ASSOCIAZIONE CULTURALE

"A. DE GASPERI "

Scuola di Formazione socio-politica Collegio San Giuseppe

 
IL GRANDE DONO DEL GIUBILEO: TEMPO DI GRAZIA E DI GIOIA

Di origine biblica, il termine "Giubileo" deriva da iubilaeum che, a sua volta, deriva dall'ebraico yobel, nome attribuito alla tromba in corno d'ariete con cui si annunciava - secondo la legge di Mosè - un anno particolare in cui era previsto il riposo dai lavori dei campi ogni cinquanta anni. In tale occasione la proprietà della terra doveva essere restituita al precedente proprietario, gli schiavi dovevano essere liberati e i debiti rimessi.
Tale festività passò nella comunità cristiana assumendo il significato di anno di indulgenza e di liberazione. Nella tradizione cattolica il giubileo è, quindi, un grande evento religioso. E' l'anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati; è l'anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, conseguentemente, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell'impegno al servizio di Dio e dei fratelli.

L'anno giubilare costituisce un grande dono fatto da Dio al suo popolo per richiamare tutti ad una conversione attiva, sia a livello religioso sia a livello sociale; una <<conversione autentica che comprende sia un aspetto "negativo" di liberazione del peccato sia un aspetto "positivo" di scelta del bene>> (S.S. Giovanni Paolo II in Tertio Millennio Adveniente.50).

Il Giubileo del 2000 assume un'importanza speciale, perché vengono celebrati i duemila anni dalla nascita di Cristo, evento che suscita in tutti il giubilo per la presenza del Signore. Non solo, ma si tratta del primo Anno Santo di fine millennio: il primo Giubileo, infatti, fu indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300.
Le date delle festività del Giubileo furono dapprima fissate ogni 100 anni, poi ogni 50; successivamente i giubilei subirono scadenze sempre diverse a seconda del momento e furono, altresì, inseriti giubilei straordinari.

Il Giubileo, comunemente, è detto "Anno Santo" non solo perché s'inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, tra i quali occorre ricordare quello dell'apertura e della chiusura della Porta Santa, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita.
E' stato, infatti, istituito per consolidare la fede, favorire le opere di solidarietà e la comunione fraterna all'interno della Chiesa e nella società, richiamare e stimolare i credenti ad una più sincera professione di fede in Cristo unico Salvatore.

Gli Anni Santi ordinari celebrati fino ad oggi sono 25; quello del 2000 é il ventiseiesimo. Questi ha avuto inizio nella notte dello scorso Natale con l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano e si protrarrà fino al 6 gennaio 2001.
La Porta Santa viene aperta ogni volta che si celebra il Giubileo. E' detta "santa" perché si apre e si chiude delimitando un periodo dedicato alla speciale santificazione dell'anima, ma anche per il simbolismo indicante che "chi non è santo, il peccatore, si trova chiusa la porta della vita eterna" (S. Cipriano). A tal proposito, il Papa ci ricorda che siamo "chiamati ad essere santi" e che l'aspetto più importante della nostra preparazione alla celebrazione del bimillenario dell'Incarnazione è la nostra risposta alla chiamata a quella santità, "senza la quale nessuno vedrà mai il Signore" (Eb. 12,14).
E', infatti, solo con la grazia dello Spirito Santo che il popolo di Dio può realmente sfidare la società con la sua instancabile e coraggiosa testimonianza della verità.

Nella lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente, S.S. Giovanni Paolo II ci esorta, altresì, a riscoprire la virtù teologale della speranza, la quale non farà perdere di vista la meta finale che da senso e valore all'intera esistenza offrendo motivazioni solide per l'impegno quotidiano nella trasformazione della realtà, per renderla conforme al progetto di Dio. Ogni cristiano dovrà, quindi, impegnarsi, secondo la propria vocazione, in ogni settore della società utilizzando al meglio i "talenti" che gli sono stati donati affinché si realizzi sulla terra la civiltà dell'amore.

Il Giubileo è, soprattutto, un grande dono che il Signore fa all'intera umanità: una grazia che va accolta dai credenti con fede ed interiore conversione. Ci apre il cammino per la riconciliazione con Dio. Tocca ad ogni cristiano aprire il proprio cuore al Vangelo e accogliere il messaggio salvifico permettendogli di trasformare la propria vita, diventando lui stesso annunciatore del messaggio evangelico ed indicando nel suo accoglimento la strada per giungere all'edificazione di un mondo più umano perché più cristiano.

Il Giubileo non mancherà di fare sì che qualcuno esprima perplessità sulla spettacolarizzazione dell'evento ma credo che a costoro possano essere utili queste parole di S.S. Giovanni Paolo II: <<Il termine Giubileo parla di gioia; non soltanto di gioia interiore, ma di un giubilo che si manifesta all'esterno poiché la venuta di Dio è un evento anche esteriore. E' giusto, quindi, che ogni attestazione di gioia per tale venuta abbia una sua manifestazione esteriore. Essa sta ad indicare che la Chiesa gioisce per la salvezza>>( Tertio Millennio Adveniente.16). D'altronde il Giubileo è per sua natura festante, comunitario. Per le grandi celebrazioni non si può evitare la spettacolarizzazione. Ma la parte più importante di un simile evento non sarà la più visibile: la conversione del cuore è una questione interiore, sebbene debba tradursi in atti esteriori. E' solo con questa chiave di lettura che dobbiamo cogliere l'insieme degli eventi giubilari.

Utilizzando ancora le parole del Santo Padre, possa tale storica tappa segnare una straordinaria primavera di speranza per i credenti e per tutta l'umanità.



( Giorgio Zimbaro e Rosa Anna Costa )

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Ultimo aggiornamento: 25/01/01 14:26:12