CHE COSA È IL GRITO LATINOAMERICANO DE LOS EXCLUIDOS


Settembre 1999 tradotto da ALAI Agencia Latinoamericana de Informaciòn

 

È una manifestazione popolare per denunciare tutte le situazioni di esclusione ed indicare le possibili alternative. È un processo dove i più diversi settori di esclusi/e prendono la parola e partecipano in tutte le sue tappe.
Il Grito é nato in Brasile cinque anni fa, come risposta alla crescente esclusione sociale dovuta alle politiche neoliberali. Questo clamore si é esteso ad altri Paesi e così vari coordinamenti di movimenti sociali, sindacali ed ecumenici si sono accordati per promuovere il "Grito Latinoamericano de los Excluidos/as" con la parola d'ordine "Per il Lavoro, la Giustizia e la Vita", che avrà un momento fondamentale il 12 ottobre 1999. A pochi giorni dall'inizio del terzo millennio, il desiderio di una vita nuova ci spinge a prendere l'iniziativa, superando il senso di impotenza, per aprire il cammino in maniera solidale alla società che vogliamo. Per cominciare, facciamo ascoltare la nostra voce con un grido che risuoni nei timpani di coloro che ci governano, e che hanno orecchi solo per i potenti, per dir loro che se non c'é futuro per tutti e tutte, non ci sarà futuro per nessuno, dato che il progetto dominante di "morte" e la sua logica irrazionale ed escludente stanno portando all'autodistruzione dell'umanità. Un grido per annunciare che é arrivata l'ora del progetto di "vita" della dignità umana. Questo é il Grito de los excluidos y excluidas.

OBIETTIVI
Denunciare il modello neoliberale escludente e perverso, che minaccia e distrugge la vita e l'ambiente.
Rafforzare la sovranità dei popoli e la difesa della vita.
Riscattare il debito sociale.
Lottare per il non pagamento del debito esterno.

ASSI DI ORIENTAMENTO
Denunciare la realtà: debito estero, diseguaglianze sociali, oppressione, mancanza di democrazia, disoccupazione, ecc.
Dar voce alle aspirazioni: vita, dignità, giustizia, pace, democrazia, solidarietà, ecc.
Unire le forze: in termini di spazio (locale, nazionale, continentale e internazionale) e di processi organizzativi (movimenti, coordinamenti, reti, ecc.).

CRITERI
Uno spazio di confluenza molto ampio per organizzare la speranza, sotto il segno della consegna "unità nella diversità", che rispetta l'autonomia e il ritmo di ogni dinamica.
Una dinamica partecipativa il cui sviluppo si regge negli impegni e nelle responsabilità di chi vuole essere coinvolto, senza necessità di nessuna burocrazia
Una dinamica decentralizzata, dove ognuno può prendere le iniziative che crede più opportuna, però assicurandosi di comunicare agli altri per facilitare il confronto.
Un asse di interscambio sociale che invita a coordinare le azioni ed a formulare agende e progetti comuni.
Una iniziativa per stimolare le iniziative e la creatività, su tutti i piani, a cominciare dalle maggiori sfide di ogni realtà concreta.
Un'occasione per vincolare e stabilire canali di comunicazione permanenti tra le organizzazioni che agglutinano gli/le esclusi/e, lasciando da parte ogni considerazione organizzativista.

PREPARAZIONE
Organizzare in ogni Paese un gruppo di coordinamento ampio, coinvolgendo movimenti sociali ed ecumenici, ong, ecc.
Centralizzare nella misura del possibile, le informazioni di ogni paese in una segreteria, utilizzando le strutture esistenti di ogni entità.
Creare una rete di responsabili locali, regionali e di persone disposte a contribuire, sia nella realizzazione in loco sia con suggerimenti per il coordinamento nazionale.Decentrare le iniziative durante il giorno del Grito, cercando di realizzarlo nel maggior numero possibile di località, facilitando così la partecipazione degli/lle esclusi/e.
Contrbuire finanziariamente, nella misura del possibile, perché sia una costruzione collettiva basata sulla partecipazione di tutti.

PROSPETTIVE

Nell'anno 2000 il Grito de los excluidos/as si articolerà a livello continentale con una grande marcia dei popoli fino al centro finanziario del mondo: New York.

 

home


vedi anche Si é udito in tutta America Latina il "Grito de los excluidos/as"