APPELLO DEI MINATORI DI TREPCA, KOSOVO


2 Ottobre 1999 del Sindacato dei minatori, diffuso da Workers Aid

 

In Kosovo stiamo vivendo un periodo di "dopoguerra", anche se dei gruppi paramilitari, militari e di polizia responsabili di massacri degli albanesi, restano attivi in diverse zone del Kosovo e in particolare nella città mineraria di Mitrovica.
La più grande impresa nel Kosovo è la "Trepca", che sfrutta i ricchi giacimenti minerali della zona. Sotto la costituzione dell'ex-Iugoslavia questa azienda era "proprietà sociale", cioè apparteneva ai suoi stessi dipendenti. Nonostante questo tutti i dipendenti albanesi sono stati espulsi dal lavoro nel 1990.
Durante gli ultimi anni il nostro sindacato ha cercato di proteggere la proprietà dei minatori e di garantire il loro diritto di ritornare a lavorare. Per molti anni questa lotta era indirizzata contro il regime di Milosevic, ma ora si è presentato un nuovo problema: i militari francesi della KFOR hanno occupato le nostre miniere e gli impianti di trattamento e di trasformazione in metallo dei minerali. Questi militari ci vietano l'accesso alla miniera.
Durante questi anni i minatori hanno perso tutto quanto il loro lavoro aveva creato. Oggi le nostre famiglie non hanno più niente. Nel corso dell'ultimo anno sono rimasti uccisi 33 nostri iscritti, mentre 11 sono scomparsi e molte delle nostre case sono state distrutte.
Speravamo che dopo la guerra, con la fine delle violenze organizzate da Milosevic, avremmo potuto riprendere il controllo delle nostre miniere e delle nostre fabbriche, che appartengono a noi. Speravamo di riprendere il lavoro. Avevamo preparato dei progetti per la ripresa della produzione, avevamo pure redatto un bilancio per l'acquisto dei macchinari necessari, ecc.
Purtroppo la comunità internazionale non sembra disposta a riconoscere i nostri diritti. Ci tratta come se fossimo degli inquilini nelle nostre proprietà. Nonostante tutto abbiamo approntato il nostro piano per ricominciare la produzione, che porterà vantaggi a tutta la popolazione del Kosovo e in particolare ai minatori. Ma i militari francesi ci impediscono di rientrare nella miniera; non abbiamo nemmeno il diritto di andarci per valutare l'estensione delle eventuali inondazioni.
Abbiamo avuto degli incontri con la KFOR e con la MINUK (l'amministrazione dell'ONU diretta da B. Kouchner), ma senza ottenere nulla. E' per questo motivo che lo scorso 27 luglio abbiamo organizzato una manifestazione davanti alla miniera con la parola d'ordine "Lasciateci lavorare e vivere del nostro lavoro ! Noi non siamo dei pigri e non vogliamo dipendere dagli aiuti esterni. Le miniere sono nostre !"
Nonostante la nostra protesta siamo tuttora sottoposti a questa serrata.
Ora vogliamo rafforzare la nostra lotta. Per questo abbiamo bisogno del sostegno e della solidarietà internazionali. Abbiamo previsto dei cortei di protesta e, se non otterremo soddisfazione, inizieremo uno sciopero della fame davanti all'ingresso alla miniera. La nostra campagna per i diritti dei minatori e degli altri lavoratori non riguarda soltanto gli albanesi , ma tutti i dipendenti della Trepca, ad eccezione di coloro che hanno commesso dei crimini di guerra.
E' per questa ragione che vi chiediamo di contattarci via fax o posta elettronica per dare la vostra adesione. Così potremo tenervi informati dei nostri piani. Dal momento che tutti i sistemi di telecomunicazione del Kosovo sono rimasti danneggiati, vi preghiamo di contattare i nostri amici in Gran Bretagna: fax 00 44 161 226 0404; E-mail: work2@workersaid.org

Se ci potete aiutare economicamente, vi preghiamo di mandare i vostri contributi a:
Durham National Union of Mineworkers
PO Box 6, The Miners Hall
Durham DH1 4BB
Gran Bretagna

Per informazioni sui trasferimenti bancari internazionali, spedite un fax a: 00 44 191 2330578

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vedi anche La KFOR contro i minatori albanesi di Trepca Intervista a Bajram Mustafa rappresentante del sindacato indipendente