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Lineamenti di Storia Parabitana
 
 
Cenni geografico - antropici

Parabita e' situata alle falde dell'ultima propagine delle Murge salentine, con esposizione a sud-ovest, verso il mare Jonio, dal quale dista dodici km. (insenatura del porto di Gallipoli). Confina: a nord con Tuglie - Neviano; a est con Collepasso; a sud con Matino; ad ovest con Alezio. Il centro del paese e' situato a 80 m. di quota sul l.m.; il suo feudo si estende per 2.048 ha. Il 60% del territorio si colloca in pianura, il restante 40% nella zona piu' alta, principalmente rappresentata dalle "Macchie". E' attraversato dalla S.S 476 che da Otranto, attraversando Maglie, raggiunge Gallipoli, una delle arterie fondamentali della viabilitˆ salentina. Gli insediamenti umani nel territorio risalgono a epoche lontanissime. Sull'arco della Serra si sono trovati insediamenti abitativi del 2.000/2.500 a.C. e nella "Grotta delle Veneri" due scheletri del Cro-Magnon e reperti neanderthaliani. La vita abitativa si e' presumibilmente sviluppata dal 1.000 a. C. in poi, nella valle a ridosso di un antico torrente che la rendeva fertile e produttiva. La vita sociale in Parabita, invece, si e' sviluppata per oltre 800 anni all'interno del Centro storico cinto da mura fino alla metˆ del secolo scorso. Dalla fine dell'800 in poi l'insediamento urbanistico del paese ha conosciuto un'inarrestabile espansione tanto da coprire oggi buona parte dell'intero feudo. I grossi sviluppi abitativi sono sempre coincisi o con particolari momenti di ricchezza indigena o con flussi di rimesse economiche provenienti dall'emigrazione. Le attivite' produttive tradizionali, fino agli inizi del '900, erano legate all'agricoltura: si coltivavano viti, olivi, lino e cotone, cereali, ortaggi. "Le produzioni del territorio consistono in grano, vino, olio e bambagia. I meloni che produce quel territorio sono decantati dappertutto". Cio' determinava anche piccole attivitˆ produttive ("due stabilimenti, uno per vinacce, l'altro per farina" - Arditi, cfr.) e commerciali ("vi  commercio con altri paesi della provincia", Giustiniani, cfr.). Successivamente, l'economia parabitana e' passata, col tempo, da una prevalenza di carattere agricolo ad uno di tipo terziario. La produzione tipica resta vino, olio, ortaggi; si registrano nuove aziende di imbottigliamento di vini e olio locali con discreta esportazione. Meglio qualificato e' l'artigianato di antica tradizione: ferro battuto, metalli e sbalzi, legno, restauri, tessitura; prodotti che incrementano la ricchezza locale insieme alle normali attivitˆ produtive (meccanici, falegnami, carrozzieri,) Piccole aziende manifatturiere e di collazione di materiali idrotermici contribuiscono allo sviluppo locale. Sviluppato il terziario professionale: insegnanti, avvocati, medici, notai, commercialisti, geometri, architetti ed ingegneri, impiegati, assicuratori, operatori commerciali. Gli storici l'anno sempre considerata una sede dal clima dolcissimo : "...si gode aria salubre, acque piovane e sorgive, potabili e bastanti...". "il paese non e' umido. I venti dominanti sono il scirocco e la tramontana. Vi si gode quasi sempre buona salute. Il forestiero vi e' attirato dalla salubrite' dell'aria, per rimettersi nel suo fisico" . E' oggi sede di uno stabilimento di acque minerali.

Veduta di Piazza Umberto I

Venere - Una delle statuine trovate nella Grotta delle Veneri

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Ultimo aggiornamento 19-02-2001 9:55

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