ASSOCIAZIONE CULTURALE

"A. DE GASPERI "

Scuola di Formazione socio-politica Collegio San Giuseppe

 

Trascrizione dell'intervento di Fratel Enrico Trisoglio

(Domenica 12 Dicembre 1999 - Teatro Carignano di Torino)

-------

Il moderatore Dott. Francesco Bruno presenta così Fratel Enrico Trisoglio:

<<Con vero piacere, do la parola a Fratel Enrico Trisoglio, responsabile della scuola A. De Gasperi -scuola di formazione socio-politica del Collegio S. Giuseppe di Torino. Fratel Enrico, che conosco da tanti anni, meriterebbe un elogio particolare dal mondo della politica perché da anni si dedica alla formazione di chi intende o intenderebbe dare il proprio contributo alla politica. La scuola é una miniera a cui –e questo è l’invito che faccio a tutti- in occasione di consultazioni elettorali, sarebbe bene attingere, perché lo sforzo che fa Fratel Enrico è quello di preparare una classe politica "preparata" per affrontare il cimento dell’amministrazione pubblica…altrimenti ad occupare quei posti andranno degli incapaci. Grazie Fratel Enrico>>

……Ringrazio di questa canonizzazione che non credo tanto meritata. Semplicemente, una volta ci fu la prima consultazione Europea dei deputati a Bruxelles. In Piemonte c’era Formigoni candidato. Si cercò di sostenerlo. Molti aderirono tra cui anch’io. Venne al San Giuseppe e disse: "questo gruppo non lasciamolo cadere dopo questa elezione, perché è una forza". Ci riunimmo per…non dico le ore, nella sede dell’azione cattolica di c.so Matteotti. "Organizziamo, formiamo", si disse. "La classe politica è quello che è, ma cosa facciamo per formarla?". Per formare un calciatore vedete quanto si fa, quanto si spende... Non si combinò. Decisi, allora: " Partiamo, facciamo qualche cosa".

Questa mattina l’argomento è cultura e politica. Il tema non l’ho scelto io. Mi è stato, direi, imposto. Ma nessun tema mi poteva riuscire più gradito di questo. Nessun tema è più profondo, impegnativo, per me e per voi, di questo e forse nessuno è più necessario di questo.

Ho sentito parlare ieri mattina in numerosi interventi, e questa mattina altrettanto, di eccellenti prospettive. Alberi che hanno una chioma estremamente fiorente, ricca, attraente; ma ci manca un’altra parte. Ci mancano le radici. Di questo non ho sentito parlare molto. Perché? Da dove spunta, da dove viene la linfa per questa chioma lussureggiante….dalle radici! Quali sono le radici? Cultura e politica.

Innanzitutto cerchiamo di capire i termini. Dico subito che il tema spaventa, richiederebbe un grosso volume. Per carità non facciamolo! Soprattutto in questa sede. Semplicemente tre o quattro punti; ciascuno poi li approfondirà.

Cos’è cultura? Ho partecipato a una riunione in cui c’erano personaggi illustri, torinesi e non: hanno nominato cento volte la parola "democrazia". Ebbene, nessuno l’ha mai definita. Come considerare la democrazia?……Democrazia non è governo per il popolo; è governo del popolo! Completamente diverso. Cos’è cultura? Non è sapere molte cose: erudizione utile. Cultura è saper cogliere i problemi che ci vengono incontro.

Problemi da capire, inquadrare, illuminare, risolvere e applicare. I problemi da dove vengono? Dal mondo esterno (cosmo) e dal mondo interno (da noi). Il dramma è proprio questo, che molti muoiono senza essere vissuti (a 120 anni magari!). Ecco, il tragico è questo. Seneca lamentava: "la vita è breve - nel <<De brevitate vitae>> - perché la si spreca!" C’è di peggio! Non si comincia neppure. Quanti si rendono conto delle meraviglie del mondo? Il sole gira, spunta al minuto preciso. Si dice: la natura. Ma che cosa vuol dire "natura"? Quanti si rendono conto che la mosca ha un occhio molto più efficace del nostro? Chi è stato a compiere questo capolavoro in una mosca? Qui c’è una presenza. Tutto è sacramento: il mondo, una foglia sono un miracolo! Ce ne rendiamo conto? A che scopo viviamo allora? Adoperiamo la testa! L’aquila vede otto volte meglio di noi: ha gli occhi direzionali. Noi no, come mai? Tutto è prodigio. Ce ne rendiamo conto o no? Se no noi viviamo in superficie, slittiamo. Dunque, allora, approfondiamo…. E dal mondo interno, da noi, quante domande sorgono?…Le accettiamo? Oggi "la civiltà del rumore" domina perché temiamo quelle piccole voci che vengono da giù. Quali sono queste voci? Sono tre: sono tre e basta. Non mi interessa in che anno sia nato Dante. Fosse anche nato un anno dopo non cambiava nulla. Oppure, quanto è lungo l’Orenoco? Fosse anche cento km. in più, non mi importerebbe niente. Io, da dove vengo? Chi sono? Dove vado? Questo mi interessa a fondo. E, se non risolvo questo, non vivo! Se non risolvo questo, mi viene dentro un inquinamento, che si chiama angoscia. Oggi il mondo è angosciato. Mai ha avuto tanti soldi l’Italia da quando emerse dall’onde (Zanella…) quanto oggi. E mai è stata così inquieta. Ricordo la civiltà monferrina, quand’ero bambinetto. C’era molto meno, ma c’era molta più serenità, molta più tranquillità. Mi dicono che a Torino si consumano "treni" di pillole tranquillanti….Povera società quella in cui la gioia del cuore la si cerca nella chimica. Ci avviamo verso un mondo in cui uomini e donne passeranno la vecchiaia con il cane. Grande civiltà questa a cui siamo arrivati! Allora, la cultura è pensare; risolvere i problemi; chiedersi il perché siamo qui. "Io,?"…, sì, ma io non mi posso sviluppare se non con gli altri…Voi è il plurale di tu? Si! Due tu fanno un voi…Noi è il plurale di io? No! Io non ha plurale. Voi è tu più tu; noi non è io più io: è io più tu. Io non ha plurale, la persona è singolare, unica al mondo. Non ci sono due foglie uguali nella foresta, non ci sono due uomini uguali nel mondo. Però non l’uomo da solo….l’uomo con il "tu". Ecco la fondazione della vita politica. L’uomo è persona irrepetibile, unica al mondo: Dio crea tutti prototipi. La Fiat produce in serie, perché le cose umane non si potrebbero far diversamente, ma Dio non ha questioni di organizzazione e di spesa; ci fa tutti prototipi, però ci richiama con gli altri. Se Dante avesse scritto la Divina Commedia all’inizio del 1400, l’avrebbe fatta completamente diversa, uguale come valore, perché era un genio; se il Manzoni avesse scritto un secolo prima o un secolo dopo, io penso che i Promessi sposi sarebbero stati diversi, perché, uguali come valore e come genio ma, diversi come ambiente. Noi, rendiamocene conto, siamo centri recettivi ed emittenti. Noi riceviamo una quantità di influssi: attenzione a selezionarli e non a riceverli passivamente (come è piaga di oggi per tanti); ma nello stesso tempo siamo emittenti: anche noi irraggiamo attorno a noi qualche cosa. Ecco allora "politica" che cos’è?……Fare il bene mio come persona, che è però inscindibile dal bene degli altri. Non il bene mio contro gli altri, ma il bene mio negli altri, guardare anche gli altri. Politica è, quindi, aiutare gli altri a vivere meglio, è servizio…Servizio, non vuol però dire operare contro voglia, quasi fosse un martirio, ma agire con piacere; Naturalmente, ci deve essere anche l’elemento positivo, ma non da solo, non unicamente per piacere, non unicamente per ambizione, non unicamente come guadagno, occasione di guadagno, occasione di potenza personale.

Ora in molti ci diciamo cristiani. Vari raggruppamenti politici si dichiarano cristiani. Ma in che cosa si contraddistinguono come cristiani? Cristiani vuol dire "servizio", vuol dire prepararsi a rendere questo servizio, perché non si può improvvisare. Nemmeno una macchina fotografica si adopera all’improvviso, bisogna saperla maneggiare. Immaginarsi la politica! Quindi prepararsi con serietà! Ma questo spaventa: si richiedono tenacia ed umiltà nell’apprendere, disponibilità a superare schemi acquisiti.

Si preferisce scandalizzarsi e rifiutare.

L’anno in cui si è spaccata la D.C. la scuola del S. Giuseppe ha avuto tre iscritti: volevo chiudere; l’anno dopo ne ha avuti dieci. Quest’anno ne abbiamo avuto sessantatré a settembre. E questo che cosa vuol dire? Si è parlato di volontariato. E’ sacrosanto intendiamoci. Però attenzione! Esso è l’azione locale, è l’immediato! Ci vuole, perchè l’uomo è uomo in ogni singolo momento. Ma occorre avere una visuale più larga.

Il volontariato ricompensa: uno che vada al Cottolengo e dia da mangiare ad un paralitico (dice Gesù: "quello che avete fatto ai bisognosi lo avete fatto a me") ha fatto un’opera buona, torna a casa ed è tranquillo fino alla prossima settimana, al prossimo giorno. Il politico non vede mai il frutto del proprio servizio, perché è un frutto che si perde nel complesso. La situazione è dura e i conflitti sono aspri, quindi, si richiede grande forza di spirito. I cattolici nell’area politica sono latitanti. Il Cardinal Martini, quel torinese che abbiamo prestato a Milano, ha parlato per la festa di Sant’Ambrogio: sapete che il Cardinale di Milano ha consuetudine di tenere un’omelia a tema socio-politico per il giorno di Sant’Ambrogio, che fu anche un grande uomo politico. Ha parlato di "accidia politica": azzeccatissimo! Accidia, parola greca: cosa vuol dire? Vuol dire "disinteresse", vuol dire "inerzia", vuol dire "nausea", "non ho più voglia", "chi me lo fa fare" e poi sovente la scusa: "la politica è sporca". No! No! Le cose non sono sporche: sono gli uomini che le sporcano! Immaginate la famiglia! Quindi, partecipazione! Ma partecipazione come servizio: in umiltà, senza cariche. ….Già, dopo essere andati in un certo partito che è piuttosto vicino a noi, ad un certo momento due o tre individui ne sono usciti: perché? Perché volevano un posto "in". Dunque un partito che ha fatto il tre per cento e quindi non ha più la possibilità di dare posti. Ma ci si sta unicamente se si ottiene il "posto"….Se ne vadano pure costoro! Questi sono gli inquinatori della politica! Politica come servizio; politica in umiltà! Non diciamo "tocca a te", ma "tocca a me". Molti di noi stamattina sono andati a messa; abbiamo proclamato mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa, e i cristiani nei partiti politici : tua culpa, tua culpa, tua maxima culpa. Mercoledì scorso siamo andati a messa, era l’Immacolata. C’era il ricordo del peccato originale, dunque, "la colpa". Dio intima: "Adamo, vieni un po’ fuori, cosa mi hai combinato?"…."La colpa è di Eva". "Eva vieni fuori, cosa hai fatto?"…."La colpa è del serpente". "La colpa è di"….Non ci siamo!…La colpa è mia! In politica, la nostra scuola dice questo: "Io, cosa ho potuto fare? Io, cosa non ho fatto?" Non ciò che devono fare gli altri. Torniamo all’argomento: politica, dunque, è avere delle idee; un progetto che va elaborato. Informarsi, informarci. Leggiamo i giornali….ma non i paginoni su juve-inter di domani mattina; non il paginone sulla principessa che si è sposata (evviva lei, un plauso per la sua felicità), tutte le signorine si sposano; quindi, non i pettegolezzi…come su quell’aereo che si è inabissato con un grande personaggio americano: è caduto? E’ caduto, si! Basta: senza indugiare a lungo…A pagine e pagine… Non leggiamo tutto ciò, se non abbiamo tempo. Leggiamo invece quanto concerne la situazione politica che c’è in Europa e, un po’ dappertutto e che ci inquieta. Politica è polis: intervento di tutta la città. Non passa la legge migliore, non passa la legge presentata da S. Francesco o S. Benedetto o S. Giovanni Bosco, ma passa la legge che ha il cinquantuno per cento. E’ presentata da un cinquantun per cento di farabutti? Ma passa, perché la democrazia è quella. I voti si contano e non si pesano: l’hanno anticipato già de Tocqueville e prima ancora Plinio il Giovane. I voti si contano. Quindi, bisogna essere molti! Allora, cosa bisogna fare come prima cosa? Stare insieme! Insieme! Confluire!

Ci sono mi dicono, sette partiti che provengono dalla DC. Abbiate pazienza! Non contiamo niente! Piccoli asteroidi assorbiti dai pianeti maggiori. Ecco allora cosa bisogna fare: confluire insieme! "L’unione fa la forza!". E’ il motto politico più antico dell’umanità! Cristiani Democratici Uniti! Ecco quel che vogliamo. Tradurlo in realtà!….Parlavo con la signora Costa, qualche anno fa, e mi diceva: le do una notizia che le farà piacere( piacere a me lo faceva davvero): noi donne in politica di ispirazione cristiana ci incontriamo o ci incontreremo una volta al mese! Ora io proporrei proprio questo: non so se poi l'abbiano fatto e continuato. Ma, non soltanto le donne, anche gli uomini! "Invitare tutti"; è stato già detto dall’On. Delfino, che ha fatto un intervento che, in linea di massima, condivido in pieno. Occorre dire: "insieme!". Invitiamo! Chi parte per primo? Chi è più intelligente, più generoso, più aperto, più disinteressato….Quello parte per primo! Se ciascuno si guarda accanto e aspetta anche gli altri, non si parte evidentemente mai! Quindi, "insieme"! "Ma abbiamo già invitato tre volte!" No, per carità! Fate conto sulla trentesima volta, che avete rivolto l’invito, non sulla terza! Penso che qui ci siano degli insegnanti. A me è capitato parecchie volte di dire ai ragazzi certe cose, di spiegarle chiarissime, poi di ripeterle, e di ripeterle, ed alla decima volta vedo due occhi che si illuminano. Era la prima volta che l’aveva sentito (ed era la decima che lo dicevo!). Quindi, coraggio! Insistere, insistere a tempo e contro tempo; con garbo, non dico senza garbo ( anche se S. Paolo lo dice!). Quindi con coraggio, insistere su questo! La frammentazione è debolezza; lo scisma è ferita che difficilmente si rimargina. Per carità non intentiamo colpe! "La colpa è tua", "lo scisma è stato fatto da…." Nella nostra scuola chi prende questi atteggiamenti è subito espulso! Non "colpa di" ma "Tu cosa puoi fare?" Non "cosa hanno fatto gli altri?" ma "Tu cosa puoi fare?" La storia comincia dal momento della decisione operativa di ciascuno.

Il passato ci sia d’insegnamento: Tucidide, Machiavelli! Il passato, studiamolo! Quanti errori si eviterebbero! Il politico deve sapere il futuro, perché non può sbagliare; ma come fa a sapere il futuro? Guardando il passato. Politica è cultura! Politica è studiare; politica è approfondire. Perché l’uomo è perennemente lo stesso; cambia la camicia, cambia sistema di vestire, ma sotto la camicia è ancora l’uomo di Tucidide, l’uomo di Assurbanipal e, quindi, come ha agito agirà! Andiamo a fondo nelle cose. E questo che si intende per cultura. Preoccupiamoci quindi di attuare questa penetrazione più profonda. Pensiamo una tavola attorno a cui trovarci insieme tra quelli che sono di ispirazione cristiana. Senza accuse ("ma voi non lo avete fatto!", "ma voi vi siete…"). Il Giubileo non potrebbe essere un’occasione? Il Giubileo insieme! Tutte le forze, alla Consolata o a Superga o alla Sagra di S. Michele o a Bari…..insieme! Tre volte, quattro volte, periodicamente. Orazi e Curiazi: ricordate bene l’episodio, uno contro tre: si direbbe spacciato! Ed invece seminò gli avversari e, separatamente, li vinse. Gli "altri" ci hanno seminati, ci hanno giocati! Ci hanno giocati! Non ce ne siamo accorti, non me ne sono accorto. Ma ci hanno giocato! Destra o sinistra? Cosa dice oggi? Ma destra o sinistra non esistono realmente più. Ai tempi di Rudinì non c’erano già più. Caso mai esistevano ancora nel secolo scorso, al tempo dei Cairoli, caso mai! Non ci rendiamo conto dell’intrallazzo che nella Bicamerale c’era tra D’Alema e Berlusconi ogni settimana? Destra o sinistra…..è il trucco per ricattare! Ci siamo cascati dentro da brocchi.

Gesù ha detto "i figli delle tenebre sono più astuti dei figli della luce". Non diamo dei "figli delle tenebre" agli altri, per carità. Ma, insomma, pare scontato che siamo un poco sciocchi. Gesù ha tuttavia anche detto: "Siate semplici come le colombe, ma astuti come i serpenti". Cosa vuol dire? "Non imbrogliate, ma non lasciatevi imbrogliare". L’ignoranza, la grossolanità non sono certo una virtù! Essere inetti non è un merito, non si va in paradiso per "grulleria". Per carità, mettiamo intelligenza!

Quindi, operare. Operare dalla base. Un amico che ho incontrato venti giorni fa, per caso, sconsolato mi disse: "Non abbiamo capi". Sarà vero o non sarà vero; ma tu hai bisogno di capi? Non hai una testa tua? Devi chiedere agli altri che cosa devi fare? Forza, dalla base! Cultura, riflessione e generosità di partecipazione!

Permettete! Secondo capitolo del "De bello Gallico" di Cesare, battaglia contro i Nervii: scena terrificante! L’esercito romano schiacciato, travolto completamente da sessantamila Nervii… Cesare non ebbe neppure la possibilità di pronunciare una parola, ma l’ultimo suo soldato, l’ultimo legionario, era un ufficiale e stravinse. Facciamo così, anche noi ,ciascuno sappia agire nella sua specifica situazione.

Come politici creiamo degli ideali, dei motivi! Perché la gente non ci vota? Primo perché non ci vede. Secondo, non sa cosa vogliamo. Ho sentito parlare molti di programmi, ma quali sono? Io non so quali siano i programmi dei partiti cattolici! Invitai un gruppo di cattolici : "mandate, in vista delle elezioni, a tutte le famiglie un foglietto, che ci stia in una busta, (otto paginette), con il vostro programma, (ma non il programma "Proponiamo tre milioni di occupati", perché fa ridere), che precisi i punti e le linee, che possa essere capito da chiunque abbia fatto la quinta elementare". L’hanno fatto? No! Lo farete voi?! Non rispondo! Quindi, motivi, motivi.

Ideali importanti e "accessibili". Roosevelt, con il New deal, galvanizzò l’America in quella tremenda crisi del ventinove; Kennedy, lanciò la Nuova frontiera….. Qui abbiamo troppo spesso un mondo fiacco! Ci vuole un’idea intelligente, ma calda che infervori la gente, così verranno a votare! A Chianti Val d’Arno tre anni fa votò il novantun per cento, l’ultima volta il quarantanove. Perché? Si dice: ciò avviene in tutte le democrazie…….Frottole! Perché? Perché non ci vedono! Non sanno per cosa debbano votare! Devono votare per Dini, Berlusconi o D’Alema? Ma una votazione per nessuno…non interessa nessuno! Ciascuno vota per delle cose. Ma quali sono queste cose? Debbono essere precise, concrete, inserite nella quotidianità della vita. Mettiamoci allora un po’ di entusiasmo.

Ricordate l’Europa? Non era che non ci volessero, era che nessuno credeva che potessimo arrivarci. Tietmeyer aveva una paura nera che noi non entrassimo; avremmo svalutato la moneta ed avremmo minacciato l’economia della Germania: le industrie della Baviera non possono prosperare senza quelle del Veneto; tutti pensavamo impossibile che l’Italia si risollevasse da quell’enorme debito pubblico. Si è invece risollevata; tutti sono rimasti sbalorditi di questo risultato; ed il popolo italiano non fece un giorno di sciopero per i sacrifici imposti dall’entrata in Europa. Vi ricordate gli scioperi della Germania e della Francia contro l’Europa? L’Italia ha pagato tasse gravose! Un popolo, quindi, con una capacità di ripresa formidabile: ma deve essere motivato, deve essere convinto! Diamo quindi dei motivi, diamo dei programmi e poi, stiamo vicini alla gente! Non dico non facciamo convegni. Facciamoli anche, ma la politica si fa sul tram, si fa al bar; si fa mentre si è allo stadio e si aspetta l’inizio della partita, si fa sotto un ombrellone o in montagna, si fa parlando individualmente. Abbiamo delle idee, ne siamo convinti? Parliamone! Chi di noi, negli ultimi tre mesi ha parlato due volte dei propri ideali politici? Dunque, allora: idee! Guardare lontano e guardare vicino! Guardare vicino alla gente, individualmente. Non è che la gente non voglia pagare, non vuol essere soffocata dalla burocrazia. E’ venuto a tenere una relazione alla nostra scuola Bruno Rambaudi, e disse: "Per fondare un industria ci vogliono settantaquattro pratiche"! Mio fratello che dirige l’Istituto del pensionato universitario per usufruire del diritto di alzare gli ex abbaini, cosa che la Regione permette, dovette presentare trentaquattro pratiche in Comune! Poi piantò lì, per demotivazione. E’ questo che i cittadini non vogliono! Questa è la ragione della disaffezione alla politica e, quindi, se vogliamo captare quel quaranta per cento che non vota, presentiamo programmi precisi e teniamo contatti diretti! Non facciamo il bene del popolo, ma cosa il popolo chiede! E ci chiede delle piccolissime cose….A Moncalieri una persona sostenne un candidato perché la lampada pubblica vicino a casa sua rimase bruciata per venti anni; sollecitò parecchi candidati, ma non fecero niente. Lo disse a un candidato che provvide: si assicurò 4 voti a vita! Quindi, concretezza! Radici popolari.

Evitiamo, dunque, quell’accidia politica di cui si diceva. Cultura…

La D.C. passa ora per il partito dei ladri! Ed il P.C.I. per partito dell’integrità morale. E’ così! Per colpa di chi? Loro? E’ colpa nostra, colpa nostra! A Torino abbiamo avuto 5 sindaci: non c’è stato uno che sia stato accusato di aver portato via un foglio di carta! A Grosso, che aveva ottenuto il posto in un asilo per il bambino di un immigrato siciliano, il papà portò un cestino di mandarini del suo paese. Grosso lo ringraziò e lo inviò nell’asilo in cui c’era il bambino. Non tenne neppure i mandarini! Scusatemi, sono queste le cose che contano. E siamo il partito dei ladri ! Di chi è la colpa? Nostra! Non tocca ai comunisti difenderci: tocca a noi farlo! Dove siamo? L’uomo politico più intelligente del secolo, forse, è stato Gramsci. Cosa disse ai suoi? Non mirate al potere, mirate alla cultura. Hanno mirato alla cultura: università, giornali, centri tv etc…e hanno preso il potere. I democristiani hanno mirato al potere ed hanno perso il potere.

Quindi, diamo un motivo.

Nel mondo torinese, se guardiamo la cronaca, quanto vuoto, quanta miseria! Ma abbiamo sentito De Maria: 16000 iniziative dinamiche. C’è anche tanta capacità. Intanto, diamo una speranza; portiamo una speranza. Ma la speranza la daremo se avremo dei programmi precisi. Programmi che interessano anche l’individuo di quinta elementare, la quotidianità. Guardiamo lontano, guardiamo vicino. La scienza va col telescopio e col microscopio: ci vogliono entrambi. Uno scrittore cristiano del V secolo Salviano di Marsiglia, diceva del suo tempo: moritur et ridet! Questo mondo muore e ride! Terrificante. Non si applica anche a tanta società europea, italiana, torinese? Con tutto ciò, non fermiamoci. Abbiamo larghezza di orizzonti.

SCUDO CROCIATO! Un segno "che tanti petti ha scossi e inebriati!" Mi permetterò di suggerire un’aggiunta …Insieme allo scudo mettiamo anche l’elmo e la lancia. Non siamo più in epoca di difesa. Con lo scudo, ma siamo in epoca di attacco. Dobbiamo avanzare noi con coraggio, con convinzione!


Home page - Attività - Documenti - La Scuola - Collegamenti

E-mail: giorgio_zimbaro@tin.it

Ultimo aggiornamento: 17/09/03 13:54:09