nessun caso gratuite, piacevoli alla vista e allo spirito. Concepiti più di quarant'anni fa, i mobili di Breuer sono così moderni, nel senso più ampio del termine, che paiono disegnati oggi. E certamente, le sue costruzioni sono destinate, su scala di decenni ad una sorte analoga. 

 

 

 

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