ASSOCIAZIONE CULTURALE

"A. DE GASPERI "

Scuola di Formazione socio-politica Collegio San Giuseppe

Riferimento per il Piemonte del Collegamento Sociale Cristiano

   
 
La Scuola di Formazione socio-politica ed il suo spirito

"Purtroppo, si coglie ancora, a livello di partecipazione politica dei cristiani, una preoccupante ignoranza: sia della Dottrina Sociale Cristiana, sia della corretta metodologia di passaggio da fede a politica" (Cardinale C.M. Martini)

I criteri ispiratori dell'azione politica di un credente non possono che essere lo spirito di servizio e la volontà di perseguire il bene comune, tutto ciò nel totale rispetto dei diritti della persona, nella ricerca della giustizia, nel costante sforzo di rendere compiuta, giorno per giorno, la democrazia.

La politica, perciò, come "alta forma di carità", secondo le parole di Paolo VI.

D'altra parte, la necessità di saper tradurre i valori derivanti dalla fede in proposte politiche rende indispensabile una maggior preparazione dei cristiani.

Cogliendo queste sollecitazioni è nata nel 1987 l'Associazione culturale "Alcide De Gasperi" scuola di formazione socio-politica del Collegio S. Giuseppe di Torino.

Vive nell'Associazione la ferma consapevolezza del primato della formazione sull'azione politica.

Una politica che, secondo la tradizione della Dottrina Sociale della Chiesa ha un centro: la dignità e la libertà della persona; ed un fine: la promozione della persona stessa, nella misura in cui ciò è di pertinenza della politica.

Proprio a quest'esigente idea di Politica, all'aspirazione ad una sana ripresa culturale e morale, al ruolo fondamentale che una corretta cultura ha nell'animare una sana politica, mira ininterrottamente da tredici anni la scuola di formazione socio-politica "A. De Gasperi".

Una situazione così complessa e difficile come l'attuale preme perché anche i credenti cristiani ne siano protagonisti.

Ma, come amava ripetere una gran figura del passato, Giorgio La Pira, cultura e politica sono realtà indissociabili. Quindi, non una cultura qualsiasi né una qualsiasi politica: "L'azione politica è il collaudo delle idee - egli diceva - e se l'idea orientatrice dell'azione è errata come volete che non sia errata ed infruttuosa l'azione?"

Obiettivo primario della scuola socio-politica "A. De Gasperi" è quello di formare una mentalità cristiana, per contribuire fattivamente a risolvere la grave crisi di valori del nostro tempo, cercando di far assumere con maggior consapevolezza il rapporto tra fede e cultura.

Lo stesso pontefice Giovanni Paolo II ha più volte sottolineato il rapporto tra fede e cultura per la nuova evangelizzazione del Paese, rimarcando l'importanza di creare luoghi di formazione, d'incontro e d'elaborazione di una cultura cristianamente orientata.

La scuola "A. De Gasperi", tuttavia, non si limita ad un discorso di cultura "alta".

Sono, altresì, valutate le tendenze emergenti, i fatti e le situazioni di maggior rilievo nel nostro tempo, per maturare orientamenti di pensiero e d'azione, alimentando una cultura della responsabilità e della sussidiarietà, rispettando la legittima autonomia delle realtà terrene.

Questo tipo di formazione tende a generare competenze e professionalità tali da poter addivenire ad una "mediazione culturale" tra fede e realtà temporale.

La scuola pur restando indipendente dai partiti politici non è ideologicamente neutra. Infatti, sebbene nella massima autonomia, incoraggia a realizzare le necessarie mediazioni storiche per dar vita ad una "area politica" cristianamente orientata, laica e aconfessiona1e, aperta alla partecipazione e al contributo fattivo di tutti gli uomini di buona volontà.

Convinta di interpretare l'aspirazione di larghi strati sociali, i quali attendono un punto di coagulo per uscire dallo smarrimento in cui li ha avvolti un bipolarismo astratto, conflittuale e avulso dalla realtà effettiva, richiama l'attenzione su una modalità storica all'interno della democrazia ove conta la quantità oltre alla qualità: l'unità dei cattolici in politica.

Per aver peso, infatti, occorre essere in tanti. Al di là delle piccole differenze c'è un percorso di fondo uguale. I cattolici per "generare una storia", per essere edificanti per la nostra società, devono stare insieme. La diaspora, caldeggiata dagli avversari, dai poteri occulti ed ingenuamente abbracciata da cristiani, espone all'invisibilità ed all'insignificanza.

Al di là di tale posizione politica, non partitica, la scuola di formazione socio-politica "A. De Gasperi" è una scuola.

Implica, quindi, regolarità di orari, responsabile continuità di frequenza ed un'organica coerenza di discipline. La frequenza, di trenta venerdì consecutivi dalla metà di ottobre alla fine di maggio, è biennale con inizio delle lezioni alle ore 20,30 e fine alle ore 23,00.

I programmi sono incentrati su tre assi preminenti:

1) potenziamento ed illuminazione spirituale (teologia della politica: dottrina sociale della Chiesa; encicliche sociali nella loro successione);

2) inquadramento storico per orientare l'azione (senso della storia recente e partiti politici);

3) discipline tecniche quali strumenti operativi (governo di Comune, Provincia, Regione, Stato; amministrazione del denaro pubblico; rapporti del politico verso l'industria, i sindacati, la sanità, gli enti pubblici erogatori di finanza, le istituzioni assistenziali, i mezzi di comunicazione sociale, le banche, la borsa; la lettura del piano regolatore....).

Ultimato il primo biennio, ed ottenuto l’attestato di partecipazione, viene offerta la possibilità di partecipare ad un corso biennale di approfondimento denominato "mini-master" che si svolge ogni quindici giorni con gli stessi orari del biennio precedente e che ha come prerogativa quella di fornire, oltre ai necessari contenuti, i mezzi migliori per poterli comunicare.

Concludendo, nell'auspicare che la sensibilità dei cristiani sul ruolo della formazione socio-politica non venga meno, ma trovi nella scuola "A. De Gasperi" il terreno in cui formarsi e confrontarsi, voglio ribadire come non c'è alcuna separazione tra l'essere cristiano e l'essere impegnato in politica, perché si vive nella "storia": è per questo che occorre impegnarsi; impegnarsi nella storia in qualunque agone ci si senta d'impegnarsi, secondo la propria vocazione, utilizzando al meglio i propri "talenti".

Giorgio Zimbaro


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Ultimo aggiornamento: 17/09/03 13:55:17