Affioramenti

Il concetto di affioramento può essere legato a diverse immagini. Da una parte a quello dell'acqua, della fluidità, dall'altra a quello della stratificazione.

Per quanto riguarda la liquidità possiamo ricordare quel modo di plasmare gli oggetti architettonici di Gehry, di restituirgli una forma fluida.

Ma il tema dell'acqua come flusso sta alla base della ricerca architettonica attuale e potrebbe diventare argomento cardine nei prossimi anni, soprattutto a Roma.

In una città congestionata dai mezzi di trasporto, il traffico è ormai diventato caratteristica inscindibile della metropoli. Si pensano dunque nuove vie di comunicazione dove incanalare nuovi flussi di mezzi di trasporto. Ecco la risposta: la via fluviale. Curioso che i romani hanno sempre cercato di negare la presenza del fiume, hanno sempre cercato di annientarlo attraverso questi altissimi argini. Ora però potrebbe tornarci utile. Se il Tevere diventasse nuovamente una via di comunicazione si porrebbe il problema di progettarne gli argini.

E in questo la ricerca architettonica così orientata potrebbe offrirci buone soluzioni. Il fatto di creare terrazzamenti con diverse funzioni in rapporto alle quote di rischio di crescita del livello dell'acqua sembra un buon inizio; lavorare per quote, come una layerizzazione delle funzioni alle diverse quote così da creare un oggetto complesso in un contesto molto rigido quale è il fiume.

Ma il termine affioramento non riguarda solo l'acqua, può essere esteso anche alla terra, attraverso il concetto di scavo, di esfoliazone del terreno ma anche di stratificazione.

L'Emory Center for the Arts ad Atalanta progettato da Eisenman mi sembra esplicitare al meglio tale concetto. Il movimento tellurico increspa le zolle che si innalzano ed affiorano. Al di sotto delle increspature prenderanno posto sale conferenze e uffici.

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